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8.1 Obbiettivi raggiunti

L'approccio offerto dall'applicaizone dei linguaggi descrittori di Workflow era, ad oggi, inutilizzato all'interno del campo della sanità digitale. In particolare non erano definite linee guida condivise per la definizione e la gestione dei cosiddetti Workflow Clinici. A questo si sommavano i forti limiti applicativi legati alla rigidità delle norme che disciplinano la gestione dei documenti clinici.

In questa sezione verranno dunque analizzati i quesiti risolti grazie all'analisi svolta, con particolare riguardo alle nuove conoscenze apprese e soprattutto, al nuovo approccio che è possibile utilizzare per risolvere i problemi connessi alla digitalizzazione dei processi sanitari.

Nelle prime fasi del lavoro svolto infatti, è stato fondamentale apprendere le tematiche connesse all'applicazione dei servizi ICT alla sanità, focalizzando l'attenzione sull'approccio offerto dal processo IHE. Attraverso lo studio dell'applicazione delle linee guida IHE a progetti in fasi di sviluppo avanzate (come HO e in particolare DOGE), è stato possibile comprendere l'approccio alle problematiche offerto da IHE, individuando le principali cause dei problemi emersi all'interno di queste applicazioni costituendo il background specifico risultato poi fondamentale durante il processo di definizione della struttura del Workflow Document XDW. L'analisi di queste osservazioni è diventata lo stimolo specifico per procedere allo sviluppo del profilo XDW ad opera del consorzio Arsenàl.IT nelle figure di Ing. Luca Zalunardo e Arianna Cocchiglia.

Successivamente è stato possibile analizzare il processo di definizione di un Workflow (che nella applicazione specifica verrà definito Workflow Clinico), con tutte le potenzialità offerte da questo tipo di approccio in termini di controllabilità, sicurezza, affidabilità ed efficienza. Questo è avvenuto attraverso l'analisi dei linguaggi descrittori di Workflow presenti in letteratura, con l'obbiettivo ultimo di individuare una soluzione adatta agli scopi prefissati. Questo processo di analisi non si è focalizzato esclusivamente sui linguaggi espressamente utilizzati in campo sanitario, ma si è strutturato in un esame a più ampio spettro dal quale è stato possibile osservare forti limiti nell'applicabilità degli standard descrittori di Workflow individuati al nostro caso specifico. Solamente lo standard WS-HumanTask è risultato avere delle caratteristiche utili alla risoluzione dei problemi individuati, rendendolo lo standard di riferimento per la definizione della seconda versione del Workflow Document, la quale prevede la commistione di diversi linguaggi, ricavando

in questo modo un documento in grado di superare i limiti che comunque presentano i singoli linguaggi utilizzati.

Attraverso un approccio più conservativo si è provato, in prima istanza, a definire una possibile struttura per il workflow Document mediante l'utilizzo dello stanard CDA HL7, che permette la definizione della struttura dei documenti clinici mediante un linguaggio XML. Questo ha permesso di esplorare le potenzialità dello standard CDA, arrivando alla definizione della prima versione del Workflow Document ed esplicitando una possibile struttura per il template del documento. Parallelamente è stato utile mostrare anche l'applicabilità in diversi use-cases di interesse, individuando in questo modo i punti di forza e di debolezza delle due proposte. Questo ha portato allo svolgimento di una breve un'indagine comparativa attraverso la quale è stato possibile individuare i limiti della versione basata sullo standard CDA, riconducibili soprattutto al livello di integrazione dei sistemi ICT ad oggi presenti, e portando alla scelta della versione basata sullo standard WS-HumanTask come documento di riferimento per il profilo XDW.

Il profilo XDW così definito è ad oggi in fase di public comment all'interno della comunità IHE, in versione quasi definitiva.

Diversi sono i vantaggi ottenibili dall'applicazione del profilo XDW. Innanzitutto permette di ottenere tutti i benefici connessi alla definizione di un Workflow Clinico, con in più la possibilità di gestire e tracciare il cambiamento di stato dei documenti clinici connessi ad un Workflow paziente-specifico. E' possibile infatti superare il limite imposto dall'utilizzo del metadata availabilityStatus, potendo gestire in questo modo più stati differenti associati ad un documento. Inoltre la sovrastruttura creata dallo standard WS-HumanTask permette di definire un vocabolario dominio-specifico per gli stati possibili per il documento stesso, controllando allo stesso tempo che il Workflow si svolga secondo le regole specifiche definite dal dominio IHE che utilizza il profilo XDW.

Per quanto riguarda il progetto DOGE, il profilo XDW permetterà, durante le prime fase di applicazione, di tracciare i cambiamenti di stato del documento di prescrizione elettronica, memorizzando all'interno del Workflow Document l'avanzamento del Workflow Clinico associato. All'interno di questo sistema dunque, sarà possibile individuare nuovi punti di controllo per verificare la correttezza degli step eseguiti attraverso l'interazione diretta tra Workflow Document , fascicolo sanitario elettronico del paziente e gli applicativi software in dotazione agli utenti del servizio sanitario.

8.2 Open issues e sviluppi futuri

A seguito di piccoli ritardi accumulati durante la fase di approvazione del profilo stesso infatti, è stato necessario prolungare il periodo di Public Comment fino alla fine di settembre 2011. Il lavoro di progettazione di nuovi applicativi che integrano le nuove linee guida del profilo è già in esecuzione. In seguito all'approvazione definitiva del profilo, le linee guida fornite verranno utilizzate ufficialmente da produttori di software di tutto il mondo per definire soluzioni in grado di superare gli appositi test organizzati da IHE all'interno dell'evento Connetc-a-Thon 2012 di Berna. Per quanto riguarda l'applicazione del profilo XDW al progetto DOGE si prevede che nei prossimi mesi verrà definito il nuovo applicativo di aggiornamento all'infrastruttura già presente, in modo da poter gestire in modo efficace il ciclo prescrittivo digitale di circa 4400 prescrizioni elettroniche prodotte a carico dell'ULSS di Adria. Nei prossimi anni le linee guida su cui si basa il progetto DOGE verranno estese a tutta la regione Veneto e, attraverso le funzioalità offerte dal profilo XDW, sarà possibile gestire circa 60 milioni di prescrizioni elettroniche all'anno.

Dopo questa prima fase di diretta applicazione, si suppone di poter gestire anche casi d'uso più complessi rispetto alla tracciatura dei cambiamenti di stato dei documenti clinici. Sarà possibile infatti estendere l'utilizzo del profilo ad altri progetti relativi a Telesoccorso, Telemonitoraggio e Teleconsulto definiti e già sviluppati sul territorio dal consorzio Arsenàl.IT e in fase di progettazione. Nell'immagine 8.1 è mostrato un esempio di applicazione al caso del Telemonitoraggio infermieristico, all'interno del quale si può instaurare un sotto-Workflow connesso ad una richiesta di Teleconsulto. Diventando linea guida per la gestione dei Workflow Clinici di carattere internazionale tuttavia, la portata dei risultati ottenibili è difficilmente immaginabile e di sicuro impatto sull'organizzazione e la razionalizzazione dei processi clinici.

APPENDICE A:

CDA Tecnhical Specifications

Il CDA Hierarchical Description (CDA-HD) è la sorgente definitiva per stabilire le regole di conformità diun documento CDA e da esso deriva la definizione del CDA Schema. Oltre ad aderire alle regole definite dal CDA Schema, un'istanza di documento CDA deve essere conforme alle regole defiite nella CDA-HD. La CDA Hierarchical Description è la rappresentazione tabulata della sequenza degli elementi (classi, attributi ed associazioni) che permettono di definire la struttura dell'istanza del documento, senza riferimento alle tecnologie di implementazione (come per esempio XML).

Il CDA-HD serve come sorgente definitiva per definire le regole di conformità che dovrà rispettare il CDA Schema. E' possibile referenziare direttamente il CDA-HD all'interno del documento corrispondente, tramite la stringa “POCD_HD000040”.