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CAPITOLO 3 – ICT NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: IL CASO D

3.8 I cittadini e Internet

Per comprendere al meglio il caso di Pisa Wi-Fi, una tecnologia presente sul territorio comunale per permettere ai cittadini di connettersi in qualunque momento e con estrema facilità, ritengo opportuno analizzare il rapporto che i cittadini hanno con la rete e con ciò che ha, quasi inconsapevolmente, cambiato il loro modo di informarsi e comunicare: Internet.

Secondo un report dell'Istat, relativo all'anno 2016, il nostro Paese presenta delle differenze territoriali in merito all'accesso a Internet. Uno degli obiettivi della strategia Europa 2020, infatti, è lo sviluppo della banda larga in quanto si ritiene che la connettività digitale sia uno strumento fondamentale per l'inclusione sociale. I dati ci dicono che rispetto all'anno precedente (2015) la quota di famiglie che accede a Internet da casa è passata dal 66,2% al 69,2% anche se a livello europeo l'Italia si colloca in una posizione più bassa rispetto alla media europea per la

77 diffusione della banda larga.

Notevoli differenze sono state riscontrate tra il Nord/Centro Italia in cui il tasso di diffusione della banda larga è più alto rispetto alle regioni del Sud. Oltre al fattore territoriale, incidono anche fattori generazionali e culturali: risultano essere meno connesse le famiglie composte solamente da ultrasessantacinquenni, contro quelle in cui è presente almeno un minorenne. Sono infatti i giovani tra i 15-24 anni d'età ad usare più frequentemente Internet, anche se rispetto al 2015 si è verificato un aumento dal 45,9% al 52,2% per gli individui di 60-64 anni. Inoltre, le famiglie composte da almeno un laureato sono le più connesse a dimostrazione del fatto che anche il titolo di studio è determinante. I più connessi sono i laureati, i dirigenti, gli imprenditori e i liberi professionisti, seguiti da operai e apprendisti e da chi è in possesso della licenza media.

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Coloro che non hanno accesso a Internet individuano motivazioni come la mancanza di competenze (56,6%), il 23,6% considera Internet uno strumento non utile e non interessante, alto costo dei collegamenti e degli strumenti necessari (14,4%), connessione al di fuori di casa per almeno un componente della famiglia (8%).

Negli ultimi anni è nata l'esigenza di connettersi in luoghi diversi da casa, in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento grazie all'utilizzo di cellulari e smartphone (42,1%) a discapito del pc portatile (19,3%). La maggior parte degli utilizzatori di

17Famiglie che dispongono di un accesso a banda larga. Anno 2016, per 100 famiglie con le stesse caratteristiche. (Fonte: Istat)

78 Internet fuori casa o dal posto di lavoro combina l'utilizzo del pc portatile e dello smartphone, una buona parte, invece, si connette solo attraverso lo smartphone. Sono soprattutto i giovani tra i 19 e i 24 anni a farlo.

È importante sottolineare come il web rappresenti uno “spazio” che permette agli utenti di interagire con gli altri ma anche di usufruire di contenuti culturali. La maggior parte dell'utenza guarda online contenuti video, molti consultano giornali e riviste online, altri ascoltano la musica e guardano la televisione in streaming o on demand. Altri ancora pubblicano sul web contenuti di propria creazione come testi, video, musica, fotografie. Un'altra modalità di utilizzo della rete è l'interazione sociale mediante i social network: Facebook, Twitter e gli altri social vengono utilizzati da più della metà dell'utenza (57,8%), molti dei quali sono individui di giovane età. La comunicazione via web avviene sia attraverso messaggi su chat, blog e forum di discussione online sia attraverso servizi di messaggistica istantanea che riscuotono più successo proprio perché caratterizzati dalla velocità e dalla semplicità di utilizzo.

La familiarità che gli utenti hanno sviluppato negli anni nei confronti di Internet si esplica anche nel fenomeno dell'e-commerce, analizzato nel precedente capitolo. Il miglioramento dell'accesso online a beni e servizi per i consumatori europei è, infatti, uno degli obiettivi dell'Agenda Digitale Europea che in questo modo tenta di creare un contesto in cui si possano sviluppare i servizi digitali e in cui si possa massimizzare il potenziale di crescita dell'economia digitale europea.

Il report dell'Istat relativo all'anno 2016 conferma che, rispetto all'anno precedente (2015), la quota di individui che ha navigato in Internet e che ha acquistato merci o servizi online nei tre mesi precedenti all'intervista è passata dal 48,7% al 50,5%. Si tratta soprattutto di uomini, giovani tra i 20 e i 34 anni, che hanno acquistato servizi che riguardano viaggi e trasporti, abiti e articoli sportivi.

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Per quanto riguarda le competenze digitali dei cittadini italiani, il nostro Paese si colloca in una posizione non molto favorevole rispetto alla media europea. Il 28,3% degli utenti di Internet ha competenze elevate, il 35,1% ha competenze base, il 33,3% ha competenze basse, infine il 3,3% non possiede competenze digitali. Tra gli utenti con competenze digitali più elevate si collocano i giovani tra i 16 e i 24 anni e i laureati. La Commissione Europea ha stabilito una metodologia che classifica le competenze digitali degli individui in base alle loro capacità di svolgere alcune attività e in base ai domini di competenza individuando:

information skill intesa come capacità di identificare, archiviare, organizzare e analizzare le informazioni digitali;

communication skill intesa come la capacità di comunicare e condividere le risorse attraverso gli strumenti online, di interagire e di partecipare alla comunità della rete;

problem solving skill intesa come la capacità di risolvere problemi tecnici e di aggiornare le proprie competenze;

software skill for content manupulation intesa come la capacità di produrre e creare contenuti a partire dall'elaborazione di testi, immagini e video.

18Cittadini che hanno ordinato e comprato online merci e/o servizi per tipo di merci e/o servizi ordinati o comprati, anno 2016. (Fonte: Istat)

80 La maggior parte degli utenti di Internet ha competenze legate alla comunicazione (64,9%) e all'informazione (64,6%), mentre il 50,6% ha competenze legate alla capacità di risolvere i problemi, infine il 49,2% ha la capacità di manipolare i contenuti digitali.

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