d’Adele.
Ma
iamortechesembra semprefuggirechipiù labrama andavalungidaesso.Eiperò avevadueferite:unaleggieraalbraccio sini-stroel’altrapiùgravealpetto;
ma
non voleva allonta-narsidalcampo
poiché sperava che avrebbe avuto an-cora a combattere.Con amorosacura Enricoglifasciò le feriteeloadagiòil piùcomodamentesulla terra, indigli sisedetteaiato,edopopochiminutiglidisse:«Aroldo, tu fai dellepazzie.>E
Aroldoglirisposeindicendogli: «Dimmi,è proprio mortoilBcretta ?<Purtroppo ch’ei è morto.»
«PoveroCeretta!era tantobuono,tanto bravo...»
«
Ma
vedraicheiovendicheremo. LodisseancoGrixoni, eGrixonisainonéuomo
da dirper burla.>« Credi tu checibatteremoancora ?
«Eperchèno?è forsefinitalagiornata?Siamonoi violi?Vedi,primadinottes’hadapiantarlà,suquella cima,labandiera del 7* reggimento.»
1dueamicirimasero qualchetempomuti,indiAroldo riprese:«Enrico,qualbarbarieèlaguerra:checifecero qua’ disgraziatichecontantoaccanimentouccidemmo?
E
purFirenzeperuncagnolinofececrudaemortaleguerra a Pisa;enoneraguerraditiranni,ma
eraun popolo liberochecombattevacontro altropopololibero.»Enricolointerruppeindicendogli:
Ma
chevaitu filo-sofando. Ti pare chequesto siamomento
datirarfuori filosofia?»Aroldopiùnondisse,eidueamicirimaserosilenziosi.
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56
CAPITOLO
X.11generale Cucchiariconla5*divisione,alleore6 e mezzodelmattinos’erapostoinmarcia, e costeggiando
ilLago procedevaperlastradapostaleche daRivoltella metteaPeschiera.
Tostoch’eiricevetteilmessaggioinviatoglidal colon-nelloCadorna,e seppeilvivocombattimentoimpegnatosi dallavalorosabrigataCuneo,ordinò cheduesezionidella 1‘batteriadibattagliaguidate d?lcapitano Balegno, e lullal’8'ond’eracapitanoilSanQuintino andasserodi grantrottoinsoccorso de'combattenti,sperandoche po-tesserogiungereintempod’essere lorodiqualcheefficace aiuto.
Esse arrivaronosul terrenodell’azionequandoidue reggimenti stavano ritirandosi; eilmaggioreRicottiunite alla7*batterialeduesezionicheavevanofattopartedella ricognizione,conlabravuraeprestezza propriediquesto distintoufficiale,lefececollocareinposizioneopportuna per poterefficacementebattere l’austriaco.Allasinistra fecedipoicollocarer8*batteria,che incominciò essapure
ilfuoco controalnemico.
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57 Erano leore10 antimeridiane
,quando il maggiore generaleDe GenovadiPeltinengo giunseconla brigata CasaleovelastradaLuganaincrociaconlaferrata.
LT1°
reggimentofanteriaond'era colonnelloilLeotardi fuilprimo adarrivare.Adessosiuniil4°battaglione, cheavevafattoparte dellaricognizione,csischieròin colonna d’attaccoallasinistradellastradaLugana.Giunse dipoiil12°comandatodalcolonnelloAvenali,chesipose asinistiadell' 11*.11generaleMollardvedendoilprecipitosoavanzarsi del nemico, credette necessario riprenderelecascineCanova, Armia,SelvettaeMonala,eordinòalmaggioreZinodi recarsi conunbattaglionedel12°fanteriaeconil 10“
battaglione bersaglieri,condotto dal maggioreVivaldi,a discacciarloda quelleposizioni. Dipoiseguironoquesti altriduebattaglioni dello stessoreggimento,comandati daimaggiori
Poma
e Druelti, e’I8°battaglione bersaglieri guidatodalsuo valoroso Volpelandi.Questetruppeandaronocontuttol’ardireadattaccare
ilnemico. Ed era bello vedere i bersaglieri arrampi-carsi pei muri, sui letti; entrare perle finestre, e senzamailasciargliun istanteditregua, «cacciatoloda una casa inseguirlo nell’altra. Sembrava che fossero ad unacaccia,
ma
nongiàacombattereun nemicotanto piùforte.IvalorosimaggioriVivaldie Volpelandi balza-vanodaunluogoall’altro,einsegnandolavia a’soldati liinfiammavano.Fu inquest’azione cheilcapitano Ca-vagnaro moriva daeroesulcampo.Isoldatidel 12°reggimentofanteriacoiloroarditi con-dottierinon rimanevr.no certamente addietro, nèsi dimo-stravano
meno
valoroside’bersaglieri:cimaggioriPoma, Zino e Dimettinoncessavanomaidall’eccilarliper affret-tarela vittoria.Ma
ahi che moltosanguecostavaloro questo ardire!11maggiorePoma
ferito dipallaedipoi5
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dibaionettacaddeestinto allatesta delbattaglioneche tantovalorosamente comandava:eilmaggioreZinoebbe graveferita.
Inbrevetempoquestetruppediscacciarono ilnemico dallepredetteposizioni,erimasero padroneditutte le cascine.
Mentre daquestolatoferveva il combattimento, ri10 reggimentocolcolonnelloLeotardicil4® battaglionedel 12°colmaggioreSircana ecolcolonnelloAvenatis’erano direttiversoilRoccoloe san Martino.Malgradoil più violentofuocodimitragliae dimoschetteriache l’austriaco aveva diretto contro questivalorosi,e la fortezzadelle posizioni,elagrandesuperioritàdel numerode’nemici, questiprodicolpiùgrande impelo e ardore andarono all’assalto
;edopopiù vigorosi e mortaliattacchigiunsero adimpadronirsidelleposizionidelnemico.
IlgeneraleGozanidiTrevilleconlerimanentitruppe della 5* divisionegiunseappuntoquando eranoimpegnati questicombattimenti; e tostofatto porre incolonnadi battaglioneil17®fanteria,ch’eracomandatodalmaggiore Ferrerò, spediduebattaglionid’essocondue compagnie del5°battaglionebersaglieriversosanMartino ela Con-tracania;mentre glialtriduebattaglioniconlealtredue compagniebersaglieriandaronoaCorbùdisotto.Questi soldatinonfurono
meno
valorosi deglialtri;edopo duro easprocombattere giunsero essi puread impadronirsi delleposizioni.
Ma
mollo sangueerano loro costate;ilvaloroso capitano SettodiSettimomoriva da eroe alla testadellasuacompagniachecontantoardireguidava:
epureramorto ilvaloroso capitano Maria;ed erano feritiicapitaniVilla,Alberimi, Cavorelti, Baldi, Formenti, GallettiePallavicinidiPriola.
1118°reggimentofanteria,ond’era colonnelloil Porro
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59 rimase asinistradellaLuganaad attenderegliordini del generale.
Ovunques’avevacombattutocolpiùgrandevalore, econ inaudita pertinaciacinque volterespintiinostrialtrettante ritornaronoall’assalto.
IlgeneraleCucchiari,
uomo
digrandesenno, valentia nell’armi,prontezza di risoluzionie indomitocoraggio, vigilavaovunqueesitrovavasempreov’era piùdurala difesadelnemico, e più asproilcombattere.
Almezzogiornolavittoriaerasututtalalineaeda pertuttoalgridodi < Savoia1vivailRe!»l’austriaco veniva cacciatoericaccialo;eilterrenocombattuto,con trepezzid’artiglieria,rimaseinpoterede’ nostri.Nonsi arrestaronoperòqueglianimosi,equantunqueilnemico fossecontinuamenterinforzatoda nuovetruppelo inse-guivano eguadagnavanomolto terreno.Perlaquintavolta lacascinadiConlracania, elachiesadisan Martino, eil
Roccolo furono occupatidainostri;©de truppe del 12* reg-gimentomescolale a quelledel17°, eaibersaglieridel5°
battagliones’avanzaronodimoltosullasommitàaldilà dellacascinaConlracania.
1maggiori generaliDe GenovadiPeltinengo e Gozani diTrevillestavanosempreinmezzoalperiglio;egli uffi-cialituttiallatestade’lorosoldaticonleparole econ l’esempioinfondevanol’ardire eilvalore, enon
meno
cheisoldatianimosi eintrepidi si dimostravanoessipure.
Sarebbeingiustiziailnonfareparoladell'artiglieriache tantoaveva contribuito a questobrillanteesito.Icapitani Balegno eCorderòdiSanQuintino dirigevanocolpiùgran sennoevalorela7*e8*batteria:eil Balegnorimaso gravementeferitodovetteritirarsiecedereilcomandoal luogotenenteAccusani.
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CAPITOLO
XI.IcaseggiatichesitrovanosullealturedisanMartino, eranoabititi,eiloroabitatorinonsospettandodivedere inquelluogoglieserciti,erano rimasitranquilli alleloro dimore;sicchéquandogiunseroletruppe,es'impegnòil
primocombattimento,nonessendo piùintempodi fug-gire,sirinchiuseronellecantine ene’luoghipiùnascosti
esicuri.
. 11rumoreggiarede'cannoni,ilcozzo deH'armi,ilamenti de' feriti,elegridade’comballenti,che giungevanoalle loroorecchieliriempivanodispavento.Làappiattati sta-vanoifanciullipiangenti,ledonneincontinuiaccessidi parossismo,ivecchifebbricitanti;eil continuo tremore dellecasechesembrava semprevolesserocrollare e sep-pellirlisottolelororovine
,portavaloro de’spasimidi morte.
Inunabenriparalaenascosta stanza stavaunagiovane donna abbandonatas’unseggiolone.Benchénelsuo viso siscorgesseroletracciedellospavento edeldolorelasi vedeva bella però.1suoinegriescintillantiocchierano
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ingrossatidalpiantochelungamente dovevaaver versato-Ellaeraincinta,edallostatosuosivedevacome non do-veva essere molto lungi dal parlo.Accantoadessaslava seduto eluttorannicchiatoperlospavento,un vecchio,
ilcuiinstupiditosguardosembrava nonsapessemai stac-carsidacostei.
Ambedue
stavanomuti c parevanon osas-seroneppurfiatare.Inun
momento
incuilapugnasembravaunpo' cal-mata,ladonna rivoltasialvecchio,disse:» Edelmio Luigiche saràmai?» Contimida e tremante voceil vec-chiorispose:« Einonerafraletruppeche ora qui com-battono; forse saràinPiemonte,o a Milano. »Luigierailmaritodiquestadonna,ilquale tosto scop-piatalaguerra era partito perimpugnarelearmi, e l’avea lasciataincuraalbuonvecchio ch’erasuo padre.La donna peròsembrava nonl’appagasselarispostadicostui,ead ognicolpodimoschetto,adognilamentodimorenteche udiva,ilsuocuoretrasaliva,cheglipareva sempre, fosse
il suo Luigi che moriva.
Quando tuttoaduntrattos’odonodegli affrettalipassi;
dipoicongranderumorela porlafu spalancata. «Dio salvami!» gridòladonnaecaddeconsmarritiisensi.
Uncacciatoretiroleseeraentralonellastanzaeun ber-sagliereloinseguiva.Ilcacciatorevedendodinonpoter piùfuggirealsuo persecutore,colcoraggio chedàla di-sperazione,siaccinseadifendersi.
Incrocianolebaionette, edopolungalotta albersagliere riescetrafiggereilpettodeltirolese.Questivacilla, faper accostarsialladonnaecaddespentoa’suoipiedi.L'uomo che nasce dalladonnanelmorire cercaladonna.
Aquelladisgraziatalospaventoaveva apportalo un pre-coceparto.Morival’uno,cnasceval’altro;l’unosi con-torcevapeldolore,l’altropeldolorestrillava;l’uno aveva
gliocchibagnatidipianto, e bagnalipurliaveval’altro.
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L’uomonasceemuoreneldolore; enelnascere enel mo-rirebagnagliocchidipianto.
L’ardilobersaglierecorseaipiedidelladonna, etutto affettoecommozione,presentandolela
mano
se1'accostava allabocca dicendole: *Maria!Maria!»Ma
Marianon l’u-diva.Chiera costui?Erail dileimarito,eraLuigi,che coltounmomento
ditreguaallapugnaeraaccorsoper abbracciarla.Nellestanzeaveva vecjuto nascostoil cac-ciatoretirolese,chenon avendovolutoarrendersi tentava fuggire;eil’avevainseguitoecolàl’avevamorto.Ma
ilcombattimento duravaancora e il dovere chia-mavaaltrovel’arditobersagliere.E’baciòinfrontelasua Maria,diedeunabbraccioalvecchio padre, econuna lagrimasul ciglio,ritornòallapugnaovecombattevacome unleone.\
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CAPITOLO
XII.Losplendidosuccessodella53divisionenonpotè du-rarelungamente.Allasinistraversole cascineCeresae Veslonecombatteva da solounbattaglione del 12°fanteria, contro imponenti forzenemiche;delche avvedutosi l’au-striacodiressecolàisuoimaggiori sforzi. Invano questi valorosifacevanomiracolidivalore, sottoalpiù vivo fuoco dimitraglia chelidecimava;invano l’intrepido Avenati confusoconessicercavadi porgere loro conforto e d’i-spirareardire:troppieranoinemicichedovevano com-battereperchèpotesserosperaredasolidirespingerli.
L’arditogeneralePettincngovedutoilpericolodiquesti valorosi,raccolselepocheforze circostanti,ccon teme-rarioardire andava con esseaporgere lorosoccorso.
Feritogliilcavalloe’ne discendeva, e a piediconfuso conoi-dalicaricavafieramenteil nemico.
Ma
ahiche tanto va-lorenonavevailmeritatoguiderdone!Semprepiùscarso facendosiilnumerodiquestiprodi,chè nonpochi nel-l’asproefierocombatterecadevanoospenti,oferiti; e semprepiùnumerosoinvece presentandosil’austriaco, essi64
dovetterocedereallaforza; ecombattendo,esoloapalmo apalmo cedendoilcampo, guidatidal Pettinengo che con l’esempio infondevalorol’ardireeilvalore,si riti-rarono.
Giungevaintantoda ltesenzanocRivoltella,labrigata Pinerolo, condottadalmaggiore generale Morozzo della Rocca, ecompostadel13° fanteriacomandatodal colon-nelloCaminali, edel14°onderàcolonnelloilBalegno.il generalelaschieròsullalineadellecascine Prugnoli;il
13° stava in prima fila,e il 14° in seconda. Erano con essala l1ela5* balletta d’artiglieria comandate, laprimadalcapitanoGallidellaLoggia, elasecondadal capitanoBassecourt,equestesiposeroalcentro.
Eracircaun'ora,quandoquestiduereggimentiin co-lonnadibattaglionesiposeroinmarcia perl’assalto;
ma
tostoincominciatoilloromovimento,perlevicendedella 5*divisionefurono obbligatiadarrestarsi.Come
dissidisoprailbattaglionedel12°,malgradotutto ilvalorede’ soldati,fu costrettoaritirarsi,ed esegui la suaritirataconordine,inmezzo allapiùfitta tempesta dimitraglia,ealfuocodellafanterianemicachelo pren-deva a rovescio.L’austriaco che combatteva contro il battaglione del 12°,trovandosi libero perlaritirala diquesto,sigettòsopra
iduebattaglionidel17° ch’erano più prossimiad esso,
iqualicolpiùgrandevaloresidifesero;
ma
scopertial fiancosinistrocom'eranorimasi, pernon essere circon-datidal nemico piegarono;eil movimento di ritirata ch’erastatocostrettoadiniziare il battaglione del12°, dovetteesseresecondatodatuttaialinea.L’intrepidogeneraleCucchiaiaoltremodosconsolalo,in mezzoalfitto fuoco nemico, correvainquainlà cer-cando d’infiammarei soldatiedi rianimarli;econla voceecon gliatti cercava infonderloro l’ardire e il
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65 valore per ricondurlialleoffese. Nonerache mancasse
ilcoraggioaquestianimosi;
ma
ilnenjicocon forze con-siderevoliavevacollocatipiùcheventipezzid’artiglieria, econ essaimpedivaa’nostriil ritornoalleoffese.InvanoilCucchiarifeceavanzarela9* batteriadibattagliadiretta dalcapitanoVassallo,elafececollocareinposizioneda poter batterel’austriaco.Ilsuo vivo fuoco nonera ba-stanteavincerequellodelnemico.
Il18°fanteriada solo eratroppopocopertentaredi riprendereilterreno controlenumerose fonte austria-che,egliquindisilimitòaproteggere laritirata;nelche ebbeadimostraremoltovalore.
Come
tantovalorosis’eranodimostratiinostri nell’as-salire,altrettantolofurono nelritirarsi.Ilmaggiore d’O-riasieramantenutocolsuo battaglione,perquantofu possibilesottoil piùfittofuocodimitraglia,lasciandosul campopiùdi160 uomini:ealtrettanticircaneaveva la-sciatiilcapitanoMigliazzichecomandavail4°battaglione, echeferitolotennealfuoco finchécaddesfinito.Il luo-gotenente Quaglia avevatenuto lungamentelasua com-pagnia sottoil piùfìttofuocodimitraglia c moschetleria, elasciòsulcampo
un terzo disua forza:e circa un terzone avevanolasciala isottotenenti Pasquinoe Ca-stagno e il furiere Casanovachecomandavanole loro compagnie,rimase senzacapitanielnogotenenti.Ilgenerale Cucchiarituttomestoeaddolorato; chenon eraeiusoaritirarsidifrontealnemico, chesuicampi dibattaglia aveva sempre valorosamentecombattuto e vinto;fecesostare lesuetruppesullastradaferrala, indi lecondusseariordinarsiinRivoltella.
Ma
nonaddolorarti,oprode! chequestanonè perte unasconfitta,ma
una lievesosta,cfrapoco vittorioso vedrailaschienadiquelnemicoche ora va baldo, per aver soloperlatantaforza,fugatiituoiprodi.DigitizedbyGoogle
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Tostoche l'intrepido Mollardricevetti» talenotiziarimase oltremodoperplesso.«Che devoiofare?»pensavaegli,
«dovròda soloconlemie truppe ritentarela fortuna dell’armi?
ma
essetroppe perdile hannoavute, troppo sonostanchepelcombattimentosostenuto, e sfiniteper l’ardore della giornataepel digiuno,perchè io possa speraredaessesienormi sacrifici.Elle abbisognanodi riposo eristoro.s Biffanolevettovaglie noneranostate portatesulcampo
eque’prodi trai tantipatimentido- . velieroanchesoffrirelafame.LabrigalaPinerolo solarestavaancora fresca;eifieri soldaticogliarditilorocondottieri,ben volentierisi sa-rebberopostiall'impresa.
Ma
perquantofossestatosuo valoree’perònonsarebbe bastatoadiscacciareil nume-rosonemicodallefortisueposizioni;iltentarloera im-presatemeraria.Dopolungo pensare, mollo assennata-menteilMollardrisolsedirimanereco’ suoiin sul ter-reno,inosservazionedelnemico, edinoncedereilcampo cheallaforza.In questomodo
ei restavadi fronte al-l'austriacocomeminaccia, egl’impedivadiportaresue forzeove dalvaloroso esercito francesesicombattevauna grandebattaglia.Ilnemicostupefattoper cotanto ardire,e
memore
de’sanguinosi combattimentidelmattino, stavaperplessonon osando, nèdiritirarsi, nèdi avanzare; ein questa in-certezza perdetteun tempoprezioso,e lasciò
campo
a' nostridi riceveresoccorsi,ea'francesidiriportareuna splendidavittoria.11Mollardperòaveva presetuttelenecessarie precau-zionipernonesseresorpreso dalnemico.
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CAPITOLO
XIII.Eranoleduedelpomeriggioedaoltreun’oradurava nelcampol’ansiaaffannosa,lacrudele incertezza.Dimessi eranogliaspetticsconsolatiglianimi, csugliabbronziti efierivoltide’soldatipiùnonsiscorgevachelo scon-fortocildolore. Agli atteggiamentidi ardireedi co-raggio,eranosuccedutiquelli diabbandonoe disperazione;
chimezzoslesoalsuoloconla
mano
sireggevalafronte;chiconlebracciaposatesulfucileeconlatesta china sopra esse;chicon languidosguardorivolto al cieloquasi implorasseaiuto;echitimorosoallaterra quasitemesse dileggeresulvoltoaltruil’ontasua.
Un
cupoemestosilenzioregaiva nelcampo,che po-polatoda tanta gentesembravaquasi deserto, etuavresti potuto distintamenteudireaqualche distanza,ilpassoe nitrirede’cavalli,olavocediqualche soldatocheinsuono dilamentoripeteva: «Es’hadacedereilcampoal ne-mico?s’hadaritirarsisenzaancoracombattere?fummo
noiforsevintiedispersi?Ahno,piuttostosimuoia!»ilgenerale Mollardconlebracciaincrociatesulpetto
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«.0
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econlaIroniechina,scorrevailcampochiaramente pa-lesandoilsuo esternoquanto grandefosse l’angosciadella suaanima;e’diceva: «Ch’iodovessiperlaprimavolta inmiavitabatterearitirata?o questo m’irrita!»
Mentreduravaquesta angoscia,unfocosodestriero,a brigliasciolta,divorandoilterreno,spumanteallabocca, coifianchiinsanguinatipelcontinuoconficcarde’sproni, chealcavalierechesopravislava,sembravachesempre lentofosseilvelocecorrere,enoncessavamaidal per-cuoterlo;comparseinmezzoaquestiprodi.Il cavalleg-giered’AostaCocconitodi Monliglio era desso; etosto presentatosiall’addoloratoMollard,disse: «Generale, il
Revi
manda
labrigata d’Aosta,col1°battaglione bersa-glierie la15n batteria d’artiglieria.IlRe vuolechesiprendano leposizioni.»
prendano leposizioni.»