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HYDRO SYSTEMS

1.12 Considerazioni final

L’obiettivo principale del presente studio è quello di fornire informazioni ai gestori di reti irrigue consortili sulle caratteristiche strutturali e funzionali proprie dei sistemi di distribuzione con dispositivo elettronico di prelievo, attualmente presenti sul mercato. Le prove di laboratorio e le relative analisi riportate nei paragrafi precedenti già forniscono una panoramica chiara in merito alle caratteristiche tec- niche dei gruppi esaminati; tuttavia, si ritiene di aggiungere qualche breve considerazione che aiuti ulte- riormente i gestori nella individuazione delle soluzioni che meglio soddisfino le proprie esigenze distri- butive.

Dette considerazioni si riferiscono alle sole componenti idrauliche dei gruppi esaminate e sono desunte da una oculata analisi delle verifiche effettuate in laboratorio.

Considerando prima la parte esterna, ovvero dal guscio di protezione, si può facilmente osservare che tutte le ditte utilizzano lo stesso materiale con uno spessore di almeno 1,2 mm, certamente sufficiente per gli utilizzi usuali del sistema.

Per quanto riguarda i dispositivi di protezione da manomissioni, i dati e le informazioni raccolte consentono di affermare che diversi sono i tentativi di effrazione posti in atto dagli utenti e che risulta opportuno prevedere quanti più numerosi i dispositivi di protezione al fine di rendere difficile, se non impossibile, la manomissione dell’idrocontatore. Quindi, un buon idrante dovrà essere munito di:

• serratura con chiave; • contatto anti-intrusione; • fori per la piombatura.

Inoltre, il gruppo deve essere dotato di sportello di ispezione di dimensioni adeguate e tali da con- sentire ai gestori un facile accesso sia ai componenti idraulici che elettrici, in vista di possibili interventi di manutenzione e di ispezione.

Sui regolatori di portata, in base ai risultati delle prove effettuate sui vari sistemi, si può affermare che quelli del tipo ad anello modulante, interflangia o inseriti nel corpo idraulico, garantiscono un buon funzionamento e consentono agli utenti di gestire agevolmente la rete aziendale di valle. Ciò è dovuto proprio alla capacità di questi regolatori di indurre perdite di carico ridotte nei range di portate usuali di esercizio con incrementi bruschi per portate superiori. Fondamentale, per l’ottenimento di tale comporta- mento, è la durezza dell’elastomero, che non deve avere valori troppo alti pena una maggiorazione della portata effluente rispetto alla portata nominale Qnprevista. La differente durezza degli elastomeri utiliz- zati dalle varie ditte costruttrici spiega come l’andamento delle curve sia molto simile qualitativamente, ma non quantitativamente. La richiesta di un attento controllo sulla qualità degli elastomeri rappresenta, quindi un corredo indispensabile per qualsiasi fornitura. Agli effetti pratici sarà quindi quantomeno opportuno procedere ad una verifica delle portate su banco prova (anche del fornitore) prima dell’accet- tazione della fornitura. Purtroppo, le informazioni attualmente disponibili (anche dalla letteratura) non consentono di conoscere la variazione delle caratteristiche degli elastomeri nel tempo e quindi la varia- zione della curva caratteristica dei regolatori di portata. Date le condizioni di esercizio dei diversi gruppi di consegna, che rimangono per anni esposti ad ogni tipo di agenti atmosferici, certamente è da ritenere che detta curva caratteristica vari nel tempo, ma non se ne conoscono le modalità né l’importanza. Studi appositi andrebbero previsti al fine di chiarire questo aspetto in modo definitivo. Soluzioni alternative ai regolatori di portata ad anello modulante, in base alle informazioni che rinvengono dalle prove effettuate nel presente studio, non appaiono garantire maggiori certezze, ma danno talora adito a dubbi circa il loro pratico impiego.

Per ciò che concerne l’idrovalvola, la tipologia che viene più utilizzata è quella a membrana. Una soluzione alternativa all’idrovalvola a membrana è rappresentata da una valvola a doppia camera. Dalle prove si evince che tale tipo di idrovalvola permette un’apertura a carichi molto bassi; tuttavia non man-

cano alcune perplessità dovute al basso numero di idranti testati per questa tipologia. Questa informazio- ne è fondamentale sia per i gestori che per i progettisti in quanto un’errata analisi sulle pressioni di eser- cizio dei gruppi di consegna può condurre alla non apertura dell’idrante con conseguenze deleterie sia per gli utenti che per le amministrazioni coinvolte.

Come ultima componente idraulica si considera il contatore volumetrico. Indubbiamente sono da preferirsi, soprattutto per eventuali verifiche in campo, contatori con una buona leggibilità e con un numero di rulli tale da poter leggere oltre ai metri cubi anche le centinaia e le decine di litri. E’ inoltre da preferirsi un quadrante asciutto, utilizzato da tutte le ditte che hanno fornito i gruppi di consegna per le suddette prove.

In termini di mulinello, tre delle cinque ditte analizzate utilizzano un mulinello tangenziale mentre le restanti due un mulinello assiale autopulente. Dai risultati delle prove non è possibile trarre conclusio- ni generali, in quanto anche mulinelli aventi lo stesso tipo di funzionamento hanno precisioni diverse a seconda della ditta costruttrice. Questo dato si evince osservando la voce “errore“ nelle tabelle riportate al paragrafo 1.8. Per i dettagli delle singole prove si rimanda ai paragrafi precedenti. Da rilevare che il mulinello tangenziale lascia una luce di transito più ampia riducendo le possibilità di occlusione ad opera di corpi estranei presenti nel flusso.

Le prove si riferiscono ad apparecchiature fornite dalle ditte nei periodi temporali indicati nella relazione. La configurazione dei vari gruppi potrebbe, quindi, essere facilmente modificata in futuro dalle varie ditte in un’ottica di miglioramento tecnologico dei sistemi.

Infine, dalla presente indagine è emerso che il dispositivo di prelievo utilizzato nelle prove può ospitare pulsanti e display necessari per l’esercizio irriguo (nel caso di dispositivo con tessera), altrimenti presenti sul gruppo di consegna (nel caso di dispositivo con chiave). L’utilizzo di questi sistemi alternati- vi può influenzare e/o modificare il comportamento degli utenti soprattutto per quanto riguarda la dispo- nibilità di questi ad accettare la nuova tecnologia proposta. Sarebbe opportuno prevedere apposite indagi- ni di campo sui diversi dispositivi in uso da più anni al fine di verificare la affidabilità delle prestazioni nel tempo di entrambi i sistemi.

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2.1

prefazione

In questo rapporto vengono descritte le attività svolte nell’ambito della Convenzione INEA-DII (Istituto Nazionale di Economia Agraria – Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione) per l’analisi comparativa di alcuni sistemi automatizzati di distribuzione di acqua irrigua. I sistemi in oggetto sono di interesse per le politiche di razionalizzazione della distribuzione della risorsa irrigua di consorzi ed enti agricoli. Lo studio è il risultato dell’iniziativa congiunta tra l’Istituto Nazionale di Economia Agraria e il Dipartimento di Ingegneria dell’ Informazione della Seconda Università degli Studi di Napoli.

Il lavoro rientra nel quadro delle attività di assistenza tecnica di competenza del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, nell’ambito delle quali il Commissario ad Acta per la gestione delle attività ex Agensud ha affidato al suddetto INEA la realizzazione del progetto “Attività di assistenza tecnica e supporto agli Enti concessionari nel settore dell’uso irriguo delle risorse idriche”, rivolto al soste- gno dell’attività degli Enti operanti nel settore irriguo (Consorzi di Bonifica ed altri soggetti pubblici).

Per tale studio l’INEA si avvale anche della collaborazione dell’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (IAMB) per quanto riguarda gli aspetti più strettamente connessi alla parte idraulica. Le attività del DII invece sono rivolte agli aspetti informatici ed elettronici dei dispositivi su indicati.

Il lavoro si è basato, prevalentemente, sulla disponibilità di informazioni e hardware forniti da ditte italiane operanti nel settore, invitate a partecipare su espressa azione del Commissario ad Acta per la gestione delle attività ex Agensud e dell’INEA. Il materiale è stato in parte fornito al DII direttamente dalle ditte produttrici degli apparati. In alcuni casi le aziende considerate non hanno fornito hardware o documentazione, o lo hanno fatto in maniera solo parziale. Nei casi di mancata disponibilità le analisi del DII si sono basate solo su letteratura pubblicata su siti web o su brochure informative. Laddove i dati o le informazioni manchino, è riportata la dicitura NP (non pervenuto).

2.2

legenda

PCB Printed Circuit Board

SMT Surface Mount Technology

THT Through Hole Technology

RoHS Restrictive of Hazardous Substances, recente normativa europea che prevede l’utilizzo di componentistica senza piombo ecc.

EEPROM memoria non volatile cancellabile e programmabile elettricamente

EMI ElectroMagnetic Interference

EMC ElectroMagnetic Compatibility

ESD ElectroStatic Discharge

LCD Liquid Crystal Display

STN Super Twist Nematic

RTC Real-Time Clock

P.N. Part Number (codice identificativo del componente)

DUT Device Under Test

NP Non Pervenuto

NA Non Applicabile

Nonostante gli accorgimenti che si possano adottare, nessuna azione di risparmio idrico sarebbe tuttavia capace di permettere un reale risparmio della risorsa senza la volontà dell’uomo di ottenerla; un passaggio essenziale è quindi quello di rendere tutti consapevoli del problema ambientale ed economico, determinato da un uso non corretto dell’acqua. Il cambiamento di mentalità è un elemento imprescindibi- le per ottenere il risultato di un uso più razionale dell’acqua.

In tal senso, i sistemi automatizzati di distribuzione mostrano grandi potenzialità per ottenere oculate gestioni della risorsa idrica, mediante turnazioni e monitoraggio costante del fabbisogno reale. Lo stesso utente finale trae vantaggio dalla possibilità di pianificare l’erogazione, pur nei limiti concor- dati di volume e tempo.

Le caratteristiche tecniche e funzionali sulle quali questo studio si focalizza sono strettamente connesse alle modalità di utilizzo a cura dei Consorzi di Bonifica.