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„ contagio fono stati in Cadice simili a quelli, che

L'istessa febbre gialla di America, afflisse Cadice nel

I799>e

l'Andalusia, Provincia della Spagna, e singolarmente la Città di Siviglia, negli anni i8co,

e

e iHoi. I rapporti de'Medici sulla malattia di Ca-dice, c dell*Andalusia, dicono pure, che la febbre maligno-biliosa dell'Indie Occidentali si contrae fa-cilmente dagli Europei,

ma

che la medesima rifpar-mia i naturali delPaese, e quelli che da lungo tem-po sono accostumatial loroclima*

Dovendo

poi ren-dere ragione di questoteorematentano provarlocon un farro assai singolare che si diceavvenuto in Ca-dice, cioè che la febbre gialla si contrasse soltanto da i domiciliatidi quella città, e non dagli Indivi-dui, benché Spagnuoli, che eranoritornati di fresco dili'America% ove soggiornarono da lungo tempo.

Ecco come

spiegano il fenomeno

a Lo

stato dell'

atmosfera, e il calore dell'Estate antecedente al

contagio fono stati in Cadice simili a quelli, che

regnano annualmente all'Afille: ne sono perciò

rimasti illesi coloro,che da poco

tempo

eranoar

,, rivati da quelle Contrade,

come

che abituatia si»

mile temperatura di atmosfera, mentre i domici.

liati in Cadice ne sono rimasticolpiti per una ra-,, gione inversa di ciò che accade nelcontinente di America, e nell'Isole vicine.=: Perchèil Sudorvis*

Ugno, malattia epidemica fatalissima, che si manife-stò la prima volta in Inghilterra,andava a ritrovare anco ne'Paesi Bassi, ed in Francia gl'Inglesi, che

vi si erano rifugiati per sottrarsi ai suoi colpi,

men-tre risparmiava li stranieri che soggiornavano'in In-c

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ghiiterra? Perchègl'Inglesinel!'abbandonare il Pae-se nativo portavano seco loro il consueto genere di vivere, le loro abitudini, e il loro temperamento

.

A ma

sembra però che il fatto de'Negri di Filadel-fia distrugga tutta questa teorìa. Seguendo adunque le trecciedella soiaesperienza,che deeesserela

nor-ma

di tutti,ove il pericolo è grande, e vicino, pas-serò a parlare deltafebbre gialla, che

dominò

ih Fi-ladelfia nell'anno 1793»

come

quella che oltre l'a-vere presso a poco ristessa natura di quella di Ca-dice,e delPAndalus;a, offreancora delle nozioni più estese sul $uo vero carattere, e sul

modo

di curar-la, per le grandi, ed utili osservazioni, che sono state fatee sugli effetti terribili prodotti da questa malattia da i Medici che dovettero combatterla nel-la Capitale della Pensifvania.

La

febbre gialla si manifestò in Filadelfia nel gior-no 26. Luglio J793,

ma

disgraziatamente da questo giorno in cui fu veduto il primo individuo assalito dalla febbre gialla per opera unicamente del

com*

mercio, cheegli aveva avuto coli'equipaggio di un vascello già infetto sino ai 19 Agosto non v'ebbe provvidenza alcuna per preservare gii Abitatori di quella Metropoli da una cosi tremenda calamità.

Non

si

deae

orecchio alla decisione di più Medici,

i quali asserivano, e sostenevano doversi prendere contro quel

morbo

insolita tutte quelle pia rigorose misure, ondefa d'unpo usar nella peste.

Mancava

in quel tempodallaCapitale della Pensilvaniail Pre-sidente JVasington, lacuipresenza sarebbe stata cer-tamente proficua, e pePconsiglio, e per l'opera ìq quelle combinazioni, li desiderio di non

aottomet-DigitizedbyGoogle

tersi a una legislazione dura, e interpetrabile,quale doveva richiedersi dalle circostanze,* l'amore della dissipazione,laincuria di tutti i piii ragionevoli av-vertimenti, e lo stesso interesse di non arenare il traffico intemo, ed esterno contribuironoalla propa-gazione di quella fatale malattia. Se il Comitato di Polizia erettosi, in Filadelfia a

morbo

diffuso, e co-mune,si fosse is:itu'to ali*approdardel Vascello so-spetto lungo la spiaggia della Pensilvania , e se la inibizione pitr formaladi ogni commerciocolla gen*

te infetta sifosse efficacementevoluta daiprimi istan-, ti, nissuno sarebbe peritotra gli abitanti di quella Città, nè tra i Cittadini delle altre unite Provincie di quellagrande Repubblica.

Non

essendo però mio scopo, nè volendo io cen-surare un errore politico, che potò fors'anco esse-re il risultato naturale della discordia de'Medici dì America sulla definizione di unamalattia quasi nuo-va peressi mi occuperò soltanto di farne conosce-re la natura, il carattere, i sintomi, e lacura.

Le

mie osservazioni sono estratte fedelmente dalla Sto-ria della febbre gialla, che

dominò

in Filadelfia in alcuni mesi del 1793 scritta dal

Medico

America-no Matteo Qarey. Risulta pertanto da un Rapporto dei Dottori Currie> e Cattimi!,iqualiebbero istruzio-ne dal Collegio medico di Filadelfia d* invesxigare l'origine diquestom*.le, edalla somiglianzadei sin»

tomicaratteristici dellafebbregialla dell*Isole dell'In-dia Occidentale, che simile malattia non era indige-na a Filadelfia,

ma

trasportata. I sintomi, che ca-ratterizzavano il primo grado della febbre erano nel-la massima parte de' casi, dopo uu accesso di

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do

di qualche durata, un vivo polso stirato, cute ardente, dolor di capo, di spalle, edi

membra,

a-spetto infiammato, occhi accesi,*lingua sordida, oppressione, è sensazione dolorosa allo stomaco, specialmente pigiandolo; frequenti deliquj, e sfarsi divomitosenza alcun discarico, eccetto che il con-tenuto dell'ultimo cibo preso,e stitichezza.

Quan-do si procuravano delle evacuazioni la prima gene-ralmente dimostrava un difetto di bile,o siaun im-p dimento al di leiingresso negli intestini.

Ma

le

purghe farci alteravano universalmente questa

ma-lattia. Questi sintomi con maggiore, o minore vio-lenza generalmente continuavano da unoaire gior. ni, ed anco quattro,e perfino cinque, edallora gra-datamente diminuendo lasciavano il paziente libe-ro da ogni dolore, eccettuata una generale debolez.

za. Allorché isintomifebbrilideclinavano ad un trat-to, essi erano immediatamente seguitati da una tin-ta ghlla nell'opaca cornea, o sia bianco dell'oc-chio.

Un

accrescimento di oppressioni aiprecordi»

ed un costante eccitamento al vomitodi qualunque cibò preso con grandi sforzi, accompagnati da bor-borismo, o gorgoglio ne! ventre. Se questi sinto-mi non si dissipavanosollecitamentene succedeva il

vomito di materia rassomigliante ai fondi di caffè in colore, e consistenza, chiamato

communemen-te vomito nero, talora accompagnato, o seguitato da emorragie dal naso, fauci, gengive, edaltre

par-ti del corpo, singhiozzo, agitazioni,sospiri profon-di, delirio comatoso, o soporoso, e finalmente la

morte.

Quando

la malattia riesciva fatale ciò acca-deva generalmente tra il quinto, e l'ottavo giorno.

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