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Contesto sociopolitico della Cina socialista (1949 1978)

La pena di morte nella Repubblica Popolare Cinese

IV. Revisione relativa all’interrogatorio durante il processo In base al CPP

2.4 Contesto sociopolitico della Cina socialista (1949 1978)

Mao e i suoi compagni fondarono la Repubblica Popolare Cinese (中华人 民共和国Zhōnghuá Rénmín Gònghéguó) il 1° ottobre 1949. Nei primi trent’anni

della fase di costruzione del socialismo, l'ambiente sociopolitico cinese è stato caratterizzato da continue rivoluzioni e lotte di classe, con una serie di campagne politiche ed economiche che avevano lo scopo di eliminare i nemici politici (tra cui la classe borghese e i controrivoluzionari) e di incoraggiare i contadini e gli operai a prendere parte al processo politico socialista.

Mao era determinato a eliminare tutte le forme di differenziazione ereditate dalla tradizione antica cinese, ovvero le differenziazioni tra classi, sessi, abitanti delle città e contadini, intellettuali e operai, promuovendo il principio del sacrificio individuale per il bene della collettività.

Sotto la guida di Mao, altre grandi trasformazioni hanno avuto luogo nella società cinese. Dal punto di vista economico, l'economia statale pianificata divenne la forma economica dominante; i beni di prima necessità sono stati razionati in base al nucleo familiare; gli alloggi, le cure mediche e l'educazione dei bambini sono stati distribuiti attraverso il posto di lavoro nelle aree urbane; gli abitanti delle città venivano gestiti e controllati all'interno della comunità, attraverso il sistema di registrazione familiare. In queste condizioni sociopolitiche, la Cina era una società altamente regolamentata e praticamente priva di criminalità.54

2.4.1 Concetto di punizione e di pena di morte

Nella Cina socialista, il sistema giuridico e l'ideologia della Repubblica si basavano sul modello precedente al 1949 di giustizia comunista e sovietica. Un’importante componente nella costruzione della Cina socialista è stata l'integrazione dell'ideologia di Mao del "diritto vivente" nel clima politico della lotta di classe; una forma di diritto che sarebbe dovuta subentrare alla rigida legge

54Cfr. Hong Lu and Terance D. Miethe, China’s Death Penalty. History, Law, and Contemporary

delle piccole élite perché più flessibile e dunque idonea a soddisfare le esigenze di cambiamento delle condizioni sociali, in particolare nel processo rivoluzionario. La partecipazione popolare è stata anche considerata fondamentale per il raggiungimento della giustizia socialista. In questo spirito di giustizia popolare, nessun insieme formale di leggi è stato codificato, solo un numero ristretto di consulenti legali è stato abilitato e le procedure legali erano praticamente inesistenti. Tuttavia, i membri del partito conservatore guidato da Liu Shaoqi (刘 少奇,1898-1969), con l'appoggio di consulenti sovietici, hanno tentato di adottare, nel 1950, il modello legislativo sovietico con un assetto giuridico più formale, burocratico e codificato, ma in definitiva hanno prevalso i principi maoisti di "diritto vivente" e giustizia popolare.

Nelle condizioni sociopolitiche del primo socialismo, la Cina è stata considerata un paese in gran parte privo di leggi e caotico, con punizioni dure e arbitrarie. Nonostante la retorica di Mao sulla limitazione del campo di applicazione della pena capitale, questa ha continuato ad essere il principale strumento di repressione delle attività criminose, in particolare per i reati controrivoluzionari.55

2.4.2 Diritto penale sostanziale

In base agli statuti emanati nel contesto storico della Cina socialista, i reati capitali più gravi erano: i reati controrivoluzionari, la corruzione, i reati che minavano il sistema economico, la produzione e il consumo di oppio e di altre sostanze stupefacenti. I reati capitali stabiliti da questi statuti erano suddivisi in tre categorie principali: i reati controrivoluzionari, la corruzione e i reati economici. a) I reati controrivoluzionari includevano: (1) mantenere rapporti con gli imperialisti e tradire la patria; (2) incitare i lavoratori pubblici e i soldati alla rivolta; (3) spionaggio; (4) minare l'unità del popolo e del governo; (5) oltrepassare i confini per scopi controrivoluzionari; (6) organizzare fughe di massa dei prigionieri.

55 Cfr. Hong Lu and Terance D. Miethe, China’s Death Penalty. History, Law, and Contemporary

b) Per quanto riguarda la corruzione, lo Statuto stabiliva che "le pene previste per l’appropriazione indebita di una somma superiore a 100.000.000 yuan erano la reclusione per un periodo di oltre dieci anni o l'ergastolo. La pena di morte era prevista in circostanze gravi”. Altre circostanze aggravanti riportate negli statuti comprendevano la falsa testimonianza per coprire la corruzione, il danneggiamento dei beni pubblici per inquinare le prove e il furto o la vendita di informazioni economiche dello Stato.

c) I reati economici punibili con la pena di morte riguardavano la contraffazione delle banconote per scopi controrivoluzionari o finanziari, ovvero quei reati che contrastavano gli interessi dello Stato e delle istituzioni finanziarie. Altri crimini, comunemente catalogati come violenti, quali l'omicidio e lo stupro, erano assenti nei decreti che regolamentavano le punizioni.56

2.4.3 Diritto penale processuale

Durante il primo periodo della Repubblica Popolare Cinese, in un clima politico estremamente ostile, la punizione è stata utilizzata per eliminare tutte le fonti di opposizione politica. I decreti stipulati nel 195057, hanno dato vita a nuove norme processuali che limitavano l’autorità della polizia e dei giudici, i quali erano soggetti alla supervisione e alle interferenze del Partito Comunista. Anche gli avvocati difensori erano soggetti al controllo dello Stato e il popolo. Essi erano infatti obbligati a comunicare le informazioni del loro cliente per facilitare le indagini penali dello Stato. Inoltre, il processo, benché fosse stato reso pubblico, era condotto in un ambiente inquisitorio in cui il giudice cooperava con la polizia e il procuratore.

Le punizioni venivano spesso inflitte al di fuori del normale sistema di giustizia penale in cui nessun consiglio era presente e di cui non è stata tenuta alcuna traccia. Le campagne di massa sono state utilizzate in modo effettivo per

56 Cfr. Hong Lu and Terance D. Miethe, China’s Death Penalty. History, Law, and Contemporary

Practices. New York: Routledge, 2007. pp.46,47

57 Legge della Repubblica Popolare Cinese per l’organizzazione di stazioni di pubblica sicurezza, legge

per l'organizzazione dei Tribunali del popolo e legge per l'organizzazione delle Procure del popolo. Cfr. Hong Lu and Terance D. Miethe, China’s Death Penalty. History, Law, and Contemporary Practices. New York: Routledge, 2007 p.47

incanalare il sentimento pubblico contro i "cattivi elementi" della società e per unire il popolo a favore della causa comunista. Per rispondere alle esigenze sociali e politiche del tempo, le garanzie procedurali sono state spesso tralasciate. A causa della mancanza di riguardo per la procedura legale, il numero delle condanne a morte durante questo periodo di tempo è in gran parte sconosciuto. Tuttavia, le esecuzioni extragiudiziali durante le campagne politiche e le carestie nei primi anni sessanta, hanno causato milioni di morti.58

L’analisi condotta mostra che rispetto alla Cina imperiale e repubblicana, dove la pena di morte prevedeva metodi di esecuzione piuttosto cruenti e veniva comminata principalmente per annientare gli oppositori al potere politico, in epoca contemporanea si assiste ad una progressiva umanizzazione della procedura di applicazione della pena di morte.

L’aspetto innovativo è rappresentato dall’adozione del modello sovietico che ha ispirato un quadro giuridico più formale, burocratico, e codificato. Anche se l'ideologia giuridica formale non ha occupato un ruolo centrale durante i primi decenni della costruzione socialista cinese, ha iniziato ad essere ufficialmente riconosciuta alla fine degli anni settanta. Infatti, con l’introduzione del Codice penale del 1979 e quello di Procedura penale si è conclusa l’età dell’illegalità e ha avuto inizio un sistema basato sulla legge.

Sebbene gli ideali confuciani di umanità e correttezza fossero ben radicati nella società cinese, tuttavia le riforme giuridiche lanciate nell’arco temporale esaminato in questo capitolo, hanno continuato a concentrarsi sulla punizione e sul crimine, e non sui diritti dell’individuo o della collettività. Inoltre l’uso della pena di morte si è sempre focalizzato sul controllo sociale e il mantenimento dell’ordine pubblico.

58 Cfr. Hong Lu and Terance D. Miethe, China’s Death Penalty. History, Law, and Contemporary

Capitolo 3

Uno sguardo alle principali riforme emanate in