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Esportazioni e importazioni italiane nel mercato globale odierno con particolare

centro-meridionale

Il 2012 è stato un anno caratterizzato da incertezza sulle prospettive economiche e da continui aggiustamenti nei bilanci pubblici e privati dei Paesi dell’Unione Europea. Ciò ha contribuito a rallentare la ripresa dell’attività produttiva non solo tra le economie cosiddette avanzate, il cui tasso di crescita era già contenuto, ma anche tra le economie emergenti. Il PIL nazionale è cresciuto in Germania a un tasso inferiore rispetto al 2011, è restato invariato in Francia e si è ridotto in Spagna e Italia. Il prodotto interno lordo

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italiano, in particolare, ha subìto una flessione del 2,4 per cento rispetto all’anno precedente, riportando il valore al livello del 2009, dopo due anni di, seppur contenuta, ripresa. Si sono ridotti i consumi e gli investimenti e solo la domanda estera, grazie a un aumento delle esportazioni di beni e servizi e a una contrazione delle importazioni, ha contribuito in maniera positiva alla variazione del PIL, arginando il contributo negativo della domanda interna.

In valori: nel 2012 la crescita dell’export italiano si è arrestata al 3,7 per cento, con una flessione delle vendite dirette ai Paesi dell’Unione Europea e un aumento sostenuto di quelle destinate a aree diverse, in particolare ai Paesi emergenti.

Per quanto riguarda i servizi, i dati sono più positivi, registrando un aumento delle esportazioni del 7,2 per cento. Tuttavia, questo dato non è bastato a impedire la perdita di quota dell’Italia sulle esportazioni mondiali.

Il livello delle importazioni italiane si è, invece, ridotto del 7,7 per cento, evidenziando il calo della domanda nazionale, che già aveva pesato nel risultato del 2011. La diminuzione degli acquisti dall’estero è, però, risultata superiore della diminuzione della domanda nazionale, determinando così una riduzione del grado di penetrazione delle importazioni di beni e servizi sulla domanda interna.

Le suddette dinamiche degli scambi hanno, d’altronde, favorito il miglioramento dei conti con l’estero.

I dati attualmente disponibili sul 2013, elaborati nel Rapporto ICE, indicano una conferma dello scenario appena descritto. Investimenti e consumi continuano a diminuire e le esportazioni di beni e servizi sono diminuite in misura superiore rispetto alla quantità di beni e servizi importati. Possiamo quindi dire che nel primo trimestre 2013 la domanda estera ha influito negativamente alla variazione del prodotto interno lordo, diminuito dello 0,6 per cento rispetto al trimestre precedente. Si prevede però che alla fine dell’anno il contributo della domanda estera netta sarà ancora positivo, come conseguenza di una ulteriore diminuzione delle importazioni rispetto alle esportazioni.

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Nel corso del 2012 l’America centro-meridionale ha attraversato un periodo di equilibrio dell’attività economica. La domanda interna, si è dimostrata relativamente stabile, sostenuta dalle quotazioni elevate dei prezzi dei beni indifferenziati.

Relativamente agli interscambi con l’Italia, la crescita delle esportazioni dal Belpaese ha subìto un rallentamento rispetto agli anni precedenti. In base ai dati ICE, la crescita registrata nel 2012 è del 7 per cento rispetto al 2011, anno che si era concluso con un aumento del 27,3 per cento rispetto al 2010. Le importazioni, inoltre, sono drasticamente diminuite, subendo un calo del 18,1 per cento rispetto al 2011, nel quale erano aumentate di oltre il 20 per cento rispetto al 2010.

Tale risultato dipende, in modo particolare, dalla moderazione dei flussi commerciali con i Paesi del Mercosur27. In questi Paesi, infatti, le esportazioni italiane si sono mantenute positive, anche se con una crescita decisamente minore rispetto alla media dell’area, mentre le importazioni sono fortemente diminuite (-21,9 per cento). In modo particolare, i Paesi che hanno influito maggiormente su questo dato sono stati l’Argentina, con un calo degli acquisti del 34 per cento e il Venezuela, che ha diminuito le importazioni italiane del 38 per cento.

Anche in questo caso, i valori registrati dall’interscambio di servizi tra Italia e America centro-meridionale sono più positivi. Il 2012 si è concluso con un aumento delle esportazioni di servizi italiani in America latina del 15,2 per cento e con un aumento delle importazioni del 7,7 per cento, determinando un saldo in attivo per l’Italia di 372 milioni di euro.

Con riguardo ai dati riportati nel rapporto ICE, relativi al primo trimestre 2013, è stato rilevato che le esportazioni del periodo sono aumentate del 3,2 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2012, mentre le importazioni hanno sofferto una evidente diminuzione, -16,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012. Anche questo risultato è in larga parte ascrivibile alla riduzione degli acquisti dei Paesi del Mercosur.

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Acronimo dello spagnolo Mercado Común del Sur, organizzazione internazionale istituita da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay con il Trattato di Asunción del marzo 1991, integrato dal Protocollo di Ouro Preto del dicembre 1994. Successivamente ne sono entrati a far parte, come partner economici, il Cile e la Bolivia (1996), il Perù (2003), la Colombia e l’Ecuador (2004). Il Venezuela è passato nel giugno 2006 dallo status di associato a quello di membro a pieno titolo; il Messico è stato ammesso nel 2004 in qualità di osservatore. Fonte: Enciclopedia Treccani (2008).

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PAESE 2010 2011 2012 2013

revisionato

import export import export import export import export

Messico 621.815.584 2.559.208.118 993.398.546 3.231.949.931 807.045.015 2.709.743.836 701.305.797 2.392.999.072 Repubblica Dominicana 38.286.928 139.872.151 34.582.384 148.263.125 41.490.337 159.715.282 55.951.474 128.172.817 Colombia 524.869.229 444.307.497 556.876.740 638.881.793 394.977.055 450.502.432 367.881.544 442.972.912 Venezuela 253.338.422 616.199.782 342.656.647 689.632.775 196.846.214 852.163.956 64.447.418 542.214.280 Ecuador 355.286.174 194.892.133 403.134.093 210.670.983 266.719.744 156.385.889 289.131.488 153.296.796 Perù 724.528.656 299.320.494 965.051.202 387.881.758 611.248.946 348.034.333 613.878.780 319.968.850 Brasile 3.313.703.516 3.876.846.031 4.147.627.210 4.781.690.092 2.696.513.229 3.633.055.040 2.448.305.356 3.739.967.763 Cile 1.914.013.261 639.716.813 2.062.348.894 881.676.648 1.267.551.213 662.316.466 1.033.856.087 641.447.682 Bolivia 33.877.485 45.337.307 34.748.507 61.267.268 21.872.275 57.851.558 46.808.041 68.221.696 Paraguay 215.766.856 59.862.732 211.708.299 75.823.136 134.272.237 49.076.004 194.228.174 56.437.195 Uruguay 119.258.029 142.455.702 127.484.459 135.776.468 91.406.378 99.545.708 154.098.574 118.527.869 Argentina 1.289.902.000 947.139.904 1.553.402.960 1.083.278.113 807.463.750 734.030.882 623.734.094 809.215.245 TOT America centro- meridionale 9.922.605.278 11.095.392.965 12.008.856.635 14.121.650.818 7.747.728.087 10.914.253.291 6.919.161.686 10.841.985.020

Tabella 4.2: Import Export italiane per Anno e Paese secondo la classificazione merceologica: Classificazione per attività economica (Ateco 2007). Periodo di riferimento III trimestre 2013. Valori in Euro. Dati cumulati. Fonte: Istat Coeweb.

Filtri selezionati: Merce (Ateco 2007): A-PRODOTTI DELL'AGRICOLTURA, DELLA SILVICOLTURA E DELLA PESCA;B-PRODOTTI DELL'ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE;C-PRODOTTI DELLE ATTIVITA' MANIFATTURIERE;D-ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPORE E ARIA CONDIZIONATA;E-PRODOTTI DELLE ATTIVITA' DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI E RISANAMENTO;J-PRODOTTI DELLE ATTIVITA' DEI SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE;M-PRODOTTI DELLE ATTIVITA' PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE;R-PRODOTTI DELLE ATTIVITA' ARTISTICHE, SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO;S-PRODOTTI DELLE ALTRE ATTIVITA' DI SERVIZI;V-MERCI DICHIARATE COME PROVVISTE DI BORDO, MERCI NAZIONALI DI RITORNO E RESPINTE, MERCI VARIE.

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4.2 Gli interscambi commerciali del settore vitivinicolo