Lo studio condotto ha consentito di confermare ed evidenziare alcuni aspetti interessanti relativamente alla tematica dell’utilizzo del QBS-ar nell’agroecosistema vigneto.
In particolare:
1) Il QBS-ar risulta essere in relazione con la produzione di biomassa, come dimostrato in entrambi i vigneti sperimentali. Questo porta a concludere che la tecnica del QBS-ar potrebbe essere utilizzata anche per la valutazione delle caratteristiche del suolo ottimali per lo sviluppo della vite. Questo nonostante durante la prova ci siano state alcune tesi con valori di QBS-ar in controtendenza e di difficile interpretazione (la tesi CT a Montevertine e la tesi F a San Giusto a Rentenanno)
2) La variabilità climatica influenza fortemente la qualità del dato ottenuto con il QBS-ar. Questo è possibile evidenziarlo confrontando i dati del 2018 con quelli del 2019, anno in cui i campionamenti fatti in autunno non hanno dato alcun risultato significativo. Infatti non si sono riscontrate differenze statisticamente significative tra le varie tesi a confronto in merito alla correlazione tra i dati di biomassa e i valori di QBS-ar. Inoltre, nel 2019, i valori di QBS-ar sono stati sempre più bassi del 2018. Quanto sopra riteniamo possa essere messo in relazione con la piovosità che ha caratterizzato l’autunno del 2019 e che ha portato innanzitutto ad uno slittamento del campionamento dai primi di ottobre a fine novembre. Inoltre, nel 2019, la presenza di eccessiva umidità nel campione di terreno prelevato in campo a fine novembre ha sicuramente influenzato anche la presenza dei microartropodi e la loro successiva estrazione.
3) Le caratteristiche fisico-chimiche dei suoli influenzano la presenza dei microartropodi. Questo è risultato evidente mettendo a confronto i dati ottenuti nei vigneti sperimentali di Montevertine e San Giusto a Rentennano. Questo dato conferma, anche per il vigneto, quanto già noto per altri agroecosistemi.
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Il presente studio non ha permesso di evidenziare effetti marcati delle diverse tecniche di gestione del suolo sulla comunità di microartropodi probabilmente anche a causa della breve durata dello studio, che di fatto ha interessato soltanto due anni sperimentali, nei quali, fra l’altro l’applicazione dei trattamenti è avvenuta alternata tra i filari e le condizioni meteoriche sono state sensibilmente differenti. Sarebbe quindi interessante valutare più nel lungo periodo le dinamiche della comunità microbica del terreno in relazione all’applicazione ripetuta nel tempo delle diverse tecniche di gestione del suolo. Oltre ai livelli massimi del QBS-ar, in una simile prospettiva risulterebbe altresì importante valutare le dinamiche temporali di mutazione della composizione dei microartropodi del suolo e studiare le relazioni con gli andamenti meteorologici in un contesto di cambiamenti climatici e di resilienza degli agroecosistemi. Future ricerche dovrebbero investigare anche le relazioni tra QBS-ar, specifici taxa di artropodi e resa e qualità della vite in contesti dove siano stati applicati nel lungo periodo trattamenti contrastanti di gestione del suolo.
Poiché il presente studio ha potuto prendere in esame soltanto due siti sperimentali, caratterizzati da differenze pedologiche, è auspicabile la replicazione dello studio in un numero più ampio di aziende e di contesti pedologici, contribuendo alla definizione delle relazioni tra QBS e terroir.
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Capitolo 7
RINGRAZIAMENTI
Arrivato alla fine di questo elaborato voglio ringraziare tutti coloro che con pazienza ed impegno mi hanno seguito in questo percorso, a partire dai miei relatori, la professoressa Elisabetta Rossi ed il professor Ruggero Petacchi. Un particolare ringraziamento va al mio correlatore il professor Antichi ed anche a Dylan Warren Raffa, dottorando che mi ha seguito per tutta la parte di campo e laboratorio. Inoltre ringrazio tutti gli enti che mi hanno dato la possibilità di lavorare alla stesura di questa tesi, le aziende di Montevertine e San Giusto a Rentennano ed anche i laboratori entomologici del DISAAA-a e della Scuola Superiore Sant’Anna.
Infine un ringraziamento speciale va a tutti coloro che in piccola o grande parte mi sono stati vicini durante miei anni di università, in primis i miei genitori che senza di loro nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile e poi la mia ragazza e i miei amici più cari che sono rimasti sempre al mio fianco rendendo questo percorso universitario un’esperienza unica che non dimenticherò mai.
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