1.3 I grandi eventi come velocizzazione dei
processi per lo sviluppo dei territori
Abbiamo visto come le Olimpiadi possano servire da catalizzatore per la riqualificazione urbana. In questo paragrafo ci soffermeremo sul fatto che questi eventi sono in grado di incoraggiare le volontà politiche a rispettare una deadline per gli investimenti infrastrutturali necessari. Tuttavia abbiamo anche sottolineato che non vi è motivo di ritenere a priori che gli investimenti richiesti per ospitare l’evento forniranno rendimenti più elevati rispetto a utilizzi alternativi. Non va altresì dimenticato che le scadenze prefissate potrebbero aumentare i costi a causa di pressioni temporali e vincoli di manodopera58.
Nello stimare gli impatti è quindi necessario prendere in considerazione l‘orizzonte temporale nel quale i Giochi Olimpici sono realizzati. Gli appaltatori sono costretti a consegnare sedi ed infrastrutture, che avrebbero potuto richiedere anni per essere realizzate, senza possibilità di posticipare la data di consegna. La “corsia preferenziale” che viene usata per arrivare all’approvazione definitiva dei progetti alla partenza dei lavori accelera gli studi d’impatto, le procedure di pianificazione, la consultazione pubblica e anche la costruzione stessa, ma talvolta di impedisce l’adozione di soluzioni più rispettose dell’ambiente. La predisposizione di una speciale “legislazione olimpica” nel periodo della preparazione dei Giochi viene emanata proprio per questo, cioè per scongiurare ritardi e superare le lungaggini burocratiche. L’organizzazione di un evento come l’Olimpiade può quindi essere l’occasione per la sperimentazione di soluzioni procedimentali nuove che possono essere destinate ad una successiva stabilizzazione nell’ordinamento59.
58 Baade R., Matheson V., Going for the Gold: The Economics of the Olympics, Journal of
Economic Perspectives, 2016, vol. 30, n. 2, p. 201-218
59 Cavallo Perin R., Gagliardi B., La disciplina giuridica dei grandi eventi e le Olimpiadi Invernali “Torino 2006”, Giuffrè Editore, 2012
1.3.1 Migliorare l’operatività bypassando la burocrazia
Il Decreto Genova, diventato legge il 15 novembre 2008 rappresenta un unicum per i poteri affidati a una solo persona, il commissario. Non discuteremo del fatto se si tratta di un caso di ultra-liberismo o meno, ma volgiamo porre l’attenzione su come l’eliminazione della burocrazia si è rilevata uno strumento imprescindibile per fare le opere in fretta (e bene, visto il risultato). Non ci soffermeremo sulle peculiarità della legge e sulle sue applicazioni, ma sul fatto che la nomina di un commissario incaricato alla supervisione di un’opera specifica fa bypassare la burocrazia e compiere opere che in Italia spesso sono finanziate e ferme da anni; si attiverebbero investimenti che entrerebbero nell’economia producendo effetti intersettoriali come quelli visti per l’aumento della domanda turistica.
Le Olimpiadi invernali, come accaduto per altri grandi eventi (ultimo dei quali l'Expo di Milano del 2015), devono essere viste come l'occasione per portare a termine infrastrutture che altrimenti avrebbero avuto bisogno di 20 anni per essere costruite, o che non sarebbero mai state realizzate. Infatti grazie alla Legge Olimpica si renderà molto più efficace l’azione organizzativa “evitando di aprire l’ufficio complicazione affari semplici”60, ma senza bypassare le normative; nel
caso di Genova l’operatività venne migliorata delegando ad un commissario poteri di "sostituzione e deroga", cioè con l'approvazione dei progetti poté "sostituire tutti i visti, i pareri, le autorizzazioni, i nulla osta e ogni altro provvedimento abilitativo”61.
Non mettiamo in dubbio che la velocizzazione dei processi potrebbe avvenire a scapito di altre infrastrutture, ma si vuol far notare con l’esempio di Genova, così come l’evento olimpico possa aiutare la rottura di barriere burocratiche accelerando i processi e spingendo all’avvio dei cantieri grazie a regole nuove e semplici e alla voglia di assumersi le responsabilità; di conseguenza
60 Zaia L., Presidente Regione Veneto, Facebook, 14 febbraio 2020
61 Bompani M., Ponte Genova, al commissario superpoteri per la costruzione in deroga. Il nome in un decreto ad hoc, La Repubblica, 12 settembre 2018
vengono promossi i processi evolutivi del territorio e il rinnovamento infrastrutturale e viene rafforzata l’immagine all’esterno dell’intero Paese in termini di efficienza. In ogni caso non si deve prescindere da un’attenta valutazione per non creare infrastrutture poco utili al termine dei Giochi. É sotto l’occhio di tutti che la TAV che colleghi tutte le maggiori città italiane è un’opera di primaria importanza per il nostro Paese e le Olimpiadi del 2026 potrebbero, per esempio, velocizzare la realizzazione della tratta Milano-Venezia prevista solo per il 2030. Affermare che in assenza dell’evento non sarebbero state costruite metropolitane, autostrade o ferrovie è molto discutibile, ma tali accelerazioni alle procedure ordinarie possono essere più che giustificati per progetti (come quello olimpico) che rivestono un interesse pubblico generale e hanno tempi di consegna ben precisi; se abusati e non controllati, possono tuttavia rappresentare delle minacce ai fondamentali principi democratici62.
62 “...nella vigenza di capillari e minuziose normative e di linee guida vincolanti diventa ardito
immaginare un’agevole azione di scongelamento degli investimenti strategici per il Paese. L’obiezione principale che viene formulata alla semplificazione delle procedure consiste nell’accusare le deroghe di attitudine a favorire la corruzione, ma è con l’attuale livello di complicazione burocratica che l’Italia registra fenomeni diffusi di depravazione pubblica che incidono negativamente sulla competitività dell’intero sistema. Gli episodi corruttivi potrebbero attecchire proprio in virtù di un eccesso di burocrazia che moltiplica le “tentazioni” del dazio per sbloccare o indirizzare una pratica. Semplificare non significa dissimulare l’agire amministrativo che deve continuare a subordinarsi al principio della trasparenza, che è teleologicamente
strumento di lotta alla corruzione. Snellire i procedimenti è un’esigenza inderogabile per ridurre la frammentarietà procedurale e ricondurre la responsabilità a soggetti identificabili su cui esercitare i relativi controlli di legittimità. L’inflazione normativa rappresenta il terreno fertile in cui prospera il coacervo burocratico, instaurando una sorta di dittatura cavillocratica in un delirio di regole che implica due effetti: paralizzare le opere e tentare di sbloccarle con la scorciatoia della corruzione. Siamo soffocati da una iper legiferazione con le nostre 160 mila norme che ci rende non attrattivi rispetto ad altri Paesi come la Francia che ne ha 7.000, la Germania 5.500 e il Regno Unito 3.000. L’eccesso di regole, che tracciano un percorso amministrativo labirintico, possono configurarsi come criminogene perché incoraggiano attività illecite. Il Ponte di Genova deve diventare un simbolo, uno stimolo ed un riferimento per emancipare le opere pubbliche strategiche, di cui il Paese ha urgente bisogno, dalla zavorra e dall’abuso della complessità” - Amata A.,
www.nicolaporro.it, Il Ponte Morandi insegna: la troppa burocrazia blocca il Paese, 29 aprile 2020