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4.3.3 “INSIEME A 18 ANNI, SOSTEGNI PER MIGRANTI NEOMAGIORENNI”

4.5 CONCLUSIONI RIFERITE AL DISEGNO DI RICERCA

In seguito alla mia analisi dei dati, sono riuscita a comprendere come il territorio di Venezia abbia risposto alla mancanza di direttive a sostegno dei care leavers MSNA a conclusione del loro percorso in accoglienza. Oltre ad alcuni riferimenti normativi quali il proseguo amministrativo per l’accoglienza fino al 21 esimo anno di età, la legge non prevede particolari attenzioni e sostegni a questa delicata fase che questi ragazzi si trovano ad affrontare. Ogni territorio interviene con le proprie risorse e nei limiti dei propri interessi e attenzioni. Il territorio di Venezia si caratterizza per una componente sempre più consistente di MSNA pertanto, il mio interesse è volto ad individuare come ha fatto fronte a questo vuoto normativo. Essendo il Comune ente locale di riferimento, mi sono rivolta ad esso per comprendere come si fosse attivato in merito; proprio per questo ho individuato le principali collaborazioni tra il territorio e il Comune di Venezia.

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E’ emerso che nel corso degli anni il territorio, ha riscontrato la necessità di farsi carico di questi ragazzi; attraverso il coinvolgimento di associazioni e singole persone particolarmente sensibili alla questione. Una volta individuati i principali progetti con cui collabora il Comune ho potuto intervistare alcuni operatori che vi lavorano per poter cogliere la mission dei loro progetti e qual è la strategia adottata a sostegno dei ragazzi nella fase di passaggio all’acquisizione dell’ autonomia. Attraverso le interviste ho conosciuto la realtà territoriale e le principali criticità cui devono far fronte i care leavers che a conclusione del loro percorso in accoglienza non hanno maturato un indipendenza tale da essere autonomi. In seguito alla mia analisi ho potuto riscontrare come il territorio di Venezia abbia una buona percezione di questa problematica e cerchi di rispondervi con le risorse in proprio possesso. Le principali collaborazioni attive nel territorio sostengono questi ragazzi con strumenti e modalità diverse. Grazie alla collaborazione tra il Comune e l’Associazione ComuniCare, con il Progetto “Hospitopoli” attivo dal 2012, sono riusciti ad ospitare 12 ragazzi che usciti dalla Comunità non avrebbero saputo dove andare. Grazie alla messa a disposizione di questo alloggio, i ragazzi sono riusciti a raggiungere l’autonomia e ad uscire autonomamente dallo stesso una volta raggiunta una propria stabilità. Grazie a questo progetto il ragazzo viene sostenuto evitando di incorrere nella vulnerabilità sociale che andrebbe a compromettere il percorso svolto fino a quel momento. Un altro tipo di intervento a sostegno di questi ragazzi riguarda la collaborazione tra il Comune e l’Associazione “Una Strada” che, mediante il progetto “insieme a 18 anni, sostegni per migranti neomaggiorenni” garantiscono un sostentamento economico al ragazzo. Questo contributo viene indirizzato a seconda delle necessità del singolo ragazzo; può essere erogata un piccola spesa a sostegno dell’affitto iniziale finché si stabilizzi, oppure un sostegno all’acquisizione del materiale scolastico o logistico ad esempio per i trasporti. A seconda dei casi specifici il progetto interviene mediante le risorse in proprio possesso.

Un’altra collaborazione sorta più recentemente è quella con l’Associazione “Refugees Welcome” la quale, grazie al Progetto “Mai più soli” ha coinvolto il Comune di Venezia in un percorso che vede nell’accoglienza in famiglia uno strumento efficace a sostegno dei care leavers MSNA. Grazie a questa collaborazione 4 MSNA, una volta raggiunta la maggiore età, sono stati accolti in famiglia; i ragazzi in questione erano in carico ai

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Servizi Sociali che a conclusione del percorso hanno riscontrato e confermato, come l’accoglienza in famiglia, fosse uno strumento collante per la conclusione del percorso. La permanenza in famiglia ha permesso a questi ragazzi di avere un po’ più tempo per portare a termine percorsi intrapresi che inevitabilmente richiedono un tempo più lungo di concretizzazione; alcuni ragazzi hanno intrapreso percorsi di studi, altri tirocini concretizzati con successiva assunzione.

Grazie a questa analisi territoriale, ho potuto constatare come il contesto veneziano si sia attivato a sostegno dei care leavers nonostante non vi fossero linee guida specifiche da seguire. Questa consapevolezza e necessità di intervenire a sostegno dei ragazzi è presente da alcuni anni, che si è concretizzata in una collaborazione tra diverse realtà. Ho potuto riscontrare le principali cooperazioni attive e osservare il loro proseguo nel tempo; non tutte le proposte e gli interventi hanno preso il corso che si prospettata in fase iniziale come ad esempio rete “insieme a km 0” la quale, nonostante non sia più attiva, costituisce comunque un esempio di come il territorio una volta riscontrato ed individuato il problema, si sia attivato per farvi fronte. Questa rete annoverava non solo realtà che lavorano già con i ragazzi ma anche singoli soggetti esterni alle associazioni. Rappresenta un modello di come la cittadinanza si sia sensibilizzata ad una questione comune intervenendo e cooperando in sinergia con la messa a disposizione delle risorse che ciascun componente può mettere in campo. Nonostante non esista più un riferimento specifico a rete “Insieme a km0”, ciascuna realtà continua a portare avanti il proprio contributo attraverso gli strumenti che ha a disposizione.

Come in tutti i campi, ci sono aspetti sia positivi che negativi, lo stesso vale per la realtà veneziana importante è esserne a conoscenza, rispondendo alle criticità riscontrate individuando nel territorio nuove risorse. La realtà veneziana cerca infatti di intervenire il più possibile a sostegno di questi ragazzi i quali a causa del loro vissuto personale costituiscono una fascia di popolazione molto fragile che ha bisogno di maggiore supporto e assistenza. Questi interventi però non devono ridursi al mero assistenzialismo ma, bisogna impegnarsi a lavorare e trovare le modalità giuste affinché la maggior parte dei care leavers non si trovino in situazioni di instabilità una volta raggiunta la maggiore età. In tal caso rilevante risulta il lavoro da svolgere durante il loro soggiorno in Comunità luogo dove i ragazzi raggiungono l’autonomia; intervenire

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in questa fase è quindi fondamentale, ottimizzando i tempi e le risorse che si possiedono lavorando in un’ ottica proattiva.

Un esempio di attivazione concreta è riscontrabile nella creazione del Tavolo per i MSNA, che costituisce uno strumento innovativo che coinvolge pubblico e privato collaborando per un fronte comune tramite il confronto e l’attuazione di percorsi mirati al sostegno di questi ragazzi. All’interno di questa rete la Città di Venezia costituisce un esempio di realtà che prima di altre è intervenuta in merito alla questione dei care leavers e continua nel tempo ad intrecciare rapporti e relazioni fruenti sperimentando e collaborando con il territorio circostante.

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