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La fotosintesi: osservazione in laboratorio con raccolta e sistematizzazione dell’esperienza

Nel documento Lingua della scienza" scienza della lingua (pagine 118-122)

Pasquale Tappa

Istituto di Istruzione Superiore Don Milani – indirizzo tecnico turistico – Rovereto

A premessa di tutto bisogna specificare che l’UdL è stata sperimentata in una secon-da classe dell’Istituto Professionale, indirizzo Socio Sanitario, un indirizzo caratterizzato fondamentalmente da tre elementi: prevalenza di discipline a vocazione tecnico pratica piuttosto che teorica, presenza abbastanza ridotta delle materie di carattere scientifico, se non d’indirizzo, discreta attenzione alla competenza finale di redazione di una relazio-ne tecnica delle esperienze e del lavoro svolto.

Primo atto dello svolgimento del progetto è stato quello della costituzione del gruppo di lavoro; per una serie di congiunture particolari nel nostro caso sono stati individuati ed incaricati di svolgere il lavoro i docenti di Italiano, Biologia (Scienze integrate nel nostro indirizzo scolastico) ed Informatica; il progetto è stato presentato ed approvato dal Con-siglio di classe fin dal mese di Ottobre.

Il gruppo di insegnanti coinvolto non aveva mai lavorato nello stesso Consiglio ed ha quindi avuto bisogno di una profonda riflessione metodologica iniziale. La discussione è avvenuta in buona parte in parallelo rispetto alla formazione iniziale ricevuta, che ag-giungeva continuamente ulteriori stimoli, mettendo i docenti in prospettive a volte com-pletamente nuove; diverse sono le conclusioni a cui si è arrivati, che hanno costituito il sostrato per la crescita del successivo lavoro. Ecco alcuni punti fermi condivisi:

a. la scuola deve essere vissuta come luogo di ampliamento delle conoscenze e questo significa che deve farsi carico dell’innalzamento delle competenze degli studenti per renderli in grado di affrontare dal punto di vista culturale la complessità delle sfide che li attendono nelle realtà quotidiana;

b. occorre sviluppare le competenze degli studenti evitando di creare difficoltà e frustra-zioni e cercando invece di implementare l’autostima e la motivazione; per fare questo la scelta pedagogica più interessante pare essere quella di Vygotskij e della sua “zona di sviluppo prossimale”: occorre cioè comprendere bene qual è il punto di partenza ed incrementare conoscenze, competenze ed abilità lentamente; l’idea emblematica è quella della mulattiera, una lenta salita fatta di scalini bassi che conduce alla vetta con uno sforzo lento e sopportabile;

c. per ottenere questo risultato la conoscenza reale e confrontabile del punto di par-tenza è indispensabile, pertanto occorre avere strumenti di comparazione oggettivi come i test pre/post, ovvero un test semplice ed immediato che viene somministrato, perfettamente identico, prima di cominciare qualsiasi attività relativa all’esperienza e dopo averla portata a termine, per avere uno strumento di confronto scientifico e non basato su semplici sensazioni riguardo al raggiungimento degli obiettivi.

Fin dal primo incontro si è deciso di intervenire non tanto sulla comprensione quanto

sulla produzione testuale, aspetto nel quale i nostri studenti sono chiamati spesso ad esercitarsi e rispetto al quale mostrano di avere grosse difficoltà, in particolare quando debbono elaborare testi specifici delle discipline di indirizzo. Tali testi, classificabili come molto vincolanti secondo il Modello Sabatini, prevedono infatti una competenza molto alta sia nell’organizzazione strutturale, sia nelle scelte lessicali. Per inciso, è questa una competenza che spesso non viene implementata nelle nostre scuole, anche a causa di una divisione settoriale delle diverse materie, per la quale l’attenzione all’uso della lingua madre come veicolo trasversale di trasmissione delle conoscenze appare ancora, pur-troppo, lontana nell’orizzonte delle priorità pedagogiche della scuola italiana.

Nel nostro caso, il testo configurabile come relazione tecnico scientifica è legato a schemi procedurali molto precisi ed appunto vincolati e vincolanti, al fine di ottenere una descrizione il più possibile oggettiva, e di ricavarne indicazioni per replicare l’esperienza seguendo passo dopo passo le procedure descritte. Per proporne agli studenti la pro-duzione, il gruppo di lavoro, considerate le situazioni di partenza, ha scelto di ricorrere alla facilitazione del compito, e non alla semplificazione: attraverso l’uso di esempi e di schemi guida si sono implementate le conoscenze pregresse e si è giunti ad una nuova e più proficua capacità di schematizzazione; dalla lettura e comprensione guidata dei testi presi in considerazione si è poi passati alla produzione testuale.

Il tutto è stato deciso nel corso di diversi incontri, che hanno condotto ad una attenta programmazione dei compiti dei tre docenti: il docente di Italiano avrebbe preparato e somministrato un test pre/post e avrebbe presentato le caratteristiche della relazio-ne, mostrando esempi e schemi forniti dalla docente di Scienze; la docente di Scienze avrebbe svolto la parte pratica, cioè l’attività laboratoriale con la compresenza del do-cente di italiano in qualità di osservatore e compilatore della scheda di osservazione, appositamente preparata dal gruppo di lavoro; la docente di Informatica avrebbe seguito la redazione informatizzata della relazione e della presentazione secondo parametri pre-cedentemente concordati con gli altri docenti ed illustrati agli studenti. Ogni passaggio è stato sottoposto alle critiche, ai cambiamenti e alla approvazione del gruppo di lavoro:

la condivisione di ogni passaggio è stata sempre all’ordine del giorno dello sviluppo dei lavori.

Il lavoro è stato diviso in quattro parti

− La teoria: somministrazione del test pre con valutazione delle conoscenze pregresse (questo punto è stato attentamente pianificato in quanto gli studenti sarebbero potuti essere non nuovi all’esperienza di un testo molto vincolato ed avrebbero quindi po-tuto avere competenze di partenza già abbastanza alte; i risultati hanno evidenziato ancora grosse lacune, sia rispetto alla capacità di riconoscere una relazione che a quella di evidenziarne la necessità di un’oggettività descrittiva e quindi una repli-cabilità dell’esperienza66); presentazioni di esempi di relazione e di uno schema di

66 Si vedano gli allegati all’UdL 1,2,3 sul sito di IPRASE

redazione67, che ha visto impegnati sia il docente di Italiano che la docente di Scienze

− La pratica e l’osservazione: l’attività laboratoriale è stata svolta sotto la conduzione e la supervisione della docente di scienze e l’osservazione del docente di Italiano; nel corso delle lezioni gli studenti hanno avuto modo di svolgere attività di laboratorio e di osservare i fenomeni, di raccogliere appunti ed informazioni, di fare fotografie dell’esperienza, di confrontarsi tra gruppi di lavoro con l’aiuto e la mediazione della docente; nel frattempo il docente osservatore ha compilato nelle quattro diverse se-dute la scheda di osservazione delle attività appositamente predisposta68

− La redazione: nel laboratorio di Informatica e sotto la supervisione della docente gli studenti sono stati chiamati ad un doppio compito, la redazione individuale di una re-lazione sull’attività laboratoriale svolta ed una presentazione in PPT in gruppo, il tutto secondo i parametri di layout indicati dalla docente; purtroppo in questo caso è stata impossibile una compresenza che permettesse di continuare il lavoro di osservazione delle attività

− La valutazione: esito finale del percorso è stata la valutazione finale nelle diverse disci-pline secondo griglie precedentemente elaborate69, con la somministrazione del test post e la raccolta comparativa dei dati come cartina di tornasole dell’intero percorso, la raccolta dei dati emergenti dalle schede di osservazione dell’attività, la condivisio-ne dei risultati con la classe, soprattutto della scheda di valutaziocondivisio-ne di competenze di cittadinanza70, e la richiesta di una riflessione metacognitiva sull’esperienza da parte degli studenti, che evidenziasse punti di forza e punti di debolezza e stimolasse le loro personali capacità auto valutative.

Il risultato finale dell’esperienza è stato più che soddisfacente ed ha lasciato il segno anche nel Consiglio di classe che è stato puntualmente informato.

Gli studenti si sono detti contenti dell’esperienza e soprattutto della modalità del co-operative learning e dell’attività esperienziale diretta guidata dal docente, modalità che purtroppo vengono poco utilizzate in classe. Quanto sia stato profondo il solco tracciato lo indica il fatto che nella stessa classe, adesso divenuta terza, si sta svolgendo, con otti-mi e soddisfacenti risultati, un percorso siotti-mile sulla relazione tecnica dell’attività di stage, con la partecipazione del docente di Italiano, della docente di Metodologia operativa, della docente di Psicologia e della docente di Igiene.

È quindi convinzione comune che la trasversalità dell’utilizzo della lingua madre nelle diverse discipline dovrebbe essere incrementata attraverso spazi di collaborazione e di confronto tra dipartimenti e docenti di diverse materie, con la possibilità di rendere evi-denti le pratiche positive attraverso la pubblicizzazione dei risultati ottenuti. A tal fine la pubblicazione dei lavori fin qui svolti appare come un viatico di importanza fondamentale per una proficua prosecuzione delle esperienze.

67 Si vedano gli allegati all’UdL 4,5 sul sito di IPRASE

68 Si veda l’allegato all’UdL 6 sul sito di IPRASE

69 Si vedano gli allegati all’UdL 7,8 sul sito di IPRASE

70 Si veda l’allegato all’UdL 9 sul sito di IPRASE

Cap. 13

Dalla funzione integrale al cantiere: proposta

Nel documento Lingua della scienza" scienza della lingua (pagine 118-122)