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Contatti con la Nuclear Energy Agency dell’OCSE

Agli inizi di giugno del 2019, il Direttore Generale della NEA (Nuclear Energy Agency dell’OCSE), dott. William Magwood, accompagnato da personale di quell’agenzia e della delegazione italiana di Parigi presso le organizzazioni internazionali, ha incontrato il Presidente della Commissione, on. Vignaroli, negli uffici del Parlamento. In quell’occasione, ha avuto luogo un cordiale scambio di informazioni e di punti di vista su vari aspetti. In particolare, il DG NEA:

‐ ha informato sulle attività dell’Agenzia, con particolare riguardo alla gestione dei rifiuti radioattivi;

‐ ha riferito che sono in corso discussioni a livello europeo sulla gestione dei rifiuti ad alta attività, riguardanti anche la possibilità di accordi su un sito “regionale” per il relativo smaltimento (informazioni di maggior dettaglio in allegato 6);

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‐ ha sottolineato la necessità e l’urgenza della ratifica italiana degli emendamenti delle Convenzioni sulla responsabilità civile nel campo dell’energia nucleare31, infatti essi non possono essere applicati finché non sono approvati da tutti i Paesi firmatari32 (al momento dell’incontro l’Italia risultava essere l’unico Stato membro a non aver concluso la ratifica, impedendo così il deposito simultaneo deciso nel 2004 dal Consiglio europeo);

‐ ha illustrato l’articolazione delle Commissioni e dei gruppi di lavoro della NEA;

‐ ha evidenziato gli sforzi fatti dalla NEA per il mantenimento delle competenze, in particolare attraverso il NEST (Nuclear Education, Skills and Technology Framework), cui partecipano anche organizzazioni italiane quali ENEA, INFN, ISIN, Università di Milano;

‐ ha sottolineato come venga particolarmente curato il tema dell’informazione e della comunicazione, invitando il Presidente della Commissione a partecipare, con un intervento specifico, al Seminario che si sarebbe tenuto in settembre presso gli uffici NEA di Parigi, dal titolo “Stakeholder Involvement in Risk Communication: Dialogues Towards a Shared Understanding of Radiological Risks”.

Ha fatto seguito l’illustrazione delle principali attività della Commissione in materia di rifiuti radioattivi, da parte del Presidente on. Vignaroli, ed una successiva discussione che ha riguardato:

- l’impoverimento delle conoscenze in diversi Paesi come l’Italia in materia di sicurezza nucleare e radioprotezione;

- le difficoltà legate alla realizzazione di un Deposito nazionale;

- la complessità delle attività di decommissioning degli impianti;

- il problema generale della gestione nel lungo termine dei rifiuti radioattivi;

- l’importanza della adeguata comunicazione delle scelte istituzionali ai cittadini;

- il ruolo dell’energia nucleare;

- l’opportunità che si crei un canale di comunicazione tra la Commissione e la NEA, anche attraverso la delegazione italiana permanente presso le organizzazioni internazionali.

 

31  Trattasi della ratifica ed esecuzione dei seguenti Protocolli: a) Protocollo emendativo della Convenzione del 29 luglio 1960 sulla  responsabilità civile nel campo dell’energia nucleare, emendata dal Protocollo addizionale del 28 gennaio 1964 e dal Protocollo del  16  novembre  1982,  fatto  a  Parigi  il  12  febbraio  2004;  b)  Protocollo  emendativo  della  Convenzione  del  31  gennaio  1963  complementare alla Convenzione di Parigi del 29 luglio 1960 sulla responsabilità civile nel campo dell’energia nucleare, emendata dal  Protocollo addizionale del 28 gennaio 1964 e dal Protocollo del 16 novembre 1982, fatto a Parigi il 12 febbraio 2004.

32 L’Italia trae un particolare beneficio dall’adozione del protocollo, essendo più probabile che possa subire conseguenze di incidenti  in altri Paesi piuttosto che essere causa di danni a carico di Paesi esteri.  

67  Nel corso delle audizioni e dei contatti con le altre Commissioni parlamentari, è stato possibile monitorare lo stato di avanzamento della ratifica degli emendamenti alla Convenzione per la responsabilità civile di cui sopra, ricevendo anche conferma dal MISE (audizione del 16 luglio 2019 - 271_1) come l’entrata in vigore dei Protocolli “porterebbe a una maggior tutela del nostro Paese, in quanto vicino ai nostri confini sono situate diverse centrali elettronucleari con potenziale rischio di danni notevolmente superiore al rischio degli impianti italiani di ricerca o in corso di smantellamento”.

In pratica, gli emendamenti citati prevedono, tra l’altro:

- la copertura di una gamma più ampia di danni risarcibili e un aumento dei massimali di indennizzo;

- risorse finanziarie ulteriori per risarcire i danni derivanti da incidente nucleare, anche con il contributo di tutte le parti aderenti alla Convenzione complementare di Bruxelles con fondi pubblici nazionali, anche attraverso una solidarietà interstatuale per importi eccedenti determinati valori.

Alla fine del settembre 2019, il Presidente, on. Vignaroli, ha presentato una memoria al convegno sulla comunicazione del rischio, tenutosi presso la sede OCSE di Parigi, cui era stato invitato dal DG NEA. La presentazione ha riguardato le attività della Commissione e l’illustrazione di alcune esperienze specifiche in materia di gestione dei rifiuti radioattivi. Al termine del Convegno ha avuto luogo un nuovo incontro tra la delegazione italiana ed il DG NEA, nel corso del quale è stato possibile approfondire le tematiche di interesse.

Il disegno di legge recante ratifica ed esecuzione dei Protocolli di modifica delle Convenzioni internazionali, approvato alla Camera nel 2018, con notevole ritardo, è stato approvato dal Senato due anni dopo, nel luglio del 2020 (legge n. 97 del 2020). Tuttavia, per consentire l’entrata in vigore dei Protocolli, in base all’articolo 3 della legge citata, è necessaria l’emanazione, da parte del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, in tempi relativamente brevi, di un decreto per stabilire criteri e modalità di concessione della garanzia di copertura dei risarcimenti dovuti dagli operatori, qualora questi non siano in grado di stipulare assicurazioni private adatte allo scopo, o queste stesse non siano sufficienti.

La relazione con organizzazioni come la NEA ha mostrato notevoli potenzialità in termini di adeguato inquadramento dei problemi e di ricerca di soluzioni attraverso la collaborazione internazionale.

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