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4. Analisi dei dati qualitativi

4.2 Risultati dell’analisi

4.2.4 Consumi e relazioni

Nello strutturare l’intervista abbiamo pensato a questa categoria come un modo per poter approfondire la relazione fra il modo di consumare del soggetto e quello dei suoi familiari e amici. Lo scopo era di andare a trovare degli esempi di consumo verde da parte di familiari e amici che avessero influenzato il consumatore nei suoi acquisti, o viceversa. In una prima fase le nostre domande andavano a chiedere all’intervistato cosa i suoi amici o familiari consumavano, se acquistavano verde e che tipologia di acquisto verde effettuavano. Successivamente siamo andati a chiedere se l’intervistato conoscesse una persona più verde di lui, e se la persona lo ispirasse a comportarsi alla stessa maniera.

Purtroppo, nello svolgimento delle interviste abbiamo riscontrato un basso tasso di risposta a queste domande da parte di molti intervistati. Questo è da collegarsi al fenomeno già riscontrato nel paragrafo 4.2.2. Infatti, gli stessi intervistati che non hanno risposto alla domanda “Hai mai acquistato un prodotto/servizio “verde” o sostenibile?”, perché non sapevano cosa fosse un prodotto verde o sostenibile, anche in questo caso non hanno detto niente riguardo ai consumi verdi o sostenibili effettuati dai loro familiari o amici. Infatti, cinque intervistati su dodici hanno dichiarato di non conoscere nessuno che consuma verde, di non pensare niente al riguardo e di non essere interessati a sapere che cosa pensano gli altri di questa cosa.

Data la poca mole di dati a disposizione abbiamo deciso di analizzare singolarmente ogni intervista senza avvalerci dell’uso della “tabella pivot”. Gli argomenti principali che vengono fuori dall’analisi sono:

I familiari non sono attenti al consumo verde, ma sono più attenti al lato

economico:

Letizia (F, 29): “I miei familiari sarebbero molto favorevoli al consumo verde se non fosse che sono un attimo scioccati che ci sia una così grande differenza di costo.

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Cristina (F, 36):” mia sorella sta attentissima a tutto quello che riguarda il consumo, quindi un consumo relativo del gas, lavatrice fatta solo la cena dopo cena, insomma ad una determinata fascia oraria. Super-attenta anche nel consumo alimentare quindi anche quando va a fare spesa, lei sta attenta non tanto al discorso di rispetto dell’ambiente, ma di più al fatto del risparmio.

Michele (M, 30):”Se penso alla generazione passata, quella dei miei nonni che ha vissuto la guerra e vivono il supermercato come una fonte di ricchezza, “vado a far la spesa al supermercato” è TUTTO nel carrello perché hanno patito la fame. Hanno visto la guerra, quindi andare nel paese della cuccagna, il supermercato, per loro è un motivo di SODDISFAZIONE. Ma no! Ma figuriamoci. Non gli interessa, perché semplicemente non hanno questo tipo di cultura. […] Familiari e amici dicono che è costoso.”

Le motivazioni di questa assenza di sensibilità al consumo etico da parte dei familiari sono ben riassunte da questo pezzo:

Paolo (M, 46): “nell'ambito familiare se mi rivolgo a genitori… quindi persone con un età più avanzata…fanno totalmente fatica… li totalmente fatica a pensare anche a me che consumo certi prodotti. O sono legati ad un'autoproduzione e qui mi riferisco a prodotti ortofrutticoli o poco altro… in quel caso il consumo “genuino” lo concepiscono. Però, appartenendo a una generazione diversa fanno immensa fatica.”

Mentre per quanto riguarda amici la situazione cambia leggermente in favore di un consumo più sostenibile. Vediamo alcuni estratti che avvalorano la nostra dichiarazione:

Michele (M, 30): “Forse i ragazzi della nostra generazione di più. Molto di più, perché subisce in prima persona le problematiche legate all’occupazione e si rendono conto che in Italia il futuro legato alle grandi industrie, come era prima, è un futuro che andrà a perdere e che verrà sostituito con un futuro legato ai servizi che saranno chiaramente sviluppati se noi cerchiamo di riuscire a dare forza a quelle che sono le caratteristiche del territorio che sono l’artigianato, l’innovazione e così via”

Nonostante questo argomento sia stato abbastanza ostico, ci sono tuttavia una serie di dichiarazioni di risposta alla domanda “Chi è la persona più verde che conosci? Vorresti essere come lei/lui?” Andiamo a vedere le risposte:

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Paolo (M, 46): “Ehm, si! Si! c'è una persona…un amico che conosco da qualche anno anche lui con famiglia. Che vive qua vicino in un ambiente agricolo e che vedo che è attento. Si! Per quel senso di gratificazione che provo quando inserisco prodotti di quel genere nel mio ambito. […] di prodotti che comunque abbiamo un grado di qualità e di protezione della salute, salubrità di carattere superiore rispetto ad un mercato anche del tipo alimentare che ritengo impattante sull'ambiente ma poi impattante sullo stesso prodotto che consumi.”

Letizia (F, 29): “La persona più verde che conosco si chiama Alessia. E’ una mia amica. Mi piacerebbe molto perché lei ci mette molto, molto impegno. Richiede molto impegno essere verde. Si, si. Deve essere MOLTO molto, molto molto forte. Cioè una costante. Te ti devi alzare la mattina e vivere in maniera verde finché non te ne vai a letto. E’ un impegno importante… Purtroppo sono pigra, mi piacerebbe avere le condizioni per poterlo fare… insomma… più tempo, più soldi.”

Cristina (F, 36): “Si, mi piacerebbe. Iniziare a provare nell’ambito del detersivo per lavatrice e lavastoviglie, sia per l’ambito dell’igiene personale. […] e inizio ad abituarmi, io, perché naturalmente cioè, anche a livello di saponi o roba del genere la differenza la sento per forza.”

Da queste tre risposte vediamo che c’è un interesse ad aprirsi maggiormente a questo tipo di consumi, ma allo stesso tempo c’è sempre una grande paura a cambiare radicalmente le proprie esigenze per abbracciare un tipo di consumo etico. Questo punti di vista viene ben riassunto da una frase espressa da una delle intervistate che dice:

Patrizia (F, 54): Perché a volte tanta gente ha paura di cambiare il prodotto, di trovarsi male. Dice: “ma io sono abituata con questo tipo di marca e con questo tipo di prodotto. Perché devo cambiare?”