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4.3 Lato Collaborative: supportare la collaborazione al tempo de

4.3.2 Perché collaborare in PEUDOM

Esiste qualcosa che accomuna tutte queste realtà, qualcosa che è alla base di ogni situazione in cui si ricorre ad un approccio collaborativo. In ciascuna di queste situazioni l'utente è chiamato a confrontarsi con uno scenario caratterizzato da una complessità crescente, nel quale non solo la capacità informativa, ma anche il livello di comprensione e le capacità richieste spesso superano quelle possedute dal singolo utente. E' proprio in questi casi che la collaborazione diventa un valido

alleato. In tali casi, l'eetto positivo dell'interazione tra più individui non può che essere amplicato dalle tecnologie dell'informazione, in quanto ecaci mezzi di coordinamento [17]. Certo, più problematiche risultano le scelte da prendere anché tali tecnologie possano raggiungere un simile obiettivo.

In una tale prospettiva anche PEUDOM, che si congura come una piattafor- ma dedicata alla sviluppo di mashup rivolta specialmente all'utente nale, può trarre specici vantaggi grazie all'implementazione di personalizzate strategie di collaborazione. Come già accennato durante la trattazione dell'integrazione delle precedenti implementazioni, per quanto queste tentassero di intermediare quanto più possibile l'interazione tra i service provider e l'utente nale, così da permette- re a quest'ultimo la creazione di un mashup senza addentrarsi in una dicoltosa interazione di basso livello, permangono limiti ben specici che ostacolano l'uten- te nel personalizzare una propria composizione. Si prenda ad esempio la necessità di entrare in possesso di un componente specico, capace di interagire con un par- ticolare servizio di generica utilità. L'unico modo che l'utente avrebbe è quello di tentare di creare un nuovo componente tramite l'utilizzo del Component Editor, nato a sua volta per rendere fruibile la creazione di nuovi componenti all'utente nale. Anche in questo caso, se il servizio di interesse non fosse già pre-registrato all'interno della piattaforma o non esistesse un template soddisfacente oppure, più banalmente, non si fosse capaci di registrare il nuovo servizio, l'obiettivo non potrebbe essere raggiunto. In un simile caso la piattaforma non ha modo di con- trastare una tale situazione critica. Allo stesso tempo, data la variegata pluralità degli scenari possibili di interazione, non sarebbe nemmeno razionale la scelta di decidere di mappare all'interno del sistema ogni possibile criticità, senza contare che in corrispondenza di situazioni simili alla precedente non esistono soluzioni automatizzabili all'interno di PEUDOM.

Questa problematica può però essere facilmente risolta grazie all'introduzione della collaborazione: in questo modo è possibile demandare ad un altro utente quei compiti che la macchina non è in grado di portare a termine. L'idea di introdurre logiche collaborative non è tanto da intendersi nella volontà di intro- durre un elemento di novità all'interno dell'applicazione sviluppata, quanto per incrementare e migliorare la capacità del sistema di rispondere in maniera e- cace ai bisogni dell'utente nale. La collaborazione, e nello specico la creazione compartecipata, permette quindi a PEUDOM di fronteggiare scenari ad un livello di complessità maggiore; inoltre, anche quando la collaborazione non è stretta- mente necessaria, questa può comportarsi da utile complemento delle esigenze dell'end-user, per esempio nei seguenti casi:

arricchimento: si consideri una situazione in cui l'utente sia riuscito senza pro- blemi a realizzare il proprio mashup. Fino a questo punto collaborare sem- brerebbe superuo. La possibilità di condividere e collaborare permette- rebbero di arricchire un simile scenario, rendendo ancora più signicativo il lavoro dell'utente. In primo luogo, grazie alla condivisione, sarebbe pos-

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sibile garantire ad altri utenti di usufruire di tale lavoro. L'utilità di tale composizione non è più relegata allo spazio personale del suo creatore, ma più essere fruttata anche da altri utenti. Questo non è solo un vantaggio per la comunità, ma permetterebbe anche al creatore di ottenere interessanti feedback da parte degli utilizzatori. In questo modo si ha la possibilità di rinire incrementalmente un prodotto, arrivando ad un risultato nale caratterizzato da un livello di qualità superiore.

co-creazione: in una situazione in cui lo sviluppo di un mashup si conguri come un mezzo di supporto per una decisione strategica, è ragionevole pensare che un singolo non sia in grado di valutare in maniera completa le informazioni derivanti dalla composizione. Allo stesso tempo è verosimile ritenere che, come spesso succede nel mondo aziendale, tale compito sia assegnato ad uno specico gruppo di esperti. In un tale scenario una decisione ottimale può essere presa dai partecipanti solo in forza della loro capacità di condividere il proprio expertise e di collaborare a fronte della necessità di prendere una decisione in quanto unica intelligenza collettiva. Un altro esempio che coinvolga un gruppo di utenti esperti è quello in cui più sviluppatori utilizzino la piattaforma come ambiente di meta-design.

ricerca di conoscenza speciche: un dierente caso di creazione collaborati- va è quello che coinvolge un utente esperto, ad esempio uno sviluppatore, ed un gruppo di utenti inesperti. In questa specica situazione è probabile che i secondi abbiano la volontà di creare un particolare mashup, senza però avere il know-how necessario per completare il task in questione. Il primo, al contrario, è in possesso delle capacità necessarie, ma non ha la possibi- lità di canalizzarle in un progetto utile alla comunità, non avendo contatti con essa. In questo caso una infrastruttura che supporti la collaborazione permetterebbe di esprimere al meglio le potenzialità di entrambi i soggetti, combinando le idee degli utenti inesperti con la competenza specica dello sviluppatore.

Escludendo quindi il primo esempio, in cui la collaborazione è da intendere in una prospettiva di miglioramento, negli altri due casi l'opportuna abilitazione dell'in- terazione tra gli utenti permette di portare a termine scenari, i quali sarebbero in caso contrario preclusi alla piattaforma.