• Non ci sono risultati.

Consistenza pesca e stock ittici in sovra sfrutta- sfrutta-mento

Nel documento Pagina n. 1 (pagine 68-72)

L’indicatore oltre a descrivere l’andamento di due importanti indicatori relativi alla pressio-ne di pesca quali lo sforzo di pesca (E), calco-lato moltiplicando il tonnellaggio (espresso in GT “Gross Tonnage”) per i giorni medi di pesca (come da Regolamento comunitario CE 2091/1998) e le CPUE (Catch Per Unit of Effort) che indicano l’ammontare di catture ottenute per un’unità di sforzo, descrive an-che l’andamento della percentuale e del nu-mero di stock ittici che sono in stato di sovra-sfruttamento, ovvero soggetti a una mortalità indotta dalla pesca superiore a quella corri-spondente al Massimo Rendimento Soste-nibile (FMSY o suoi proxy, F0.1, EMSY=0.4, o altro parametro proposto mediante stock as-sessment). Per la stima dell’indicatore ven-gono considerati esclusivamente gli stock ittici che sono stati valutati secondo procedu-re analitiche di stock assessement, i cui ri-sultati sono validati a livello internazionale da organismi tecnici della UE (Scientific,

Techni-cal and Economic Committee for Fisheries) e della Commissione Generale della Pesca del Mediterraneo (GFCM, General Fisheries Commission for the Mediterranean). Nel pe-riodo considerato (2007-2016) si osserva che la larga maggioranza degli stock considerati si trovano in uno stato di sovrasfruttamento, risultando la mortalità indotta dalla pesca superiore a quella necessaria per raggiunge-re uno sfruttamento sostenibile delle risorse. Tale sfruttamento è cresciuto dal 77,8% del 2007 al 95,5% del 2013, indicando uno stato di non sostenibilità della pesca per la grande maggioranza degli stock valutati. Recente-mente la percentuale di stock sovrasfrutta-ti ha subito una riduzione, raggiungendo il 77,8% nel 2015 per attestarsi all’83,3% nel 2016.

Per quanto riguarda, lo sforzo di pesca, in costante diminuzione dal 2004, ha registrato un aumento tra il 2008 e il 2009, passando da 25,2 a 26,5 e poi ha ripreso a diminuire tra

il 2009 e il 2017 arrivando a 17,1. Le catture per unità di sforzo (CPUE) continuano ad au-mentare rispetto agli anni precedenti, atte-standosi a 10,5 kg/die per il 2017. Dal 2009 è stata registrata una costante flessione di en-trambi i parametri (sforzo e CPUE), probabil-mente a indicare che, a fronte della riduzione dell’intensità di sfruttamento, non si osserva un complessivo recupero delle risorse sfrut-tate; dal 2014 in poi si rileva, invece, una in-versione di tendenza con un leggero aumen-to delle CPUE a fronte del permanere della flessione dello sforzo.

La parte dell’indicatore relativa agli stock ittici è costruita sulle valutazioni analitiche degli stock (solo quelle validate a livello in-ternazionale), e mostra la tendenza com-plessiva dello stato di sfruttamento degli stock ittici oggetto di pesca commerciale, al fine di evidenziare lo stato delle risorse og-getto di prelievo. Inoltre, il tutto è associato alla valutazione della copertura percentuale degli sbarcati per i quali sono disponibili le valutazioni di stock assessment. L’analisi è condotta a livello nazionale e di sottoregione secondo la ripartizione geografica indicata dalla Direttiva Quadro Strategia Marina. L’Italia partecipa allo sforzo di contenimento dell’impatto della pesca perseguito da tem-po dall’UE e ribadito in maniera forte dalla nuova Politica Comune della Pesca (PCP), in vigore dal 1º gennaio 2014 (Regolamen-to (UE) n. 1380/2013). La Politica Marittima Integrata (COM 2007/575) stabilisce un’ar-chitettura generale delle politiche marittime integrando una serie di strumenti trasversali rispetto ai diversi usi cui l’ambito marittimo è sottoposto, tra cui la Direttiva Quadro Stra-tegia Marina (2008/56/EC), la Blue Growth (COM 2012/494) e la Direttiva 2014/89/UE relativa alla pianificazione dello spazio ma-rittimo. Questi strumenti legislativi mirano a conseguire un uso armonico dell’insieme delle risorse marine fornendo strumenti pia-nificatori di ambito spaziale, al fine di favorire una crescita economica associata ai diversi usi del mare.

La nuova PCP ha introdotto una serie di norme rivolte alla protezione degli stock

it-Approfondimenti e ulteriori informazioni di dettaglio sono disponibili per ciascun indicatore popolato nella Banca dati ai seguenti link https://annuario.ispram-biente.it/ada/basic/6805 e https://annuario.isprambien-te.it/ada/basic/6955

tici e alla tutela dell’ambiente marino e ha i seguenti obiettivi: riportare gli stock ittici a livelli sostenibili, porre fine alle pratiche di pesca che comportano uno spreco di risor-se, creare nuove opportunità di occupazione e di crescita nelle zone costiere. A tal fine, la nuova PCP prevede la limitazione dei rigetti in mare (“Landings obligation”), il rafforza-mento dei diritti nel settore ittico, il decen-tramento del processo decisionale (regiona-lizzazione), il sostegno alla piccola pesca, il miglioramento delle conoscenze scientifiche riguardanti lo stato degli stock e l’assunzione di responsabilità nelle acque dei paesi ter-zi attraverso accordi internater-zionali dell’UE. Inoltre, è necessario conseguire livelli di F inferiori a Fmsy per tutti gli stock commer-ciali entro il 2015, ove possibile, e progressi-vamente al più tardi entro il 2020.

L’indicatore fornisce un’informazione fonda-mentale riguardo a una delle maggiori fonti di pressione sulla biodiversità marina ed evi-denzia la sostenibilità della gestione e la sua capacità di affrontare e risolvere questo tipo di problematica, ovvero la pesca. Inoltre, la riduzione della mortalità di pesca a un livello che permetta di conseguire il Massimo Ren-dimento Sostenibile è un passo necessario per raggiungere o preservare il buono stato ambientale, così come richiesto dalla Diret-tiva Quadro sulla Strategia per l’ambiente marino.

1.4 Il ciclo dei nutrienti (azoto e fosforo) nelle acque Obiettivo 7° PAA

Obiettivo 1f: Il ciclo dei nutrienti (azoto e fosforo) sia gestito in maniera più sostenibile ed efficiente nell’im-piego delle risorse

Valutazione Trend ADA2018

Indicatori Annuario dei dati ambientali Indicatore

inte-grato Tema banca dati indicatori

Distribuzione per uso agricolo dei

fertilizzan-ti (concimi, ammendanfertilizzan-ti e corretfertilizzan-tivi) Agricoltura e selvicoltura

Bilancio di azoto e fosforo da impianti

diac-quacoltura in ambiente marino (richiamo) * Pesca e acquacoltura

Emissioni di azoto equivalente in agricoltura Agricoltura e selvicoltura

Qualità delle acque: inquinamento da

pesti-cidi(richiamo) Idrosfera

Depuratori: conformità dei sistemi di

depu-razione delle acque reflue urbane Sistemi fogna-rio-depurativi delle acque reflue urbane

Idrosfera Depuratori: conformità del sistema di

fogna-tura delle acque reflue urbane Idrosfera

Percentuale di acque reflue depurate Idrosfera

* Indicatori utili al monitoraggio ma non presenti nel documento poiché non aggiornati nell’edizione corrente. I contenuti della scheda relativa a ciascun indicatore si compongono di un grafico; di un commento ai dati; di un collegamento all’obiettivo del 7° PAA monitorato; dello scopo o utilizzo dell’indicatore; di un’infografica. Sono inclusi commenti che sottolineano la rilevanza dell’indicatore rispetto al raggiungimento degli obiettivi laddove presenti ovvero la rilevanza della problematica.

Approfondimenti e ulteriori informazioni di dettaglio sono disponibili per ciascuno indicatore popolato nella Banca dati.

http://annuario.isprambiente.it

Fonte:ISPRA

Distribuzione percentuale valutazioni trend degli indicatori dell’Annuario dei dati Ambien-tali utilizzati per monitorare il presente sotto obiettivo

Fonte: ISTAT

Elementi nutritivi contenuti nei fertilizzanti

Distribuzione per uso agricolo dei fertilizzanti (concimi,

Nel documento Pagina n. 1 (pagine 68-72)