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F. Tecnologia di monitoraggio

8) Rischio sistemico

6) Mancanza di un mercato secondario

Un ulteriore rischio si rileva dalla mancanza di un mercato secondario dove poter rivendere e monetizzare il proprio investimento, per la maggior parte delle piattaforme; gli investitori potrebbero non comprendere a pieno i rischi connessi all'investimento in titoli illiquidi e potrebbero essere stimolati dalla promessa di maggiori rendimenti ed investire in prestiti con un'alta probabilità di default. Questo rischio di illiquidità potrebbe essere mitigato ancora una volta, garantendo maggiore informazione e trasparenza in questo mercato.196

7) Rischio legato alla sicurezza informatica

Infine, esiste un rischio definito di attacco informatico, dato che il prestito peer-to-peer nasce grazie alla rete Internet ed alla tecnologia del Web 2.0: il rischio legato alla sicurezza informatica, derivante da furti di identità degli users o sovraccarico dell'infrastruttura, può compromettere la riservatezza delle informazioni e dei dati personali custoditi dalle piattaforme. Tale rischio potrebbe essere mitigato qualora la piattaforma si dotasse di competenze tecniche sufficienti a prevenire tali problemi di sicurezza informatica.197

8) Rischio sistemico

I rischi appena descritti, potrebbero comportare delle implicazioni anche a livello di intero sistema finanziario, anche se la dimensione del lending-based crowdfunding, se paragonata a quella dei finanziamenti concessi dagli altri istituti di credito, è molto piccola e rappresenta solo lo 0,01% del credito originato dalle banche e fornito all'economia reale.198

La diffusione del P2P lending potrebbe realizzarsi anche finanziando soggetti non meritevoli di ricevere un prestito, determinando una inefficiente allocazione del risparmio: le piattaforme, non assumendo il rischio di credito, potrebbero infatti non avere i giusti incentivi a selezionare in modo accurato i debitori. I modelli di rating utilizzati dalle piattaforme, inoltre, non sono sottoposti ad alcuna forma di validazione da parte delle autorità di vigilanza

196

Una consultazione pubblica effettuata dal US Department of Treasury, 2016, ha evidenziato che molti debitori hanno difficoltà a comprendere a pieno le condizioni dei contratti di finanziamento e ad effettuare confronti tra le offerte proposte da piattaforme diverse. Allo stesso modo Deloitte, 2016, dimostra che in molti casi non vi è piena consapevolezza da parte dei finanziatori, degli effettivi rischi che andranno ad assumere. 197

R. Tendulkar, 2013. Cyber-crime, securities markets and systemic risk. IOSCO Research Department Staff Working Paper.

198W. Bijkerk, R. Tendulkar, S. Uddin, e S. Worner, 2012. Systemic Risk Identification in Securities Markets,

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e non sono stati collaudati per un periodo di tempo sufficientemente lungo, quindi potrebbero sottostimare il rischio di credito dei debitori e determinare la scarsa qualità del credito erogato. Queste conseguenze potrebbero assumere rilevanza per la stabilità finanziaria: in primo luogo potrebbe esservi il rischio che il facile e rapido accesso ai prestiti erogati attraverso le piattaforme, comporti una crescita rapida dell'indebitamento, alimentando una espansione eccessiva del credito in alcuni segmenti dell'economia. In secondo luogo, il recente coinvolgimento degli investitori istituzionali e del sistema bancario nel P2P lending, potrebbe comportare l’accumularsi di ulteriori rischi a livello di stabilità finanziaria complessiva, dal momento che se tali istituti di credito investono grosse quantità di denaro in queste piattaforme, il fallimento di una di queste potrebbe determinare il default degli altri investitori in modo simile a quanto si è verificato prima della crisi globale del 2007.199 Infine, quasi tutte le piattaforme hanno iniziato ad operare in un contesto economico favorevole, pertanto non si conoscono le possibili ripercussioni che una inversione del ciclo creditizio potrebbe comportare sia a livello di tassi di insolvenza dei debitori, che degli operatori economici coinvolti.

199

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Capitolo 6

Le Prospettive per il futuro

6.1 La risposta degli istituti bancari: collaborare o competere?

Nesta (2014) indica che nel Regno Unito, oltre un quinto dei debitori prima di ottenere un finanziamento tramite le piattaforme di peer-to-peer Lending ha ricevuto un’offerta da una banca, verosimilmente a condizioni meno vantaggiose.

Il grafico di seguito riportato raffigura i risultati di un survey condotto da Nesta in un panel di 2.007 consumatori inglesi, da cui emerge che il 79% di questi ha richiesto fondi in prestito alle banche ma solo il 22% ha effettivamente visto trasformare la propria richiesta nella concessione di un prestito.

Figura 26: Confronto tra la percentuale dei consumatori che hanno richiesto un prestito e coloro che hanno ottenuto il finanziamento

Fonte: Nesta. Understanding Alternative Finance. The UK Alternative Finance Industry Report 2014

Questi risultati sono in linea con quanto illustrato nei capitoli precedenti, con finanziamenti dalle fonti tradizionali sempre più difficili da reperire ed un numero sempre maggiore di mutuatari che si rivolgono a creditori alternativi, mettendo in evidenza le grandi possibilità di crescita di questa nuova forma di finanza, rappresentata dalle piattaforme di P2P Lending, le quali sono riuscite a superare le barriere all’ingresso innalzate grazie ai tradizionali vantaggi competitivi e alla regolamentazione favorevole di cui gli istituti di credito tradizionali hanno per lungo tempo beneficiato.200

200 Deloitte, 2014. Banking disrupted. How technology is threatening the traditional European retail banking model. P.5.

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Risulta pertanto doveroso analizzare anche il punto di vista degli incumbents, se ritengono che i nuovi players siano una minaccia alla loro attività finanziaria oppure un’opportunità per migliorare il proprio modello di business, e quali strategie adottano per rispondere all’aumento della concorrenza, dal momento che tali decisioni si riflettono sull’operato delle piattaforme oggetto del presente elaborato; tale analisi risulterà infatti utile per comprendere quali sono le nuove forme di collaborazione messe in atto dalle parti e quali sono i benefici derivanti.

PricewaterhouseCoopers nel 2014 ha intervistato 560 dirigenti di istituzioni finanziarie, bancarie e non, presenti in 17 mercati riguardo le nuove sfide e le opportunità che si presentano nel mercato finanziario, riscontrando che negli Stati Uniti ed in Europa i nuovi entranti sono prevalentemente considerati una minaccia alla propria attività creditizia (rispettivamente il 70% ed il 60%) piuttosto che un’opportunità per innovare i propri servizi ed il proprio modello di business.201

Figura 27: Players non tradizionali – minaccia oppure opportunità?

Fonte: Questionario di PWC Banking 2020.

Tuttavia, sebbene questo fenomeno rappresenta una risposta all’emergere di un’offerta non bancaria che offre servizi simili a quelli tradizionali, gli istituti di credito stanno entrando nello spazio della finanza alternativa in misura sempre maggiore e adottando modalità differenti, sia come collaboratori che come fornitori diretti.202

201 PWC, 2014. Retail Banking 2020, evolution or revolution.

202 The American Banker, 2016. Line between Banks and Marketplace Lenders Thinner than you Think. Aryea Aranoff, pubblicato l’11 Marzo 2016, 9:30 am EST. Si veda il sito:

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Numerose sono le modalità per instaurare forme di collaborazione tra istituti di credito e piattaforme peer-to-peer.