4. CLASSE ECONOMICA (D): pascoli per una superficie di ettari 51.11.84;
5.3 CLASSE ECONOMICA (B) - ALTO FUSTO MISTO DI PROTEZIONE .1 Descrizione
La classe economica (B) è costituita da una particelle forestale la n. 1 ricoprente una superficie complessiva di 13.67.84 ettari.
La particella forestale della classe economica in questione occupa la località Terzito delle pendici acclive appartenenti al rilievo calcareo del Monte Veccio, comprese tra la isoipsa 800 m slm e 550 m slm., caratterizzato da un orografia marcata, rappresentate da impluvi compluvi e displuvi, talora con balze rocciose, talvolta inaccessibili a morfologia rupestre.
I soprassuoli ricadenti sulle pendici settentrionali del Monte Veccio, sono radicati su terreni, con giacitura da acclive a molto acclive, moderatamente profondi e superficiali a tessitura media o moderatamente grossolana, giacenti su substrato costituito da calcari detritico-pseudoolitici, avana, grigi o nocciola, con intercalazioni dolomitiche del Giurassico.
La classe economica, rappresentata da boschi di alto fusto irregolare misto di faggio, dell’età variabile tra anni 30 ed anni 40 in prevalenza, carpino nero, acero di monte proveniente dal ceduo composto, invecchiati, è costituita principalmente da essenze caducifoglie miste della fascia sopra-mediterranea.
La faggeta, con struttura talvolta rada, non è quindi monospecifica in senso assoluto, si notano varie inclusioni di ontano napoletano, cerro, carpino nero, acero di monte, orniello.
Diffusi sono l’agrifoglio il maggiociondolo, sporadica invece la presenza di sorbo torminale, sorbo montano, farinaccio, salicone acero di lobelio.
La faggeta rientra nella fascia fitoclimatica FAGETUM – Sottozona calda, secondo la classifica Mayr – Pavari. Nell’ambito del climax del faggio (GERANIO – FAGION), secondo la carta della Vegetazione Naturale Potenziale Tommaselli (1970), il bosco fa parte delle formazioni di faggio (fagus sylvatica) con agrifoglio (ilex acquifolium) come caratteristica del sottobosco.
Da un punto di vista fitosociologico la faggeta puo’ quindi essere inquadrata nell’Aquifolio – Fagetum, che rappresenta la fascia inferiore della vegetazione individuata da Gentile (1969) per l’Italia Meridionale.
Nonostante ciò il faggio vegeta relativamente bene e trova, per la sua esposizione, migliore possibilità per conseguire buone condizioni di permanenza e rinnovazione.
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Sono presenti numerosi soggetti di notevoli dimensioni stramaturi con diametri superiori al metro, pertanto tali esemplari date le loro caratteristiche dendroauxometriche e l’ubicazione in cui ricadono, sito SIC, è opportuno che vengano salvaguardati per motivi scientifici e paesaggistici.
5.3.2 Rilievo del soprassuolo
Nell’ambito dell’unità economica (B), ogni particella boschiva è stata oggetto di una serie di rilievi di carattere anagrafico, ambientale, dendrometrico e gestionale, finalizzati all’ottenimento di una serie di informazioni quantitative necessarie per una accurata e dettagliata lettura della cenosi boschiva oggetto di studio.
I rilievi eseguiti hanno interessato i seguenti aspetti:
-) descrizione delle caratteristiche anagrafiche (Ente proprietario, località o contrada, numero identificativo della particella, riferimenti catastali, superficie lorda boschiva, coordinate geografiche di localizzazione);
-) descrizione della stazione (altitudine, esposizione prevalente, posizione, pendenza media, substrato geologico e suolo, viabilità);
-) descrizione del popolamento forestale (definizione fisionomica, composizione floristica principale e secondaria, grado di mescolanza, provenienza, stato della vegetazione, stato di sviluppo etc.);
-) età del soprassuolo, quale elemento di maturità, è stato determinato grazie alla consultazione degli atti d’ufficio, comparata successivamente, in sede di abbattimento degli alberi modello, mediante il conteggio delle cerchie annuali;
-) la densità, quale espressione della consistenza degli alberi presenti nell’unità di superficie, è stata rappresentata mediante l’adozione di quattro aggettivi relativi alla seguente scala di valori: colma, eccessiva, regolare e scarsa;
-) i diametri dei soggetti, costituenti il popolamento arboreo, rilevati mediante il cavallettamento totale degli stessi, compresi all’interno delle singole aree di saggio.
-) l’altezza media (hg), quale parametro indice di fertilità.
-) la provvigione della compresa, così come il volume della singola particella forestale, è stata determinata mediante stima analitica diretta eseguita nelle rispettive aree di saggio, di forma quadrata, della superficie di m² 400.
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Le predette aree di saggio sono state localizzate in tratti di bosco rappresentativi di specifiche stazioni, omogenei per densità, fertilità, struttura, composizione specifica e altri caratteri.
Dal calcolo del diametro medio come anzi detto sono stati abbattuti due alberi modelli unici all’interno delle aree di saggio n°5 e n°6. Tale albero modello unico affida la stima del volume di un soprassuolo alla misura dell’area basimetrica e dell’altezza corrispondente alla pianta di diametro medio di area basimetrica. Gli alberi abbattuti sono stati sezionati ed ogni sezione è stata pesata, con l’accortezza di pesare prima il fusto centrale e secondariamente i rami laterali. Successivamente è stata rilevata l’altezza, il diametro a metà altezza e l’età contando gli anelli del tronco.
Tabella n°10 - Risultati ottenuti dal taglio degli alberi modelli unici sull’area di saggio n° 5 e 6 Specie: Cerro
DIAMETRI E VOLUME DEL FUSTO DIAMETRI E VOLUMI DEI RAMI
Sezione DIAMETRI Area Volume
Sezione Diam. 1° ramo 2° ramo
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DIAMETRI E VOLUME DEL FUSTO DIAMETRI E VOLUMI DEI RAMI
Sezione DIAMETRI Area Volume
Sezione Diam. 1° ramo 2° ramo
Volume dendrometrico m³ 0,1465 Coefficiente di riduzione 0,53
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42 Tabella n. 11 – Forchia (Bn). Prospetto riepilogativo delle aree di saggio eseguite.
Bosco di alto fusto di protezione
n n N E
1 1 41°01'13'' 14°32'10''
4 1 41°01'17'' 14°32'36''
5 1 41°01'17,45'' 14°32'37,03''
6 1 41°01'16,22'' 14°32'32,43''
AREA DI SAGGIO PARTICELLA
BOSCHIVA Latitudine Longitudine
Tabella n. 12 – Forchia (Bn). Prospetto della provvigione e dell’incremento med io annuo secondo l’allegato 3 del DGR 195/2016
Particella forestale Dati catastali Dati dendrometrici
Località n°
Superficie in Ha Foglio Particella Densità
Pr unitaria
mc/ha Pr totale
mc
Incremento medio
Totale Boscata
A.B. unitaria mq/Ha
Soggetti n°/ha
Terzito 1 13,6784 13,6784 6 176 22,19 175 36,75 502,68 10
TOTALI 13,6784 13,6784 502,68
Il capitale investito in alberi attualmente disponibile, vale a dire la provvigione complessiva di appartenenza alla compresa, in questione, risulta essere pari a 502.68 m³ corrispondente ad un incremento medio annuo di 10 m³/ha/anno.
5.3.3 Tipologia di trattamento proposto
La struttura del bosco ha assunto una fisionomia ad alto fusto irregolare caratterizzato da una densità rada con soggetti arborei di vecchio ciclo con chioma ribassata talora con portamento policormico.
I soprassuoli, estesi su pendici con diverso grado di acclività, per lo più su terreni superficiali, svolgono una preminente funzione idrogeologica in generale e, più
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specificatamente di conservazione, difesa del suolo e di protezione delle colture e dei numerosi insediamenti, urbani e infrastrutturali, ubicati a valle del complesso montuoso.
Alle predette funzioni è possibile attribuire e riconoscere alla struttura del bosco in esame anche una funzione turistico-ricreativa, in virtù di una sentieristica esistente, di aree di sosta e picnic.
Il popolamento è privo di viabilità forestale principale, ad eccezione della viabilità secondaria rappresentata da semplici varchi e mulattiere rinvenute lungo le curve di livello e linee di massima pendenza.
In virtù delle predette considerazioni, non si prevedono, nel periodo di validità del Piano, interventi di utilizzazione forestale.
Non sarà possibile esercitare il pascolo, bovino equino e ovino, nei boschi ascritti alla predetta classe economica.
Pertanto il consorzio forestale sarà lasciato alla sua naturale e progressiva evoluzione sia in senso edafico che vegetativo, con l’eventuale possibilità di eseguire in futuro interventi volti a migliorare la fitocenosi, laddove possibile, mediante la selezione dei migliori soggetti per sviluppo portamento e specie, con lo scopo di ottimizzare le funzioni protettive ed estetico paesaggistiche.
5.4 CLASSE ECONOMICA (C) – ALTO FUSTO DI ESSENZE CONIFERE RESINOSE