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Proteggere i cittadini italiani da pressioni legate all’ambiente e da rischi per la salute e il benessere

Nel documento Pagina n. 1 (pagine 191-197)

te dell’effetto dello scio- scio-glimento nivale nel periodo

Capitolo 3. Proteggere i cittadini italiani da pressioni legate all’ambiente e da rischi per la salute e il benessere

Il 7°PAA elenca una serie di impegni volti a migliorare l’attuazione della legislazione comunita-ria esistente e a conseguire ulteriori riduzioni nei livelli di inquinamento atmosferico e acustico. Inoltre, garantisce l’individuazione di azioni a lungo termine nell’ottica di conseguire l’obiettivo di un ambiente non tossico e si propone di affrontare i rischi derivanti dall’uso delle sostanze chimiche nei prodotti e nelle miscele di sostanze chimiche, soprattutto di quelle che interferi-scono con il sistema endocrino.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che i fattori di stress ambientali siano responsabili del 15-20% delle morti in Europa.

A livello comunitario sono già stati adottati standard elevati per la qualità dell’aria, tuttavia alcuni di essi (ad esempio, per il particolato atmosferico) sono tuttora superiori ai valori guida dettati dall’OMS, e in molte città l’inquinamento atmosferico rimane al di sopra dei valori consi-derati salubri per la popolazione.

Gli indirizzi europei e dell’OMS indicano la necessità di perfezionare gli strumenti di prevenzione ambientale dei fattori di rischio attraverso l’uso di metodologie più rappresentative dell’esposi-zione e di migliorare l’informadell’esposi-zione e la comunicadell’esposi-zione ambientale. Inoltre, le diverse istituzioni sono progressivamente convenute sul fatto che un sistema così complesso, costituito da pres-sioni e impatti ambientali, non è gestibile esclusivamente attraverso l’identificazione di valori soglia, ma necessita di un approccio integrato.

Integrazione che deve riguardare anche il piano della comunicazione e formazione, per evitare che i comportamenti della popolazione siano condizionati da distorte percezioni del rischio. Il presente obiettivo sarà di seguito descritto, per l’Italia, mediante i seguenti indicatori: Obiettivo 3a: Un significativo miglioramento della qualità dell’aria outdoor in Italia, che si avvicini ai livelli raccomandati dall’OMS, accompagnato da un miglioramento della qualità dell’aria indoor, sulla base dei pertinenti orientamenti dell’OMS

- Qualità dell’aria ambiente i principali inquinanti (PM10, PM2,5, NO2 e O3) - Stagione pollinica

- Concentrazione di attività di radon indoor

- Esposizione della popolazione ai principali inquinanti atmosferici outdoor - Emissioni di monossido di carbonio (CO): trend e disaggregazione settoriale - Emissioni dei principali inquinanti atmosferici

- Emissione di benzene (C6H6): trend e disaggregazione settoriale

- Riduzione delle emissioni convogliate in aria di macroinquinanti (SOx, NOx, CO, Polveri) - Riduzione delle emissioni non convogliate in aria di microinquinanti (COV - Composti Organici Volatili)

Obiettivo 3b: L’inquinamento acustico sia ridotto significativamente avvicinandosi ai livelli raccomandati dall’OMS

- Rumore da traffico: esposizione e disturbo - Popolazione esposta a rumore

- Superamenti dei valori di riferimento normativo per campi elettromagnetici generati da impianti per radio telecomunicazione ed elettrodotti, azioni di risanamento

- Numero di pareri preventivi e di interventi di controllo su impianti per radiotelecomunicazione ed elettrodotti

Obiettivo 3c: Standard elevati per l’acqua potabile e per le acque di balneazione per tutti i cittadini italiani

- Acque di balneazione

Obiettivo 3d: Gli effetti combinati delle sostanze chimiche e dei problemi di sicurezza rela-tivi a interferenti endocrini siano efficacemente affrontati in tutta la pertinente legislazione italiana, i rischi per l’ambiente e per la salute, in particolare per quanto riguarda i bambini, connessi con l’uso di sostanze pericolose, comprese le sostanze chimiche nei prodotti, vengano valutati e ridotti al minimo. Saranno individuate azioni a lungo termine al fine di raggiungere l’obiettivo di un ambiente non tossico.

- Stabilimenti a rischio di incidente rilevante (numero e tipologia). - Quantitativi di sostanze e preparati pericolosi

- Sicurezza sostanze chimiche: REACH

Obiettivo 3e: L’uso di prodotti fitosanitari non comporti alcun effetto negativo per la salute umana o che non abbia alcun impatto inaccettabile sull’ambiente, nonché l’uso sostenibile di detti prodotti.

- Uso “sostenibile” dei prodotti fitosanitari

Obiettivo 3f: I problemi di sicurezza relativi ai nanomateriali e a materiali con proprietà simili siano effettivamente affrontati nel quadro di un approccio coerente tra le diverse legislazioni

Al momento non esistono indicatori nell’Annuario dei dati ambientali che monitorino il fenomeno.

Obiettivo 3g: Siano conseguiti progressi decisivi nell’adattamento agli impatti dei cambia-menti climatici

- Strategie e piani di adattamento ai cambiamenti climatici - Ondate di calore e mortalità

Al fine di garantire una trattazione logica degli argomenti, l’ordine dei sub-obiettivi può essere diverso da quello proposto nel 7° PAA.

Dal grafico è possibile osservare che il numero degli indicatori selezionati e disponibili, risulta variabile tra i 6 sotto obiettivi, da un minimo di 2 (sotto obiettivi 3c e 3g) ad massimo di 18 (sotto obiettivo 3a). In particolare per il sotto obiettivo 3a, ossia miglioramento della qualità dell’aria outdoor in Italia, sono presentati 18 indicatori di base, di questi: 7 risultano positivi, 5 stabili , 4 negativi (situazione ancora distante dai livelli raccomandati dall’OMS ) mentre 2 non sono definibili. Il confronto di tipo percentuale (vedi grafici riportati in coda alle tabelle per sotto obiettivo) mostra il miglioramento del 50% degli indicatori per i sotto obiettivi 3c e 3g, del 40% degli indicatori riferiti al sotto obiettivo 3a , mentre per il 25% nel caso del sotto obiettivo 3d. Per il sotto obiettivo 3e (in breve uso sostenibile dei prodotti fitosanitari) non risultano, invece, indicatori in miglioramento, dei 3 indicatori individuati 2 risultano in peggioramento e 1 risulta non definibile. Situazione stabile per il oltre il 70% degli indicatori afferenti al sotto obiettivo 3d, oltre il 60% per il sotto obiettivo 3b , il 50% per il sotto obiettivo 3c e il 36% per il sotto obiettivo 3°.

Fonte: ISPRA

Distribuzione valutazioni trend degli indicatori dell’Annuario dei dati Ambientali utilizzati per monitorare i sotto obiettivi dell’ Obiettivo 3 del 7 PA

Obiettivo 7° PAA

Obiettivo 3a: Un significativo miglioramento della qualità dell’aria outdoor in Italia, che si avvicini ai livelli rac-comandati dall’OMS, accompagnato da un miglioramento della qualità dell’aria indoor, sulla base dei pertinenti orientamenti dell’OMS

Valutazione Trend ADA2018

Indicatori Annuario dei dati ambientali Indicatore integrato Tema banca dati indicatori

Qualità dell'aria ambiente: ozono troposferico (O3) Qualità dell’aria am-biente: i principali inqui-nanti (PM10,PM2,5,NO2 e O3

Atmosfera

Qualità dell'aria ambiente: particolato (PM10)

Qualità dell'aria ambiente: particolato (PM2,5)

Qualità dell'aria ambiente: biossido di azoto (NO2)

Indice pollinico allergenico Stagione pollinica Ambiente e

benes-sere Stagione pollinica

Concentrazione di attività di radon indoor Attività nucleari

e radioattività ambientale Esposizione della popolazione agli inquinanti

atmosferici outdoor - Ozono Esposizione della popolazione ai principali inquinanti atmosferici outdoor

Ambiente e benes-sere

Esposizione della popolazione agli inquinanti

atmosferici outdoor - PM10 Ambiente e benes-sere

Esposizione della popolazione agli inquinanti

atmosferici outdoor - PM2,5 Ambiente e benes-sere

Esposizione della popolazione agli inquinanti atmosferici outdoor - NO2

Emissioni di monossido di carbonio (CO): trend e

disaggregazione settoriale Atmosfera

Emissioni di particolato (PM10): trend e

disaggre-gazione settoriale Emissioni dei principali inquinanti atmosferici Atmosfera

Emissioni di sostanze acidificanti (SOx, NOx, NH3): trend e disaggregazione settoriale

Emissioni di precursori di ozono troposferico (NOx e COVNM): trend e disaggregazione settoriale Emissione di benzene (C6H6): trend e

* indicatori utili al monitoraggio ma non presenti nel documento poiché non aggiornati nell’edizione corrente. I contenuti della scheda relativa a ciascun indicatore si compongono di uno più grafici; di un commento ai dati; di un collegamento all’obiettivo del 7° PAA monitorato; dello scopo o utilizzo dell’indicatore; di un’info-grafica. Sono inclusi commenti che sottolineano la rilevanza dell’indicatore rispetto al raggiungimento degli obiettivi laddove presenti ovvero la rilevanza della problematica.

Approfondimenti e ulteriori informazioni di dettaglio sono disponibili per ciascun indicatore popolato nella Banca dati. http://annuario.isprambiente.it

Obiettivo 7° PAA

Obiettivo 3a: Un significativo miglioramento della qualità dell’aria outdoor in Italia, che si avvicini ai livelli rac-comandati dall’OMS, accompagnato da un miglioramento della qualità dell’aria indoor, sulla base dei pertinenti orientamenti dell’OMS

Valutazione Trend ADA2018

Indicatori Annuario dei dati ambientali Indicatore integrato Tema banca dati indicatori

Riduzione delle emissioni convogliate in aria di

macroinquinanti (SOx, NOx, CO, Polveri) Valutazione e autorizzazione

ambientale Riduzione delle emissioni in aria di

microinqui-nanti (COV - Composti Organici Volatili)* Valutazione e autorizzazione

ambientale

Fonte: ISPRA

Distribuzione percentuale valutazioni trend degli indicatori dell’Annuario dei dati Am-bientali utilizzati per monitorare il presente sotto obiettivo

Nel documento Pagina n. 1 (pagine 191-197)