< Pihilfuoco,eilprurito Cifvegìiannel
Cuor
•E
piùche tormenta*i
La
poveraMoglie*: .) più predofi coglie
La
palmad’amor
••’*
Un
gelofoche fi era alzato piùabuonora delfolitopadreggiando per batterlaluna, vàin Piaz-ta, viddequelli verfi,gliftrappò, corle a cafa in frettaebeftialmente baftonòlafuaMoglie: dipoi giròdicafaincafaa farlegger quei verfi etutti
iMaritiattribuendogli per loro feceroalleloroMogli
T
iftefforegalo;ma
con tuttalagran vigilanza di quellibalordi,leDonne
tutte d’accordo ilgior*no
dopoprefero tantobeneleloromifure,che livendicaronolanotte apprelfo,di
modo
chela matti-nafeguentetuttiqueigelolìfitrovarono impenfa-tamentein Ircofpoli,irrevocabilmente arruolati nel Regiftro della gran provincia.
Hò
dettocheilFiume Venero
bagnava quella Città,quelloèun
fiumegrandiffimo,e navigabi-lefino dallafua lorgente,le.acquediquello han-nolaproprietàdi togliere il fonno,e non pro-ducealtraqualità diPefce che deghiozzi,chegli Amacuntint fannofpeflifiìmoingoiareaigelofi.La Cittàèmolto benfortificata,ed inacceIfibile, e t lemura,
cheperlaloro grettezzaraflembranoquellefatte
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/
33
^
fatte fareda Semiramide, fono daognibanda cir»
condate daquefto
Fiume
profondo,chelafciafola unapiccola lingua diterra,che conducealla uni« ca porta a cuinonfi viene fenon
fopradiuno
drettiflimoArgine che ha fei (leccati ; dimodo
chegliAmatutini non pottònopattarefenon con fommo
(lento,edartifizio,oppuretravediti;
mà
ficcomeil Popolo degli Amatuntini, e
uno
dei popoli più accorti ,ed indudriofi d* ogni altra nazione,cosìnon
patta giorno che qualcheduno non vis'intruda, enon
faccia delle fegrete, e terribiliftragi-#
Dopo
averparlato deiquattro Popoli che abita-no,lecode,ragion vuole cheora parli dellagran ProvinciadiCornovaglia,e delgrannumero
dei fuoiabitanti,cheper giudittima Antonomafia lìfonoacqurttatiil
nome
di Ircini.Ircopoli è la Capitale della Provincia, ella é quafigrandequantoParigi,edfcanche molto
fi-milenellaforma,
mà
a guifa dell’ antichaTebe
ella ha cento Porte,acciò potta facilmente avere inquellal'ingrettb ilProdigiofo
numero
di quei che vengono adabitarla.Ognunocominciando
dagli Imperadori fino all’infimo dellaPlebevihaildritto dellaCittadinanza acquidato percontratto;ed ogni maritoentra in pofleflò fubitoche vuolelamoglie.
Queda
Cittàè (Ttuata inmezzo
adJunvado
pia-no
abondanteditutto ciòche immaginar fi pottaB
4 di*4 ^
di deliziofo,edigrato per lavita;IlPattolo col-lediluicopiofeacque,chefcorrono (òpra l'arena d’oroladivide appuntoindue.IlSignor Contan-te
Grande
di.Spagna,che fupocofàviceRe
del Perù, neèGovernatore.IGiovidellaDogana
fo-no
iPrefidenti, eTempre dal corpo di quelli ficavanoilPrefetto, egliEdili, efililafacciata del lorbPalazzohanfattoincidere la prefente Ifcri-zione
.
Se
un
fofpiroun
dolce fguardonon
penetraaDonna
ilcor, Prendi,efcoccaauratodardo,E
vedraichefenteamor.
Ciafcuna codadelPattoloè divifa indue Can-toni di
modo
chelaCittàne contiene quattro abi-tacidaCittadini,chehanno
tuttiiTuoinomi
di-vertìadattatial lorodivertì)carattere.1contenti, ifrenetici,gliincreduli, e gliimmaginari.Icontenti abitano
un
quartiere chamato Cocca-gna;gente buoniffima,allamano,
che fiaccomou daatutto,efifàdilorotutto quel chefi vuole edalla vifiadell’Amatuntino
fiallontano a trot-todilupo. Sarebbe uno dicoftoro 1*uomo
più afflittodelmondo,
fefapefle di avere interrotti, eturbatiicontenti diquei Signorichefidegnano di farvifita allalorometà:
etuttalaguerrache glifannoconfifte inquelle parole•vìva il buontem-po,vivalalibertà,vi acconfcnto.La
gioia brilla fuiDigitisedbyGootole s
/
& M
?S»fuiloro volti,incafa loro,fi fi Tempreballi fe-fìini
,
Commedie
mafcheratecaccie converfazioni,
• r•
partitedi piacere Ritrovati .galanti ,combriccole amorofe,eloro
accompagnano
pertutto.La
Città dalia-lorobanda non hanè Porte, nemura
nè ponti levatoi;Non
vifon fentinelle, vi fi vive conpienalibertà,lenza diffidenza, enon vi è al-trainquietudinechequelladi penfare alla fcelta deipiaceri,eallamanieradidivertirlima
conquello per altroalle fpalleche fia dell’Amatuntino
,che godemoltifliflto,efia affai volentieritra quella buona razzadi gente,quantunqueapoco àpoco telomandino
allo fpedale per poi prenderne a pelareun’altro,elfendol’Amante come
ilPefce, che il piùfrefco èTempreil migliore e acciochè fia palefe atuttiilgenio facile , e il carattere libero, egiocondodi quelliSignori ,lìfede fo*prauna granlaftrad’oroaffilia nellapubblica Piaz.
zalaprefente Ifcrizione.
Oh
che vitabenedettaOh
che amabile foggiorno! « *Senza tema,elenza fcerno
Qui
lìfvela ilnollroamor.
* Quiviil placido marito - ‘ *Guarda
intrepidolamoglie'
* ' Appagarlecalde voglie •> 4
^Colfuo fervidoamator
.
*6 &
E
Jamagragelofia?Noi
calchiam ladritta via Della pace,e delgoder.*
Q.
uifidorme
indolce quieteQui
fi pranza,e quificena,E
laborfatemprepienaCi condifce ognipiacer. ,
Stoltoèbencolui,che crede Vergognofoilnoftrofiato,
Mà
un cuorfino, e delicato,
" Sifelicenonfarà.
Noi
fiam favj, e penfiam beneChe
fivive a fpalle altrui,Miferabileècolui
Che
ha unafciocca vanità-Dirimpettoai contenti, edall’altrapartedi
un
Jargofiume , chegli divide , viftanno1 fre-netici inun
quartieredove
lacomunità degl*Ire i-niha fatto fabbricare lo fpedaletto dei matti.Perqueftoappuntofi chiamailquartierdei Paz-21,che èabitatodaunacertarazza di matti, che
fifannogloria di efporrealpubblicola loro igno-minia,di fiancareiTribunalicoilororidicoli ri-corfi,e di darealPubblicouna
commedia conti-nova
delle loro flravaganze , tuttoil loro di-vertimento confitte a imbrattarli da fe me.defimi,a rinfacciarlile loro vergogne, e affati-carlimolto per pervadereiGiudicidi]quei vita*
peri,
t
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perj,che dovrebberoanzi fare ognisforzo per o-bliargli,e diflfuderfene per non fare arroffire 11
Dea Temi*
Di
queftogeneredi Pazzivè n’ hadi due for-te,unaflàadalloggiare nelPalazzodei convale-fcenti,che dopo averefpoftifulla fcena del Pub-blicoinutilmentetuttii loro fcornifi fon refi la.favola delPaefe,ritornanoallafaviezza ,e dicou no, chefottofopra,
dovendo
avereuna compagnia,
ed una
Amica
non cambierebberola loroMoglie.Glialtrichealloggiano nelle cafe dei matti,
fo-no
ipazziincurabili,cheftando fottolacurad’unMedico
Ircino,invecedi procurarlila guarigione vannodigaloppoamorirealloSpedale, vittimed*un’infenfata oftinazione,epredadegliavvoltoj, e deilupirapaci delforo.
La
deflazionedellalorofamiglia,leprigionidelle loroMogli,l’incertezza,e ladenegazionedei'propri lorofiglioli,eleeterne forgentidilitig)infinitifono lenecefiarieconfeguenzedellaloro pazia, eil fofte-gno che trovanofinché diihanno da gettar dell*
oronel falvadanaio di
Temi,
fièquellocheglifa acceccare affatto,edabiflfare.Son Tempreinfuriati,affaccendati,con tanti di occhi, chepajon palloni, col vifo rofiòinfuocato
,
correre dalProccuratoreall’avvocato, dall’avvo-catoalCancelliere, dal CancellierealMagiftrato,
cercando e
comprando
apefo d’orodeifalfiTefii-B
< mo.DigitizedbyGoogle
«iSJS-raonjjChcgliricuoprino, egli falvinodaU’ignomi*
nia,fordi TemprealconfigliodeiTaggj, e ciechi almodello , ed agli efempjdiquelliche riaqui-flaronoilbuonfenfo,elaragione. •
Dall’altrabandadelPattolofonogli Imrjjggina*
rj,che credonoeflferequelche realmente noi
To-po
,egl»increduli,che realmente fono quel chej».
noncredono
diefifere.Quellifonoduefottedi Cit-tadinimoltodifferenti , poichéiprimi per forza han volutoveniread abitare in quellaCittà, e*
glialrrifimaravigliano
come
lenzaun
giuflo mo-tivo fianofiatiafqritti allaCittadinanza.Le
abL fazionidiquelledue IpeziediCittadinifon fepa-rateda un Fiumicello, chefichiamail Confufole di cuiacque fontanto torbide,efcure,chenon può
diflinguerfiilfondo.„ Gli Increduli noi fonoper altraCaula, fenon perchè credonotroppo facilmente, e con troppa buonafede tutto ciòchele loroaccorteMogligli allerifcono.
Vivono
contenti , e tranquilli,non
giàcome
quelli delcantone della Cuccagna, che fanno,foffrono, ed anzi vogliono per trarne van-taggio,mà
perchèfono ben forniti d’un’ ignoran»zaftupida, cd indolente^,che gli libera da ogni mqleftia
.
Dallamattinaallafera,lalorooccupazione con-fitte nelripofarfiinpace nel Bofco della Confiden» f zaa cuinon giungelofirepirodella Città, e il
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1
fa
chiaro raggiodelSole.L’acuto Tuonodelle trom-be,e dei tamburinonécapacediferireil timpa-nodel loro orecchio, ei raggi più luminofi del folenon han forzadipenetrare iloro occhi. Fe*
lici nelplacido loro torpore,
mà
piùfeliciancora quellefcaltriflìme volpicheglihanno
faputi met-terein quel tenoredivita.• Altronon regnatrailifpofi,che lagioja,e
un
dolce trafportodigiubbilo,edicontento;il ma-ritochevive nella placida fiducia,crede di non poter trovare efpreflìoniabbaflanza tenere, ed{*mo-rofeper ringraziarla Mogliediquella fedeltàche non gli mantiene;equando la fcaltraDonna
lo vuol burlareallora sì,che raddoppia lafoavitàdel miele,iltrafporto dellecarezze, ed ilfervor degli ampleflì.Ilquartiere abitato dagli Immaginari,
total-mente
diverfo, fonTempreinquieti, queruli , in-trattabili;Hanno
Temprein guardia con tutti, e tantol’uno,chel’altrofelloe foggetto a quelle vertigini; fonTempretraile querele» è i rimpro-veri;auno
gli duollatefta,l’altro hadei vapo-rialcapo,eipoverifiglifon poile vittime del capriccio,e della flravaganza reciproca dei loro Padri;i\legitimi fon riguardaticome
baftardi ,tuttos’interpetrainmalaparte,e fempre i loro giudizj fon dettatidaunafalfaprevenzione.
Non
fipubfareunpaffo perlafirada,che
nons’incon-. tri
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p ^ $0 fa
* triunaprodigiosa quantità diriffe,edi biflicei
,
equeltrévoltebuonodiMartino, che volle met-terlidi
mezzo
Scioccamente nell’aggiuftamentotrà fganarella, elaSuaMoglie meffe il dito trà l’in-cudine, eilMartello«Quelloèun Popoloaffolutamente incorrìgibile;
poiché quantunqueilbenigno
Nume
dellaRagione gliaveffeunavolta SpeditolàdalPaeSedella Coc-cagnailfamofoMoliereper illuminargli,e Scapric-ciargli facendogliuna vivaemirabile pittura del-laftravaganza delle lorofatttafie,non potettemai riufcirfelicemente nella cura intraprefa,ediloro cervellirimaferoguadicome
prima, lo che poco dopodettecampo
aiSeguenti verfi,che gli furo-no mandati.
SiSoffreinpace un male Abbenchfcfiareale
Quando
dolornondà;Mà
un maldifantafia Tuttala FarmaciaNon
Jorifanerà.Anzipiù cheficura •
Con
medica impofluraSempre
maggiorfifà.SiccomeIrcopoli
quantunque
vaftiffimaella fialinon*capacedicontenereil prodigiosi
numero
dì tuttiquelli,chevihanno
acquillatoildiritto del-laCittadinanza ,nellacampagna
vièun
formi-co-DigilizedbyGoogle
^
31fa
\
/
1
coiaio
immcnfo
dipopolominuto,chelafcia la Cit-tàperiCortigiani,peri Beneftanti, perlagente difinanze, perlagentedi fpada,mà particolar-mente
perunaquantità mirabile diTogati, che perilloromeftierodevono
avere una acconciatu-ra diteli*chenonfallamai.Dopo
averdefcritto tutto il pieno dell* Ilbla,manca
foloa defcrivereiduepiccoliCantoni,che fonoleduePenifole una fìtuata fulla punta delmare
dalla partediSettentrione, eche il Pro-montoriodelDiwrzio,e l’altra dalla parte di Po.«ente, cheèquello del Vedovaggio.
La
Penifola del Divorzio , non è feparata da quella delMaritaggio,che da un Iftraoftrettifli-mo
ildicuipaffaggio affai fcabrofo,edifficile.Sichiamal’Ifìmo diCorinto,ediqui ne venu.
toilproverbio, che nonèpermeiloàtuttil’andare à Corinto;cioèche ad
ognuno
non è permeiloil paffaggioalDivorzio.# ,
La
ftravaganzad’unVecchioUfiziale,che ten-tavarenderquello paffaggio piùagevole,1*aveva unavolta indotto a fare Governatore di quell*Iftmo un’ impudente, fordido,e brutal Gigante cheappellava!!ilMarchefeCongrego,
uomo
curio-fo, e sfrontato,che peragevolar quello paffaggio,
rendevainvalide, a forza di farle pubbliche , le provedi quelli,che volevano impedire alle loro
Donne
dipaffare.lafaviezzamoderna non
hapiùtol-DigitizedbyGoogle
tollerato che quello lordo Marchefe efponefle i
combattentiaquellainfamia, ed ha disfatto que-lloridicoloGovernatore,
mà
per altro l’accortezza*legliAraatuntiniha meffoin balloun’altra Incan-tatrice,chefièintrodotta fottoil
nome
di fepa.razione,edèdaquelli talmente fpalleggiata,che riefee felicemente nelle fue intraprefe.
E
dettaappuntofi quella,che inoggi popola laPenifola delDivorzio,perchéilFiume
del re-pudio,per cuiuna voltagiungeva!!alla detta Pe-nifolaalprefente nonipiù navigabile,ecosìaven-do
volutotogliereun
piccolomale che produceva per altroun granbene,fi introdottounpiccolo bene,che nontoglieun gran male.Quellopiccolo Paefenon ha nèCittà,nèBorghi
,
tutteleabitazioni fonfeparatein guifa,che pajo-notanti Romitorj,eguardandole da qualche al-tezzapoco lontana,fi crederebbero unavera
Te-baide.Mà
lamalinconiadiqueidiferti,è mitiga-tadallefrequentivifitedegliAmatuntini,che vivengono
con fomraopiacere, eche fanno benequai dolcifollievirecardebbano aqueifolitarj;ma
fo.prattuttoquitrionfanogli amanti che profetanoi legaliimpieghi,poichéficcomela
Donna
non può giungereafarfi paflaggioaldivorziofenona for-za di chilafoftenga,e laporti, cosi elleno prò.curano Temprediattaccartiad unforteProtettore cheagevoli toroilpaflaggio.
Que-DigitizedbyGoogle
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Quelletali
Donne
non fon punto gradite nei Climidel maritaggio,equandocoloroche reftano nelPIfola fimoftranodiquelle fcontenti, e difap-provanolalorocondona
,ellegli rifpondoncosì»Lode
agli Deifiam fuora Dalle{offertepeneLe
barbare cateneAbbiam
fpezzatealfin.Forfè chisàféungiorno
/
PiùreecicrederetePerchè dall’empiarete
Abbiam
ritrattoilpiè? LafciatepurchepalliInvoi quel primofuoco.
Vedreteapocoapoco
La
voftra fchiavitù.Sebbeneilpiù delle voltele