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INDICAZIONI PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE CONCLUSIVA

Nel documento Lingua della scienza" scienza della lingua (pagine 190-200)

L’acqua, molecola fondamentale della vita

EVIDENZE INDICATORI LIVELLI

8. INDICAZIONI PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE CONCLUSIVA

Premessa

Per la redazione della relazione finale, non si presenta un format rigido al quale attenersi, quanto piuttosto dei criteri da seguire e degli elementi su cui focalizzare l’attenzione.

Ogni gruppo, pur nel rispetto di questi criteri, può scegliere la tipologia testuale (diario, ricostruzione narrativa, rapporto) e i materiali da allegare a supporto delle proprie asserzioni. La relazione dovrà essere inviata ad IPRASE attraverso la piattaforma www.

iprase.tn.it/moodle-attività “Consegna delle relazioni conclusive”.

Nel caso vi fossero materiali non trasferibili su supporto digitale, si può comunque farvi riferimento ed elencarli in calce alla relazione.

Il primo e fondamentale criterio è il raffronto tra gli obiettivi del progetto e i risultati.

Richiamiamo brevemente gli obiettivi generali e specifici.

Il progetto si proponeva di “… realizzare e monitorare azioni innovative negli istituti secondari di secondo grado e della formazione professionale della Provincia di Trento, che portino contemporaneamente a:

migliori e più solidi apprendimenti in matematica, in fisica e nelle scienze sperimentali, fra di loro integrati, insieme all’acquisizione di competenze di comprensione e produzione di testi scientifici e di competenze di autovalutazione e orientamento;

un utilizzo maggiore e più esperto della metodologia laboratoriale (o Inquiry Based Science Education) e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione;

la crescita professionale degli insegnanti coinvolti;

lo sviluppo delle capacità organizzative degli istituti scolastici.”

In riferimento agli studenti, si precisava: “In particolare, in contesti laboratoriali di indagine e di scoperta, coinvolgendo gli studenti in attività significative e utilizzando le ICT, si intende sviluppare nei giovani la competenza linguistica e testuale, passiva e attiva, espressa tanto nell’impiego quanto nella produzione orale e scritta di testi scientifici, come: descrizioni di problemi; enunciazioni di leggi, definizioni, teoremi; testi non continui (tabelle e grafici); dimostrazioni; lezioni frontali; capitoli di manuali; istruzioni per lo svolgimento di esperimenti e per l’utilizzo di strumenti e macchine; relazioni su esperimenti; saggi e argomentazioni; letteratura scientifica divulgativa; testi e fonti originali di storia della scienza e degli scienziati.

Pertanto, si aggiungeva “… La ricerca ha carattere interdisciplinare e integra apporti provenienti dall’ambito scientifico, ed in particolare dalla Matematica, dalla Fisica e dalle Scienze Sperimentali, con contributi forniti dagli ambiti linguistico espressivo e delle ICT (Information & Comunication Technology), e specifica attenzione allo sviluppo delle competenze linguistiche, di comunicazione e di uso delle tecnologie dell’informazione orientate a favorire gli apprendimenti scientifici.”

Quanto ai risultati attesi, anche in termini dei prodotti scientifici previsti e dell’interesse per il contesto locale: “Il progetto si configura come azione a carattere sperimentale … e, nello specifico, … si propone di:

% progettare prototipi in forma di Unità di apprendimento esemplari per lo sviluppo della comprensione e produzione di testi matematico scientifici continui e non continui, insieme alla padronanza dei contenuti disciplinari e delle tecnologie; … le Unità …” debbono essere pensate per diversi tipi di istituti e diverse età scolari, con preferenza per il 1° e 2° anno di SSSG e Formazione Professionale;

% “sperimentare… le Unità esemplari coinvolgendo consigli di classe e/o team di docenti delle istituzioni scolastiche e formative …” che aderiscono;

% “realizzare modelli di valutazione della competenza di comprensione dei testi matematico scientifici continui e non continui, anche in situazioni laboratoriali e in contesti interdisciplinari, che include la padronanza dei contenuti disciplinari …;

% attuare una modalità di ricerca che coinvolga gli insegnanti e sia un’effettiva opportunità di formazione e di crescita di elevate professionalità docenti;

% valutare gli esiti delle attività del progetto attraverso:

< la valutazione degli apprendimenti degli studenti;

< la valutazione delle attività da parte degli studenti;

< la valutazione delle attività da parte dei docenti

% documentare e diffondere i prodotti e gli esiti attraverso Quaderni di lavoro e pubblicazioni a carattere scientifico, utilizzando ove possibile prevalentemente supporti di carattere multimediale”.

Volendo tradurre in domande il raffronto tra obiettivi e risultati, potremmo chiederci:

< Quale incremento professionale ha prodotto l’esperienza fatta, in termini di saperi disciplinari e trasversali, metodologici, organizzativi, strumentali?

< La progettazione interdisciplinare ha esaltato o banalizzato l’apporto dei sa-peri specifici alla realizzazione del progetto?

< Si sono progettate attività, esercizi, prove innovative? Possono essere mo-dellizzate?

< Lavorare in team quale valore aggiunto ha espresso, quali difficoltà?

< Quale impatto ha avuto nelle classi il lavoro svolto? Quali risultati positivi ha conseguito, quali criticità ha incontrato? Quali difficoltà o potenzialità di apprendimento ha fatto emergere? Come valutano gli studenti le attività pro-poste?

< Le attività svolte sono funzionali al curricolo previsto per le classi sperimen-tatrici e in che termini?

< Le attività realizzate possono/dovrebbero essere riproposte anche in altre classi e in altri anni? Sono, per qualche ragione, esemplari e trasferibili?

Un secondo criterio attiene alle modalità con cui si è realizzata la sperimentazione.

Anche in questo caso le richiamiamo:

1. Adesione delle scuole al progetto; individuazione del team di insegnanti, compo-sto da insegnanti di diverse discipline (italiano, matematica e/o fisica e/o scien-ze, eventuali altri – inglese, tecnologia, informatica …)

2. 30 ore di formazione iniziale teorico pratica, con relativi materiali e bibliografie 3. Progettazione in team di Unità di lavoro pluridisciplinari su format comune;

sup-porto (in presenza e/o on line) di referenti IPRASE e, su richiesta, dei consulenti 4. Revisione delle progettazioni da parte di IPRASE, Accademia della Crusca,

UNI-TN; su richiesta, consulenza da parte dei referenti e dei revisori 5. Adeguamento delle progettazioni

6. Sperimentazioni delle attività progettate 7. Valutazione e autovalutazione.

Rispetto a queste modalità ciascun gruppo dovrebbe esplicitare quelli che, a parere dei componenti, sono stati i punti di forza e di debolezza, i momenti di criticità in relazione ai tempi di attuazione e ai contesti organizzativi. Una domanda guida potrebbe essere: se dovessimo rifare l’esperienza, che cosa cambieremmo e che cosa invece manterremo uguale o potenzieremmo?

Un altro elemento di cui tener conto è la quantificazione iniziale, seppur forfetaria, dell’impegno, di cui si dovrebbe dire se e quanto si è discostata dalla realtà.

Infine, rispetto alla revisione della progettazione, si chiede di indicare quali stimoli e suggerimenti siano stati maggiormente significativi.

Un terzo criterio riguarda la documentazione del lavoro svolto

Ai gruppi è stato chiesto di documentare la progettazione, la realizzazione, la valutazione dell’attività svolta, perché sia posta a disposizione dell’intero sistema scuola.

Riguardo a ciò si possono considerare e valutare criticamente i format utilizzati per la progettazione, gli strumenti per la condivisione, le modalità con cui presentare ora i materiali prodotti e gli esiti della sperimentazione (seminari, pubblicazioni cartacee e on line, altro …)

Infine, ma non ultimo, si può assumere il criterio della valutazione globale

Solo alcune domande:

considerando tutti gli aspetti, questa esperienza professionale con le relative attività per gli studenti, dovrebbe essere estesa anche ad altre scuole? Se sì, a quali condizioni?

Dovrebbe essere proposta anche nel 1° ciclo di istruzione?

Il tipo di formazione degli insegnanti potrebbe essere modellizzato? Potrebbe costituire una base su cui innestare approfondimenti e quali?

Fin qui i suggerimenti, ma naturalmente, anche considerando la grande creatività espressa dai gruppi, la ricchezza e la qualità delle proposte didattiche, non si pongono limiti a ciò che vorranno porre in rilievo nelle relazioni, né ai materiali che allegheranno.

2. Elenco delle Unità di lavoro, delle Istituzioni Scolastiche e dei docenti coinvolti in LES UDL: “Percorso storico – scientifico attraverso la matematica e le scienze”

Istituto: I.T.T. “G. Marconi” - Via F. Monti, 1 – Rovereto (TN)

Membri del gruppo di lavoro: Giorgio Pavana, Luca Dal Rì, Sandro Caneppele, Fernanda Piffer

UDL: “Eureka”

Istituto: I.T.T. “G. Marconi” - Via F. Monti, 1 – Rovereto (TN)

Membri del gruppo di lavoro: Enzo Cuel, Pietro Santarsiero, Sonia Nadia Tamanini, Iris Anna Marchetti, Paolo Pancheri

UDL: “La crisi del Krill”

Istituto: Liceo Scientifico “L. Da Vinci” - Via Giusti, 1/1 – Trento (TN)

Membri del gruppo di lavoro: Alessandra Benini, Adriana Colombini, Maria Novella Eghenter, Amedeo Savoia

UDL: “Salita in discesa”

Istituto: I.T.C.G. “A. Pozzo” – Via Barbacovi, 1 - Trento

Membri del gruppo di lavoro: Cristina Mosna, Anna Beozzo, Marina Menotti UDL: “Il Nautilus tra scienza e lingua”

Istituto: I.T.I. “M. Buonarroti” – Via Brigata Acqui, 13 - Trento

Membri del gruppo di lavoro: Paola Bosco, Alberto Giraldi, Antonella Frisanco, Magda Niro, Filippo Tomasi.

UDL: “Dai numeri alle parole. Andata e ritorno”

Istituto: Liceo “F. Filzi” – Corso Rosmini, 61 – Rovereto (TN) Membri del gruppo di lavoro: Tiziana Badalin, Matteo Cattadori UDL: “Il segreto della vita: alla ricerca del DNA”

Istituto: Liceo Antonio Rosmini, sezione Scientifico – Corso Bettini 1- Rovereto (TN) Membri del gruppo di lavoro: Cinzia Azzolini, Claudia Parlà, Alessandra Burattini UDL: “Stesura di una relazione tecnica”

Istituto: I.T.C.G. “A. Pilati” – Via IV Novembre, 35 – Cles (TN)

Membri del gruppo di lavoro: Giovanna Apolloni – Valentina Gionta – Luigi Marchetti, Angelina Napoleone, Chiara Praindel, Cesare Visintin, Gionny Preti

UDL: “Curie on ice…berg”

Istituto: Istituto di Istruzione “M. Curie” – Via S. Pietro, 4- Pergine Valsugana (TN)

Membri del gruppo di lavoro: Angela Aldrighetti, Alessandra Dalcolmo, Stefano Trainotti, Lorenza Viola, Ursomando Alessandro.

UDL: “Dalla funzione integrale al cantiere: proposta interdisciplinare per il calcolo e la rappresentazione dei movimenti di terra in un cantiere stradale”

Istituto: I.T.C.G. “A. Pozzo” – Via Barbacovi, 1 - Trento

Membri del gruppo di lavoro: Mariantonia Ceschini, Marco Frenez, Stefano Morelato UDL: “Quale probabilità?”

Istituto: Istituto di Istruzione “B. Russel” – Via IV Novembre, 35 – Cles (TN)

Membri del gruppo di lavoro: Maria Emilia Della Stella, Gianna Zattoni, Raffaella Zini UDL: “H2O: come e perché?”

Istituto: Istituto di Istruzione “B. Russel” – Via IV Novembre, 35 – Cles (TN)

Membri del gruppo di lavoro: Roberto Di Criscienzo, Maurizio Gasperini, Raffaella Zini UDL: “Chilogrammo (Kg) Vs Newton (N): qual è la differenza tra massa e peso?”

Istituto: : I.T.I. “M. Buonarroti” – Via Brigata Acqui, 13 – Trento (TN)

Membri del gruppo di lavoro: Clementina Cazzaniga, Chinetti Dolores, Natascia Rosma-rini

UDL: “Città e sviluppo sostenibile: il caso waterfront”

Istituto: Istituto di Istruzione “Don Milani” – Via Balista, 1- Rovereto (TN)

Membri del gruppo di lavoro: Pietro Soda, Amilcare Corradetti, Maria Rosaria Agrello UDL: “Educazione all’alimentazione nel mondo globale delle società transazionali”

Istituto: Istituto di Istruzione “Don Milani” – Via Balista, 1- Rovereto (TN)

Membri del gruppo di lavoro: Pietro Soda, Amilcare Corradetti, Michela Vasari, Maria Catoni

UDL: “Osservazione in laboratorio con raccolta e sistematizzazione dell’esperienza: la fotosintesi”

Istituto: Istituto di Istruzione “Don Milani” – Via Balista, 1- Rovereto (TN) Membri del gruppo di lavoro: Maria Catoni, Michela Vasari, Pasquale Tappa UDL: “La costruzione di un favo: da Maraldi a Mc Laurin”

Istituto: Istituto Comprensivo di scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado

“Ladino di Fassa” – Strada G. Soraperra, 6 – Pozza di Fassa (TN)

Membri del gruppo di lavoro: Daniela Rasom, Mirko Amoroso, Luca Giovannini UDL: “Api, cera e candele”

Istituto: Istituto Comprensivo di scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado

“Ladino di Fassa” – Strada G. Soraperra, 6 – Pozza di Fassa (TN)

Membri del gruppo di lavoro: Elisabetta Demattio, Thomas Zulian, Mirko Amoroso

UDL: “L’acqua: la molecola fondamentale della vita”

Istituto: Liceo delle scienze Umane “A. Rosmini” – Via Malfatti, 2- Trento (TN)

Membri del gruppo di lavoro: Alessandro Cappelletti, Monica Condini, Ivana Krampera, Andreina Mascagni, Paola Fia

UDL: “La relazione di laboratorio”

Istituto: C.F.P. Borgo Valsugana - Via Giamaolle, 15 – Borgo Valsugana (TN)

Membri del gruppo di lavoro: Stefano Pinzi, Paolo Boccher, Antonio Soraperra, Mattia Ferrari, Matteo Cappello

UDL: “Cina: un paese per vecchi?”

Istituto: Liceo Classico “G. Prati” – Via SS. Trinità, 38 – Trento (TN)

Membri del gruppo di lavoro: Paola Depedri, Patrizia Visconti, Raffaella Improta

3. Elenco degli Esperti intervenuti nei vari momenti di formazione dei docenti, accompa-gnamento ai gruppi di lavoro, valutazione di LES

Gabriele Anzellotti: Professore ordinario di Analisi Matematica, Università di Trento.

Cristiana Bianchi: Docente di matematica e scienze, distaccata presso IPRASE, ambito matematico - scientifico

Giorgio Bolondi: Professore ordinario di Geometria, Università di Bologna Diana Boraschi: Ricercatrice di Immunologia, CNR di Pisa

Maria Bortoluzzi: Professore associato di Lingua Inglese, Università di Udine Alessandra Canali: Docente di Lettere, distaccata presso l’Accademia della Crusca Pino Coluccia: Professore ordinario di Linguistica e Storia della Lingua italiana, Università del Salento

Sofia Di Crisci: Docente di Lettere, distaccata presso IPRASE, ambito linguistico - uma-nistico

Franco Favilli: Professore associato di Didattica della matematica, Università di Pisa Valentina Firenzuoli: Docente di Lettere, distaccata presso l’Accademia della Crusca.

Luigi Gratton: Docente di matematica, distaccato nell’ambito della Didattica della fisica, Università di Trento

Nicoletta Maraschio: Professore ordinario di Storia della Lingua e Linguistica italiana, Università di Firenze

Claudio Marazzini: Professore Ordinario di Storia della lingua e Linguistica italiana Uni-versità del Piemonte Orientale - Presidente dell’Accademia della Crusca

Isabella Marini: Docente di scienze, collaboratrice CAFRE, Università di Pisa

Marco Mezzadri: Ricercatore di Didattica dell’italiano, Università degli Studi di Parma.

Chiara Motter: Docente distaccata presso IPRASE, ambito linguistico - umanistico Elisabetta Nanni: Docente distaccata presso IPRASE, ambito delle tecnologie digitali Stefano Oss: Professore associato di Fisica, Università di Trento.

Elisabetta Ossanna: Collaboratrice nell’ambito della Didattica della matematica, Univer-sità di Trento.

Enrica Rigotti: Docente di matematica distaccata presso IPRASE, ambito matematico - scientifico

Carlo Romanelli: Docente di matematica, collaboratore CAFRE, Università di Pisa Francesco Sabatini: Professore ordinario di Storia della lingua e Linguistica italiana, Uni-versità di Roma Tre

Valeria Saura: Docente di lettere, collaboratrice dell’Accademia della Crusca Matteo Viale: Professore associato di Linguistica italiana, Università di Bologna

Gabriella Vigliocco: Professore di Psicologia del linguaggio, University College London.

Maria Luisa Villa: Professore ordinario di Patologia generale, Università degli Studi di Milano

Elvira Zuin: Docente di lettere, distaccata presso IPRASE, ambito della Lingua italiana

Nel documento Lingua della scienza" scienza della lingua (pagine 190-200)