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Descrizione sintetica dei casi Cronistoria

5. Coinvolgimento dell’assistente sociale nella presa in carico

Contrariamente ad altre situazioni tipiche del servizio, per Ambra, l’assistente sociale del servizio intervenne immediatamente in collaborazione con lo psicoterapeuta. Durante la presa in carico, i professionisti coinvolti co-costruirono con Ambra un progetto di vita indipendente che si concretizzò con l’uscita definitiva della ragazza dal suo nucleo familiare e con un collocamento in internato presso un Centro educativo minorile (CEM). Mediante tale proposta si auspicava di sostenere Ambra nel ritrovare una sua stabilità, provando a riallacciare il difficoltoso legame con i suoi genitori.

L’adesione al progetto venne condivisa e concordata con Ambra e con la sua famiglia, la quale però si dimostrò ostile alla proposta e poco propensa a collaborare con le istituzioni in generale (SMP, scuola, Autorità regionale di protezione…). Al contrario, Ambra acconsentì l’avvio del progetto che successivamente, venne anche confermato come misura di protezione dell’allora minorenne. Il periodo in Istituto non fu semplice per Ambra che faticò ad adeguarsi alle regole istituzionali. Nonostante questo però, si pensò che per la giovane potesse essere funzionale prolungare il suo collocamento, almeno fino al termine dei suoi studi, poiché questo le avrebbe permesso di affrontare i suoi conflitti personali e familiari sostenuta da differenti figure adulte.

La presa in carico di Ambra colpisce e fa riflettere per la sua repentina conclusione. La ragazza, infatti, con il raggiungimento della maggiore età, decise autonomamente di proseguire il suo percorso avviando un secondo progetto di vita indipendente, totalmente discostato dal CEM che l’aveva accolta sino a quel momento. Ambra inoltre rifiutò la proposta avanzata dall’allora Direttore dell’Istituto e dall’assistente sociale del servizio, di provare ad intraprendere la sua indipendenza abitativa in maniera graduale, all’interno di un appartamento protetto appartenente al CEM stesso. In tal senso, dopo aver conseguito il suo diploma, Ambra decise di uscire definitivamente dall’Istituto affittando un appartamento individualmente. L’assistente sociale del servizio sostenne la giovane anche in questa sua scelta, attivando con lei le prestazioni assistenziali ma nonostante questo, dopo solo qualche mese, Ambra decise di non mantenere più i contatti con le figure professionali del servizio non presentandosi più agli appuntamenti e non rispondendo più al telefono. La conclusione della presa in carico fu complicata anche nei confronti dei due genitori i quali purtroppo, faticarono a cogliere gli aspetti costruttivi messi in atto dall’assistente sociale del servizio. Questi ultimi, infatti, si dimostrarono ostili e reticenti rispetto agli interventi promossi dalla professionista per tentare una riappacificazione dei rapporti fra loro e la figlia.

Secondo caso Giulia Situazione in corso

1. Segnalazione al Servizio medico psicologico

La presa in carico attuata dal servizio nei confronti di Giulia che oggi ha ventidue anni, si articola su un arco temporale di quattordici anni ed è tuttora attiva. Tale situazione non è continuativa in quanto la ragazza si è interfacciata al servizio su quattro periodi differenti.

1.1 Motivo della segnalazione

Le motivazioni che giustificano le segnalazioni di Giulia al servizio sono molteplici e variano a dipendenza del periodo nel quale sono state effettuate. In generale la giovane è stata sostenuta per dei comportamenti aggressivi nella relazione con la madre, per un disturbo alimentare e per delle forti crisi di ansia e di pianto. La presa in carico attuale che è tutt’oggi attiva, è iniziata quando Giulia aveva vent’anni attraverso un’autosegnalazione. In quell’occasione la ragazza affermò di vivere un periodo particolarmente stressante in diversi ambiti della sua vita e manifestò delle forti paure e incertezze per il suo futuro professionale e personale.

1.2 Dati personali

Nome Giulia

Età attuale 22 anni

Tipo di segnalazione Autosegnalazione per delle forti preoccupazioni sul suo futuro personale e professionale

Professionisti implicati Psicoterapeuta e assistente sociale

Durata della presa in carico SMP 3 anni

Durata della presa in carico dell’assistente sociale

3 anni

2. Colloqui di valutazione

La presa situazione di Giulia si contraddistingue per la discontinuità della sua presa in carico e per la figura della psicoterapeuta che, garantendole una continuità terapeutica, è sempre rimasta la stessa. La giovane si affidò gradualmente servizio attraverso delle autosegnalazioni su quattro periodi temporali distinti. Durante ogni risegnalazione, la psicoterapeuta attuò delle valutazioni o delle rivalutazioni iniziali effettuando dei colloqui con la diretta interessata. Durante queste fasi la professionista raccolse informazioni utili a ricostruire l’anamnesi familiare, l’anamnesi personale remota e l’anamnesi personale recente. A seguito di questo si offrì a Giulia degli specifici piani terapeutici di cui la ragazza beneficiò nonostante le sue iniziali resistenze.

3. La sua storia

Oggi Giulia è una giovane donna di ventidue anni apparentemente fragile ma che, con ambiziosa costanza, sta delineando il suo futuro personale e professionale.

fino quando i due genitori si separarono. Solo qualche anno dopo, tale separazione si trasformò in una seconda unione fra i genitori stessi. Durante le varie risegnalazioni la giovane ha potuto sperimentare il lavoro terapeutico che consiste tuttora nel confronto diretto con la stessa psicoterapeuta. Giulia ha beneficiato molto degli spazi offerti e grazie a questi, ha tentato più volte di elaborare i conflitti intrafamiliari, le sue condotte alimentari poco salutari ed i suoi sentimenti ambivalenti di rabbia, frustrazione, e tristezza. La psicoterapia inoltre, le permette tuttora di accrescere l’autostima in sé stessa e di sintonizzarsi con i suoi vissuti più intimi. Sebbene inizialmente la giovane abbia faticato a trovare una soluzione scolastica e professionale adatta alle sue esigenze, adesso Giulia sembra più convinta e sicura di sé. Infatti, dopo aver intrapreso un percorso formativo che le avrebbe permesso di accedere alle scuole universitarie, decise di ritirarsi non appena si accorse che quella non era la sua strada. Crescendo, è riuscita a domandare autonomamente il sostegno di terze persone per raggiungere i suoi obiettivi e nonostante alcuni ostacoli di tipo economico, ha recuperato il progetto iniziale che stava per accantonare per ragioni finanziarie, ovvero quello di iscriversi in un’Università italiana ad impronta artistica.

4. Indicazione dei progetti terapeutici

A seguito dei colloqui di valutazione iniziale la psicoterapeuta propose a Giulia e alla sua famiglia, una serie di progetti terapeutici specifici per i suoi bisogni. Essi prevedevano una psicoterapia in individuale e delle consultazioni da parte dell’assistente sociale a sostegno del suo percorso e del suo progetto di vita.

5. Coinvolgimento dell’assistente sociale nella presa in carico

All’età di vent’anni Giulia decise di intraprendere un nuovo percorso di accompagnamento domandando un aiuto al servizio che da anni la sosteneva. Dopo alcuni incontri di aggiornamento effettuati con la psicoterapeuta, la professionista propose a Giulia il coinvolgimento dell’assistente sociale del servizio poiché la sua domanda iniziale e il suo bisogno non erano unicamente di natura intrapsichica, ma si riferivano anche alla realtà esterna. L’operato dell’assistente sociale dunque, pose le sue basi su una richiesta estremamente concreta della giovane ovvero quella di intraprendere un proprio progetto di vita indipendente che le consentisse di iniziare un nuovo percorso accademico presso

Età Professionisti incaricati Progetto terapeutico

8 - 12 anni Psicoterapeuta Psicoterapia in individuale 16 - 17 anni Psicoterapeuta Psicoterapia in individuale

18 anni Psicoterapeuta Psicoterapia in individuale 20 - 22 anni Psicoterapeuta

Assistente sociale

Psicoterapia in individuale Consultazioni con l’assistente sociale

finanziario che riguardavano il sostentamento della figlia all’estero. È all’interno di questa cornice che l’assistente sociale del servizio, avviò un accompagnamento alla giovane e un sostegno familiare attivo tutt’oggi. Lo scopo del progetto avviato è quello di permettere a Giulia un perfezionamento professionale nell’ambito artistico che è il settore che più la appassiona, e di consentirle un allontanamento dal suo nucleo familiare.