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8.1. Limiti e possibili sviluppi

Il principale limite di questo lavoro di tesi è stata la mia capacità di gestire il tempo. Questo ha avuto una ripercussione concreta sul numero limitato di cinque infermieri e cinque utenti intervistati. Sarebbe stato mio desiderio poter avere un campione più ampio, ma anche il limite del numero di pagine da poter scrivere ha limitato molto la tematica. Sono del parere, però, che la qualità di quanto emerso dalle interviste, la grande sensibilità degli utenti soprattutto e il grande interesse riscontrato dagli infermieri possano in parte contribuire a ovviare questo limite. Sono stata così entusiasta di aver avuto l’opportunità di ascoltare le esperienze di vita degli utenti, che hanno potuto riferirmi di cosa significa vivere questa esperienza dal dentro e di quanto gli infermieri vivono giornalmente, tanto che sarei pronta a scrivere un altro lavoro di tesi per ampliare gli argomenti.

Ci sono dei temi che mi sarebbe piaciuto indagare maggiormente nelle interviste degli utenti e riguardano il convivere con la mania nella loro quotidianità, la qualità di vita e le opportunità di lavoro e di vita che queste persone hanno. Inoltre sarebbe interessante esplorare i vissuti dei famigliari di persone che soffrono di crisi di mania. Risulterebbe utile anche analizzare il tema della stigmatizzazione di questo disturbo e come la popolazione ne è sensibilizzata, se mai lo fosse. Infine, posso affermare che nonostante i limiti di tempo e spazio di cui ho parlato sopra le tematiche che ho desiderato approfondire e le interviste che avevo programmato si sono svolte senza contrattempi. Inizialmente ho creduto non ci fossero molti argomenti da trattare in questo lavoro mentre ora mi rendo conto che tutti questi temi sopraelencati sarebbero ulteriori spunti di approfondimento preziosi.

8.2. Valutazione e riflessione del mio percorso

Questo lungo percorso mi ha fatta crescere e mi ha permesso di imparare molte cose, partendo dalla ricerca bibliografica, all’impostazione delle interviste, riuscendo così ad affinare le mie capacità metodologiche. Il mio cammino è stato guidato da una passione immensa per il lavoro svolto durante lo stage in salute mentale e anche dalla passione che ogni giorno mi porta a svolgere la mia professione infermieristica.

Le difficoltà nel redigere il quadro teorico, nel trovare la giusta letteratura, nel formulare le domande per l’intervista e di conseguenza nelle capacità di analisi, ci sono state, ma non mi sono mai lasciata demoralizzare grazie anche al supporto della mia direttrice di tesi. La cosa però che forse fino a qui non traspare, è il fatto di aver potuto toccare con mano, come tutti gli utenti che ho intervistato portino dentro di loro delle grandi storie di sofferenza. Ogni intervista svolta mi ha toccato il cuore, facendomi anche emozionare

insieme alla persona intervistata. Riuscire ad entrare nell’intimità più profonda di persone a me estranee è una grande possibilità che queste persone mi hanno regalato. Un altro elemento su cui voglio porre l’accento è stata l’affidabilità e la puntualità negli appuntamenti degli utenti. Essendo una persona un po’ ansiosa molte volte non ricevevo conferma per gli appuntamenti fissati e quindi sono stata timorosa sino al momento dell’incontro credendo che le persone si fossero dimenticate di me. Mi ha sorpreso molto quanto ogni utente abbia preso sul serio il mio lavoro, dandomi molta importanza. Ad esempio il primo utente si era fatto accompagnare dalla moglie per svolgere l’intervista credendo che così avrebbe potuto contribuire maggiormente nella discussione suggerendo più elementi, oppure una signora incontrata in uno studio medico sempre per l’intervista, il giorno della festa della donna, mi ha portato un fiore per accogliermi. Inoltre, durante le interviste mi sono resa conto di come tutte queste persone in un modo o nell’altro riescono a vivere adeguatamente all’interno della società, con la loro mania. Un anno fa avrei creduto impossibile questo percorso; ogni persona incontrata mi ha lasciato un dono incredibile, questo lavoro di tesi mi ha regalato un’esperienza di vita che rimarrà impressa dentro me; una cosa inspiegabile che mai avrei immaginato di avere l’opportunità di provare.

Come infermieri abbiamo un grande dono, essere nella vita delle persone, e questo esserci non è soltanto un “esserci” fisicamente, ma comporta un esserci a livello emotivo, un essere presenti ed interessarci autenticamente alla persona.

Questo percorso è stato per me grande fonte di apprendimento, come futura infermiera ma soprattutto come persona. Grazie agli utenti e agli infermieri intervistati ho potuto addentrarmi nei vissuti e nei diversi punti di vista, ho potuto “viaggiare” tramite i racconti nelle vite delle persone che vivono con questo disturbo e che provano grandi sofferenze. Ho potuto ascoltare i diversi racconti esperienziali degli infermieri che lavorano a stretto contatto con queste persone: cogliere la sofferenza, la rabbia, la frustrazione e più importante di tutte, la soddisfazione, elemento essenziale per andare avanti ogni giorno a svolgere questa professione.

Concludo questo lavoro con la certezza di non aver sviluppato delle nuove ricerche o di aver presentato dei temi mai studiati sino ad ora, ma ritengo che questa tesi possa donare ai lettori un grande apporto a livello umano per quanto riguarda le interviste svolte, interviste che personalmente ritengo rappresentino il contributo più interessante della tesi.

Ringraziamenti

Innanzi tutto vorrei ringraziare Magda per avermi accompagnata in questo percorso; la tua disponibilità, il tuo carisma e la tua passione mi hanno trasmesso tanta voglia di andare avanti in questo lavoro. Non avrei potuto scegliere persona migliore.

Grazie a mia madre, che ogni istante mi è sempre accanto, la madre migliore, senza di lei nulla avrebbe senso.

Grazie a tutta la mia famiglia, Veronica, Tommaso, Mia. Grazie a mio papà.

Grazie Ava, nei momenti di sconforto ti ho sempre pensata e mi hai dato una grande forza nel proseguire al raggiungere i miei obiettivi.

Un grazie immenso va ad infermieri e utenti conosciuti durante tutta la mia formazione e soprattutto durante il mio stage in salute mentale, grazie per aver fatto nascere dentro me questa grande passione!

Infine, i ringraziamenti più grandi li devo a me stessa, per non aver mai mollato, per essere sempre andata avanti nonostante tutto e aver creduto nelle mie potenzialità, anche quando pensavo di non farcela.

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