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Commercio Interno

Nel documento Rapporto 2001 (2.2mb) (pagine 88-91)

Al fine di tracciare alcune linee di tendenza sull’andamento del commercio interno in Emilia-Romagna, il presente capitolo utilizza principalmente i risultati dell’indagine congiunturale prodotta dal Centro Studi di Unioncamere Italiana su di un campione di esercizi commerciali.

A livello nazionale, nei primi nove mesi del 2001, la variazione media delle vendite dichiarata dalle aziende commerciali rispetto allo stesso periodo del 2000 è stata dello 0,8%. Ad un timido incremento iniziale, si è registrata quindi una ripresa più sostenuta verso la metà dell’anno ed un successivo declino nei mesi estivi. Tuttavia, il settore ha scontato una situazione di ristagno dei consumi delle famiglie che si protraeva ormai da tempo. Dal punto di vista territoriale, si registra una graduale diminuzione delle vendite nell’area del nord-ovest (dal +1,1% nel primo trimestre al +0,1% nel terzo trimestre), e un generale incremento nelle altre ripartizioni, in particolare nel Nord-Est del paese.

Considerando i primi nove mesi del 2001, i piccoli e medi esercizi commerciali evidenziano una variazione tendenziale estremamente contenuta, anche se in aumento rispetto al trend negativo dell’ultimo semestre 2000. La grande distribuzione, invece, sembra trainare l’andamento delle vendite con un incremento medio pari al +5,0%.

Analizzando i dati con maggiore dettaglio settoriale, si rileva che nel periodo gennaio-settembre 2001 gli esercizi commerciali del comparto alimentare non hanno variato l’andamento delle vendite rispetto allo stesso periodo 2001, poiché l’andamento negativo del primo trimestre è stato completamente riassorbito nel secondo e terzo trimestre. Il comparto non alimentare ha mostrato invece un incremento delle vendite. Ipermercati, supermercati e grandi magazzini nel loro insieme registrano una consistente crescita delle vendite (+7,4%).

Tab.1 – Variazione % delle vendite nei primi tre trimestri 2001 rispetto ai primi tre trimestri 2000, per ripartizione geografica, settori di attività e tipologia dell’esercizio.

I° trim.

2001

II° trim.

2001

III° trim.

2001

Piccola distribuzione

(1-5 addetti) gen.-set.

Media distribuzione (6-19 addetti)

gen.-set.

Grande distribuzione (> 20 addetti)

gen.-set.

Ripartizione geografica

Nord Ovest 1,1 0,6 0,1 -0,7 0,4 4,0

Nord Est 1,0 1,7 2,6 -0,2 0,7 8,3

Centro 0,3 1,7 0,6 -0,2 0,3 5,4

Sud e Isole 0,1 1,7 -0,7 -0,4 0,7 5,3

Totale 0,6 1,4 0,5 -0,4 0,5 5.0

Settori di attività Gen.-Set. 2001 Comm. al dettaglio

alimentare -0.1 -0,7 0,3 3,8

Comm. al dettaglio

non alimentare 0.2 -0,3 0,6 3,2

Ipermercati, supermercati e grandi magazzini

6,9

- 0.9 7,4

Fonte:Centro Studi Unioncamere Italiana– Indagine congiunturale sul commercio

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A livello regionale si registrano variazioni delle vendite di segno positivo, anche se di segno modesto, per tutte le regioni italiane. Quasi tutte le regioni del Sud Italia hanno registrato flessioni negative nel primo e nel terzo trimestre, mentre il Piemonte è l’unica regione ad aver evidenziato un decremento nelle vendite nel secondo trimestre. L’Abruzzo è tra le regioni italiane quella con il maggior incremento di vendite (+1,1%) seguita dall’Emilia-Romagna (+1,0%), e dal Trentino Alto Adige, dal Veneto e dalla Lombardia (+0,9%).

Grafico 1 – Andamento vendite regionali nei primi tre trim. 2001 rispetto i primi tre trim. del 2000

0,1 0,7

0,9

0,3 0,9

0,8 0,9

1,0 0,9

0,6 0,6 0,5

1,1

0,8

0,6

0,4 0,3

0,7 0,6

0,8

0,0 0,2 0,4 0,6 0,8 1,0 1,2

Fonte: Centro Studi Unioncamere – Indagine congiunturale sul commercio

La rilevazione condotta dal Centro Studi Unioncamere approfondisce anche il tema delle innovazioni organizzative realizzate dalle imprese nel periodo luglio 2000-giugno 2001. La maggiore capacità di investimento della grande distribuzione si ripercuote direttamente sulla sua potenzialità di attuare cambiamenti organizzativi. Infatti, il 55% delle imprese della grande distribuzione ha effettuato investimenti per sviluppare le vendite nel periodo considerato. Segnali di vitalità anche dalle imprese di media e piccola dimensione: la percentuale di queste imprese che ha effettuato investimenti è pari rispettivamente al 30% ed al 21%. Per le grandi imprese è anche più facile avvalersi delle nuove tecnologie: il 49% di esse dispone di un sito web, contro il 31% delle imprese medie ed il 19% delle piccole.

L’Emilia-Romagna, dove sono presenti circa 98.000 imprese operanti nel commercio al dettaglio, ha registrato nei primi nove mesi dell’anno una crescita del volume delle vendite prossima all’1,0%, leggermente superiore alla media nazionale. Se guardiamo all’evoluzione dei tre trimestri, il terzo è apparso in accelerazione rispetto ai primi due La ripresa è stata determinata soprattutto dalla vivacità della grande distribuzione, le cui vendite sono cresciute in volume del 9,5% (circa +6,3% a livello nazionale), a fronte del calo dello 0,9% della piccola distribuzione e della sostanziale stazionarietà degli esercizi di media dimensione (+0,5%).

L’occupazione, escludendo il comparto degli alberghi e pubblici esercizi è diminuita, tra gennaio e luglio, dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2001, per un totale in termini assoluti di circa 4.000 addetti. Nel paese è stato riscontrato un incremento pari all’1,3%, equivalente in termini assoluti a circa 45.000 persone. La diminuzione riscontrata in Emilia-Romagna è stata determinata dalla componente indipendente, che ha registrato una perdita di 11.000 unità, ben oltre l’aumento di 7.000 unità registrato dalla compagine dipendente. Bisogna comunque tener presente che i dati relativi al 2000 non sono completi, per cui queste cifre potrebbero subire ulteriori cambiamenti. Il ridimensionamento della componente indipendente è avvenuto in un contesto di riduzione della compagine imprenditoriale iscritta al Registro delle imprese. A fine giugno 2001, escludendo gli alberghi e i pubblici esercizi, sono risultate iscritte 92.052 imprese attive rispetto alle 98.496 dello stesso mese del 2000, un calo quindi dello 0,5%

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tra i due periodi considerati. Nel corso del trimestre successivo, la riduzione delle imprese attive registrate è proseguita, anche se in modo contenuto. I primi nove mesi del 2001 hanno infatti visto ridurre la compagine imprenditoriale dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2000. I settori che annoverano gran parte del commercio al dettaglio, comprese le riparazioni dei beni di consumo, ma esclusa la vendita di auto, hanno accusato un calo dello 0,7%. Il commercio e la riparazione di autoveicoli e motoveicoli ha registrato una diminuzione ancora più ampia, pari all’1,1%. Per grossisti e intermediari del commercio, si può parlare di sostanziale stazionarietà (-0,3%).

Per quanto concerne la forma giuridica, le ditte individuali, che costituiscono il 67% delle imprese, hanno registrato una flessione pari all’1,5%. Per le società di persone il calo è risultato più contenuto, pari allo 0,9%. Le altre forme societarie, rappresentate da appena 657 imprese, hanno accusato la flessione più ampia (-6,4%). L’unica forma giuridica ad apparire in crescita, in linea con l’andamento generale del Registro delle Imprese, è stata quella delle società di capitale, le cui imprese sono salite nell’arco di un anno (settembre 2000-settembre 2001) da 9.692 a 10.324, per un incremento percentuale del 6,5%.

Il saldo tra imprese iscritte e cessate dell’intero settore commerciale, compresi gli intermediari, ma esclusi gli alberghi e pubblici esercizi, nei primi nove mesi dell’anno è risultato negativo per un totale di 758 imprese, in misura maggiore rispetto al saldo negativo di 682 dell’anno precedente.

Un’ultima annotazione riguarda i fallimenti dichiarati. In sei province, nei primi cinque mesi del 2001 ne sono stati rilevati 58 rispetto ai 55 dell’analogo periodo del 2000.

Totale imprese attive, iscritte e cessate nei registri delle Camere di commercio nel periodo gennaio-settembre 2001

Saldo gen. –set. Imprese attive Var. % 99/00

2001 2000 2001 2000

A) Comm. Ingrosso e Dettaglio -758 -682 98.218 98.812 -0,6%

di cui:

Comm. Manutenz. e ripar. Autove. e Motocicli 5 -195 12.171 12.303 -1,1%

Comm. ingrosso e intermed. Comm esclusi autoveic. 197 -115 36.853 36.962 -0,3%

Comm. dettag. Esclusi autoveic; rip. beni person. -960 -372 49.194 49.547 -0,7%

Fonte: Movimprese (Infocamere)

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