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5 CASI CLINICI

5.2 CASO CLINICO 2: WITCH

Witch, femmina di Border Collie di due anni e mez-zo, è un cane atleta. Fin da cucciola è stata in-trodotta alla disciplina dell’agility e attualmente l’animale partecipa rego-larmente a competizioni di vario livello.

Gli allenamenti vengono ripetuti tre volte a settimana e sono integrati da esercizi effettuati in sede dome-stica e da intensa attività fisica quotidiana (v. ill. 55).

L’anamnesi remota è negativa.

All’anamnesi recente viene riportata l’insorgenza di una zoppia acuta di IV gra-do, evidente sia al passo che al trotto, a carico dell’arto anteriore sinistro e com-parsa in seguito ad un evento traumatico accaduto venti giorni prima. La terapia antinfiammatoria (carprofene 3 mg/kg/SID) ha determinato miglioramento, ma non risoluzione della sintomatologia.

L’esame radiografico ha messo in evidenza la presenza di segni di mineralizza-zione a carico del flessore brachiale.

E’ stata successivamente intrapresa una terapia omeopatica a base di arnica com-presse, Zeel T compresse e Ferrum HA ed è stata indicata una nuova terapia an-tinfiammatoria.

Alla visita fisiatrica l’animale presenta zoppia di I grado evidente sia al passo che al trotto accompagnata da riduzione dell’escursione articolare dell’articolazione scapolo-omerale durante le fasi del trotto. All’esame di palpazione viene rilevata la presenza di dolore a livello del gomito in corrispondenza dell’inserzione del

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muscolo flessore superficiale. L’animale presenta inoltre moderata algia alla fles-sione del gomito con contemporanea estenfles-sione dell’articolazione scapolo-omerale ed aggravamento della zoppia successivamente all’esecuzione di tale manovra.

I reperti clinici hanno fatto propendere per un sospetto di tenosinovite bicipitale con lieve instabilità mediale della spalla, associate a mineralizzazione del musco-lo flessore superficiale delle dita.

Il programma riabilitativo è stato quindi impostato con gli obiettivi di ridurre il quadro infiammatorio a carico del tendine del bicipite brachiale, controllare l’instabilità tramite il rinforzo della masse muscolari e diminuire la sensazione algica conseguente alla mineralizzazione del muscolo flessore superficiale.

A tale proposito è stato prescritto un periodo di riposo assoluto della durata di circa cinque settimane, con ritorno graduale alla normale attività fisica nelle suc-cessive sei settimane.

La durata complessiva del trattamento fisioterapico è stata di undici settimane: tre sedute a settimana nei primi sette

giorni, due sedute a settimana nelle successive quattro settimane ed infine una singola seduta per le restanti quat-tro settimane. Un’ultima seduta di controllo è stata effettuata a distanza di quindici giorni.

Il protocollo fisioterapico ha previsto l’utilizzo dell’ultrasuonoterapia e della laserterapia associati all’esecuzione di esercizi di PROM ed esercizi di spo-stamento del peso su physioroll o senza

l’ausilio di attrezzi (v. ill. 54). Sono stati poi introdotti progressivamente esercizi attivi quali cavalletti, slalom, nuoto e camminata su underwater treadmill.

Illustrazione 54: Witch durante una sessione di esercizi attivi assistiti volt i specificatamente agli arti anteriori.

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L’ultrasuonoterapia è stata impostata in modalità pulsata ad una frequenza di 3,3

Mhz e ad un’intensità di 0,8-1 W/cm² con Duty Cycle iniziale del 20%,

aumen-tato al 50% tra la quinta e la decima seduta. La durata delle sessioni è stata di 10 minuti.

La laserterapia è stata impostata a bassa frequenza (18 Hz) per il trattamento del

tendine bicipitale, con un’erogazione di 4 J/cm² in modalità di scansione. Per il

trattamento del gomito è stata invece utilizzata un’applicazione a punti con una frequenza iniziale di 36 Hz e quindi, a partire dalla quinta seduta, di 292 Hz. Gli esercizi di PROM sono stati eseguiti principalmente tramite manipolazioni in flesso-estensione dell’articolazione del gomito, volte a recuperare l’escursione articolare. Questi, per la durata di tre settimane, sono stati seguiti dall’esecuzione di esercizi attivi in stazione su physioroll e cuscino propriocettivo. In aggiunta a questi trattamenti, a partire dalla quarta settimana, è stato possibile inserire all’interno del programma riabilitativo ulteriori esercizi attivi grazie ai migliora-menti ottenuti dalla paziente. In concomitanza con l’attività svolta in struttura, è stato modificato il protocollo a casa tramite l’esecuzione di brevi percorsi ad o-stacoli condotti al guinzaglio.

L’attività in acqua, inclusa nel programma a partire dalla terza settimana, ha pre-visto inizialmente brevi sessioni della durata di 3 minuti ciascuna per un totale di 12 minuti. Durante tali sedute è stata effettuata solo una lenta camminata con ac-qua all’altezza della spalla, al fine di favorire una ripresa graduale dell’attività fi-sica e di stimolare lo sviluppo muscolare scaricando le articolazioni del gomito e della spalla. Il nuoto è stato invece incluso a partire dalla sesta settimana di trat-tamento, in modo da sovraccaricare l’apparato muscolotendineo con attività più intense solo in un secondo momento ed in forma graduale.

In concomitanza è stata incrementata anche l’attività fisica al di fuori delle sedute di idroterapia, elevando l’altezza dei cavalletti ed introducendo percorsi di sla-lom, efficaci nella stabilizzazione dei movimenti laterali.

L’ultimo periodo di terapia riabilitativa, a partire dall’ottava settimana, ha previ-sto il potenziamento muscolare ed il progressivo recupero della forma fisica

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dell’atleta. Nella clinica fisioterapica sono state quindi introdotte sessioni di cor-sa su underwater treadmill, ed il soggetto è stato parallelamente riportato al cam-po d’agility per riprendere in forma graduale il programma di training.

Il proprietario ha riferito, a distanza di due settimane dal termine delle terapie, il recupero completo della paziente. Ad oggi Witch ha ottenuto risultati in diverse competizioni di agility.

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5.3 CASO CLINICO 3: FALKO

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