può effettivamente rivelarsi una buona giustificazione alla inedita violenza verbale con cui vengono
attaccati i Greci
110. Tuttavia in quest’ottica, che sembra disinteressarsi completamente del vivido e
dinamico contesto storico-politico, l’importanza del testo viene decisamente travisata:
l’elaborazione della nuova Weltanschauung franca, scritta per ottenere l’imprimatur del pontefice
ed emancipare definitivamente Roma dagli imperatori d’Oriente, viene ridotta al rango di
operazione polemica fine a se stessa, sterile affermazione di preconcezioni teologiche disposte come
riflesso di posizioni dogmatiche mistificate e mal interpretate. Nell’Opus contra synodum
assistiamo invece alla realizzazione di un vero e proprio programma filosofico in fieri che non ha
alcuna intenzione di scendere a patti o dialogare con le concezioni orientali: protagonista indiscussa
delle parole di Carlo è la forza inattaccabile di una perduta ratio, vivificata a sostegno della
sapienza dei Padri, che contraddistingue la supremazia dell’ortodossia del sovrano dalle
argomentazioni superstiziose, in quanto non sorrette dall’ars dialectica, degli imperatori sedicenti
cristiani.
110 Cf. M. BETTETINI, Contro le immagini. Le radici dell’iconoclastia, Bari 2006, p. 99: «La confusione tra latreia e proskynesis sarà il fraintendimento all’origine della reazione di Carlo Magno al concilio di Nicea»; inoltre
cf. ibid., p. 105 (ribadito verbatim dall’autrice in un articolo monografico, cf. EAD., I Libri Carolini: da un errore di traduzione nuovi sensi per l’immagine, in «Versus», 102 (2006), [65-112], p. 80): «Un piccolo errore di traduzione
che ebbe grandi conseguenze: quando, tra il 789 e il 790, il testo latino arrivò alla corte carolingia, che era rimasta esclusa dal concilio di Nicea, Carlo Magno colse l’occasione per ergersi a difensore della vera fede contro gli errori dei ’Greci’, che evidentemente i legati del Papa non erano stati in grado di corregere».
Schema 1
Testimonianze dei quattro manoscritti conosciuti (870-1522) ms. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 7207 (Vaticanus – manca la Praefatio, parte di I, 1 e il libro IV). Scriptorium Palatinum
(?), fine sec. VIII
(792/3?).
ms. Paris, Bibliothèque de l’Arsenal, 663
(Unica versione integrale – copia del Vaticanus, appartenuta forse a Incmaro). Reims, metà sec. IX.
ms. Paris, Bibliothèque Nationale, lat. 12125, f. 157 (Superstite di un codice di lusso).
Corbie, metà sec. IX (?).
ms. perduto della Biblioteca Vaticana
(Manoscritto ufficiale dei Libri Carolini portato da Angilberto al papa, oppure copia del sec. IX del Vaticanus, o
addirittura il Vaticanus stesso prima che fosse danneggiato?).
Scriptorium Palatinum (?), fine sec. VIII
(792) o sec. IX (?). 870
*
HINCMARUS RHEMENSIS, Opusculum LV capitulorum, XX [OC IV, 28] Sec. XIIms. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. Reg. lat. 520 (Catalogo di Corbie, cf. L. DELISLE, Le cabinet des manuscrits de la Bibliothèque nationale, 2, Paris 1874, p. 436, n. 143): «Codex Karoli Magni». (?)
1428 Acta Cusana: Quellen zur Lebensgeschichte des Nikolaus von Kues, ed. E. MEUTHEN, I, 1,
1401 - 17. Mai 1437, Hamburg
1976, p. 23, n. 65 (Nota a margine della citazione di Incmaro da una copia dell’Opusculum LV capitulorum): «Hoc volumen
vidi 1428 in Lauduno in biblioteca maioris ecclesie».
1481 ms. Città del Vaticano, Biblioteca
Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3952, f. 182v (Inventario di Bartolomeo Platina):
«Codex Karoli Magni ex membr. in gilbo».
1508 - 1513
ms. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 7136, f. 123v (Inventario di Fabio Vigili): «Opus
contra Iconomachos in quatuor libros distinctum...».
1519 - 1524
ms. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3962, f. 262 (Taccuino di Girolamo Aleandro): «Septimam [synodum] de qua dixi, Galli recusarunt, et in eam scripsit opus Carolus magnus non minore animi alacritate ad defensionem fidei...».
1522 BERNHARDUS LUTZEBURGENSIS, Catalogus
Haereticorum, I, 14, De scribentibus contra haereses et haereticos: «Carolus
Magnus imperator graece ac latinae doctissimus, ante septingentos annos contra certos haereticos opus scripsit in 4 libros partium, quod habetur Romae in Vaticana Bibliotheca».
Schema 1
Testimonianze dei quattro manoscritti conosciuti (1522-1784) 1522
Mag. (Da un registro della Biblioteca Vaticana, testo preso in prestito da Lorenzo Pucci il 26 Maggio 1522, cf. M. BERTOLA, I due
primi registri di prestito della Biblioteca apostolica vaticana: Codici vaticani latini 3964, 3966, Città del Vaticano
1942, p. 100): «Codex Caroli Magni multa sacre scripture dubia declarans».
1524 (Da una copia, fornita da Lorenzo Pucci,
del ms. perduto?) IOANNES FABRI, Malleus
in haeresim Lutheranam, VII, III, 6 -
[Riferimenti a OC I, 6].
1525 JOHANNES ECKIUS, Enchiridion locorum
communium adversus Ludderanos, 16, De imaginibus sanctorum: «Carolus
magnus quatuor libros scripsit contra volentes tollere imagines».
1533 - 1548
(?)
mss. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3951, f. 113, e 3967-3969, f. 17 e f. 28 (Catalogo della Biblioteca Vaticana da Paolo III a Giulio III, n. 2586): «Codex Caroli Magni in explanatione sacrae scripturae. Dns ij».
1537 IOANNES MORONUS, Nunziatura - Praga 29
Giugno 1537 (cf. supra, cap. 2, note 6 e
16).
1542 ms. Città del Vaticano, Biblioteca
Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3958, f. 182r (Lista dei libri posseduti da Aleandro
e desiderati dalla Biblioteca Vaticana?): «Liber Caroli Magni contra Constantinum et Hirenen Imperatores, latine scriptus».
1547 IOANNES CALVINUS, Acta synodi
tridentinae: Cum antidoto
[Estratti degli acta del secondo sinodo niceno tratti da OC, cf.
supra, cap. 2, nota 6]
*
AUGUSTINUS STEUCHUS EUGUBINUS,Contra Laurentium Vallam de falsa donatione Constantini, II, 60
[OC I, 6]
1549 OC – Editio Princeps, ed. JEAN DU TILLET, Paris 1549.
1550
*
IOANNES CALVINUS, Institutiototius christianae religionis,
III, De lege, 37 (I, XI, 14 nelle
edizioni successive) - [Estratti degli acta del secondo sinodo niceno tratti da OC].
1559 Gen.
I Libri Carolini vengono messi all’indice dall’Officio Sanctae Romanae et Universalis Inquisitionis, cf. Index auctorum et
librorum prohibitorum, Roma 1559, passim.: «Lib. inscrip. Opus Illustriss. et Excellentiss. seu spectabilis viri Caroli Magni,
etc. contra Synodum quae in partibus Graecie pro adorandis imaginibus stolide, sive arroganter gesta est». 1559
Ago.
Probabile distruzione o danneggiamento del manoscritto nei tumulti che seguirono la morte di Paolo IV (18 Agosto 1559), cf. Avviso di Roma - 19 Agosto 1559, ms. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Urb. 1039, f. 71: «Et mandorno via tutti li pregioni, abbrusciando li libri, et processi che vi trovorno, et poi dettero fuoc’al Palazzo».
Fig. 1: Opus Caroli Regis contra synodum, incipit, ms. Paris, Bibliothèque de l’Arsenal, 663, f. 1r – sec. IX (© BnF,