RELAZIONE TECNICO-AGRONOMICA PIANO DI SVILUPPO AZIENDALE
AZIENDA AGRICOLA EMILIA
9 APRILE 2020
1
INDICE
1) OGGETTO ... 2
2) L’IMPRESA AGRICOLA PROPONENTE ... 3
3) IDENTIFICAZIONE DEL COMPLESSO ... 4
a) Identificazione catastale ... 4
b) Identificazione urbanistica ... 8
4) STATUS AZIENDALE ALL’ATTUALITÀ... 12
5) IL PIANO DI SVILUPPO... 13
6) REALIZZAZIONE DEL PIANO ... 16
a) Analisi della nuova configurazione dell’allevamento ... 16
b) Dimensionamento della superficie aziendale per la produzione di foraggi ... 18
c) Dimensionamento delle superfici di stoccaggio e modalità di spandimento dei reflui ... 20
d) Calcolo dei volumi di produzione e stoccaggio delle deiezioni: ... 20
e) Volume delle aree di stoccaggio ... 27
f) Conformità delle strutture produttive nel rispetto del benessere animale ... 28
7) INQUADRAMENTO FISCALE DELL’AZIENDA NELLA NUOVA CONFIGURAZIONE ... 30
8) CONCLUSIONI ... 32
2
1) OGGETTO
Il sottoscritto Roberto Bandieri, Dottore Agronomo, iscritto all’albo dei Dottori Agronomi e Forestali della provincia di Modena al numero 172, socio amministratore della società RURALSET SRL STP, è stato incaricato dai Sig.ri Bergonzini Carlo e Bergonzini Giuseppe, titolari della Azienda Agricola Emilia, di redigere una relazione tecnico-agronomica atta a verificare la congruità del dimensionamento del Piano di Sviluppo Aziendale presentato al Comune di Spilamberto in data 3 maggio 2019.
Premessa
La richiesta di presentazione di Piano di Sviluppo Aziendale (PSA) è stata promossa da:
▪ SOCIETA’ AGRICOLA EMILIA s.s. di BERGONZINI con sede legale in Spilamberto (MO), via Foschiero n. 782, P.IVA 02011490360, rappresentata da BERGONZINI FABIO in qualità di legale rappresentate;
▪ Sig. BERGONZINI CARLO nato a Modena (MO), il 22/03/1970, residente a Castelnuovo Rangone (MO), via A. Coppi n. 3, C.F. BRG CRL 70C22 F257K;
▪ Sig. BERGONZINI GIUSEPPE nato a Modena (MO), il 25/06/1961, residente a Spilamberto (MO), via Foschiero n. 782, C.F. BRG GPP 61H25 F257G.
e presentata all’ufficio tecnico dello sportello unico per l’edilizia del Comune di Spilamberto (MO) in data 3 maggio 2019.
La validità del PSA sarà valutata a partire da alcuni degli aspetti più critici, quali:
▪ gli impatti delle nuove strutture nel contesto paesaggistico su scala aziendale e territoriale;
▪ la sostenibilità ambientale dell’allevamento, con confronto ex-ante ed ex- post;
▪ l’incremento del benessere animale nella nuova configurazione produttiva;
▪ il miglioramento delle condizioni economiche e produttive dell’azienda;
▪ la garanzia delle ottimali condizioni di lavoro ai dipendenti.
Alcuni aspetti preliminari da cui muovono le considerazioni fondanti questo documento:
▪ La gestione delle nuove superfici dovrà consentire una maggiore efficienza dell’intero allevamento, migliorando le condizioni di vita dell’animale che
3 potrà così completare l’intero ciclo vitale all’interno dell’azienda stessa, eliminando lo stress subito precedentemente nelle fasi di trasporto.
▪ L’adesione dell’azienda al consorzio di produzione del Parmigiano Reggiano DOP implica che l’intero ciclo di vita dei bovini allevati si compia all’interno del territorio di competenza del distretto. Il presente PSA intende muoversi in questa ottica.
▪ Un controllo a 360 ° dell’intero ciclo di vita dell’animale rappresenta un vantaggio nella prevenzione delle problematiche sanitarie, e facilita l’uso di tecnologie di precisione per qualità e tracciabilità dei prodotti, il che si traduce in un risparmio di spese veterinarie, in un aumento delle condizioni di salute della mandria, ed in un incremento dell’efficienza aziendale globale.
▪ Le nuove strutture saranno paesaggisticamente non impattanti: verranno adoperati gli stessi materiali precedentemente utilizzati, e le volumetrie saranno recuperate nelle dipendenze della struttura originaria, operando in continuità con i fabbricati regolarmente già edificati, quindi garantendo il rispetto del contesto rurale nel quale l’azienda è inserita, come delle norme edificatorie previste dal RUE.
▪ Le nuove strutture consentiranno una maggiore produttività dell’azienda.
L’ampliamento dell’allevamento avrà come conseguenza diretta l’aumento del carico lavorativo, e pertanto sarà possibile avvalersi di nuovi operai dipendenti con evidenti ricadute positive sul tessuto socioeconomico locale.
▪ La quantificazione dei liquami prodotti dall’ampliamento dell’allevamento, così come l’incremento di letami e reflui prodotti, saranno opportunamente gestite secondo una nuova Comunicazione di Utilizzazione Agronomica dei reflui prodotti dall’allevamento.
Da queste considerazioni oggettive si desume la necessità di programmare investimenti strutturali di ampliamento e ammodernamento delle strutture e dei processi produttivi, in grado di garantire il raggiungimento di un livello superiore di sostenibilità economica, ambientale, e sociale della Azienda.
2) L’IMPRESA AGRICOLA PROPONENTE
La Società Agricola Emilia s.s. di Bergonzini è attiva nel comune di Spilamberto dal 1986, sebbene l’attività agricola già caratterizzasse la famiglia Bergonzini dalle precedenti generazioni. L’indirizzo produttivo è sempre stato l’allevamento di bovine da latte per la produzione di Parmigiano Reggiano DOP.
4 L’attività di coltivazione dei foraggi per alimentazione del bestiame ed il reimpiego agronomico dei reflui di allevamento vengono svolti in terreni di proprietà (20.34.72 ha), in terreni in affitto (59.00.42 ha), in erbai in conduzione (33.64.14 ha), ed in terreni in comodato d’uso (8.19.88 ha), per un totale complessivo di circa 121 ettari di Superficie Agricola Utilizzata aziendale. L’allevamento delle bovine avviene nei fabbricati di proprietà, ed in particolare ad oggi vengono gestiti i cicli di rimonta, gestazione, parto, svezzamento, lattazione ed asciutta. Nelle strutture di proprietà si contano quindi oggi circa 30 vitelli, 180 vacche in lattazione, 40 vacche in asciutta, e 40 bovine giovani. Viene invece condotta altrove la fase di accrescimento di circa 120 capi tra vitelle e bovine giovani, allevate in conto terzi presso una azienda agricola nel padovano, dunque al di fuori del comprensorio di produzione del Parmigiano Reggiano.
Gli introiti dell’attività dunque provengono principalmente dal conferimento del latte al caseificio Nuova Cooperativa Casearia Spilambertese, del quale gli istanti sono i soci maggioritari. Altri introiti, in misura minore, provengono poi dalla vendita di vitelli maschi, delle vacche a fine carriera produttiva, e di animali da rimonta eccedenti il fabbisogno.
3) IDENTIFICAZIONE DEL COMPLESSO
a) Identificazione catastale
Il corpo aziendale è censito al Catasto Fabbricati del Comune di Spilamberto.
Fabbricati di proprietà:
Comune Foglio Particella Categoria Classe Sup. Consistenza Proprietà
Spilamberto 4 8 D/10 8/16
Bergonzini Carlo 8/16 Bergonzini Giuseppe Spilamberto 4 167
209
D/10 1000/1000
Bergonzini Giuseppe
Spilamberto 4 258 A/7 1 Totale:
266 m2 Totale escluse aree scopert e: 257 m2
12,5 vani 1000/1000 Bergonzini Giuseppe
5 I terreni utilizzati sono censiti al Nuovo Catasto Terreni come segue.
Terreni di proprietà:
Comune Foglio Particella Qualità Classe Superficie Proprietà ZVN
Spilamberto 4 13 Seminativo
Irriguo
1 00.41.84 Bergonzini Carlo
Si
Spilamberto 4 22 Seminativo
Irriguo 1 01.27.94 Bergonzini
Carlo Si
Spilamberto 4 144 Seminativo
Irriguo 1 3.00.02 Bergonzini
Carlo Si
Spilamberto 4 145 Seminativo
Irriguo 1 3.00.02 Bergonzini
Carlo Si
Spilamberto 4 152 AA
AB
Seminativo Vigneto
1 1
0.22.00 1.20.40
Bergonzini
Carlo Si
Spilamberto 4 158 AA
AB
Seminativo Vigneto
1 1
00.77.00 00.08.36
Bergonzini Carlo
Si
Spilamberto 4 236 Seminativo
Irriguo
1 00.17.66 Bergonzini Carlo
Si
Spilamberto 4 237 Seminativo
Irriguo 1 00.01.05 Bergonzini
Carlo Si
Spilamberto 4 238 Seminativo
Irriguo
1 00.01.87 Bergonzini Carlo
Si
Spilamberto 4 239 Seminativo
Irriguo 1 00.00.91 Bergonzini
Carlo Si
Spilamberto 4 240 Seminativo
Irriguo 1 00.37.02 Bergonzini
Carlo Si
Spilamberto 4 14 Seminativo 1 00.50.01 Bergonzini
Giuseppe
Si
Spilamberto 4 153 AA
AB
Seminativo irriguo
Frutteto irriguo 1 1
01.35.46 00.63.52
Bergonzini
Giuseppe Si
Spilamberto 4 154 Seminativo
irriguo 1 01.14.90 Bergonzini
Giuseppe Si
Spilamberto 4 155 Seminativo
irriguo 1 01.07.73 Bergonzini
Giuseppe Si
Spilamberto 4 208 Seminativo
irriguo 2 04.99.11 Bergonzini
Giuseppe Si
Spilamberto 2 163 Seminativo 2 00.07.90 Bergonzini
Giuseppe Si
Totale 20.34.72
Terreni con regolare contratto di affitto:
Comune Foglio Particella Superficie Qualità Proprietà ZVN Modena 210 33 00.47.87 Seminativo Martinelli Graziella e
Martinelli Franca No Modena 210 34 00.48.00 Seminativo Martinelli Graziella e
Martinelli Franca
No Modena 210 37 00.57.39 Seminativo Martinelli Graziella e
Martinelli Franca No
6
Modena 210 38 02.18.20 Seminativo Martinelli Graziella e Martinelli Franca No Modena 210 54 00.56.65 Seminativo Martinelli Graziella e
Martinelli Franca
No Modena 210 62 00.25.13 Seminativo Martinelli Graziella e
Martinelli Franca No Modena 210 63 00.52.00 Seminativo Martinelli Graziella e
Martinelli Franca No Modena 210 64 00.11.66 Seminativo Martinelli Graziella e
Martinelli Franca No
Totale 05.16.90
Castelnuovo
Rangone 15 212 01.59.69 Seminativo Zanasi Paolo e Montorsi
Paolo Si
Castelnuovo Rangone
15 209 01.52.43 Seminativo arborato
Zanasi Paolo e Montorsi Paolo
Si
Totale 03.12.12
Modena 206 24 02.84.80 Seminativo
arborato Franco Saracini e
Odette Adani No
Modena 206 54 00.99.45 Seminativo Franco Saracini e Odette Adani
No
Totale 03.84.25
Totale terreni in affitto 12.13.27
Terreni con regolare contratto di affitto inseriti nella CUA vigente.
Comune Foglio Particella Superficie Proprietà ZVN
Castelnuovo Rangone
12 19 04.56.58 Vaccari Eva Si
Castelnuovo
Rangone 12 28 00.76.92 Vaccari Eva Si
Castelnuovo Rangone
28 209 01.52.43 Fili Omar Si
Castelnuovo
Rangone 28 212 01.59.69 Fili Omar Si
Castelnuovo Rangone
28 402 00.33.05 Fili Omar Si
Castelnuovo
Rangone 28 404 02.68.07 Fili Omar Si
Castelnuovo
Rangone 28 448 00.02.22 Fili Omar No
Castelnuovo Rangone
28 449 00.08.17 Fili Omar No
Castelvetro 10 97 00.66.89 Fili Omar No
Castelvetro 10 161 00.06.50 Fili Omar No
Castelvetro 10 162 00.96.80 Fili Omar No
Castelvetro 10 164 00.29.20 Fili Omar No
Castelvetro 10 201 00.09.56 Fili Omar No
Castelvetro 10 202 00.41.70 Fili Omar No
Castelvetro 10 203 02.11.30 Fili Omar No
Castelvetro 10 386 00.17.01 Fili Omar No
Castelvetro 10 496 00.26.52 Fili Omar No
Modena 184 28 00.58.60 Panini & Brassini snc No
Modena 184 29 05.54.47 Panini & Brassini snc No
Modena 184 32 01.38.10 Panini & Brassini snc No
Modena 184 33 01.12.90 Panini & Brassini snc No
Modena 184 34 00.10.40 Panini & Brassini snc No
7
Modena 184 64 00.12.11 Panini & Brassini snc No
Modena 184 67 01.84.24 Panini & Brassini snc No
Modena 184 117 01.60.37 Panini & Brassini snc No
Modena 225 17 01.27.40 Panini & Brassini snc No
Modena 225 18 02.08.20 Panini & Brassini snc No
Modena 225 20 03.68.94 Panini & Brassini snc No
Modena 225 26 00.85.16 Panini & Brassini snc No
Modena 225 27 00.24.16 Panini & Brassini snc No
Modena 225 28 00.38.10 Panini & Brassini snc No
Modena 266 378 00.44.23 Panini & Brassini snc No
Modena 266 380 02.01.95 Panini & Brassini snc No
Modena 266 383 03.93.22 Panini & Brassini snc No
Modena 270 15 02.14.00 Panini & Brassini snc Si
Modena 270 100 01.47.99 Panini & Brassini snc Si
Superficie totale 47.47.15
Terreni per la raccolta di erbai con regolare contratto:
Comune Foglio Particella Superficie Proprietà ZVN
Modena 271 43 00.12.30 Ponzoni Giuliana Si
Modena 271 57 01.03.80 Ponzoni Giuliana Si
Modena 271 58 00.91.60 Ponzoni Giuliana Si
Modena 271 62 00.01.31 Ponzoni Giuliana Si
Modena 271 70 01.62.74 Ponzoni Giuliana Si
Modena 271 78 02.15.10 Ponzoni Giuliana Si
Modena 271 84 00.82.60 Ponzoni Giuliana Si
Modena 271 88 01.74.37 Ponzoni Giuliana Si
Modena 271 90 00.05.50 Ponzoni Giuliana Si
Modena 271 92 00.25.30 Ponzoni Giuliana Si
Modena 271 94 00.46.03 Ponzoni Giuliana Si
Modena 271 136 03.91.70 Ponzoni Giuliana Si
Modena 271 165 00.14.11 Ponzoni Giuliana Si
Modena 271 167 00.29.05 Ponzoni Giuliana Si
Modena 271 169 00.36.51 Ponzoni Giuliana Si
Modena 271 170 00.77.72 Ponzoni Giuliana Si
Modena 271 172 00.02.87 Ponzoni Giuliana Si
Spilamberto 1 120 00.66.52 Ponzoni Giuliana Si
Spilamberto 1 121 01.98.70 Ponzoni Giuliana Si
Spilamberto 1 129 00.63.40 Barbolini Dante Si
Spilamberto 1 130 00.43.00 Barbolini Dante Si
Spilamberto 1 131 00.17.44 Barbolini Dante Si
Spilamberto 1 132 00.22.60 Barbolini Dante Si
Spilamberto 1 133 01.29.10 Barbolini Dante Si
Spilamberto 1 134 00.03.20 Barbolini Dante Si
Spilamberto 1 135 02.33.55 Vaccari Eva Si
Spilamberto 1 232 00.43.60 Barbolini Dante Si
Spilamberto 1 236 03.68.36 Barbolini Dante Si
Spilamberto 1 250 00.02.46 Ponzoni Giuliana Si
Spilamberto 1 252 00.04.28 Ponzoni Giuliana Si
Spilamberto 1 289 00.25.22 Ponzoni Giuliana Si
Spilamberto 1 342 04.70.10 Ponzoni Giuliana Si
Spilamberto 1 343 02.00.00 Barbolini Dante Si
Superficie totale 33.64.14
8 Terreni in comodato d’uso per lo spandimento degli effluenti zootecnici
Comune Foglio Particella Superficie Proprietà ZVN
Spilamberto 4 109 00.75.90 Pelloni Romano Si
Spilamberto 4 110 00.60.96 Pelloni Romano Si
Spilamberto 4 111 01.04.92 Pelloni Romano Si
Spilamberto 4 112 01.16.78 Pelloni Romano Si
Spilamberto 4 113 00.52.80 Pelloni Romano Si
Spilamberto 4 142 01.55.38 Pelloni Romano Si
Spilamberto 4 176 00.70.36 Pelloni Romano Si
Spilamberto 4 241 00.87.44 Pelloni Romano Si
Spilamberto 4 243 00.95.34 Pelloni Romano Si
Superficie totale 8.19.88
La superficie agricola aziendale è data dalla somma dei terreni di proprietà con i terreni e gli erbai con regolari contratti d’affitto, inclusi i terreni in comodato d’uso per lo spandimento.
Terreni di proprietà = 20.34.72 ha Terreni in affitto = 59.00.42
Erbai in affitto = 33.64.14 ha
Terreni in comodato d’uso = 8.19.88 ha
Superficie agricola aziendale netta in uso all’Az. Agr. Emilia per lo spandimento degli effluenti zootecnici = 121.21.00 ha, di cui:
Terreni in ZVN = 73.80.00 Terreni non in ZVN = 43.51.00 Superficie di divieto = 03.90.00
b) Identificazione urbanistica
Dalla consultazione del PRG del Comune di Spilamberto si evince che il corpo aziendale ricade in ZONA OMOGENEA DI TIPO E2 (tutela generalizzata). Il Piano le definisce “Zone agricole per le quali emergono particolari esigenze di cautela preventiva nei confronti di eventuali nuovi processi di edificazione, per l'esistenza di particolari condizioni fisiche o ambientali”.
9 Gli interventi ammessi in questa zona sono:
10 N.B. Per le funzioni Rurali si procederà per analogia, avendo a riferimento l’effettivo uso del fabbricato (Del. C.C. n. 54/02).
Per i parametri edilizi si fa riferimento al RUE vigente che fissa i limiti massimi consentiti circa le altezze e le volumetrie dei fabbricati, oltre che il rispetto di altri parametri di carattere strettamente urbanistico.
È ammessa la presentazione di Piani di Sviluppo Aziendale o interaziendale per i contenuti e finalità di cui alla L.R. 18/1997, esclusivamente nelle Zone Omogenee E1 - E2 ed E31 allo scopo di migliorare la quantità, qualità e organizzazione produttiva delle aziende agricole.
Il P.S.A. è uno strumento di attuazione degli interventi in zona agricola da predisporsi obbligatoriamente nel caso in cui: per reali e dimostrate esigenze produttive dell'azienda si intendono superare gli indici previsti dalle presenti norme per i vari tipi di interventi. Il P.S.A. deve contenere quanto indicato all'art. 21 della L.R. N° 18/1977 ed in particolare:
a) descrizione della situazione aziendale nel corso dell'anno precedente la domanda;
b) indicazione degli orientamenti produttivi prescelti e dei relativi mezzi e strumenti messi in atto per la loro realizzazione nei tempi programmati;
11 c) programma degli investimenti e piano finanziario con indicazione dei modi e
dei tempi con cui si intende dare attuazione al programma di sviluppo;
d) elementi di prova reale della disponibilità dei terreni interessati dal Piano.
Il complesso aziendale confina a nord con il mappale 164, sul quale insiste una servitù di elettrodotto per un traliccio della alta tensione. In merito a ciò, si rimanda a quanto prescrive la normativa (LR 30/2000), poi ripresa nello strumento urbanistico vigente, circa il rispetto della fascia limite entro la quale sono ammesse nuove costruzioni di 45 metri lineari.
Rif. 0,2 micro Tesla al ricettore
La normativa precisa che qualora si dimostri il perseguimento dell’obiettivo di qualità, l’ampiezza della fascia di rispetto può essere calcolata sulla base del rilievo del posizionamento della linea e della tipologia della linea stessa, secondo le modalità previste nell’art. 13.3 della direttiva regionale, ovvero secondo la tabella sopra riportata.
Dalla misurazione della distanza tra il ricettore e i fabbricati aziendali più vicini si rileva una distanza superiore, di 52 mt. La proiezione dei nuovi edifici non risulta essere di pertinenza della fascia di rispetto, dunque non vi sono limitazioni dovute dalla presenza del traliccio AT nell’appezzamento confinante a nord con il corpo aziendale.
12 Distanza traliccio-fabbricato aziendale più vicino.
4) STATUS AZIENDALE ALL’ATTUALITÀ
La conduzione aziendale odierna copre solamente una parte del ciclo di allevamento dei bovini in azienda, ed in particolare le fasi di monta, gestazione, parto e svezzamento. I vitellini e le giovani bovine vengono trasportati presso un fornitore nel padovano, e lì vengono cresciute sino all’età del primo calore;
successivamente vengono riportate all’interno dell’azienda per l’avvio della carriera produttiva lattiera.
La situazione dei fabbricati aziendali ante PSA è così dettagliabile:
13 Superfici stato aziendale ante PSA
Fabbricati Superficie Utile Lorda
Blocco A 966,00
Blocco B 558,87
Blocco C 2699,86
Totale 4224,73
Blocco A: Fienile + Box manze con paddock esterno + concimaia Blocco B: Stalla a stabulazione libera + concimaia
Blocco C: Stalla vacche in lattazione 180 capi + sala mungitura e locali tecnici + vascone liquami e concimaia.
Per un totale di Superficie Utile Lorda pari a 4224,73 mq.
5) IL PIANO DI SVILUPPO
Il Piano di Sviluppo Aziendale è strumentale all’ampliamento delle superfici degli edifici produttivi, ed ha per obiettivi la massimizzazione delle potenzialità produttive
14 dell’allevamento, il miglioramento della gestione del ciclo vitale del bestiame, ed il potenziamento delle condizioni di benessere animale, anche tramite l’impiego di tecniche zootecniche e moderne tecnologie di allevamento sensorizzato (precision livestock farming).
Rappresentazione grafica degli ampliamenti
L’ampliamento richiesto è di ulteriori 5000 mq, suddivisi in due stralci esecutivi, in questa relazione verrà considerato nello specifico il primo stralcio di circa 3.130 mq.
Al fine di valutare la congruità di tale superficie, nel rispetto dell’azienda e del paesaggio in cui essa è inserita, è stato condotto uno studio tecnico preliminare qui sintetizzato. In particolare, gli ampliamenti dei fabbricati produttivi, rispetto all’edificato già esistente, sono rappresentati in rosso nella tavola soprastante e sono così dettagliati:
- Un fienile di 1.768 mq costruito ex novo “BLOCCO E” che possa stoccare foraggi prodotti in azienda e mangimi su una superficie netta di 1550mq, all’interno del fienile vi è la zona per il carro miscelatore su un’area di 218 mq;
- Un ampliamento dell’attuale fienile (484 mq) con contestuale cambio di destinazione d’uso a stalla “BLOCCO A” di 636 mq che consenta la comunicazione tra il box parto, l’infermeria e la vitellaia, dove avviene lo svezzamento dei vitellini; quindi, la porzione di stalla per l’accrescimento 3-12 mesi, suddivisa in box di fasce d’età 3/6 mesi, 6/9 mesi, 9/12 mesi chiamata
“BLOCCO B”;
15 - Nel fienile convertito a stalla “BLOCCO A”, una copertura di collegamento permetterà la comunicazione con la sala mungitura, rendendo più agevole lo spostamento delle bovine;
- Una copertura di collegamento “BLOCCO A” tra la stalla dedicata ai bovini di 3-12 mesi con quella dedicata ai bovini di 12-18 mesi.
- Un ampliamento della stalla con zona parto, infermeria, e box fino ai 12 mesi
“BLOCCO B”.
- Una vitellaia costruita ex novo “BLOCCO D”;
- Un ampliamento dell’attuale paddock/stalla che verrà destinato ai bovini di 12-18 mesi, suddiviso in due box per età 12/15 mesi e 15/18 mesi “BLOCCO A”.
- Un ampliamento della letamaia di 480 mq per un di altezza 4 mt in grado quindi di contenere 1920 mc di deiezioni solide,”BLOCCO C CONCIMAIA”;
- Un vascone per i liquami ex novo “BLOCCO C CONCIMAIA” della tipologia
‘’Wolf system’’ del diametro di 30 mt per un’altezza di 5 mt, per un volume di 3534 mc di deiezioni liquide stoccabili, tale vascone occupa una superfice di 706,5 mq;
- Un ampliamento della concimaia a 283 mq di pertinenza dei box di crescita destinati all’allevamento delle bovine giovani “BLOCCO B CONCIMAIA”;
Rappresentazione grafica dello stato aziendale al completamento per progetto
16 Superfici stato aziendale post realizzazione PSA
Fabbricati Superficie Utile Lorda
Blocco A 1867,25
Blocco B 857,89
Blocco C 2699,86
Blocco D 124,57
Blocco E 1804,37
Totale 7353,94
Per un totale di una Superficie Utile Lorda pari a 7353,94 mq.
La superficie Utile realizzata risulta essere, dalle tabelle riepilogative allegate alle richieste di presentazione del Piano e opportunamente valutate di concerto con l’Ufficio Tecnico Comunale, di mq. 3’233,33; mentre la Superficie Utile ammissibile secondo le Norme Tecniche d’Attuazione vigenti è di mq. 3’241,50 valutata come superficie netta.
Al fine di verificare la corrispondenza delle tavole di progetto riguardanti i fabbricati realizzati nel corso primo stralcio, con la superficie edificatoria richiesta, si sottrae la superficie utile lorda ante PSA a quella risultante dalla realizzazione del primo stralcio del PSA, ottenendo così: 7353,94 – 4224,73 = 3.129,21 arrotondato a 3130,00 mq, la quale, risulta appunto essere, la superficie oggetto del primo stralcio della presente relazione.
6) REALIZZAZIONE DEL PIANO
a) Analisi della nuova configurazione dell’allevamento
• Economica: redditività e risparmio carburanti.
L’allevamento grazie all’implementazione strutturale descritta nel Piano, potrà contare su un sistema più efficiente, e quindi ottenere un incremento produttivo sia in termini quantitativi che in termini qualitativi. Oltre alla maggiore efficienza degli edifici produttivi, un notevole risparmio è garantito dall’eliminazione del trasporto delle giovani vitelle all’allevamento di accrescimento, precedentemente commissionato conto terzi (risparmio di carburante, spese veterinarie, operatori, costi indiretti).
17
• Logistica: migliore gestione del lavoro.
La possibilità di gestire l’allevamento secondo un ciclo logico e continuo garantisce che gli animali, nel corso della loro vita, abbiano un percorso preciso e regolato nel tempo e nello spazio. Questo consente di migliorare le condizioni di lavoro degli operai agricoli, che potranno organizzare al meglio le loro attività. Infatti, una corretta progettazione degli spazi consente di gestire la movimentazione della mandria con una maggiore efficienza, a parità di risorse impiegate, non solo in termini di tempo, ma anche in termini di qualità del lavoro. Elementi come la meccanizzazione delle operazioni (apertura/chiusura cancelli, pulizia corsie, somministrazione del mangime) e la sensoristica nei locali di produzione per il monitoraggio ambientale e fisiologico certamente supportano il lavoro quotidiano di stalla, e forniscono strumenti di gestione di grande efficacia.
• Benessere animale.
Il miglioramento delle condizioni di allevamento è elemento imprescindibile per l’imprenditore, ed è dunque fondamento del presente Piano. Esso avviene a diversi livelli nel corso della vita dell’animale. Nello specifico verranno analizzati quali sono gli aspetti del Piano positivamente impattanti sulle condizioni di allevamento della mandria.
- Attuando l’intero ciclo all’interno dell’azienda si avrà un maggiore controllo veterinario dell’intera mandria. Ciò permetterà di verificare quotidianamente lo stato di salute e predisporre l’isolamento (quarantena) degli animali che presentano problematiche sanitarie, o più in generale di mettere in atto tutte le strategie note per il contenimento degli sviluppi patogeni e patologici.
- La possibilità di gestire la fase di accrescimento delle vitelle all’interno dell’azienda migliorerà le condizioni di vita degli animali. Prima infatti, dovevano essere trasportate presso un altro allevamento fino al raggiungimento dei 24 mesi, quindi nuovamente riportati in azienda. Con la nuova configurazione, dopo lo svezzamento i vitellini scartati saranno venduti, e le vitelline rimarranno in loco per tutto il ciclo di accrescimento di vita, con evidenti vantaggi sullo stress dell’animale, sulla percentuale di mortalità, e sulle operazioni di rimonta.
- Un simile intervento sulla qualità di vita dell’animale creerà le condizioni necessarie all’incremento, in termini assoluti, del numero di parti per ogni bovina. Si auspica infatti il raggiungimento di una 5^ lattazione pari a circa 7,5 anni di vita (al momento le lattazioni sono 4 e la vacca vive in media 5,5- 6,5 anni).
- L’utilizzo di sensori e di software di analisi dei dati rilevati nell’azienda, consentirà una migliore tempestività di risposta ad eventi critici:
18 aumento/calo improvviso temperature, umidità, polveri, che si possono verificare nei diversi locali produttivi, sia di stoccaggio che di allevamento.
Questo consente di comprendere più affondo quanto si verifica nella stalla durante il corso dell’anno, o nello specifico in relazione ad arco temporale determinato. L’uso della sensoristica per il rilevamento dei parametri ambientali, unito all’uso di podometri ed in relazione ai dati raccolti dalla sala mungitura, consentono di monitorare a 360° ciò che fa la singola vacca e come questa si relaziona all’ambiente circostante, tenendo sempre sotto controllo la sua risposta produttiva. È così più agevole per l’allevatore gestire una mandria con un database, in aggiunta alla propria esperienza maturata nel lavoro quotidiano. L’uso della tecnologia in stalla è dunque una mossa che può garantire vantaggi sia dal lato dell’allevatore, migliorandone la gestione, che dal lato della mandria, garantendo sempre parametri ambientali ottimali.
b) Dimensionamento della superficie aziendale per la produzione di foraggi
Al fine di calcolare la produzione e il carico di bestiame sostenibile, occorre suddividere le produzioni in FN (Fieno Normale) e in UFL (Unità Foraggere Latte) con appositi coefficienti, tenendo conto della superficie dedicata e della qualità del prodotto.
Tabella 1) Produzione foraggera ottenibile dai terreni in conduzione dall’azienda.
Foraggi Superficie
ha Prod.
unitaria q.li
Prod. Tot.
q.li Coeff. FN Fieno Normale q.li
Coeff.
UFL UFL q.li Grano
(granella) 20.00.00 60 1.200 2,5 3.000 1,03 1.236
Grano (paglia)
20.00.00 40 800 0,45 360 0,15 120
Orzo
(granella) 20.00.00 55 1.100 2,5 2.570 1,00 2.750
Orzo
(paglia) 20.00.00 40 800 0,45 360 0,15 120
Soia 10.00.00 30 300 1,21 363
Girasole 10.00.00 45 450 1,48 666
Erba medica I
51.20.00 80 4.096 1,2 4.915 0,60 2.457
Erba
medica II 51.20.00 150 7.680 1,1 8.448 0,55 4.224
Erba medica III
51.20.00 110 5.632 1,0 5.632 0,52 2.928
Totale 121.20.00
Totale aziendale 22.058 25.285 14.864
19 Tabella 2) Calcolo animali allevabili (UF)
Fabbisogni dei bovini espressi in UFL-UFC per capo/anno
Categoria UFL UFC
Min max min max
Vacche da latte
in asciutta 2409 3942
Vacche da latte con prod.ne media q.li 35- 90/anno
5475 6825
Vitelli e manzette fino a 300 kg
1871 1971
Vitelloni e giovenche da 300 a 600 kg
1971 3942
Tabella 3) Unità Foraggere aziendali = 14.864 q.li (1.486.400 kg)
Capi allevati UF (kg/capo/anno) Capi allevati UF consumate Vacche in lattazione
prod. 80 q/anno 6650 180 1.197.000
Vacche in asciutta 3700 20 74.000
Vitelli e manzette fino
a 300 kg 1900 100 152.000
Giovenche da 300 a 600 kg (vacche fresche + manze 18- 24)
3000 70 210.000
Vitellini (0-3 mesi) Viene acquistato del mangime specifico per i vitellini in tenera età
3 kg/giorno * 365 = 1.095
40 43.800
Totale 410 16.768 q.li
(1.676.800 kg)
Il dimensionamento della superficie agricola aziendale destinata alla produzione di foraggi secondo il Piano risulta ampiamente congruo con il numero di capi in allevamento. Di seguito si enunciano i dettagli.
Per rientrare nella categoria di allevamento non industriale, e dunque poter utilizzare il regime fiscale semplificato in agricoltura, è necessario dimostrare di possedere superfici coltivate all’interno dell’azienda agricola sufficienti a produrre almeno ¼ del mangime totale necessario per l’alimentazione del bestiame.
L’azienda è oggi in grado di produrre 14.864 quintali di unità foraggere, a fronte di una richiesta globale stimata per il sostentamento dell’allevamento di 16.768 quintali. Da ciò si desume che l’azienda sia pienamente rientrante nei criteri stabiliti dal Legislatore, e che sia ampiamente in grado di sostenere l’ampliamento delle strutture e del numero di capi allevati. Dalle superfici coltivate, infatti, verrà ricavato
20 all’incirca il 90% del fabbisogno totale, e pertanto la configurazione rimarrà pienamente agricola.
c) Dimensionamento delle superfici di stoccaggio e modalità di spandimento dei reflui
Per calcolare la conformità delle superfici a diposizione dell’azienda in relazione alla Comunicazione di Utilizzo Agronomico dei reflui zootecnici è necessario in primo luogo determinare il quantitativo e la tipologia di deiezioni prodotte dall’allevamento. Quindi, è necessario risalire al loro contenuto in azoto, quantificato in base alla tipologia di trattamento al quale queste vengono sottoposte, e dunque alla natura stessa del refluo, che sarà liquido (liquame) o solido (letame).
La frazione liquida deve essere opportunamente stoccata in vasconi, poi lasciata per almeno 120 giorni. Le dotazioni aziendali devono quindi essere in grado di contenere e gestire (spandere) un volume coerente con le superfici in uso ed il periodo dell’anno considerato.
Il letame invece, che a seconda del contenuto di lettiera (paglia) assume consistenza più o meno solida, deve essere stoccato in platee, e lì deve rimanere per almeno 90 giorni prima della sua utilizzazione. Anche in questo caso, le dotazioni aziendali dovranno essere coerenti con i volumi prodotti.
La presenza in azienda, nel caso di specie, di un separatore a compressione elicoidale che lavora l’effluente prodotto dall’allevamento, permette l’ottenimento di due sottoprodotti:
• la frazione solida assume la conformazione di un prodotto asciutto, completamente palabile e ben gestibile, che si presta sia ad un riutilizzo agronomico in campo come ammendante, che come lettiera da reimpiegare all’interno dell’allevamento.
• La frazione non palabile, costituita dal liquame.
L’applicazione del letame dovrà comunque prevedere l’interramento del prodotto perlopiù in fase di aratura, ideale ad esempio nella preparazione del letto di semina per cereali e foraggi.
d) Calcolo dei volumi di produzione e stoccaggio delle deiezioni:
Le norme per il dimensionamento delle vasche e delle platee di stoccaggio delle deiezioni sono contenute nel DM 7 aprile 2006 che disciplina i criteri per l’utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici, in applicazione della Direttiva Nitrati.
21 La regione Emilia-Romagna si è dotata di un ulteriore Regolamento Regionale, il n°
3 del 15 dicembre 2017: “REGOLAMENTO REGIONALE IN MATERIA DI UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DEGLI EFFLUENTI DI ALLEVAMENTO, DEL DIGESTATO E DELLE ACQUE REFLUE”. In questo regolamento sono indicate le modalità di calcolo dei volumi, le modalità e le tempistiche di stoccaggio, utilizzo degli effluenti, oltre che i limiti per le Zone Vulnerabili ai Nitrati (ZVN).
Tabella 1) Regolamento Regionale n° 3 Dicembre 2017
Parametri per la stima degli effluenti prodotti in allevamento in termini di volumi e azoto al campo; quantitativi di effluenti d’allevamento e di azoto prodotti in fase di stabulazione;
22
23 Tabella 4) Dati della consistenza dell’allevamento bovino in capo all’Az. Agr. Emilia in seguito al PSA.
Capi UBA Peso vivo medio
Peso vivo totale
Liquame Letame
Param etro del volum e
Parame tro dell’azo to netto al campo
Avviato a trattamento
Avviato allo stoccaggio
Parametro del volume
Volume prodotto
Parametro azoto netto al campo
Azoto netto al campo
Azoto totale Volume Azoto Volum
e
Azoto
Specie Cate
gori a ani mal e
Tipo di stabulaz ione e dettagli o
N° N° Kg/ca
po
t m3 * t
p.v.
/anno
Kg/N/t p.v./ann o
m3/ann o
Kg/an no
m3/an no
Kg/an no
m3 * t pv/
anno
m3/anno Kg N/t pv/anno
Kg/anno Kg/anno
Bovini
Vacc he da latte in prod .
Libera cuccetta testa a testa con paglia
275 275 * 1 = 275
600 600 kg * 275 = 165
13,0 53,0 2.145 8.745 0 0 26,3 4.340 85,0 14.025 22.770
Rim onta vacc he da latte
Libera con lettiera solo in area di riposo
100 100 * 0,6 = 60
300 300 kg * 100 = 30
13,0 61,0 390 1.830 0 0 27,4 822 59,0 1.770 3.600
Vitel li in svez zam ento
Su fessurat o
40 100 100 kg *
40 = 4
22,0 120,0 88 480 0 0 0 0 0 0 480
Tota le
415 335 199 2.623 11.05
5
5.162 15.795 26.850
24 Tabella 5) Trattamento dei liquami
Descrizione della linea di trattamento
Liquame avviato al trattamento
Azoto totale escreto
% di Volume di solido dopo la
separazione/
trattamento
Volume di liquido dopo la
separazione/
trattamento
Perdite di azoto volatile
Azoto nella frazione solida
Azoto nella frazione liquida
Azoto nella frazione solida
Azoto nella frazione liquida
Azoto negli effluenti sottoposti a trattamento m 3/ anno Kg/anno Solido Liquido m3/ anno m3/anno % % % Kg/anno Kg/anno Kg/anno Separazione
frazioni solide grossolane (separatore a compressione elicoidale) + stoccaggio
2.623 11.055 14 86 367 2.256 28 20 80 1.592 6.368 7960,0
Totale azoto netto al campo prodotto dall’allevamento e presente nel liquame 7960,0
Tabella 6) Dati riepilogo effluenti
Effluenti prodotti
Volume Azoto Titolo azoto
Capacità di stoccaggio richiesta Effluenti ceduti a terzi
Effluenti avviati a digestore
Effluenti utilizzati in azienda
Volume Azoto
m3/anno Kg/anno Kg/m3 gg m3 m3 m3 m3 Kg/anno
Stoccato tal quale
1995 0,0 0,00 0 0 1995 0,0
Dopo trattamento
2.256 7.960,0 3,53 0 0 2256 7.960,0
Totale allevamento
4.251 7.960,0 1,87 0 0 4251 7.960,0
Totale capacità
120 1.417
Letame 5.162 15.795 3,06 0 0 5.161,5 15.795
25
Dopo trattamento del liquame
367 1.592 4,38 0 0 367 1.592
Totale allevamento
5.529 17.387 3,14 0 0 5.529 17.387
Totale capacità 90 1.382
Azoto totale/anno 17.387 + 7.960 = 25.347 kg
Tabella 7) Comunicazione Utilizzazione Agronomica vigente
L’azienda Agr. Emilia soddisfa appieno il requisito di superficie per lo spandimento dei reflui zootecnici, infatti l’azoto spandibile su 121,22 ha risulta di 27.341 kg, valore superiore a quello prodotto dall’ampliamento della mandria in seguito al PSA, ovvero di 25,347 kg di N/anno.
Sulla base del calcolo di azoto al campo prodotto in un anno, l’Azienda è esonerata dallo screening ambientale; deve tuttavia redigere la Comunicazione di Utilizzazione Agronomica aggiornandola alla nuova consistenza della mandria.
26 volume delle aree di stoccaggio, della platea per la frazione palabile e della vasca per la frazione non palabile. Lo stoccaggio, come detto, deve essere assicurato per almeno 90 giorni per la frazione palabile e di 120 giorni per la frazione non palabile.
Produzione altri reflui (zona mungitura + acque meteoriche)
In un allevamento di 180 capi in lattazione si ha una produzione di liquami di 8,4 m3 per capo/anno. Questi reflui vengono fatti confluire nelle condotte di allontanamento dei liquami che andranno poi al separatore.
Oltre alle acque di lavaggio della sala mungitura, dovranno essere addizionate al computo anche le acque meteoriche intercettate dalle vasche e dalle platee di stoccaggio.
Tabella 8) ammontare di altri reflui prodotti dall’allevamento.
Altri liquami Capi in produzione Coefficiente Volume m3/anno Prodotti in zona
mungitura 180 8,4 1512
Acque meteoriche da recinti esterni
0 0,35 0
Acque meteoriche da
platee di stoccaggio 900 m2 + 480 m2 = 1380
m2 0,35 m/anno/unità di sup
(prec. Medie annuali al netto delle perdite per evaporazione)
483
Totale allevamento 1995
Il totale di altri reflui prodotti dall’allevamento, costituiti dalle acque di lavaggio delle attrezzature della sala mungitura e dal convogliamento delle acque meteoriche intercettate dalle superfici di raccolta delle deiezioni, è pari a 1995 m3/anno.
La separazione solido-liquido operata dal separatore è un passaggio fondamentale per la riduzione dei volumi dei liquami e dell’emissione di odori ad essi correlati.
27
Estratto del regolamento regionale n° 3 dicembre 2017. Tabella 2) Effetti di alcune linee di trattamento di liquami sulla ripartizione dei volumi e dell’azoto al campo fra le frazioni risultanti.
Con un trattamento di tipo separazione frazioni grossolane (separatore a compressione elicoidale) + stoccaggio si ha una perdita relativa di azoto standard al campo senza trattamenti compresa tra il 28% ed il 31%.
Il liquame avrà un volume totale di 2.623 m3, ed un contenuto di azoto di 11.055 kg.
La ripartizione tra frazione solida e liquida risultato del trattamento di separazione sarà quindi così rappresentata:
- 14 % nella frazione solida = 367 m3/anno - 86 % nella frazione liquida = 2.256 m3/anno
In seguito ad una perdita di azoto volatile per il 28 %, l’azoto totale residuo risulterà essere:
- 20 % nella frazione solida = 1.592 kg/anno - 80 % nella frazione liquida = 6.368 kg/anno
Il contenuto di azoto totale negli effluenti sottoposti a trattamento è di 7.960,0 kg/anno.
e) Volume delle aree di stoccaggio
28 Il dimensionamento delle aree di stoccaggio deve prevedere una capacità minima di stoccaggio dei letami e dei materiali ad essi assimilati (materiali palabili) pari al volume prodotto in 90 giorni, calcolato sulla consistenza media di allevamento.
Per i materiali non palabili la capacità di stoccaggio è ridotta a 120 giorni (invece di 180) per gli allevamenti di bovini da latte, bufalini, equini e ovicaprini che dispongono di terreni coltivati a prati di media e lunga durata, ricompresi i medicai dal terzo anno di impianto, o cereali autunno vernini per almeno un terzo della SAU totale (come nel caso in oggetto).
Il volume minimo da considerare, dati i volumi di effluenti calcolati precedentemente, è:
Materiali palabili = 5.529 (m3/anno)/4 (90 gg) = 1.382 m3 Materiali non palabili = 4.251 (m3/anno)/3 (120 gg) = 1417 m3
L’ampliamento della platea (1920 mc) e la costruzione di una vasca di stoccaggio dei liquami di tipo “Wolfsystem” del diametro di 30 mt e dell’altezza di 5 mt, per un volume utile di 3.534 m3, consentiranno di raccogliere i volumi prodotti in azienda per un tempo necessario al loro successivo spandimento, nel pieno rispetto delle normative di stoccaggio ed utilizzazione agronomica dei reflui.
f) Conformità delle strutture produttive nel rispetto del benessere animale
Tabella 9) Realizzazione degli ampliamenti
Comparto produttivo Numero capi Superficie utile
Stalla vacche in lattazione 180 1.544 mq
Manze di 18/24 mesi 50 (50 cuccette) 370 mq
Vacche fresche 20 (20 cuccette) 192 mq
Vacche in asciutta 21 (21 cuccette) 190 mq
Box parto + box infermeria 4 vacche + vitellino 234 mq Vitellaia 0-3 mesi 40 (40 gabbiette di 1,62 m2
(0,9*1,8*1,8) 125 mq
Box 3-6 mesi 20 capi 80 mq
Box 6-9 mesi 20 capi 80 mq
Box 9-12 mesi 20 capi 155 mq
Box 12-15 mesi 20 capi 240 mq
Box 15-18 mesi 20 capi 240 mq
Tabella 10) Superfici di stabulazione minime per bovini da latte in stalle a stabulazione libera:
Categoria bovina e stabulazione
Peso vivo (kg/capo) Superficie mq/capo Superficie minima necessaria
Vitello < 150 1,5 40 * 1,5 = 60 mq
29
Vitello 150 - 220 1,7 20 * 1,7 = 34 mq
Vitello >200 1,8 20 * 1,8 = 36 mq
Rimonta 201 - 400 3,5 20 * 3,5 = 70 mq
Rimonta >400 4,0 20 * 4,0 = 80 mq
Vacca lettiera
permanente 650 6 91 * 6 = 546 mq
Vacca cuccette 650 5,6 180 * 5,6 = 1.008 mq
Box parto - 20 mq ogni 30 capi in
lattazione
6 * 20 = 120 mq
Tabella 11) Rispetto delle superfici minime per il corretto dimensionamento dell’allevamento dal punto del benessere animale.
Locale produttivo Numero capi Dimensione minima
normativa Dimensione effettiva progetto
Stalla vacche in lattazione
180 180 * 5,6 1.008 mq 1.544 mq
Stalla vacche fresche 20 20 * 6 = 120 mq 192 mq
Stalla vacche in asciutta
21 21 * 6 = 126 mq 190 mq
Stalla manze 18-24 50 50 * 6 = 300 mq 370 mq
Box crescita 15 -18 20 20 * 4,0 = 80 mq 240 mq
Box crescita 12 -15 20 20 * 4,0 = 80 mq 240 mq
Box crescita 9 - 12 20 20 * 3,5 = 70 mq 155 mq
Box crescita 6 -9 20 20 * 1,8 = 36 mq 80 mq
Box crescita 3 - 6 20 20 * 1,7 = 34 mq 80 mq
Vitellaia 0 -3 mesi 40 40 * 1,5 = 60 mq 125 mq
Sala parto
+ box infermeria - 120 mq 234 mq
Tutte le superfici previste rispettano a pieno le prescrizioni delle normative vigenti.
Tabella 12) Dimensionamento fienile
Tipologi a struttura
q.li prodotti in azienda/ann o
q.li/
rotoball a
N°
rotoball e
Volum e totale m3
N° capi alimentat i a fieno
Dimension e minima mq (h 9 mt)
Dimension e effettiva mq
Fienile 22.058 4,5 5.000 10.000 375 1.535 1.550
Dimensionamento del un fienile atto a contenere rotoballe di erba medica delle seguenti caratteristiche: 1,60 diametro * 1,60 altezza per un peso di 450 kg.
L’azienda dai terreni agricoli a disposizione è in grado di produrre 19.715 q.li di fieno e foraggi (vedi Tabella 1. q.li ottenibili dai terreni in conduzione dell’azienda).
Volume rotoballa = 3,14 * 1,6 * 1,60/4 = 2,00 m3.
Peso specifico = 450/2 = 225 kg/m3.
Nell’allevamento sono presenti 180 capi in lattazione più altri capi adulti ed in accrescimento, per un totale di circa 375 capi alimentati con foraggi, esclusi i vitellini 0-3 mesi poiché alimentati con mangime specifico.
Poniamo l’altezza del fienile ad 9,0 mt come da progetto, una larghezza di 20 mt e copertura in capriata metallica sorretta da profilati a doppia T. Si ritiene congruo applicare un incremento di volume dovuto per spazi vuoti tra le pile di rotoballe del