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PARTE TERZA

9.2. CONSIDERAZIONI SUL PROFILO LINGUISTICO DOPO LA BASELINE-

Dopo sei mesi dalla somministrazione dell’ultimo test della baseline-1 Luca ripete i due test di produzione di frasi passive (Verin, 2010) e relative (Volpato, 2010); in entrambi i test mostra di essere migliorato nella produzione di frasi a movimento argomentale e non argomentale.

Si suppone che nel test di frasi passive le maggiori percentuali di accuratezza nelle produzioni target (79%) e corrette (87%) rispetto alla baseline-1 (rispettivamente 46% e 63%) si siano presentate per due motivi.

Il primo e più consistente cambiamento riguarda la passivizzazione del verbo: durante la prima prova Luca aveva prodotto il 29% di frasi semplici SVO (Sara sta parlando a Marco) e il 4% di frasi attive

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con clitico di ripresa (Sara lo sta imboccando). Nel retest della baseline-2, invece, ha trasformato alla forma passiva tutti i verbi. Tra le produzioni passive, tuttavia, una frase è agrammaticale (A Marco viene visto dal papà) e due mostrano l’uso improprio del verbo calciare (Sara viene calciata dalla mamma; Viene calciata da Sara).

Il secondo cambiamento riguarda il cambio del verbo: nella baseline-1 la sostituzione di verbi non azionali con altri azionali arrivava al 34%, essendo presente sia tra le produzioni di frasi passive (17%: Sara viene abbracciata da Marco anziché Sara viene amata da Marco) che di frasi semplici SVO (17%: Il papà sta parlando a Marco, anziché Il papà viene sentito da Marco). In questo retest il cambio del verbo si trova solo tra le frasi passive e in percentuali minori (8%). Questi valori non si collocano più, come si è indicato nella Discussione (v. Cap. 8.2), tra le percentuali d’uso (dal 25% al 35%) dei bambini dai 3;5 ai 6;0 anni di Volpato et al. (2014; 2016), ma sono più simili alle percentuali dei soggetti adulti (4%). Perciò Luca, senza alcun insegnamento esplicito delle frasi passive, ora sostituisce i verbi non azionali con altri azionali con una frequenza simile a quella dei soggetti adulti e non più come i bambini piccoli.

Nella baseline-1 Luca aveva prodotto due occorrenze (8%) di frasi attive con clitico di ripresa, di cui una con l’uso improprio del verbo calciare (Sara lo sta imboccando; Sara la sta calciando). Ora che questa strategia è scomparsa, anche in questo caso Luca è più vicino alla performance degli adulti a sviluppo tipico del lavoro di Volpato et al (2014; 2016) e agli studenti universitari con DE di Cardinaletti e Volpato (2015). Di contro, si è allontanato dal profilo linguistico dei bambini a sviluppo tipico di Manetti (2013) e di Volpato et al. (2014; 2016) che insieme vanno dai 3;5 e i 6;2 anni d’età. Luca è migliorato anche nella produzione di frasi relative sul soggetto e sull’oggetto, passando dal 29% al 50% di produzioni target e dal 61% all’87% di strategie corrette. Anche in questo caso il cambiamento è significativo, dato che nella baseline-1 aveva evitato spesso (33%) la relativizzazione del verbo con diverse strategie scorrette, come la produzione di frasi passive (Il bambino viene visitato dal dottore), senza complementatore (Mi piace di più il bambino viene inseguito dal cane) o con complementatore anticipato (Mi piace di più che il bambino viene morso dall’orso). Si ricorda che le ultime due strategie, oltre a essere errate, portavano a produzioni agrammaticali.

Nella ripetizione del test sulle frasi relative Luca, avendo abbandonato le strategie scorrette sopracitate, non evita più la relativizzazione e non produce più frasi agrammaticali. Tuttavia tre occorrenze di frasi RO, pari al 13% degli stimoli totali, presentano ancora i ruoli tematici invertiti (Mi piacciono di più i bambini che vengono tirati dai leoni anziché Mi piacciono di più i bambini che i

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leoni tirano). Se da una parte è vero che Luca non è migliorato (13%) rispetto alla baseline-1 (12%),27

dall’altra parte è positivo che questa sia l’unica strategia scorretta rimasta. Si osservi inoltre che il valore della baseline-1 riguardava le frasi RS, che generalmente sono frasi meno complesse delle RO; ora invece l’errore si trova solo nelle frasi RO. Nel capitolo della Discussione (v. Cap. 8.2) si è segnalato che questo errore, pur essendo sporadico, non è in linea con i risultati della popolazione con DSA: i bambini dei lavori di Pivi e Del Puppo (2015) e di Pivi et al. (2016), come anche gli studenti universitari di Cardinaletti e Volpato (2015) non producono frasi con ruoli tematici invertiti. L’assegnazione dei ruoli tematici rimane dunque un elemento di fragilità per Luca e, visto che l’IE lavorerà inizialmente con la teoria tematica, si potrà valutare se dopo l’IE Luca avrà arginato questa strategia scorretta.

Le frasi RS mostrano un miglioramento significativo, passando dal 58% di accuratezza nella baseline- 1 a una produzione interamente target in questo retest. Luca produce correttamente anche un maggior numero di frasi RO, passando dal 58% di risposte corrette nella baseline-1 al 75% nella baseline-2. Questo significa che l’unica strategia scorretta del test, quella dell’inversione dei ruoli tematici (pari al 25% sul totale parziale di frasi RO) si trova esclusivamente nelle frasi relative sull’oggetto, che continuano ad essere faticose per Luca. Questo dato non sorprende perché, come già indicato nella Discussione (v. Cap. 8.2), l’asimmetria tra RS e RO è una costante in letteratura in diverse lingue, età e condizioni di sviluppo.

Per quanto riguarda le strategie corrette per evitare le frasi RO, le percentuali delle frasi RS passive tra la baseline-1 (21%) e la baseline-2 (25%) rimane pressoché invariata. Le strategie utilizzate in precedenza, come la produzione di frasi RS senza testa (Che viene sporcato di colore) o con DP di ripresa pieno (Mi piace di più il bambino che la mamma abbraccia il bambino) vengono sostituite da altre strategie, ovvero frasi RS con verbo attivo (Mi piacciono i bambini che stanno ricevendo dei baci dai cani) e un’occorrenza di costruzione causativa (I bambini che si fanno pettinare dal barbiere). Quest’ultima strategia, pari al 4% degli stimoli totali, si trova anche tra i soggetti coetanei di Luca nel lavoro di Di Tonno (2018), sia tra quelli con DSA (0,6%), che tra quelli a sviluppo tipico (0,7%); anche i soggetti universitari con DE di Cardinaletti e Volpato (2015) sostituiscono il 3% delle

27 La figura 12 del capitolo 7.1.2 mostra che la percentuale di frasi con i ruoli tematici invertiti è dell’8%. A questo valore va aggiunto un ulteriore 4% dato dall’occorrenza con ruoli tematici invertiti Mi piacciono di più che i bambini salutano i poliziotti. Visto che la frase presenta anche l’anticipazione del complementatore, si è deciso di conteggiare nel grafico in Fig. 12 quest’ultima strategia scorretta e non quella dei ruoli tematici invertiti.

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frasi RO con delle frasi RS con costruzione causativa. Pertanto l’impiego di questa strategia da parte di Luca non costituisce un peggioramento della sua performance nelle frasi relative.

In conclusione, i due retest mostrano che, nel complesso, la competenza di Luca nella produzione di frasi passive e relative è migliorata rispetto a prima. Luca infatti ha aumentato le percentuali di accuratezza in entrambi in test; tuttavia non raggiunge il livello dei GC e, dato che questi sono di tre anni più giovani di lui, i suoi progressi risultano ridimensionati. Inoltre produce ancora frasi agrammaticali o con ruoli tematici invertiti e ricorre a strategie diverse con le frasi RO; questi elementi inquadrano dunque un profilo ancora deficitario.

In assenza di un IE delle strutture sintattiche a movimento, il miglioramento rispetto alla baseline-1 può essere attribuito al naturale sviluppo linguistico di Luca, all’insegnamento scolastico, o a entrambi. Tra i test della baseline-1 e della baseline-2 sono passati sei mesi (da dicembre a giugno) e in questo arco di tempo Luca ha concluso la classe seconda della scuola secondaria di primo grado. Durante i mesi scolastici ha affrontato l’analisi logica della grammatica italiana, nella quale ha imparato a riconoscere nelle frasi il soggetto, il complemento oggetto e il complemento d’agente o causa efficiente. In particolare, per esercitarsi con quest’ultimo complemento, ha ricevuto un’alta esposizione alle strutture passive. Pertanto è possibile che il percorso scolastico abbia inciso positivamente sulla sua capacità di formulare frasi relative e passive.

L’attività di IE del capitolo seguente tratta la valenza verbale e la produzione di frasi passive e relative. In particolare si vuole potenziare la competenza di Luca nell’assegnazione dei ruoli tematici e nella produzione di frasi passive con verbi non azionali; tra le frasi relative si vuole migliorare la produzione delle RO e delle frasi relative oblique.

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CAPITOLO 10