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)e con segnali di-lataresollecitamentelarivoluzionesinoa Bo-logna. Adottarepoisubito ungoverno libero e indipendente per tuttal’Italiaesclusoil re-gnodelledue Sicilie(nelquale peròsembra cheavessero correlazioni)e crearne console uncerto conte Cesare GallodiOsimo.

Ma

Pio VII. miglioròinsalute,edidisegnidei car-bonari rimasero sconcertati. Nondimeno

al-«

88 ANNALI D’ITALIA

cuni de’piùfanatici delleMarche,istigati spe-cialmente,comepare,da uncerto Cadetti già militare, vollero tentarelasorte di una rivolta;epertaleeffettosparsero proclama-zioni,e concertaronodi unirsiin Macerata nella notte precedenteaiventiquattrodi giu-gno. Recatomidifatti colàalcuni,

ma

in nu-meromoltominorediquello che icapi ave-vanocalcolato,essendostati la maggior par-tespaventali dal pericolodell’intrapresa. Ac-caddeintantochementresi attendevano al-trisocj, taluni essendosiaccostati

aduna

sen-tinellache era pressole

mura

,algrido mi-litaredella medesima corrisposerocon

due

colpi difucile;al rumore accolsero i cara-binieripontificj, edicarbonari armatisi di-spersero.

Ne

furono quindiarrestatidiversi,

econtresentenzeproferitenelmille ottocento diciottone furono condannatitrediciamorte, eventiduealla galera per diversotempo. Fu-ronotrai primiuncertoPapisromano nego-zianteinAncona, Galloe Galletti disopra nomi-nati.PioVII.però

commutò

a tutti lapenarli morteinunarelegazioneperpetuainfortezza, ediminuì eziandioil tempoaquellich’erano staticondannatiai ferri,(i)Del restoquesta tramafugeneralmentecreduta più folleche temeraria

,epochissimosicalcolaronogl' in-dizjche lamedesima avevasomministrato re-lativamente all’estensionedellasettade’ car-bonari.

8. Difattiletruppe austriache,le quali sjnoalloraavevano continuato a presidiare

,(i)Estrattodalprocesso.

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r 1817.. - 89 Napolied alcuniluoghi circonvicini,furono giudicate superflue, e nel mesedi luglioe di agosto ritornarono nelle loro regioni. In talecircostanza ilre Ferdinando diede un nuovo ordinamento alle sue truppe provin-ciali. disponendo(con decieto dei

venticin-'quediluglio) «conveniredimantenere una

> forza sedentaria destinataal buon ordine

»edalla tranquillitàinternain tutte le

oc->corrente. Intantopiendendoin

considera-lizioneibuoniservigi prestati dallelegioni

„ provinciali,decretare chenelle provincie

»diquadal Farole medesimefossero

de-»nominate reggimentidimilizieprovinciali.

»Questiavesseroil titolodelleprovinciealle

»quali appartenevano,efosserocomandalidai

»primie piùragguardevoli possidenti. Ogni

»distrettoavesse un battaglione, e ciascun n circondariouna compagnia. Cosi iltotale - fossedicinquantadue battaglioni,divisi in

»quattrocentoenovantaseicompagnie «(1).

9. Volle anche ilre Ferdinando dareun nuovo ordinamentoagli incoraggiamenti per

i letterati edartisti. Carlo 111.aveva fonda-toun’accademiaercolanese chesi occupasse specialmente delle cose concernenti lecittà sepoltedalVesuvio. Essonelmillesettecento settantotto aveva istituita un accademiadi scienzee belle lettere. Giuseppenel mille ottocentoe ottodiedeaquesto consesso nuo-ve leggi,edenominollosocietà reale(2).In

(1)Collezionedelleleggidelregno delledue Sici-lienum.800e1

1

51 .

(2)BollettinodelleleggidelregnodiNapoli 1808.

num.13 5

..e!\ii.

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T

00 ANNALI d'ITALIA

quest’anno ilreinnovòtutte le precedenti disposizioni,e con decreto deldìotto apri-leistituìuna società reale borbonica. Ègli-ordinòclic questa « fosse divisa iotre

ac-»cademie.

Una

denominataercolanesedi

ar-»cheologiaavesse venti

membri

: un’altra

»perlescienze neavesse trenta;e la

ter-»zaperlebellearti fossecompostadi

die-»ci. Ognunadellemedesime avesse quindi

»soejonorarjtanto nazionaliche stranieri.

» Lasocietà avesseun presidente

, un

se-»gretario edunbiblioteoerioche fossero

per-»petui.Ogni accademia poi avesseunpre*

» sidente annualeedun segretario perpetuo.

» Il presidente dellasocietà ed i segretari

»avessero competenti onorarj (da quattrocento

» ottanta a novecento ducati). Isocj

godes-»serogratificazioni a proporzione dei loro

» lavori. La societàpoidassein ogni anno

»ilpremiodiuna medagliad’oro del

valo-'»rediseicento ducati all’autore nazionale

»ostraniero,il qualeavrebbedatola

mi->» glioresoluzionead un'quesito

archeologi-»cooscientifico, opure avesse meglio

ese-»guitoun quadro,unasgoltura in

marmo

,

»unprogetto di architettura,ola musica

*diun

dramma

» (i). Dispose poiariche .che« leaccademieinciascunmese

trasmet-» tesseroal ministro degli affari interni la

»>copia degliattidellelorotornate »(2).

io. In quantoalla Sicilia, esaminato lo

(1)Collezionedelleleggi del regnodelledue Sici-lienum.(Ì77.

(2)Ibid.num.7 98.

-i

-A*»' Digitizedb

\

stalo dellefinanze-, risultò che fra

paga-'nienti non latti, ed introiti ed esiti male calcolati, ildebito pubblico corrente ascen-deva sino adagosto del milleottocentoe se-dici ad un milione ottocentoequaranta mila onze.Si conobbeessere necessaria l’annua spe-sadiunmilione cinquecento quarantaquattro mila centoetrenta onze.L’annuarenditaera stata calcolata inunmilione quattrocentoe settemilaottocentoeottentasei;

ma

di fat-tinonsi erapercepitoclic un milione ottan-tadue milasettecentoe due. Quindi un an-nua mancanzadiquattrocentoesessantun ini-Ja quattrocentoeventotto onze. Perrimediare aquesto sconcertoFerdinandocon deci eto dei ventunodigennajo Aggiunse o aumentò al-cuneimposizioni (i). Conaltrodecreto poi (deiduedimarzomille ottocentodiciotto) di-sposecheil debito restante fossepagatoin noveanni colleannuemi/e centoe cinquan-ta miladestinate allaestinzione del debito pubblicodi Sicilia(a).

li. Inforzadiantichitrattatie concessio-ni ibastimentiinglesi,francesi espagnuoli go-devanonei porti delledue Sicilie privilegi edesenzioni particolaridannose tanto al com-mercionazionalechealla riscossione dei da-zj.Ferdinando procuròdi toglierlidimezzo, e viriescicontreconvenzionisottoscritte col-lerispettivepotenzeinteressate. Cioècoll’

In-. I. 0

(0'DerrelodiFerdinando LdeiaiGennajo 1817.

\,r)Collezionedelleleggidelregnodelle due Sici-lie mira.ii5o.

9* ANNALId’ITALIA

ghilterrainLondraai ventiseidi settembre dell’annoprecedente; colla Franciain Pari-giai ventottodifebbrajo, ecollaSpagnain Madrid ai quindiciHi agostodi quest’ anno.

Fu

stabilitonelle medesime che« isudditi

»delleindicate potenzefossero trattati

come

»quellidelle nazioni piùfavorite,enella

im-»portazione de’prodottinazionali godessero

» unadiminuzionedi undieciper cento

sul-»leimposizioni pagabili secondo la tariffa

*vigente alprimo digennajo mille

ottocen-»toesedici »>(i) .

la.Cessòin quest’annodivivereil mare-scialloAndreaMassella.Egli eranatoin Le-venzopresso Nizzaagliotto dimaggiodel mil-le settecento e cinquant*ottodagenitoriche coltivavanocolle propriemanii pochiterreni che possedevano Passato nellaprimagioventù inFrancia,entròdasemplice soldatonel reg-gimentorealeitaliano nelquale aveva uno zioche eraquartiermastro,epervenne

pri-ma

della rivoluzione algrado di sargente.

Lasciato quindiilserviziosi stabilìin Anti-bo dovesi ammogliò,enellaformazione del-laguardia nazionalefufatto capitano. Mar-ciatointal qualitàall’armata delleAlpi in-cominciòasegnalarsi,pervenne con rapidità algrado digeneraledidivisione.e poi fu creato Maresciallo,ducadiRivoli,e princi-pediEsiing. La famachelasciòsarebbe mol-topiùgloriosa senellemilitari imprese fos-sestatoesente dalla cupiditàdellericchezze,

(i)Collezionedelleleggidel regnodelledue Sici-lie1818num. 1

1

59ei160.

0

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i8i8

. g3

e talvoltadamodi ingiusti nell’acquistarle.

Una

ptisiacatarrale glitolse lavita in Pari-giaiquattrodiaprile(i). 1

i3. Inquest'annoimperversò in Italiail tifopetecchiale, che si era sviluppato nel-l’annoprecedenteeproseguì poscia nel seguen-te.Cagionòuna mortalità,che fu calcolata perlo

meno

alcinque per cento,(a).

(i)Memorieparticolari.

(a)Memorieparticolari.

1818

S O M M A R

I

O

Conferenze di

J

equisgrana. Icollegati sgom-branolaFrancia.Dichiarazioniin tale oc-casioneemanate ì-a

Disposizioni relative ai Barbareschi3

IlrediSardegna con-chiude convenzionicollaToscana,con Mas-sae Carrara, ecolpapaper 1 abolizione dell'albinaggio.CompensagliEmigrati Niz-zardi. Popolazione edivisione territoriale de'suoistatiditerra-ferma4

— L

impera-toreFrancesco nomina iarciduca Panieria viceré delregnoLombardoveneto.Prescrive unsistemauniforme di fondiaria. Ingiunge ai possessori di bene feudali diprendere l'in-vestitura.

C

onchiude convenzioni con

Parma

perl'abolizionedell'albinaggio. ela resti-tuzione deidisertori edeimalviventi. Altra convenzionestabiliscesimilmentecon

Modena

perlaconsegna deidisertori5

Concordato

fra

lasantasedeedilregnodelledue

Si->

r

ANSALID’ITALIA 94

-• cilie6-8

Cennodellamonarchiasiciliana 9

Nuovac(rcoscrizionedi diocesinel re-gnodelledue Sicilie io

Abolizionedell'

al-binaggiofra ilmedesimo regnoe diverse potenze11

Ferdinandopubblicaunalegge perordinaregliarchivj,eperla compila-zione diunastoriapatria 12

Altra rela-tivaalreclutamento i3

Abolisce in Sicilia ifedecommessi edimaggioraschi, eprescrive nuovi regolamenti perlafondazione ai

mag-gioraschinuovi. Fistabilisceunnuovo sistema di amministrazionecivile

i4-« *

1.

Lo

spirito.pubblicodiFrancia dal termi-nare del mille ottocentoe quindiciessendosi generalmentemostrato favorevole aiBorboni, le quattro grandipotenze collegate dalmese di apriledel precedenteannoavevanodigià incominciatoadiminuirediun quinto.cioè di trentamilauomini, 1’esercitodi occupa-zioneche avevanolasciatosul territorio fran-cese(1). Inquest’anno poiragunatisiin Ac-quisgranaisovranidiAustria.di Prussia e diRussiacoiloroprincipali ministri,e con Plenipotenziarjinglesiefrancesi, fu ricono-sciutochesipoteva con sicurezzaritirare

quel-1’esercitointiero;edi fatticonuna conven-zionesottoscrittaai novediottobrefu stabi-litoche « l’occupazione militare cessasse ai

»trentadinovembre (2)» ecosifu

esegui-(1)Martens Rccneil etc.Toin.XIII.p3g g3.96. (2)Ibid.Toin. XV.pag..549"553.

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1818. g5 to(1). In tale occasione le quattro grandi poterne collegate invitarono laFrancia ad a-derire ai principi conservativi che avevano adottato, edessanon mancòdi corrisponder-vi(2).Quindii plenipotenziarj di tutte que-stecinque potenzenel giorno quindicidi no-vembre sottoscrisseroun protocollo,nel qua-le stabilirono« essere felinamente deciseili

»non scostarsinelle loro correlazioni

leci-» proche,nèinquellecoglialtri stati dal

»principio dellaunione intima, cheaveva

»sinoallora presedutoai loro interessi

co-»munì; unione divenuta più forte ed

in-» dissolubileperi vincolidi fraternità

cri-»stianacheisovrani avevano formatotra

»loro.Questa unione poitanto più realee

»durevolé, poichénonavevacorrelazionead

»>alcuninteresseparticolareoad alcuna

coni-libinazionemomentanea,non poter averealtro

» scopo che ilmantenimentodellapace

gene-»rale,fondata sopraunreligiosorispettoper

» leobbligazioni contenute nei trattati per

» latotalitàdeidirittiche nederivavano.

E

»la Francia unitaallealtrepotenzedopoil

»ristabdimento delpotere monarchico,

le-»gittimoecostituzionale obbligarsi di

con-»>correre almantenimentoed alla conferma

» di un sistema cheavevadato lapace

al-ail’Europa echesolopoteva conservarla(3)».

2. Gli stessi plenipotenziarjpoiemanarono ancheunadichiarazione

,concui

pubblica-ci»Annuaireliist.1818P.irt If.Cliap.IX.

(2)Marteus Recucii de. Tom. XV. pag. 556t50<>.

(3)Mai’tctisRecueilctc.Tom. XV. pag.

554-530-96 ANNALI d’ITALIA

» rono:« nell’epoca incuiilpacificamento dell’Erropa era terminatocolla risoluzione a diritirarele truppe straniere dal

territo-» riofrancese, edin cui cessa vonoi modi

» diprecauzioneche avvenimenti deplorabili aavevanoresinecessari, iministri delle

cin-»quepotenze ragunatiinAcquisgranafar

co-•noscereilrisultamelodellaloroadunanza, aManifestare adunqueche consideravano la aconvenzione deldìnovediottobrecomeil aperfezionamento dell’operadellapaceedil acompimentodelsistema politico destinalo

»adassicurarnelasolidità. L’unione intima

»traimonarchiaggregati aquesto sistema

»non

meno

pei loroprincipi che per

l'inte-»ressedeiloropopoli,offrireall’Europa il

apegnopiù sacrodellasuatranquillitàfutura, a

Lo

scopodiquesta unione essere di

man-• tenere la paceelagaranzia delle

transa-» zioniche l’avevanofondataleconsolidata, a Riconosceresolennemente che i propri

do-li veri verso Dioedi popoli prescrivevano a

»lorodidarealmondo, per quanto ad

es-• siapparteneva,l’esempio dellagiustizia,

» dellaconcordiaedellamoderazione.

Esse-» refinalmente felicidi potere ormai

coose-» crarei lorosforziaproteggerelearti

del->la pace, adaccrescere laprosperità

inter-»na deiloro stati,ed a risvegliare quei

» sentimentidireligionee dimorale,

de'qua-»li ladisgrazia de’tempin?aveva

moltissi-»

mo

diminuitolaforza.Sepoiper ottenere più

»facilmenteloscopo sopraindicatolepotenze

»che avevanoconcorso aquell’attoavessero

»giudicato opportunodi stabilireunioni

parti-1

1818. 97

•colaritrasovrani, otraministri,per

trat-»taredei loropropriinteressi relativi

all’og-»getto delleloroattualideliberazioni,

l’epo-»ca edil luogo diqueste unionisarebbero

»preventivamente stabiliti per mezzodi

co-limunicazioni diplomatiche. J\elcasopoi che

»questeunioni avesseropeioggettoaffari

spe-»cialmentelegatiagl interessidi altri statidi

»Europa, esse nonavrebberoavutoluogo che adopo un invitoformale dalla partediquelli

»ditalistatiaiqualitaliaffaririguardassero, ae sottol’espressa riserba ileilorodirittodi

» parteciparvidirettamente (i).

3.Queste potenze volleioanche prendere in Acquisgrana qualche pioweilimento per ovviaresempre più ailadroneccidei barba-reschigiàfrenati dalle spedizioniinglesinel mille ottocentoe sedici (a).Delibelarono per-tanto«•di spedire una squadra sulle coste adell’ Affricaad intimare aquelle reggenze adi astenersidalleprede controisudditidi a qualunquepotenzacristiana, edi

mante-» nerecon tuttele nazionidiEuiopa quelle

• correlazionichesi usanotra popoli

incivi-» liti».Questa spedizionefueseguita con u-nasquadra inglese e francese nel seguente anno,e s’indussero lereggen/e di Tripoli edi Tunisi a promettere con due trattati quantoloroerastatointimato (3). Il Deydi Algeiiperò rispose •« volersiriserbareil

di-(i)Martens Recueileie.Tom. XV.pag56oet56i.

(ajV.anno1816§ i3|6.

(3)Annuariehist.1819 pag.438.

Articoloofiicialeinseritoueldiariod.Romadel1826 nuin 3»,

r

#

*

o8 ANNALID*ITALIA ' |

„jitttoili porre io ischiavitu 1 sudditidi

„tuttelepotenze chenon avessero trattati

»conlui,e che nonmantenessero ne’suoi

*sfaticonsoli,colmezzode qualigli

fosse-»ropagati tributiecontribuzioni(i).

4. Venendoora allecoseparticolarid’ Ita-lia,incomincierò dal narrare che il redi Sardegnacontinuandoadadoprarsi per toglie-re dimezzoI’albinaggio conchiusein quest*

annoconvenzioni col gran duca di Tosca-na (2

), collaDuchessadiMassae di Carra-ra(3),ecolpapa, collequali fu abolito tra rispettivi sudditi(4) 1suoi 8ta,i

.P°» inco*

tninciando adacquistare una soddisfacente <

floridezza, credette di emanare unatto se non distretta giustiziaalmenodi convenien-tedecoro. Imperciocchénell epoca della in-vasione francese diversi Nizzardi, special-mente della classe di nobili, essendo co-stantementerimasti pressoilloroantico So-vrano oessendovi in tale occasione reca-ti,il nuovo governo gli avevaperciòefi- « chiarati emigrali, e cometali aveva loro confiscatievenduti i beni. Vittorio

Emma-nuele volendocompensare lafedeltàe ripa-rareaidanni cheavevano sofferto. assegno adessi (con decreto dei ventidue di settem-bre)una rendita perpetua di quattrocento milaliredadividersiinproporzione delle

per-*/ . »

(1)Moniteur20.Avr, i83o.

(a)lbid.pag.28.

(3)Raccoltadiedittiétc.del reVittorio Emma-micieVoi.IX.pag-

17-(4)lbid.Voi.X.pag.251.

i8i8. 99 dite(i). Isuoistatieli terra-fermaavevano inquest’epoca una popolazioneditre milio-niquattrocentoetrentanove mila settecentoe ottantneinqueabitanti. Eglili spartiinsette divisioni, dellequalifossero città principali Chamberì, Torino. Alessandria, Novara,

Aosta, Nizza. eGenova. Ogni divisione fu quindisuddivisa in provinole, e questein mandamenticompostididiversecomunità(2).

5. L’Imperatore d’Austria pubblicòin que-st’annodiverse patenti nelregno Lombardo-Veneto. Vi nominòa vjcerè 1arciduca Ra-nieri

(3). Ordinò unsistema uniforme di con-tribuzionefondiaria in tutte le provinole te-desche editaliane(4)- Dispose che i posses-soridi benifeudaliesibissero iloro titoli,

prestassero ildovuto omaggio, e pagassero le tasse edidiritti d'investitura (5). Pub-blicòeziandiodueconvenzioni che nell’anno precedente aveva concbiuso colla duchessa di

Parma

ecollequalisi era stabilitala re-ciproca abolizionediallunaggioe restituzio-ne (perlo spaziodi dieci anni)dei diser-tori (6).Con altraconvenzione sottoscritta in quest’annosi aggiunsedi poi la reciproca restituzione ditutti idelinquenti (7). Con-chiuseeziandiodueconvenzioni col ducadi

(1)RaccoltadiedittidelreVittorioEmramanuele Voi.V. pag.191.

()

lbid.pag,309.549.

(3)Raccoltadegliattide!governo 181S.num. 1.

(4)lbid. num.7.

(5)lbid.num. 35.

()Raccoltadegli atti delgoverno(318num.21-29.

(7)lbid.num. 65.

I

'w'iOO ANNALId'ITALIA

Modena; imaai*venlidue di ottobre su! re-ciprocogodimentodellepensioni dei

rispetti-i

sudditi;(i)e l'altraperlarecipioca con-segnadeidisertori(a).

6. Fin dal mille ottocentoequindicisi e-raincominciatoa trattare in Napoliun> con-cordatocolla Santa Sede. Finalmenteil car-dinaleConsalvied il ministro Medicisi re-caronoin quest’anno aTerracina,e lo ul-timarono. Losottoscrissero ai sedicidi feb-brajo,edin sostanza convennero:« La

re-» ligionecattolica apostolica romana essere

» lasoladel regnodelle due Sicilie

;evi

» sarebbesempreconservata contutti idi» *

».rittie preroga4ive chelecompetono

secon-»doilcomandodiDio elesanzioni

cano-»niche.Quindi l’insegnamentonellescuole

»fosseintuttoconforme alladottrina della

»medesima- Neidominj aldiquadelFaro

»si sarebbefatta una nuova circoscrizione vdi diocesi, sopprimendosi alcuni piccioli

» vescovati,AH’oppostoinSicilia sene sa- ,

»rebbeaumentato ilnumero. Le abbadie

»picciole sarebbero nniteai vescovati,esi

»conservasserosoltanto le concistorialiche

>i avevano un’annuarendita aldi sopra di

»>cinquecento dycati. Ciascuna mensa

vesoo-»vilenon avesseuna renditaminoredi

du-»catitremilain benistabililiberada

pubbli-»cipesi. Leparrocchiepiù'pìccolenon

aves-» sero

meno

diducaticento annui. La

colla-» zjonedelle abbadie concistoriali che non

()Ibid.1819nuni.36.

(3}Ibid. nurn.3a.

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iSì8. 101

»fosserodi regio padronatospettasse al

som-»

ma

Pontefice, il quale le conferirebbe a

»sudditi delre. Ibenefizj semplici di libe-nra collazionecon fondazione ed erezione

»intitoloecclesiasticosarebberoconferiti

dal-»lasantasedeedaivescovi secondola

distin-»zionedeimesi neiquali lavacazione

sareb-»heseguita. Cioè dal gennajoa giugno dalla

»Santa Sede,eda luglioa dicembre dai

»vescovi. La provvista sarebbe semprein

»persone suddite delre.Lo stessosi

osser-»vassecircaicanonicatidilibera

collazio-»ne tantode’capitolicattedraliche de’

col-»legiati. La prima dignitàperofosse

sera-lipiedi libera collazionedellaSanta

Sede-»Il

sommo

Pontefice accordare ai vescovi

»del regno il diritto diconferire le

par-lirocchie. Tuttiibeniecclesiasticinon

alie-»natidal governo militaree chealritorno

»delresieranotrovati nell’amministrazione

»del demanio essererestituitiallachiesa»

»del demanio essererestituitiallachiesa»

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