inganno;
Ve
nefùuno chefieracontaleartifizio appuntoalleggerito delpefo dellaMoglie,eproctu ratoun’alloggioinundi queiRomitorj,chefece di-pingereafrefco nella fuaCella»un’Uomo
, chefitro»
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34 &
fitrovainunaburrafca di
mare
,evede lanave agitata,monta
fuiCaffero,e perobbedire al co.mando
del Piloto,che grida, chefigettinel ma--retutto quello'chevihadipiùpelante nel Balli*mento
prendelafuaMoglie, e la precipita nelmare
,conquelle paroleche ha fatto fcrivere al bafso delquadro.
Per timordinaufragare Se conviench'io getti in
mare Ogni
mercepiù pefante,Io non penfo
un
foloillante,
Or
tigetto,omoglie mia,Non
hoaltramercanziaChe
mipelipiù diti.L’altroPromontorio,è quello delVedovaggio
,
eglièfituatoCulla punta, che guardaP Occidente
,
edidivifo dal rellante dell’Ifola fidamente da unalingua diterraaffai llretta,ladicui larghez-za reitàtuttaoccupatada
un
fuperboMaufoleo,
fattofuimodello di quel d’ Artemilia, in guifa chetuttiquelli,chedall'Ifola del Matrimonio, voglionopaflTarealCantone
del vedovaggionon
pofsonofardimeno
dinonattraverfare quello Se-polcro perunavoltafotteranea.Vi
s’entradentrovelliti à bruno,e collelacri-me
agl’occhi,eviliviveconletizia, econtento, el’ariache vifirefpìra è puriflìma,libera , ed aperta;Eppuretuttigliabitantinon fanno lunga-men.^
3S^
mentegultare diquelladolcezza, e diquel piace-re, a caufa
d’un
certo piccoloCantone dell’Ifola d’onde loffiaun vento chefiparte dallaColtadi Binubia,efeco porta dellelefalazioni pellifere,e catti-velequaliaccendono nuovipruriti maligni,che dan.riograve molellia, dai quali chine viene attacca-to, reputafcioccamentedinonpoter liberartene, fenoncoll’andareaprenderl’ariadiBinubia.
Non
pollòno rientrare neH’Ifola delMatrimonio, fenon
per quella Coltache formaun
piccolo can*toneaparte,incui vifonocerte leggi particolari
non
oflfervate neglialtriCantoni.
Per approdarealpiccolo Paefello delleBinubia, bifognachegliabitantidelPromontoriodel vedo-vaggio vadanoadimbarcarli in
un
piccoloPorto a cuiha datoilnome
laMatrona
diEfefo, perchè elladi colàpartili!colfuoSoldato per paflare in Binubia*Molti peraltrolochiamoMalconfiglio quan-tunquecertiverfiche fononella bafed’un’ antica fìatuadimarmo
,contenganoun
configliobuoniilìmo.Perchèdinuovo Sciocchi,chefiete Dentrola rete Poneteilpiè?
Retefatale
Da
cuilamorteJ -, Per buonaforte
Vi
liberò? .E
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E
daun’altra parte dellamedefima bafe fi leg-ganoqueftialtriverlì.'
'
Chi
una volta ulcìdigabbia Sedinuovo
invifchial’aliL’abbandono
allafuarabbia»Anzi godoalfuo dolor.
Non può
immaginarli con qualirifate,conquali beffepungentigliabitantidelvedovaggiofacciano dellefifchiateacoloro che partono per Binubia, glimandano
avanti un’infinità di Banditori, chenon
fannoaltrochegridargli all’orecchie.Chi
vuol l’Editto delle feconde nozze:quell’Edittochecon tanta providenza,e faviezzamette un freno alla nuova,e cieca paffìonedi colorochenon hantanta forzadi confervarfinellofiato felicechedopoaverlo perfo forfealtronon fanno chepiangere, efofpirare.Mà
iBinubi,cheperloavanti ilpiù delle vol-te farannofiati iprimia burlar quelli, ai quali poihancorfodietro,rifpondonoaquelli che refta-nonel Promontorio conqueftiverfi.Abbiateflemma
Non
tanta boria,
Finchévirefta
Ombra
di vitaAncor
l’iftoriaNon
èfinitaChe
fealcervelloun
dì dettelavotai Potetetornarmattiun’altra volta.E
for.DigitizedbyGoogle|
« 37 »'
E
forfèforfè nonhanno
anchetorto rifponden.do
cosìipoiché fuccede fpeflìflimo, che fi cafca appunto in quelli ifteffi errori che fi volevano correggerenegli altri,eil più grannumero
dei Binubiègiufto quellochehafudatomoltoper dif-fuader glialtri daltarquelpatto fatale.BinubiaèunapiccolaCittàle di;cui fabbriche fon quali tutte antiche,e quafi cadenti ed hale muraglie imbiancatedi nuovo,e dipinte per na-fcondereartificiofamenteimalanni,ele fetture;
tuttofpira triftezza,elanguore;e ficcome quafi tutteleSocietà fonpiantatefulla bafe dell’ inte-rette,anche quà
ognuno
penfaai fuoivantaggi al-lefpalledelcompagno,
acuilufingafi difoprav-ivere
:mà uno
deimigliori impieghidellaCittà,fièquello delLegaleaCaufadelle gran litiche nafcononeifecondi matrimoni
.
Qui
nonfifente altro,che gemiti,che lamenti difigliuolidelprimoletto derelitti,efpogliati,ai quali fù tolto ogni facoltà,edajuto per arricchì, re ifiglidel fecondoletto;chedifpute di fuccef-fioni,dellequali poi ordinariamente rimangono iMagifiratii principaliEredi: che litidi rendimen-tidiContiintimatiagli avidiTutori , che efami di Inventari falfificati,edingiufti:tutto èinitur*
bolenza,e indifordine,e non vi èPaefeal
mon-do
chefomminiflri alpar di quellouna mette più copiofaairaggiri»eallecavillazoni..Ecco.
v
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Eccovicfefcrittituttiquei Popoli , che abitano l’ifoladelMatrimonio,ìfaggi,imale appaiatici malcontenti,igeloft,gliIrcinj,iBinubi, i [epura-ti,eiVedovi.
Ora
retta folo a parlare dei loro nemici,e delle guerre perpetue,chehanno
cogliAmatontini
.
Ho
dettocheAmatonta,
ofia l’Ifoladegliaman-tirimane pocodittantedall* Ifoladel
Matrimonio;
anzi ellaè tanto vicina,che ad ogni
momento
gli Amatuntini vifannodelle prodigiofe irruzioni,e delleftragiterribili,efeunavolta gli riefce di porviilpiede,èqualiimponibilechefcnevada-no
più.Sempre
qualchèCantonefegli trova ad-dotto.DiluvianoinCornovaglia, edinondano an-chetuttelealtreProvincie.La
maniera lorodifarlaguerraèmolto curio-fa,non
ripongonogià ilcolmo
dellafperanza del trionfonelle ttrepitofe,epalettcorfe,ma
credono megliofatto,e piùvantaggiofod* introdurfi alla fordina,afardei Segretiaccordi, ea tirardalIor partito tutto quellochevi èdi più confiderabile nelPaefe;ma
appena hanpiantatoiloro Accam-pamentinon sloggianocosi!facilmente, equanto \più marcianofoli,òapiccoletruppe,tanto piùfi
rendonoformidabili conquiftatori.
Non
attaccanoadunqueilnemicoacuivanmac.
chinandola fconfitta in
campo
aperto,e nelle lo-robattagliequando
marcianoall’afTaltononfifen*te
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teilfuondelletrombe,edei tamburi >
ma
tutto fifàconfilenzio,gli attacchificonduconoperle Trincerefegrete,eperfollifotteranei, elazuffa poifidecide per via di duello.Ifofpiri fonoicolpi deiloromofchetti,le oc-chiatefonoi colpidifciabola>eleefpreffioni te-neredei loroamorofitrafporti formanotuttalalo.
roartiglieria.IlJor valore non confifle in altro chenellafommifiione,e nella foavità concui trat-tanoiloronemici,la loro gloriafi reflringetutta a ricuoprireivinticolleproprie fpoglie,elalo.
ro piena vittoria nellofpirar trailebraccia del de-bellatonemico,e finalmente piùcheè fegreto il lor trionfo epiù piace, econtenta.
Con
talgiudiziofadirezione,epurchéil nervo dellaguerranonfiinlanguidifca,non viè riparo che trattengailvalor bellicofo d*un’amatuntino,dimodoché
nonv* édifefache bafìi al fuoco dei loroCannoni,nonv’ *Piazzache nons’arrenda allaoftinazionedei loro attacchi, e ataleoggetto eglinoun
giornofcrifferoquelliverfifopra uncar-caffo,che dedicarono adAmore.
Nella vada Regiondelmaritaggio,
Mà
più làde’ GelofinelPaefe, IlMaritopiù fcaltro,edilpiù faggio Controilnollro valornon hadifele.Quando
diFebo nonriluceilraggioTentiam
lenofire militari imprefe,E
eoaE
con armifottili,'eallafordina SidebellalaDama,
elaPedina.Ed
infattifanno appuntoquelche dicono.Que-lloPopolo
Amatuntino
èbuono,liberaleallegro, generofo,e difintereflato àfegno,cheinvece di faccheggiare,edifarbottino nel Paefe del ma.ritaggio , vifannoanzi delle fpefe , che molte voltefanno arricchire i Vinti, o almanco quel
licheglihannoadditatoqualche piazza da con-quidati!.
Abbenchè
per altroi valorofiAmatun^ini trion-finoTempre,come
vihodetto,nullaodanteficco-me
laloromanieradiguereggiareètanto faticofa, eilorofono tanto ingordi,edinfaziabilinelle loro con-quide ,che divengonoprediflìmotalmentefiacchi,
efpoflfati,che non
podbno
piùfodenereun pieno adfalto, fon codretti a contentarli di piccole rube-rie,e di combattere conarme
leggiera , e di lafciare i groflì bottini ai loro fortiCompagni*
Non
vi per altroun
Popolo più odinato,e più millantotore diquedo
, poiché pieni dia-mor
proprio, e di vanitànon
voglionopervader-lidella lordebolezza, econ poca polvere,econ fuciliarruginiti,erottitentano inutilmentediat„
taccare lePiazzepiùforti,onde divengono ogget-tidirifo,edicompaffione•Chifente loro
,fono
ipiù valorofiEroidellaterra,e dicono che più, che combattono,e piùfifentonointrepidi ,e ro-
bu-DigitizedbyGoogle
"K 4
1&
4•
bulli,
mà
leimprefepoinon
corrifpondono.Quelli ordinariamente hancorta vita* efemore infermaiÙno
degl’oggetti più doloralifi è la vifita della*SpedaledegliInvalidiiche
hanno
fatto fabbricare Puntadéila loroìfola:làveramente
fivede•veraNatura deformatadal vizio,edallain*
eranza;
Da
un’ ala dello Spedale vièlafila .etti diquegliÀraatuhtini,chehan
guerreg-inClimi maligniepelliferiiij»afi , gli oc-leolla,e moltimembri
mancanti a .Corpi ancora vecchi,fannoveràmentépietà i e po-ero fervir diScuolaallafervidaedimpruden*
olefcenza;daun’altra fila fi vedono quelle lenon ancorarécifedalterribile^coltello,
mà
ìffattoòftupidei
p
frenetiche dall* violenza imediiAltri poifonò abbandonati adun
tor-*è ad Un* indolenta dacuifirifvegliano fori-tévolteall’
anno;-pompa,
eiecerimoniedei funeralidegli!Àmà«inifarebbetroppo lungoa defcriverle, fonmolto
lià quelle deiGenerali d’armata;appena
morto
natuntino, filavailCadavere con profumi, e balfamiodorofiiglificontanole onorate fe.1 \ . . *
--, fi regifira il
numero
di quelle nei pubbli*libri,èfiricercano tuttiiritrattidelle conqui-debellezze,è dal
numero
di quellefi regolano onori,e lepompe»
Subitofirecala nuovadel-C
làDigitizedbyGoogle
4
Z?&
lamortenellagranProvincia,ed curiofo il ve-dereidiverfieffetticheélla produce neglianimi
.
IGelojftengonoper tre giorniCafaapertaachino, que, confelledaballo,conrinfrefehi, econ
Ce-ne magnifiche,iContinti piangono a proporzione dellericchezzedell’Amatuntino
. S’unifeono poi tuttigliAmatuntini,a trafportare il corpopoco
fuoridell’ Ifola,dove
fi vedeun
valloTempio
dellaformadegli antichiFani, pollo in
mezzo
diun
gran Pratotuttocoperto di erbette odorofe,e
di fiori,ericamatodei mirti facriaVenere,edi Rofe,dei qualilene forma una ghirlanda peril defunto;poifi
adempiono
lefacreCerimonie eliponeilcadavere in
un
Sarcofagodimarmo
Pario ove fono/colpite le principali imprefe, e con i Trofeipolli dallebandedelSarcofagoiquali con-fiftono inblondetreccie, in ritratti -fin fpoglie, edinveli llrappati dalle vinte bellezze. SoprailSacrofago, vi > uncartelloovefi contiene l’elo-gio fepolcraleincaratterid’oro.
Chi volelfedeferiveretutte lefurberie,ele ac-cortezze di cui fervefi quellanazione
periatrodur-fi,fiabilirii,edottenereiltrionfo,perdita opra farebbe, evi abbisognerebbe
un
copiofovolume:
Non
già che anchetra diloro non ve n’abbia deivolubili,degli indifcreti,edei furbi,anzinon
paflfa giorno che non diano qualche motivo d|
la.
DigitaedbyGoogl<
««s#-lagnanza,
mà
contuttiidilordini,ele lagnanzefirendononeceftarj,e graditi,ela
metà
dei loro nemicifitroverebberomalein arnefe,c fpiantati fequelliceflaffero di fargli laguerra*IL FINE,
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fViiilot ««lei
‘aovnrciii nr.
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ELOSI
y.
Gran
ProvintiaCorno
AaiiUatonta
Savi