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Da questa analisi è emerso che il servizio di traduzio ne automatica del parlato offerto gratuitamente da queste due applicazioni presenta ancora alcune imperfezioni legate sia al riconoscimento vocale, che non sempre viene portato a termine correttamente al primo tentativo, sia alla qualità e alla fruibilità delle traduzioni fornite dal modulo di traduzione automatica. Benché la possibilità di tradurre automaticamente e gratuitamente conversazioni o interazioni orali da una lingua all’altra sia di fatto straordinaria, dallo studio condotto sono emersi i limiti del servizio offerto da applicazioni gratuite quali Google Translate e Microsoft Translator.

Nel valutare l’utilità e l’usabilità di tali applicazioni, occorre tuttavia prendere in considerazione diversi fattori. Innanzitutto è importante sottolineare il fatto che si tratta, in questo caso specifico, di applicazioni gratuite e scaricabili su dispositivi mobili, progettate per l'utilizzo da parte di un pubblico ampio. Nel panorama dei sistemi di SST, tali applicazioni hanno scopi e caratteristiche simili a quelle dei sistemi di MT online nel panorama degli strumenti di traduzione automatica. Nel caso specifico del servizio di Speech-to-Speech Translation, ciò significa che tali applicazioni non sono certamente progettate per un uso intensivo e sistematico in contesti altamente tecnici, come ad esempio l’ambito medico -ospedaliero o quello commerciale, nei quali dalla comunicazione dipendono rispettivamente le sorti di un paziente e l’esito di una trattativa commerciale (benché in generale tali ambiti rappresen tino potenziali scenari di impiego della tecnologia SST). Al contrario, proprio come i sistemi di MT online, queste applicazioni sono progettate per l’utilizzo da parte di utenti non esperti, in contesti quotidiani di interazione. Alla luce di ciò e in con siderazione del potenziale uso che un utente medio può fare del servizio di traduzione automatica del parlato offerto da un’applicazione come Google Translate o Microsoft Translator, si può concludere che l’obiettivo della tecnologia SST in questo caso non è tanto quello di garantire traduzioni perfette degli input orali formulati, bensì quello di produrre traduzioni fruibili, che, pur presentando talvolta errori o imprecisioni, consentano la comunicazione e la

comprensione reciproca fra utenti di lingue di verse. La qualità della traduzione richiesta in questo caso non è la stessa normalmente richiesta, ad esempio, a un interprete professionista nella mediazione di una trattativa commerciale. E ciò deve necessariamente essere tenuto in considerazione nella valutazione del servizio di Speech -to-Speech Translation offerto da questo tipo di applicazione.

In secondo luogo, è probabile che il servizio di SST offerto da queste e altre applicazioni simili migliori nel tempo, proprio come è successo per i sistemi di traduzione automatica online. Nel caso in cui le applicazioni adottino sistemi di SST basati sulla traduzione automatica statistica (come Google Translate e Microsoft Translator), il miglioramento in termini di qualità degli output tradotti potrà derivare sia da un aumento delle dimensioni dei corpora allineati utilizzati per l’addestramento, sia dai feedback sul servizio forniti dagli utenti. Anche le tecnologie di riconoscimento e di sintesi vocale sono in continua evoluzione e potranno contribuire in fut uro al miglioramento delle prestazioni delle applicazioni per la SST, o più in generale dei sistemi di SST. Nel presente elaborato si è visto come la tecnologia MT ha compiuto passi da gigante dalla sua nascita; è dunque ragionevole aspettarsi che, nonostante le numerose sfide da affrontare, anche la traduzione automatica del parlato vada incontro a simili progressi nei prossimi decenni.

Infine, occorre considerare la difficoltà intrinseca alla traduzione della lingua parlata, che, come si è visto nel prese nte elaborato, presenta caratteristiche ben diverse rispetto alla lingua scritta. Se è vero che anche un interprete professionista può trovarsi in difficoltà nel corso del lavoro ed essere soggetto a errori o incomprensioni, a maggior ragione non ci si può aspettare una prestazione perfetta da parte di una macchina priva di conoscenza del mondo e delle competenze specifiche che contraddistinguono un interprete.

Considerando tutti questi aspetti e sulla base della valutazione effettuata nel presente studio, si può concludere che, nonostante i limiti riscontrati, le applicazioni per la traduzione automatica del parlato rappresentano uno strumento utile per tutti quegli utenti che, per necessità, si trovano a dovere interagire con interlocutori stranieri con i quali non condividono alcuna lingua, in contesti non tecnici, come ad esempio l'ambito turistico. In

contesti altamente tecnici invece, come l'ambito commerciale o quello medico, è ancora probabilmente sconsigliabile fare affidamento sul servizio di traduzione automatica del parlato offerto da applicazioni gratuite come quelle analizzate.

Allo stato attuale, per ottenere prestazioni soddisfacenti dalle app per la SST, gli utenti devono però essere consapevoli dei limiti di questa tecnologia e delle problematiche connesse alla traduzione della lingua parlata. Sarebbe dunque auspicabile sensibilizzare i potenziali utenti rispetto all'uso corretto delle applicazioni per la SST e alle aspettative che realisticamente si possono avere sulla qualità delle traduzion i. Attenendosi a semplici indicazioni, come quelle esposte nel capitolo III di questo elaborato, gli utenti potrebbero ottenere un servizio di traduzione mediamente soddisfacente, che certamente migliorerà nei prossimi decenni.

Per quanto riguarda nello specifico le due applicazioni valutate nel presente studio, basandomi sull'esperienza acquisita, la conclusione raggiunta è che Microsoft Translator rappresenta un valido supporto alla comunicazione informale e non specializzata e può sostituire il classico frasario cartaceo per turisti e viaggiatori, fornendo traduzioni generalmente più idiomatiche e accurate rispetto a quelle fornite da Google Translate. Occorre tuttavia prestare molta attenzione al riconoscimento vocale, verificandone costantemente la correttezza e correggendo manualmente eventuali errori. Si è infatti visto come l'applicazione Microsoft Translator sia meno precisa di Google Translate in fase di riconoscimento vocale. È inoltre consigliabile utilizzare l'applicazione in luoghi non troppo ru morosi, proprio per non ostacolare il riconoscimento vocale delle frasi pronunciate, oppure, qualora ciò sia impossibile, utilizzare funzioni diverse da quella di traduzione automatica del parlato. Infine, occorre armarsi di pazienza, poiché il servizio di traduzione del parlato offerto da Microsoft Translator impiega qualche secondo per portare a termine il riconoscimento vocale e la traduzione, senza considerare il fatto che in alcuni casi potrebbero essere necessari più tentativi prima di ottenere una tr aduzione corretta o quantomeno comprensibile della frase pronunciata.