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Il contenuto degli album

Nel documento Gli 'album dei Miao' (pagine 65-70)

2.4 ‘Qing Connections to Early Modern World’

3.3 Il contenuto degli album

Nel XVIII secolo, in Cina, la descrizione delle popolazioni non-Han faceva sempre più affidamento sui criteri dell’oggettività e del metodo empirico. I funzionari e gli artisti riconoscevano l’importanza di realizzare le loro opere basandosi su informazioni ottenute tramite l’osservazione diretta, tuttavia resta difficile determinare fino a che punto questo fosse possibile.

In Qing Colonial Enterprise, Hostetler riporta parte della prefazione all’album “Bai Miao tuyong”, datato 1890 e conservato presso il Guizhou Nationalities Research Institute. Nel testo in questione, l’autore Zou Yuanji scrive:

[...] I am an official of this place. Although daily I see the bustling activity of the Miao people, yet I do not know the differences between the different types of Miao. I have served in office in Guizhou for twenty years, and I am very familiar with Miao customs. (Therefore) I had illustrations made and prepared them to be looked at. At this time I have a colleague by the name of Yu Yushan. He is skilled at painting and drawing, and moreover has traveled in Guizhou over a long period of time. He has encountered with his sight the appearance, clothing, and customs of the Miao, and what they like and are good at, and taken them into his mind. Having them in his mind, he echoes [their image] with his hand [in drawing]. He has also consulted gazetteers and availed himself of notes. Altogether he has painted one hundred [different] types.196

In questo caso, l’autore della prefazione e dei testi dell’album, un funzionario cinese in servizio nella provincia del Guizhou già da vent’anni, aveva una buona conoscenza della popolazione locale ma l’opera da lui redatta si componeva di dipinti realizzati da altri. L’artista incaricato di realizzare le illustrazioni, da parte sua, basava la sua opera sull’esperienza diretta e su una serie di dati e conoscenze raccolti nei fangzhi e in album consultati in precedenza. Se escludiamo gli album introdotti da una prefazione, come quello appena citato, in generale, non vi è alcuna certezza che gli artisti avessero familiarità con i soggetti raffigurati e in definitiva non vi è modo di valutare quanto la memoria del pittore si sia rivelata utile ai fini della veridicità e attendibilità dell’opera. In

195 Nell’Inv. 60, delle 100 illustrazioni totali, le prime 83 sono accompagnate, oltre che da un testo, da una

breve poesia mentre nell’Inv.63 i testi che accompagnano gli 81 dipinti terminano con 4 versi in rima di 7 sillabe ciascuno (Giorgi, 2008, p. 72).

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questo caso, non è sempre chiaro se essi si basassero su rappresentazioni provenienti da altri album o se dipingessero secondo l’ispirazione che il nome, la fisionomia e i costumi di ogni singolo popolo suggerivano loro.197

Come abbiamo visto, descrizioni riguardo le popolazioni non-Han delle regioni sud- occidentali erano comparse in Cina fin dal 1560 sotto forma di storie e cronache locali. Nei secoli successivi, la realizzazione di scritti di questo genere era divenuta una pratica sempre più comune e rifletteva la crescente familiarità dei cinesi Han con i gruppi descritti e con le loro tradizioni, così come il consolidamento di un preciso sistema di classificazione etnica, caratteristiche comuni ai testi degli album dei Miao.198

La prima e più importante informazione riportata nei testi descrittivi rifletteva la finalità amministrativa dell’opera e consisteva nella precisazione del nome del gruppo in questione e del luogo nel quale questo viveva. Per ogni gruppo etnico inserito in un album era specificato il nome della giurisdizione amministrativa nella quale risiedeva, ovvero prefettura, distretto, sottodistretto o accampamento militare oltre alla provenienza del gruppo, se conosciuta.199

Altre informazioni che trovavano ampio spazio negli album erano quelle relative all’aspetto dei popoli rappresentati, ovvero l’abbigliamento, sia degli uomini che delle donne, e l’acconciatura. Come abbiamo visto nel capitolo precedente, i nomi attribuiti ai vari gruppi del Guizhou erano composti da una definizione generale dell’etnia di appartenenza (Miao, Luoluo, Zhongjia, Gelao, Yao, Zhuang, Dong) combinata con altri termini che si riferivano a caratteristiche peculiari proprie di ogni sottogruppo, come l’habitat o le abitudini alimentari, tuttavia, L’aspetto era un fattore molto importante perché rappresentava la caratteristica identificativa più evidente di un gruppo e di conseguenza il primo e più importante criterio distintivo.200

La ‘natura’, o ‘carattere’ di un gruppo era un altro fattore importante e spesso menzionato perché permetteva agli ufficiali addetti all’amministrazione di riconoscere le popolazioni belligeranti e potenzialmente pericolose.201

Altre tematiche ricorrenti negli album riguardavano il corteggiamento, le pratiche religiose e la celebrazione di festività. Queste ultime erano informazioni di particolare interesse per i funzionari, di fatto letterati confuciani, che per la loro particolare formazione, attribuivano

197 Hostetler, 2005, p. 164. 198 Hostetler, 2006, p. xxxix. 199 Hostetler, 2006, p. xl.

200 Hostetler, 2005, p. 166; Hostetler, 2006, p. xli. 201 Hostetler, 2005; Hostetler, 2006.

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grande importanza alla celebrazione dei riti. Inoltre, questo genere di informazioni permetteva agli ufficiali di individuare i momenti di aggregazione durante i quali si potevano generare disordini e poterli gestire al meglio.202

Infine, i testi servivano ad indicare il livello di ‘civilizzazione’ di ognuno dei gruppi rappresentati in base al grado di affinità con la cultura Han: non si trattava di una semplice distinzione tra civilizzati e barbari, ma di un complesso sistema di classificazione basato sulla valutazione delle pratiche culturali di ogni gruppo, che venivano poi ordinate secondo una classifica che andava da quelli molto vicini agli Han (yu hanren tong与汉人同), a quelli considerati ‘selvaggi’, o ‘Altri’.203

Tutte le informazioni contenute nei testi degli album permettevano di collocare i vari gruppi sul territorio creando una sorta di mappa etnografica della provincia, inoltre permettevano agli ufficiali di distinguere le zone di frontiera problematiche, perché abitate da popolazioni la cui cultura era molto diversa da quella Han, da quelle tranquille e facilmente assimilabili all’Impero, perché abitate da popolazioni docili e pacifiche.204 Con la diffusione degli album, si diffusero anche le conoscenze riguardo la vita dei gruppi descritti e prese forma un sempre più elaborato sistema di classificazione e categorizzazione che si dimostrò fondamentale nel tentativo Qing di comprendere, rappresentare e definire i gruppi etnici del Sud-ovest.205 Questo sistema si manifestava nelle illustrazioni degli album che erano piuttosto stereotipate. Nonostante le variazioni nello stile e nella disposizione delle figure sulla scena, il contenuto e il messaggio dei dipinti rimaneva lo stesso. Ogni gruppo era conosciuto per via di determinate caratteristiche e in base a queste veniva rappresentato.206 Se un certo gruppo etnico attirava l’attenzione per via di come celebrava una particolare festività, questo diventava il soggetto tipico delle rappresentazioni del gruppo nelle opere successive e una volta che un tropo era stato determinato, rimaneva pressoché immutato in tutti gli album successivi. Le attività raffigurate e l’aspetto dei personaggi rispecchiavano le caratteristiche più peculiari, o che tali apparivano agli occhi degli Han, del gruppo etnico in questione.207

202 Hostetler, 2005, p. 167.

203 Hostetler, 2005, p. 166; Hostetler, 2006, p. xli. Di alcuni gruppi venivano sottolineate le caratteristiche

positive: degli Yangdong Luohan Miao era elogiata la pulizia, dei Bafan Miao era sottolineata la somiglianza agli Han nell’abbigliamento (Inv. 57).

204 Hostetler, 2006, pp. xl-xli. 205 Hostetler, 2006, p. xxxix. 206 Diamond, 1995, p. 102. 207 Hostetler, 2005, pp. 164-167.

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Tabella 1

Nel documento Gli 'album dei Miao' (pagine 65-70)