Negli Stati Uniti, le due più grandi piattaforme di prestito, Lending Club e Prosper, hanno entrambe iniziato a offrire la possibilità per gli investitori di finanziare integralmente i prestiti; ciò ha significativamente aperto il mercato del prestito peer-to-peer a grandi investitori istituzionali come banche, hedge fund e ventur capitalist.
Questa è stata una strategia dei nuovi players per incoraggiare maggiori finanziamenti da parte degli investitori istituzionali, che hanno la capacità di sottoscrivere prestiti di elevato ammontare; questa tendenza si rileva anche nel Regno Unito, da quando Banco Santander investe nella piattaforma Funding Circle.
Le istituzioni finanziarie grazie a questo tipo di investimenti riescono ad ottenere diversi benefici, quali:205
utilizzare i prestiti P2P per erogare prestiti in un’area in cui gli istituti finanziari non presterebbero tradizionalmente, come prestiti non garantiti di basso ammontare e ad alto rischio, a causa delle limitazioni della struttura dei costi;
la possibilità di applicare i propri modelli di valutazione del merito creditizio per analizzare le informazioni fornite dalle piattaforme P2P ed indirizzare al meglio gli investimenti;
la possibilità di non creare in house una piattaforma P2P, evitandone i costi;
diversificare in modo economico e in tempo limitato data la necessità di poco personale coinvolto;
investire in una nuova classe di attività che potrebbe generare interessanti rendimenti.
Le implicazioni e le problematiche di questi tipi di investimento da parte degli investitori istituzionali sono altrettanto molteplici: le piattaforme potrebbero tendere a preferire gli investitori istituzioni rispetto a quelli al dettaglio, data l’ingente quantità di fondi che possono
204 PWC, 2015b. Where traditional and tech meet. How banks and marketplace lenders can partner up. PP.1-6. 205
PWC, 2015a. Peer pressure. How peertopeer lending platforms are transforming the consumer lending -industry. Pp. 5-6.
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apportare nel mercato finanziario ed iniziare ad espandere il loro servizio di credito verso mutuatari meno affidabili e più rischiosi, dal momento che gli investitori di maggiori dimensioni possono assorbire meglio i rischi, avendo la possibilità di sottoscrivere l’intero ammontare del prestito.206
Tuttavia, il coinvolgimento di tali operatori determina inevitabilmente l’interconnessione tra il crowdfunding ed il più ampio settore finanziario, con la conseguenza che qualora si accordassero in misura eccessiva prestiti a mutuatari ad alto rischio di solvibilità, il rischio di insolvenza potrebbe estendersi dalla piattaforma agli altri settori finanziari a cui appartengono gli investitori istituzionali che a monte hanno finanziato tali mutuatari insolventi.207
In aggiunta a ciò, la crescente partecipazione di investitori più grandi sta aumentando la competizione per le migliori note/contratti di prestito, a potenziale discapito dei piccoli investitori, i quali potrebbero essere forzati a scegliere opzioni di prestito di livello inferiore, non in linea con la loro propensione al rischio.
La buona notizia è che non sembra essere così: un recente studio condotto in collaborazione con il dott. Ciarán Mac e Bhaird e il professor Mark Cummins della Dublin City University (DCU) dimostra che non solo le piattaforme non favoriscono gli investitori istituzionali e professionali, ma la strategia di investimento più prudente adottata dai singoli investitori sta in realtà ripagando; la platea di investitori al dettaglio ha ottenuto, finora, rendimenti più elevati ed ha affrontato perdite inferiori rispetto agli investitori istituzionali e professionali, mostrando che più sono gli attori coinvolti, migliori sono le prestazioni finanziarie.208
Un altro problema riguarda le modalità con cui gli investimenti tramite le piattaforme vengono registrati nei bilanci delle istituzioni finanziarie che utilizzano queste piattaforme: investire in prestiti non garantiti, tramite piattaforme di prestito peer-to-peer, può essere un modo per le banche e gli altri grandi investitori istituzionali di eludere i requisiti patrimoniali o altri requisiti normativi. È già stato registrato un caso in cui una banca ha investito i fondi dei risparmiatori attraverso una piattaforma peer-to-peer, al fine di originare prestiti che erano troppo rischiosi per essere mantenuti in bilancio.209
Pertanto se i prestiti peer-to-peer dovessero fornire uno spazio per le banche per concedere prestiti extra bilancio, si porrebbe un problema di efficacia della regolamentazione bancaria,
206 E. Kirby e S. Worner, 2014. Crowdfunding: An Infant Industry Growing Fast. IOSCO Research Department, pp. 43-44.
207 Questo è quello che è accaduto con i mutui subprime durante la crisi finanzia del 2007-2009. 208 Silicon Republic, 2017. Investors divide in peer-to-peer Lending.
Si consulti il sito: https://www.siliconrepublic.com/start-ups/p2p-lending-peer-to-peer-investors 209 Hallowey, 2013.
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che potrebbe essere aggirata attraverso l'uso di piattaforme di prestito peer-to-peer come intermediario tra banche e un mutuatario.
Infine, i risultati di una nuova indagine su 300 investitori istituzionali condotta dallo studio legale Richards Kibbe & Orbe LLP e Wharton Fintech mostrano un forte interesse degli investitori istituzionali verso questa forma di finanza alternativa e indicano che molte altre società di investimento stanno prendendo in considerazione la possibilità di iniziare a partecipare in modo più sistematico.210
Di seguito vengono riportati alcuni dei risultati chiave evidenziati nella relazione:
1- l'85% degli intervistati ha espresso interesse a fare qualche forma di investimento sul mercato; tuttavia, solo il 29% degli intervistati ha dichiarato di disporre attualmente di capitale destinato al prestito sul mercato;
2- il 27% degli intervistati preferisce la sottoscrizione di prestiti interi (27%);
3- gli intervistati hanno indicato il maggiore interesse nei prestiti alle piccole imprese.
210 The American Banker, 2015. Institutional Investors Poised to Jump Into Peer-to-Peer Lending. Amey Stone, pubblicato il 2 Giugno 2015, 1:59 p.m. ET.
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