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Consumo energetico ed emissioni di carbonio

CAPITOLO TERZO Traduzion

3. Prospettive sul consumo energetico nell’edilizia e sulla riduzione delle emissioni di gas serra

3.1 Consumo energetico ed emissioni di carbonio

3.1.1 I dati più recenti sulle emissioni globali di Co2

Al fine di affiancare le autorità e i leader mondiali nell‟organizzazione e nella convocazione della Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti

Climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change,UNFCCC), l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) ha recentemente promulgato un documento che include un

rapporto sulle emissioni di CO2 prodotte dalla combustione di carburante. Le statistiche del 2009

sulla quantità globale di emissioni diCO2 rivelano il primo calo nel consumo di carburante dei Paesi

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riconducibili alla recessione economica che ha travolto il mondo occidentale tra il 2008 e il 2009, inoltre si stima che i dati sulla quantità di emissioni del 2010 possano in larga misura salire nuovamente.

Immagine 3-1 Emissioni di CO2 nel mondo

(Fonte: Graphic Obsession)

Dal rapporto emerge principalmente che:

1) 2/3 delle emissioni globali del 2009 provengono da una decina di Paesi o poco più; Cina e America, in testa alla classifica, producono il 41% delle emissioni globali di CO2.

2) Tra il 1990 e il 2009 le emissioni prodotte dalla combustione del carbone sono aumentate, passando dal 40% al 43%; le emissioni di CO2 prodotte dalla

combustione di gas naturali sono aumentate passando dal 18% al 20% e le emissioni di CO2 prodotte dalla combustione di petrolio si sono ridotte dal 42% al

37%.

3) Due settori – il settore della produzione di energia termica ed elettrica e il settore dei trasporti – nel 2009 hanno prodotto complessivamente quasi 2/3 delle emissioni globali di CO2, rispetto al 58% di emissioni prodotte nel 1990.

3.1.2 Produzione di energia e calore: le due maggiori fonti di emissioni di CO2

a livello globale

Le stime sopra citate e i dati raccolti in America dal Laboratorio di Ricerca del Sistema

Terra dell‟Agenzia Nazionale Oceanica e Atmosferica (National Oceanic and Atmospher Agency,

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CO2 contenuta nell‟atmosfera abbia ormai superato tutti i record registrati in 50 anni di storia del

laboratorio.

Secondo l‟AIE il settore della produzione di energia termoelettrica, che determina il 41% delle emissioni globali di CO2, costituisce la principale fonte di emissioni a livello mondiale. Se

sommate alle emissioni prodotte dalla combustione di carburanti fossili nel settore dei trasporti, le emissioni complessive dei due settori raggiungono circa 2/3 delle emissioni globali di CO2.

Sono pochi i Paesi in cui è già stata adottata una legislazione sul carbonio: lo Stato di California, ad esempio, ha promulgato la legge AB32, il cui obiettivo consiste nel portare nel 2020 a una riduzione delle emissioni di gas serra che riporti ai livelli del 1990. Non molto tempo fa l‟Australia ha intrapreso la realizzazione della sua prima Legge Nazionale e la Camera dei Rappresentanti ha approvato il progetto di tassazione del carbonio. Il disegno di legge sulle risorse energetiche, che entrerà in vigore solo previa approvazione del Senato, potrebbe diventare una delle più complete direttive al mondo per la riduzione del carbonio.

Il 28 novembre 2011 è stata inaugurata in Sudafrica la Conferenza delle Parti della

Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici. Diversi scienziati

specializzati nella protezione ambientale e nello studio dei cambiamenti climatici hanno condotto incessantemente campagne in favore di un patto legalmente vincolante per la riduzione globale delle emissioni di gas serra, tuttavia non hanno ottenuto risultati degni di nota o, per meglio dire, non vi è stato alcun risultato, proprio come nel 2010.

3.1.3 Il piano d’azione dell’AIE sul tema delle tecnologie edilizie per il risparmio energetico a basse emissioni di carbonio

Il 16 maggio 2011 l‟Agenzia Internazionale dell‟Energia ha annunciato ai media che l‟utilizzo di tecnologie di riscaldamento e raffreddamento ad alta efficienza energetica e a basse (se non nulle) emissioni di CO2 nell‟edilizia residenziale, commerciale e pubblica può portare a una

riduzione su larga scala dei consumi energetici e delle emissioni di carbonio. Il consumo energetico per il riscaldamento e il raffreddamento nei settori edilizi sopra citati è pari infatti a circa 1/3 del consumo energetico globale.

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Nel Piano d‟Azione Edifici ad alta efficienza energetica: impianti di riscaldamento e

raffreddamento pubblicato dall‟AIE sono descritte tecnologie come il riscaldamento a energia

solare, le pompe di calore, lo stoccaggio di energia termica e la cogenerazione nei servizi di costruzione. Nel Piano si afferma inoltre che nel 2050 queste tecnologie potrebbero potenzialmente ridurre le emissioni di CO2 di 2 Gt, (l‟equivalente di ¼ delle attuali emissioni di CO2 prodotte dagli

edifici), consentendo al contempo di risparmiare una quantità di energia pari a quella che si otterrebbe con la combustione di 710.000.000 t di petrolio.

Il Piano d‟Azione ha rivelato come rivoluzionare il riscaldamento, il raffreddamento e la fornitura di acqua calda negli edifici. Nel 2050 la quantità di combustibili fossili necessaria per fornire calore e acqua calda negli ambienti edilizi potrebbe ridursi di una quota compresa tra il 5% e il 20% (a seconda delle specificità dell‟area) rispetto ai valori attuali; inoltre il tasso di efficienza medio dei sistemi di raffreddamento globali potrebbe raddoppiare.

Oltre a descrivere tecnologie e combustibili relativamente poco utilizzati e tuttavia di grande importanza (come le biomasse), nel Piano vengono evidenziate quattro scelte tecnologiche chiave:

1) Nei sistemi solari termici attivi l‟acqua riscaldata tramite energia solare può essere usata per riscaldare l‟ambiente oppure per incrementare la fornitura di acqua calda sanitaria.

2) La cogenerazione utilizzata negli edifici per il riscaldamento degli ambienti o per incrementare la fornitura di acqua calda sanitaria può essere utilizzata per alimentare termicamente i dispositivi di raffreddamento degli ambienti.

3) I sistemi dotati di pompe di calore con terminali ad alta efficienza (come i condizionatori) possono essere progettati per il riscaldamento e per il raffreddamento, a seconda dell‟integrazione apportata nelle fasi di creazione e progettazione dei sistemi stessi.

4) Lo stoccaggio di energia termica è di grande rilevanza nell‟ambito delle energie rinnovabili in quanto consente di ottimizzare le funzioni dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento, aumentando inoltre la flessibilità dei sistemi di bilanciamento energetico.

La capacità dei sistemi solari termici potrebbe essere sviluppata fino a diventare 25 volte maggiore del livello attuale; la capacità di cogenerazione (CHP) per i servizi di costruzione potrebbe diventare fino a 45 volte maggiore rispetto al livello attuale. Infine, nel 2050 metà dei sistemi per il riscaldamento degli ambienti e per la produzione di acqua calda presenti sul pianeta potrebbero essere dotati di accumulatori di calore.

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3.2 Prospettive sul consumo energetico degli edifici e sulle emissioni di carbonio

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