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nel dataset mostrato, considerando il fatto che è possibile combinare tra loro i risultati di chiamate a diversi servizi esterni.

3.3 Complementazione di PEUDOM e ViTe

Il primo passo nella realizzazione della nuova piattaforma è l'integrazione tra Vi- Te e la precedente versione di PEUDOM. Quali sono i motivi che hanno portato alla decisione di integrare i due ambienti? Per rispondere a questa domanda, è necessario prendere in considerazione i punti di forza, così come i punti deboli, sia dell'uno che dell'altro. Un grande vantaggio è la predisposizione alla espansio- ne e alla personalizzazione delle due piattaforme: entrambe by-design realizzate seguendo un preciso pattern a template, che permette e prevede la possibilità di introdurre, sotto forma di plugin, eventuali nuove estensioni. Inoltre queste due realtà conservano un basso grado di specializzazione ad-hoc nei confronti di eventuali servizi e domini specici del Web. Questo ha permesso in potenza, ed ancora permette, di utilizzare una piattaforma estremamente versatile che, una volta consolidate le funzionalità di interesse, può essere resa facilmente custom, al ne di aderire ad un determinato ambito di utilizzo con utenti specici. Come ad esempio personale aziendale che sfrutta una dashboard che mescola componenti appartenenti alla propria realtà lavorativa con servizi Web.

Certo, in questa ultima accezione è PEUDOM ad avere maggiori possibilità: solo in questo ambiente è di fatto possibile creare ed eseguire il mashup vero e proprio. Il principale limite di PEUDOM è però l'alto livello di competenza e co- noscenza richiesti qualora si desideri aggiungere un nuovo componente. Come già accennato in precedenza, ad ogni componente corrisponde uno speciale wrapper ed alcuni le di descrizione, essenziali per la buona riuscita dell'integrazione di un nuovo servizio Web. L'operazione non risulterebbe complicata ad un utente con una media preparazione nel campo della programmazione e dell'informatica, ma si ricorda che uno degli intenti principali, in accordo con le direttive accennate in precedenza circa il Web 2.0 e la partecipazione attiva degli utenti, è quello che anche un generico utente sia in media in grado di portare a termine l'operazio- ne di aggiunta di un nuovo componente, da aggiungersi a quelli resi di default disponibili all'interno della piattaforma. Questo lavoro, a dierenza della mani- polazione di un proprio mashup, non può essere guidato e mediato in maniera sucientemente ecace tramite l'interazione dell'utente con il solo layer di user interface.

Al contrario ViTe permette all'utente di creare, tramite una più intuitiva inte- razione di drag&drop, un proprio mashup, senza doversi in alcun modo preoccu- pare delle interazioni a basso livello, necessarie per ottenere il risultato desiderato. Tuttavia, per quanto le interrogazioni possano essere personalizzate, modulando servizi e parametri di ricerca, il risultante mashup è molto più vincolato rispetto

ad un ipotetico mashup prodotto in PEUDOM. Infatti banalmente, se da una parte la possibilità di creare un mashup a partire da un determinato templa- te (attualmente lista o mappa) permette di guidare l'utente nella creazione del mashup, da un dierente punto di vista, questo limita la possibilità dell'uten- te di organizzare la visualizzazione secondo dierenti paradigmi, così come non permette di combinare in maniera non prestabilita dati provenienti da sorgenti dierenti.

Va inoltre specicato che, dal punto di vista della interazione dell'utente, anche ViTe/MobiMash presenta alcuni limiti, che rendono meno immediata la fruizione delle operazioni disponibili. La mancanza di un livello di ltro della ricerca, ad esempio, rende più dicile la localizzazione degli elementi necessari all'utente per creare il proprio componente, i quali rischiano di confondersi insieme ad elementi meno signicativi o superui (ID, numeri di serie, ecc...). Anche in questo caso la minore intuitività è motivata dalla volontà di mantenere versatile la piattaforma: simili migliorie, che prevedono la rinitura dei risultati in base ad un dominio di applicazione, sono comunque possibili e di facile applicazione, seppure esulino dalla presente trattazione.

Dopo aver valutato potenzialità e criticità dei progetti esistenti, si è scelto di procedere verso l'integrazione dei due ambienti: nello specico si è deciso di utilizzare PEUDOM come ambiente principale, con la possibilità di accedere a un editor di componenti, il quale eredita parte delle sue funzionalità da ViTe. Il ne è quello di sfruttare la versatile dashboard di PEUDOM, garantendo co- munque all'utente di poter creare nuovi componenti grazie all'ambiente di design disponibile in ViTe/MobiMash. Si è in questo modo tentato di esaltare i punti di forza di entrambe le precedenti realtà, capaci, complementandosi, di ovviare a parte dei rispettivi punti critici.

La sola compresenza delle due realtà non è però suciente: è necessario che PEUDOM e ViTe siano integrati, ovvero che sia possibile utilizzare i componen- ti/mashup realizzati nell'editor all'interno della dashboard. Ripensando opportu- namente il motore di esecuzione di ViTe, è stato possibile integrare l'esecuzione dei componenti creati dall'utente all'interno della struttura a wrapper presen- te per i componenti di PEUDOM. La dierenza rispetto ai canonici wrapper di PEUDOM è quella di avere infranto la rigida regola di un wrapper per ogni com- ponente. Infatti, sfruttando la creazione per template di ViTe, è possibile creare un solo wrapper, capace di gestire la visualizzazione di N componenti dello stesso tipo. Ampliando la visione del discorso, questo imporrebbe soltanto al creatore di un nuovo template di composizione la necessità di fornire il rispettivo wrap- per. Allo stesso tempo questa singola azione permetterebbe a qualsiasi utente di comporre un numero non limitato di componenti su un numero non precisato di servizi, senza che l'utente debba preoccuparsi in alcun modo dell'integrazione del proprio lavoro all'interno della dashboard. In base a questo ragionamento la at- tuale implementazione supporta l'utilizzo di componenti, limitatamente a quelli generati in ViTe, conformi al template lista e al template mappa. Con un simile

3.4 Note sui riferimenti ai diversi ambienti integrati 37