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6.2 Organizzazione della filiera di raccolta

6.2.1 Condizioni locali

Un’analisi approfondita e dettagliata dei fattori che caratterizzano il bacino d’utenza è fondamentale per una corretta pianificazione della gestione dei rifiuti, finalizzata alla definizione del sistema di raccolta da adottare e delle strutture che dovranno essere realizzate, con la definizione del numero e della tipologia dei nuovi impianti, della loro potenzialità e della loro collocazione nel territorio, per far fronte ai fabbisogni impiantistici di trattamento e smaltimento. Un’errata valutazione delle

133 esigenze impiantistiche ha come conseguenza la realizzazione di strutture che, anche se correttamente progettate e dimensionate, non saranno in grado di risolvere i problemi connessi alla gestione dei rifiuti. Di seguito i principali fattori da considerare nella pianificazione della gestione dei rifiuti.

Dimensioni del bacino: deve consentire il conseguimento di economie di scala necessarie per una elevata produttività del servizio, in funzione dell’assetto territoriale, della struttura urbanistica e viaria, dell’eventuale preesistenza di impianti di trattamento o smaltimento dei rifiuti, nonché sulla base di considerazioni di natura economica.

Situazione demografica: i dati relativi alle caratteristiche demografiche del bacino devono prevedere stime e proiezioni future, in modo da avere un quadro dello sviluppo evolutivo almeno nel medio periodo.

Clima: la piovosità e l’umidità possono rappresentare un fattore di potenziale pericolo di inquinamento a causa del ruscellamento delle acque pluviali con possibile contaminazione dei suoli, delle acque superficiali e di falda. Inoltre, il livello delle precipitazioni piovose incide sulla valorizzazione dei rifiuti, aumentando l’umidità nelle unità di compostaggio, o sulle condizioni di smaltimento con l’aumento del percolato nei centri di stoccaggio. Le precipitazioni nevose comportano problemi soprattutto nella fase di raccolta dei rifiuti per la scarsa visibilità e per le difficoltà di accesso ai punti di raccolta, oltre alla difficoltà o impossibilità di circolazione per i mezzi preposti. Similmente, temperature particolarmente rigide, a causa della formazione di ghiaccio, possono condizionare le operazioni di manipolazione e ritiro dei rifiuti, soprattutto quelli umidi.

Spazio disponibile: in alcune località, soprattutto in condizioni orografiche complesse, lo spazio disponibile da destinare alle aree attrezzate può essere ridotto, determinando la possibilità di predisposizione di punti e di aree di raccolta, degli impianti di selezione, trattamento ed eliminazione dei rifiuti.

Dispersione abitativa: una produzione di rifiuti diffusa comporta un’organizzazione in maniera estensiva della raccolta, con costi maggiori rispetto ad un situazione territorialmente più contenuta; ulteriori difficoltà possono derivare dallo stato delle vie di comunicazione, che potrebbero essere meno sviluppate rispetto ad aree a maggiore densità abitativa. In alcuni casi può essere necessario prevedere che il

134 produttore dei rifiuti provveda al conferimento in maniera autonoma, presso un punto attrezzato sul circuito principale di raccolta.

Sviluppo della rete stradale: una rete stradale poco sviluppata e vie di comunicazione non agevolmente percorribili, possono determinare un rallentamento del servizio condizionando l’organizzazione delle operazioni di raccolta, sia per quanto riguarda la frequenza che la scelta dei mezzi e delle attrezzature. Inoltre nel caso di zone isolate con piccoli centri abitati, carenti di mezzi materiali e finanziari per raccogliere e trattare con efficienza i rifiuti prodotti sul territorio, le distanze da percorrere possono comportare un sensibile aumento dei costi. Una soluzione interessante potrebbe essere l’organizzazione di forme di gestione associative per ottimizzare il sistema di raccolta, anche per poter effettuare investimenti altrimenti non realizzabili.

Caratteristiche quali-quantitative dei rifiuti: la caratterizzazione dei rifiuti prodotti influisce in maniera determinante su tutte le scelte operative ed impiantistiche; è necessario acquisire, con estremo dettaglio, tutti i dati relativi a quantità e qualità dei rifiuti prodotti nel bacino. La produzione di rifiuti è strettamente legata a macro-fattori di natura socio-economica, in particolare alla capacità produttiva, al livello medio di reddito ed ai comportamenti di consumo e, soprattutto nel comparto turistico, fattori determinanti sono la stagionalità, il clima e le festività. Inoltre devono essere attentamente valutate anche le dinamiche relative a punte di produzione, produzioni settimanali e mensili, tramite stime di tipo diretto (basate sull’acquisizione dei dati relativi ai quantitativi di rifiuti conferiti in impianti di trattamento/smaltimento già presenti nell’area considerata.) oppure indiretto (basate su idonee assunzioni circa la produzione pro capite giornaliera di rifiuti e sul numero di abitanti presenti giornalmente nell’ambito territoriale di interesse). In questo ambito può essere interessante individuare tutte le utenze potenzialmente coinvolgibili in iniziative dedicate (negozi, esercizi commerciali, ristoranti, mense, alberghi, collegi, comunità, case di riposo, studi professionali ed ambulatori, strutture sanitarie, scuole, uffici pubblici attività di servizio attività industriali ed artigianali). La conoscenza qualitativa è probabilmente l’informazione più importante che si deve acquisire in quanto è una condizione indispensabile per poter scegliere in modo corretto il sistema di trattamento e/o smaltimento più valido, dimensionarlo in modo opportuno, programmare iniziative di raccolta differenziata e verificare quelle esistenti (Cecchi et al, 2005).

135 Stato della raccolta e preesistenze impiantistiche: l’acquisizione delle informazioni relative allo stato dell’arte della raccolta e dello smaltimento, è fondamentale per poter individuare nuovi interventi nella gestione dei rifiuti. In particolare sarà necessario acquisire informazioni riguardanti gli aspetti di seguito riportati.

Stato della raccolta nel bacino Presenza di operatori del recupero Abitanti serviti;

operatori di raccolta; frequenze di raccolta; mezzi impiegati; numero di addetti;

struttura dei servizi di raccolta differenziata

centri di stoccaggio; centri di trattamento; utilizzatori finali; gruppi di volontariato.

Tabella n. 22: variabili dello stato della raccolta (elaborato da Cecchi et al, 2005)

Preesistenze impiantistiche

trattamento e/o riciclaggio delle frazioni raccolte in modo differenziato; trattamento del rifiuto indifferenziato o residuale;

smaltimento dei residui e dei sottoprodotti dei precedenti trattamenti;

industriali in cui possono essere utilizzate le frazioni raccolte separatamente o alcuni prodotti derivanti dal trattamento del rifiuto indifferenziato o residuale.

Tabella n. 23: variabili delle preesistenze impiantistiche (elaborato da Cecchi et al, 2005)

Nella valutazione delle preesistenze impiantistiche occorre considerare non solo gli impianti in esercizio, ma anche quelli autorizzati sia nel caso in cui essi siano già realizzati ma non funzionanti, che in fase di realizzazione e nel caso in cui l’inizio della costruzione sia previsto in una fase successiva.

Orientamenti politici e vincoli normativi: oltre a quelli comunitari, a livello nazionale e regionale la legislazione in materia può prevedere piani di gestione elaborati a livello locale, particolarmente restrittivi per alcune categorie di rifiuti.

Aspetti ecologici: la protezione della biodiversità deve essere tenuta in attenta considerazione per quanto riguarda la realizzazione delle strutture e delle operazioni

136 correlate, soprattutto in prossimità di parchi, riserve di biosfera, riserve naturali, zone speciali di conservazione e siti naturali.

Infine, per una corretta pianificazione può essere di notevole interesse la ricerca e analisi di realtà che affrontano la problematica in un background sociale, economico e giuridico simile, in cui siano già stati attivati particolari sistemi di raccolta, al fine di poter formulare previsioni realistiche sul raggiungimento degli obiettivi prefissati e sul riflesso che questo avrà sulle caratteristiche del rifiuto e su tutto il sistema di gestione.

137 Figura n. 14: fattori che caratterizzano la pianificazione della gestione dei rifiuti

(elaborato da Cecchi et al, 2005 e Commissione europea 2000)

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