Alcune tra le principali reti di relazioni che andrebbero attivate affinché in un territorio a radicata tradizione vitivinicola si possa parlare di distretto industriale, in accordo alla ormai famosa definizione di Becattini (“il distretto industriale è un’entità socio- territoriale caratterizzata dalla compresenza attiva, in un’area circoscritta, naturalisticamente e storicamente determinata, di una comunità di persone e di una popolazione di imprese industriali”), riguardano tre differenti sfere di interazione: la prima, costituente il nucleo della rete, riguarda le relazioni tra le imprese private; la seconda riguarda le relazioni che collegano il primo gruppo al terzo, e questo, infine, riguarda la sfera pubblica e le relazioni tra istituzioni.
Il primo livello è identificabile con la cosiddetta industria localizzata. Si tratta di un tipo di organizzazione specifica, in cui un gruppo di aziende private condivide determinate conoscenze, competenze e know-how, collocandosi all'interno del binomio collaborazione-competizione. All'interno di questo gruppo le relazioni da attivare riguarderebbero, a livello orizzontale, le aziende operanti nello stesso settore, appunto quello vitivinicolo, e nella stessa fase produttiva; a livello verticale, aziende del settore vitivinicolo ma operanti in differenti fasi del processo produttivo.
Il secondo insieme di relazioni mira a mettere in collegamento il primo gruppo con le altre realtà del territorio: famiglie, istituzioni e aziende operanti in settori diversi, per permettere, anche a livello informale, il mantenimento e la riproduzione delle competenze tipiche, il confronto tra metodi operativi differenti, lo scambio di informazioni e il supporto. realizzabile con azioni di coordinamento collettive.
Per quanto riguarda la sfera pubblica, l'insieme delle relazioni da crearsi dovrebbe riferirsi a livello orizzontale alle istituzioni dello stesso territorio e, a livello verticale, a istituzioni operanti in territori diversi ma collegati gerarchicamente (Provincia, Stato, rapporti internazionali), permettendo la promozione dello sviluppo locale della Provincia di Mendoza.
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di guadagnare, singolarmente e collettivamente, competitività nel mercato, rilanciando tutte quelle piccole e medie imprese ancora scarsamente integrate e permettendo la produzione e commercializzazione di vini dal più alto valore aggiunto, indirizzati, anche e soprattutto, al mercato internazionale.
Dall'analisi e le interviste condotte, però, salvo l'importante eccezione di Fecovita, cooperativa che, almeno nella fase di approvvigionamento delle uve, ha adottato una, seppur particolare, conformazione distrettuale, non risultano esempi di questa tipologia produttiva.
Innanzitutto, il territorio provinciale è caratterizzato da una moltitudine di aziende agricole orientate alla vitivinicoltura e da un numero più esiguo di imprese industriali. Ciò sta a significare una scarsa divisione del lavoro, imprescindibile secondo la definizione distrettuale di Becattini. Inoltre, considerando l'industria di produzione vinicola nel suo insieme, e quindi includendo tra gli input non solo l'uva ma anche bottiglie, tappi ed etichette, e tutti i servizi funzionali all'industria vinicola, allora il sistema delle bodegas appare ancora più disintegrato, specie a monte.
Se però la definizione di distretto industriale viene ampliata, non stravolta, con l'inclusione di due forme estreme, quali l'integrazione verticale completa del processo produttivo all'interno del distretto, a opera di una o poche aziende di grandi dimensioni, e quella di collegamenti trasversali tra aziende, che formino catene in grado di coprire tutte le fasi processuali, trasformative e non, non limitate alle sole unità del distretto, allora ci accorgiamo delle potenzialità per la futura distrettualizzazione dell'area della Provincia di Mendoza, cui dovranno seguire campagne promozionali ad hoc per consolidare nelle menti dei consumatori l'immagine qualitativa della Provincia e dei suoi vini.
Necessaria allora, per la costruzione di un riconoscimento territoriale dei prodotti vitivinicoli, e quindi di una identità distrettuale, sarà l'elaborazione di nuovi meccanismi di marketing d'area, che sottolineino le specificità del territorio della Provincia e permettano alle aziende vitivinicole mendozine di competere a livello internazionale, specie alla luce delle dimensioni ridotte di queste bodegas e dell'elevato frazionamento che le distingue. Il primo tra tutti questi meccanismi è identificabile con la creazione e
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l'utilizzo del marchio collettivo per le aziende mendozine24, essenziale nel processo di consolidamento del marchio aziendale. Il valore di tale marchio verrebbe consolidato dalle relazioni instauratesi tra i diversi attori del sistema. La “Strada Del Vino” di Mendoza, per esempio, permetterebbe di diffondere il marchio collettivo, e quindi quello aziendale, in numerose piste differenti, per creare una forte immagine della denominazione.
Un altro possibile meccanismo potrebbe essere la produzione di alcune specifiche categorie di vini, i cosiddetti vini tipici, caratteristici delle diverse micro-zone della Provincia. Nelle zone a forte vocazione vitivinicola, come Mendoza, la produzione di solo determinati prodotti caratteristici, costituirebbe, infatti, l'elemento fondante lo sviluppo locale, attraverso le relazioni sinergiche che verrebbero a instaurarsi con gli altri sistemi socio-economici e le forti interazioni con la salvaguardia e la tutela di territorio e paesaggio.
Quanto detto evidenzia come la competitività delle PMI vitivinicole mendozine possa essere aumentata, anche a livello internazionale, sfruttando la crescita di sistemi vitivinicoli territoriali e la ricerca e la determinazione di orientamenti strategici e operativi basati su logiche di marketing zonale, in grado di legare in maniera stabile e univoca il vino tipico e la sua area di produzione.
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L’Universidad Nacional de Cuyo, il Consejo Federal de Inversiones e il Governo della Provincia stanno lavorando a un progetto per la costituzione del marchio “Mendoza”. L’obiettivo è la creazione di un marchio che sintetizzi al suo interno i valori mendozini in un disegno unico e integrato di immagine e comunicazione.
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CAPITOLO 4: I RAPPORTI COMMERCIALI CON L'ITALIA
4.1 Le relazioni Italia - Argentina nell’economia internazionale