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Confronto tra Integrated Reporting, bilancio d’esercizio e bilanci di sostenibilità

INTEGRATED REPORTING

2.5 Confronto tra Integrated Reporting, bilancio d’esercizio e bilanci di sostenibilità

Tabella 5: Confronto tra tre tipologie di report

Fonte: Annual Reports, Sustainability Reports and Integrated Reports: Trends in corporate disclosure, 2013

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Come si può osservare nella tabella ci sono molteplici differenze tra le varie tipologie i report, alcune di tipo strutturale, altre di tipo normativo, altre ancora riguardanti i contenuti. Una delle maggiori differenze tra questi tipi di report è il fatto che alcuni sono obbligatori e di conseguenza normati da organi legislativi, altri invece sono redatti volontariamente e si rifanno a delle regole stabilite da organismi esterni. Ciò implica che i report di tipo obbligatorio risultano standardizzati e quindi facilmente confrontabili tra loro, i report volontari al contrario risultano molto differenti uno dall’altro, non hanno delle regole obbligatorie e stringenti da seguire, ciò implica che risultano difficilmente comparabili. Questo è dovuto anche al fatto che tali tipologie sono rivolte a pubblici differenti, infatti i bilanci d’esercizio sono principalmente rivolti ad un pubblico esperto (es: analisti finanziari), invece sia i report di sostenibilità che l’IR sono rivolti ad un pubblico più eterogeneo e quindi a tutti gli stakeholder dell’impresa, devono quindi risultare comprensibili anche a lettori inesperti.

La complessità è uno dei maggiori limiti che un pubblico inesperto riscontra nella lettura e comprensione di un bilancio d’esercizio, occorre inoltre indicare tra i suoi limiti la staticità, infatti come affermano You e Zang nel 2009: “i business evolvono, avvengono nuovi tipi di connessioni e transazioni che non riescono ad essere catturate ed espresse correttamente dai bilanci”.

Per comunicare queste transazioni le imprese hanno bisogno di nuove e differenti tipologie di comunicazione, per questo motivo è necessario aggiungere alle comunicazioni obbligatorie altre tipologie di comunicazione.

Un altro limite dei bilanci è il fatto di non riuscire a fornire abbastanza informazioni di tipo non finanziario su argomenti comunque strettamente collegati alla vita aziendale come ad esempio le prestazioni del management o la customer satisfaction. Questo avviene perché era generalmente riconosciuto che fossero da considerarsi rilevanti solo le informazioni misurabili e traducibili in termini monetari. Negli ultimi anni le cose però sono cambiate, le informazioni di tipo non finanziario sono diventate molto importanti per gli investitori e di conseguenza le imprese hanno dovuto cercare dei modi per riuscire a comunicarle efficacemente, al contrario di quanto avveniva in precedenza, in cui il compito del manager era quello di massimizzare il valore per gli azionisti. La funzione principale del bilancio di esercizio è quella di comunicare ad azionisti ed investitori i risultati della gestione, non vengono presi quindi in considerazione tutti gli

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altri stakeholder, i quali non sono interessati alle variabili di tipo economico ma alle variabili di tipo ESG.

L’IR ha anch’esso come scopo principale relazionarsi con i fornitori di capitale finanziario ma oltre ad essi vuole anche rapportarsi con altri stakeholder. Per fare ciò è necessario offrire una visione ampia e trasparente dell’impresa. Proprio questa è una delle maggiori difficoltà dell’IR, anche cercando di compiere un’informativa ampia è impossibile andare incontro alle esigenze di tutti gli stakeholder, perciò occorre comunque selezionare degli stakeholder e cercare di rispondere alle loro esigenze. “Negli ultimi anni, la convinzione che solamente le informazioni finanziarie potessero fornire elementi sui quali predire le performance future è cambiata” (Fasan, 2013). Un limite caratteristico sia dei bilanci d’esercizio che di sostenibilità è il fatto di non far rifermento al futuro, queste tipologie di report infatti risultano orientate al passato e non offrono visioni sull’andamento futuro del business, risultano quindi avere un orientamento di breve se non di brevissimo periodo, al contrario, l’integrated reporting offre una visione di medio-lungo periodo per quanto riguarda l’andamento aziendale. L’IR a differenza degli altri due tipi di report non separa le informazioni economico- finanziarie dalle altre, anzi, prova a trasmetterle legandole. Questa interconnessione di informazioni dà l’idea dell’integrated thinking, cioè del fatto che per la vita e lo sviluppo dell’impresa vengano considerati importanti tutti gli aspetti, ed il fatto che ogni variabile ha dei riflessi sulle altre.

L’IR non propone quindi nuove tipologie di informazioni ma propone un modo diverso di aggregare e quindi di vedere le informazioni che già oggi l’impresa possiede ed è in grado di ricavare.

Alcune delle informazioni su cui si basa l’IR vengono fornite dall’azienda anche con le metodologie tradizionali, ma non vengono interconnesse tra loro, anzi, spesso sono comunicate con modi e tempistiche differenti. Questo avviene perché i comunicati tradizionali assegnano ad ogni tipologia di report variabili di tipo esclusivamente finanziario oppure di tipo non finanziario, ciò porta ad avere delle comunicazioni poco interconnesse e propense ad esporre l’andamento passato dell’impresa.

Il thinking nella redazione dei vari report risulta quindi essere “non integrato” in quanto ogni reparto punterà a massimizzare i propri risultati, esprimendoli attraverso un proprio report.

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L’orientamento dell’IR è invece differente, l’integrated reporting come si può capire anche dal nome, ha l’obiettivo di includere in un unico report (One Report) tutte le informazioni riguardanti un’impresa. Le informazioni espresse nell’IR non sono la semplice unione di quelle che si trovano negli altri due tipi di report, con questo metodo vengono anche interconnesse secondo la concezione dell’integrated thinking e valutate in un’ottica di interazione tra i vari processi aziendali.

L’IR ha anch’esso come obiettivo l’esposizione dell’andamento dell’impresa ma lo fa in un’ottica non solamente rivolta verso il passato, lo fa rivolgendosi anche agli andamenti futuri, ciò è possibile solo presentando le informazioni in modo integrato. Questo tipo di report evidenzia anche aspetti legati alla strategia aziendale, il framework proposto dall’IIRC stabilisce delle regole specificanti i contenuti del report integrato affinché riesca a rendere chiaro l’ambiente in cui opera l’impresa, le opportunità ed i rischi a cui l’impresa è soggetta, il modo in cui l’impresa riesce a superare tali imprevisti e di conseguenza la strategia futura legata alle performance attuali ed attese.

Figura 10: Confronto tra report tradizionali e Integrated Reporting

Fonte:The future of integrating reporting, Berndt, Biolo e Muller, 2014

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