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L’allevamento interno all’azienda delle fasi giovanili delle bovine consente di spuntare costi di efficienza, e soprattutto manze di alta qualità, mitigando sensibilmente il rischio sanitario e migliorando la sostenibilità del sistema: questo è il motivo per cui questa configurazione aziendale risulta la più strategica per un allevatore che sappia ragionevolmente gestire la superficie aziendale e sia capace di sviluppare un elevato know-how nell’allevamento del giovane bestiame.

• È stato garantito il rispetto del territorio e del paesaggio dalla realizzazione dei PSA?

Il territorio nel quale è inserita l’azienda agricola Emilia è caratterizzato da elevata vocazione agricola, ed in particolare da una forte presenza di stalle di bovine da latte, fienili, acetaie e cantine, spesso annesse ad abitazioni rurali tipiche. Non si evidenziano nel PSA elementi strutturali discordanti, o che comunque possano in qualche modo danneggiare o deturpare il paesaggio ed il contesto di riferimento.

I materiali, i colori e le finiture utilizzate sono della tipologia costruttiva tipica per la destinazione d’uso dei locali in una configurazione di agricoltura moderna, e sono comunque coerenti con le prassi costruttive del territorio. Per la messa in opera dei fabbricati verranno impiegate strutture portanti in acciaio, posate su solette di cemento armato secondo le indicazioni strutturali. Anche la vitellaia sarà costituita da una gettata in cemento armato, dotata di canaline di scolo sulla quale verranno poste le gabbie con fondo fessurato per i vitellini di 0-3 mesi.

33 La struttura che più di tutte si estende in altezza è il fienile. L’altezza massima stabilita dallo strumento urbanistico vigente per le nuove costruzioni di tale tipologia in area agricola è di 9 mt (art. 49 RUE), ai fini del presente piano si ritiene congruo utilizzare la superficie massima consentita, come riportato nelle tavole di progetto. Si ritiene che questo sia pienamente giustificato in particolare per le innovative dotazioni tecnologiche che questo fienile si candida ad avere. È importante che nello stoccaggio del fieno sia garantita una quanto migliore ventilazione possibile; essa, anche considerata l’importante massa di materiale vegetale asciutto presente, può avvenire sfruttando l’effetto camino generato da una struttura di adeguata altezza, provvista di aperture laterali, ed apertura al colmo, tale che si possa garantire la fuoriuscita di aria calda ed il naturale ricambio con l’aria più fresca proveniente dall’esterno. In aggiunta, l’azienda ha in progetto una implementazione di tecniche di agricoltura di precisione, ed in particolare per quanto concerne il fienile, si sta muovendo in ottica di sensorizzazione e monitoraggio degli indici di autocombustione e degli indici di fermentazione/maturazione dei foraggi. Risulta quindi indispensabile prevedere uno spazio in alto libero da materia vegetale abbastanza grande da poter permettere l’installazione di un sistema di fotocamere e termocamere e garantire loro un angolo di visione sufficiente per la rilevazione dell’intera massa contenuta nel fienile.

Tutte le nuove strutture saranno paesaggisticamente meno impattanti in quanto verranno sempre dotate di una siepe perimetrale, integrata alla rete metallica.

Verranno piantumate specie vegetali autoctone, o comunque essenze naturalizzate e divenute tipiche del paesaggio locale, la metà delle quali a rapido accrescimento. Queste siepi consentiranno di limitare l’impatto sul paesaggio ed oltre ad una mera funzione visiva assolveranno anche alla funzione di protezione dalle polveri provenienti dalla strada carrabile, così come di mitigazione dei rumori e di altre fonti di inquinamento provenienti dalla vicina viabilità.

• Vi è stato un miglioramento della sostenibilità dell’allevamento?

Il concetto di sostenibilità è molto ampio, nello specifico per quanto riguarda la zootecnia ci riferiamo alla sostenibilità ambientale, economica e sociale dell’allevamento.

- La sostenibilità ambientale è legata prevalentemente alla gestione delle deiezioni prodotte dall’allevamento. Queste saranno gestite in maniera oculata, infatti, con degli opportuni trattamenti i liquami vengono trasformati in sottoprodotti solidi (letame palabile), che possono anche essere adoperati come lettiera. La gestione del liquame sarà condotta in modo oculato e solo dopo un adeguato stoccaggio nel vascone, dimensionato al nuovo fabbisogno aziendale, potrà essere impiegato in campo come fertilizzante

34 azotato. La sostenibilità ambientale verrà dunque fortemente perseguita con la realizzazione del presente PSA.

- La sostenibilità economica dell’attività imprenditoriale esercitata potrà vantare di una ulteriore stabilità e solidità derivata dalla realizzazione del PSA.

Infatti, la chiusura del ciclo di allevamento internamente all’azienda, consente una maggiore autonomia gestionale per gli imprenditori. Essi potranno così far confluire le risorse risparmiate nella fase di trasporto del giovane bestiame, per il miglioramento della qualità del prodotto, già di per sé molto elevata, tale da consentire, il giusto riconoscimento (economico) dell’attività degli imprenditori.

- La sostenibilità sociale dell’allevamento nella nuova configurazione è derivata dal miglioramento delle condizioni di lavoro, in quanto gli operai potranno avvalersi di più moderne tecnologie di gestione e movimentazione della mandria, limitando il ricorso alle operazioni manuali che venivano svolte precedentemente. Il miglioramento delle condizioni lavorative degli operai riguarda soprattutto la gestione delle deiezioni e della lettiera, oltre che la movimentazione dei capi nei vari comparti produttivi, ma anche per la preparazione e la somministrazione delle razioni alimentari per le diverse categorie di bovini presenti in azienda. La possibilità di aumentare la quantità di mangimi stoccati, il venir meno del trasporto dei capi giovani verso un altro allevamento e il loro successivo rientro, l’aumento delle capacità di stoccaggio della platea e della vasca, consentirà di limitare il passaggio di automezzi pesanti in azienda e nella viabilità circostante, garantendo anche in questo caso un minore impatto dell’attività di allevamento nei confronti dell’ambiente e della comunità in cui è inserita l’attività economica.

• Come impatta il PSA sul benessere animale dei capi presenti in allevamento?

Il PSA assume un importante valore se rapportato al miglioramento del benessere animale che scaturirà dalla messa in opera del progetto. In particolare, oltre a non dover più essere trasportati i vitellini, questi ultimi potranno godere di ottimali condizioni di vita nella loro fase giovanile. È infatti stato scientificamente validato che migliori condizioni di allevamento degli animali nella loro fase giovanile, si traducono in animali adulti in grado di produrre di più e soprattutto produrre qualità, fattore imprescindibile quando parliamo di prodotti che rappresentano l’eccellenza del “Made in Italy”. La fase giovanile dei vitelli, dallo svezzamento al raggiungimento dell’età adulta, sarà condotta nelle nuove strutture realizzate in seguito al PSA che, per caratteristiche tecniche e strutturali dei materiali, delle finiture, nonché nella progettazione degli spazi di allevamento, rispettano le normative nazionali ed internazionali legate al benessere animale, oltre che

35 viaggiare nella stessa direzione di ciò che esprimono le Buone Pratiche Zootecniche di Allevamento.

È dunque osservato il rispetto delle superfici e delle tipologie di strutture atte ad accogliere i vitelli nella fase giovanile (capi fino a kg<150 superficie utile/capo di m2 1,5; capi fino a kg<220 m2 superficie utile/capo di 1,7; per capi superiori ai kg>220 superficie utile/capo di m2 1,8) lo stesso vale per le strutture atte ad accogliere le vacche adulte (6 m2 di superficie utile/capo adulto), così come espresso dalla Direttiva 119/2008/CEE.

• Come evolveranno le condizioni economiche e produttive dell’azienda?

È ragionevole pensare che grazie all’attuazione del presente PSA si raggiungerà una riduzione dei costi legati al trasporto, l’allungamento del ciclo di vita della vacca, e dunque all’incremento della produttività della vacca stessa. Tutto questo è reso possibile dal miglioramento delle condizioni di allevamento nella fase giovanile; a parità di numero di vacche in lattazione infatti, vi sono le condizioni affinché l’azienda mantenga la competitività sul mercato ed anzi, possa vantare una maggiore stabilità, essendo in grado in questa nuova configurazione di gestire l’intero ciclo internamente. Il PSA dunque, assume anche la funzione di rafforzare l’attività esercitata, migliorando produttività dei capi e la qualità organolettica del prodotto, già di per sé molto elevata, ulteriori margini potranno essere garantiti dalla vendita dei vitellini maschi e dei capi in esubero.

• Vi è un miglioramento delle condizioni di lavoro degli operai?

Le condizioni di lavoro subiranno un miglioramento perché da una attenta valutazione degli spazi a disposizione, la realizzazione delle strutture richieste con il presente PSA, consentirà una ottimale gestione del lavoro in azienda. In particolare, risultano di fondamentale importante, per la movimentazione della mandria, l’insieme di corsie e cancelli che è stato appositamente pensato affinché l’animale nel corso della sua vita, dalla nascita, fino alla prima lattazione possa percorrere un ciclo, sia dal punto di vista dello spazio per la facilità di movimentazione attraverso dei percorsi dedicati, sia dal punto di vista del tempo. Infatti, una volta a regime nell’azienda avremo tutte le fasi di accrescimento delle vacche in un continuum logico dove gli animali adulti, gli animali in accrescimento, gli animali che costituiscono la rimonta, si trovano in equilibrio nel numero e nello spazio.

L’aspetto del lavoro di movimentazione e gestione della mandria è stato pensato affinché l’operatore di stalla sia in grado di gestire la movimentazione degli animali da solo, in completa sicurezza, mediante un sistema di corsie e cancelli ad apertura meccanizzata.

36 Un altro aspetto che ha dei risvolti positivi sulle condizioni di lavoro è la gestione dei reflui zootecnici. Infatti, grazie ad una complessa rete di tubazioni, pompe, canalette di scolo e pavimentazione fessurata, pre-vasche munite di ribaltatori idraulici per la pulizia e raschiatori nelle stalle dei capi adulti per l’allontanamento dei liquami, è possibile limitare le attività di movimentazione meccanica delle deiezioni che prima erano svolte dagli operatori in stalla. In seguito, questa operazione avverrà soltanto nella stalla con i box di accrescimento, dove a cadenza bisettimanale, la lettiera di paglia e le deiezioni devono essere asportate e fatte confluire nella platea di stoccaggio.

Tanto dovevasi.

Modena, 9 aprile 2020 Roberto Bandieri

Dottore Agronomo _ MRICS RURALSET SRL STP

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