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Il contributo degli studenti dell’Università di Roma Tor Vergata

Le esperienze riportate di seguito sono il frutto del lavoro di professori, studenti, ricercatori, dottorandi, volontari e professionisti del Dipartimento Impresa Governo Filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata. Questi attori si sono ritrovati più volte a collaborare, ma allo stesso tempo hanno portato avanti altre iniziative nei territori in cui sono nati e nei quali vivono con l’in- tento di restituire e creare valore. Tutte queste esperienze sono accumunate da impegno sociale e civile di una generazione che crede nel rinnovamento attraverso uno sviluppo sostenibile. La redazione dei testi che parlano di queste esperienze è stata coordinata da Irene Litard, Phd Student in “Public Management and Governance” (litardi@economia.uniroma2.it)

COVISION - Laboratorio sull’impresa sostenibile e responsabile (www.covision.it)

Irene Litardi

COVISION nasce all’interno del Dipartimento Impresa Governo Filosofia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata con la volontà di creare una comunità professionale sui temi della sostenibilità e della respon- sabilità sociale, in grado di trovare mediazioni tra gli aspetti economici, sociali e ambientali dello sviluppo umano, e di individuare strategie e politiche aziendali in grado di affrontare le sfide imposte dalla globaliz- zazione.

COVISION si propone di promuove le sue attività attraverso collaborazioni orizzontali con docenti e ricercatori che si occupano di queste tematiche in altre Facoltà (Ingegneria, Giurisprudenza) all’interno dell’Ateneo di Roma Tor Vergata e di altre università ma anche con altre organizzazioni pro- fit e non profit, tra cui NEXT-Nuova economia per tutti, Global Compact, Gruppo Bilancio Sociale, Osservatorio Socialis e MEDSolution-Sustainable Development Solutions Network. Infatti, il laboratorio adotta un metodo multi-stakeholder, coinvolgendo costantemente, nelle sue attività istituzio- ni, imprese, Terzo Settore, media, poli di ricerca, altre università, rappresen- tanti della società civile e professionisti.

COVISION è situato all’interno della Macroarea di Economia del Diparti- mento IGF, luogo di incontro aperto dove conoscenza, innovazione, col- laborazione e scambi di idee sono il fulcro delle attività svolte dai suo membri.

Il laboratorio COVISION si propone di favorire: attività di ricerca in collabo- razione con aziende private, istituzioni e parti interessate; attività formative

e diffusione della cultura della sostenibilità e della responsabilità nelle atti- vità economiche attraverso corsi universitari, master, seminari e conferenze, rivolti a studenti, imprenditori, manager, società civile, rappresentanti pub- blici e privati.

FundraisingLab - Risorse e Progetti per il Terzo Settore (www.fundraisinglab.it)

Andrea Sonaglioni, Luigi Corvo

L’idea di realizzare un Laboratorio sul Fundraising nasce grazie a una par- tnership tra la Divisione Terzo Settore di Softlab spa e il Master di I° livello “Lavorare nel Non Profit: management, comunicazione e finanza” dell’U- niversità Tor Vergata. Fundrasing Lab si propone di creare le condizioni per far incontrare i diversi attori sociali che operano a vario titolo nel Terzo Settore – università, imprese, associazioni, stato, cittadini e quant’altro – at- traverso piani informativi, affiancamenti formativi e partnership operative. L’obiettivo del Laboratorio è far conoscere le strategie, le metodologie e le tecniche della raccolta fondi alle realtà non profit agenti sul territorio, agli enti pubblici e ai giovani studenti per trasmettergli una diversa possibilità di impegno e di lavoro.

Scopo sociale del Laboratorio:

• ricerche socio-economiche per individuazione, misurazione e monito- raggio delle potenzialità delle organizzazioni non profit;

• analisi delle tendenze in atto per lo sviluppo e la promozione della co- siddetta economia sociale;

• assistenza per i progetti di promozione e valorizzazione nei settori di attività delle organizzazioni non profit e delle imprese sociali;

• sensibilizzazione sui principali temi di carattere sociale, culturale e am- bientale della popolazione locale e supporto per l’individuazione degli strumenti atti alla comunicazione sociale;

• assistenza e accompagnamento per progetti di autoimpiego, di autoim- prenditorialità e creazione di impresa sociale.

Modalità di espletamento delle funzioni del Laboratorio:  • creazione di gruppi di lavoro su tematiche multilaterali;

• scambi di informazione e di esperienze in incontri programmabili anche settimanalmente;

• attività di cooperazione e di “expertise” concernenti i diversi settori di competenza degli associati, e in funzione delle loro priorità;

• ideazione e promozione di eventi territoriali, anche con la collaborazio- ne o partecipazione di realtà religiose, economiche, politiche e culturali della società civile regionale e nazionale;

nire, anche originata da programmi comunitari, nazionali e regionali. La consapevolezza delle strategie e la conoscenza delle tecniche del fun- draising permetteranno agli interlocutori del Laboratorio di creare nuove opportunità di sostenibilità delle proprie organizzazioni e di trovare le pro- fessionalità necessarie. Il tema è tanto più importante per la sede scelta per il Laboratorio, quella di Roma, luogo di osservazione privilegiato per verificare le capacità delle istituzioni di sostenere il tema della sussidiarietà, e di sviluppare una moderna cultura della solidarietà. Il FundraisingLab si candida a essere uno sportello di ascolto, attento alle molteplici esigenze del Terzo Settore, capace di operare al meglio per trasformare esigenze e problemi dei diversi soggetti in progetti e realizzazioni concrete ed efficaci.

Summer school - Un approccio mediterraneo alla Social Innovation (www.masternonprofit.it)

Nicola Onano

“Summer school - Un approccio mediterraneo alla Social Innovation”, è una scuola estiva organizzata all’interno del Master di I° Livello “Lavorare nel non profit: management, comunicazione e finanza” dell’Università di Roma Tor Vergata in collaborazione con “Rural Hub” associazione campana non profit e con la partecipazione di associati della World-Wide Opportuni- ties on Organic Farms (WWOF).

Gli studenti del Master, insieme ad altri partecipanti provenienti da diverse parti d’Italia, con differenti percorsi lavorativi e universitari (professionisti, artigiani, agricoltori, giuristi, ingegneri), sono confluiti nella provincia sa- lernitana per circa una settimana, al fine di condividere spazi, luoghi ed esperienze di cooperazione. La scuola è ospitata in una residenza rurale, nella quale il padrone di casa in collaborazione con la famiglia e residenti della zona e, per il periodo estivo, con due associati WWOF, americano e giapponese, coltivano frutta e ortaggi biologici e producono altri alimenti locali in modo del tutto naturale e con estremo rispetto del territorio. Attraverso workshop quali “Crowdfunding e nuova imprenditoria: stru- mento di finanziamento o di marketing?”, “Societing: un approccio me- diterraneo all’innovazione sociale” e attraverso laboratori di “panificazione naturale con lievito madre e farine di grani antichi” e laboratori “di raccolta di erbe spontanee commestibili e officinali”, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di imparare lavorando insieme al fine di riportare la conoscen- za acquisita nel territorio di origine. Per molti degli studenti del master è stata la prima volta che si avvicinavano a concetti e a esperienze di networ- king, cooperazione e innovazione sociale.

School è stata un’esperienza ricca di contenuti dal punto di vista profes- sionale, appresi grazie alle lezioni dei docenti del Master e a quelli del Rural Hub, attraverso lezioni svolte in maniera molto originale, sia con l’uso di tablet e notebook, ma anche con l’uso di lavagne, block notes e post it, tutto rigorosamente senza alcuna formalità, tipica delle università moderne e soprattutto all’aria aperta, seduti su sedie quali tronchi di le- gno, muretti o sdraio. Un’esperienza importante dal punto di vista della crescita personale. Innanzitutto per aver vissuto a stretto contatto con altri coetanei provenienti da luoghi diversi, con curriculum universitari, lavorativi e geografici differenti tra loro; in secondo luogo, per la modalità di svolgimento delle lezioni; infine per i laboratori a stretto contatto con la natura, che hanno permesso a noi tutti di acquisire tecniche di produzione e guarigione naturali”.

Umbria Grida Terra: prove tecniche di comunità (www.umbriagridaterra.it)

Serena Pippi

Mostra mercato ideata dall’ingegno di un gruppo di ragazzi e ragazze dell’associazione “Progetto Paul Beathens” di Perugia che si occupa della “riappropriazione della coscienza civica”.

L’idea di base promossa è il recupero e la valorizzazione del Mercato Co- perto come motore economico e culturale del centro storico e l’incenti- vazione di un nuovo modello di sviluppo legato ai prodotti del nostro ter- ritorio. All’interno del mercato coperto, chiuso da anni, è stato riportato il valore dell’artigianato locale per una riflessione sul recupero del lavoro manuale, del saper fare contrapposto all’acquistare, il riparare anziché buttare.

Il progetto è nato attraverso una rete di relazioni costruita con il soste- gno di associazioni di quartiere, produttori agricoli, studenti, professio- nisti e pubblica amministrazione. Vignaioli, ortolani, contadini, alleva- tori, casari, cuochi e artigiani – tutti accomunati dal rispetto di alcuni valori imprescindibili quali il rispetto del lavoro e dell’ambiente – hanno portato i loro prodotti, nel rispetto dei requisiti fondamentali che sono alla base di Umbria Grida Terra: ciclo produttivo chiuso, basso impatto ambientale, attenzione ai diritti dei lavoratori, provenienza a km zero dei prodotti.

Presenti le più rilevanti realtà agroalimentari della regione, tra cui otto aziende vitivinicole e otto agroalimentari, piccoli produttori di qualità che operano al di fuori della grande distribuzione organizzata e che faranno degustare i propri prodotti, illustrando tutte le varie fasi di realizzazione. All’ingresso della mostra mercato è stato possibile acquistare un ticket comprensivo di piatto biodegradabile, cucchiaio di legno e sacca porta

bicchiere per la degustazione. Ad arricchire l’evento la presenza di impor- tanti cuochi che hanno realizzato ricette tipiche della tradizione umbra e che hanno coinvolto gli spettatori in veri e propri corsi di cucina locale, tra- mite l’elaborazione e la preparazione in loco di prodotti locali e stagionali. La formula della contaminazione tra proposta enogastronomica e artistica mira alla ridefinizione del Mercato non come semplice luogo di consumo ma come spazio di socialità e cultura, in cui l’incontro tra prodotti del territorio e forme artistiche concorre alla costruzione di un nuovo modello di società che rimetta al centro della vita comunitaria significati diversi dal semplice consumo. Il progetto Umbria Grida Terra si basa sulla volontà di far riscoprire e incentivare un modello di sviluppo economico legato al territorio, slegato dalla grande distribuzione e dal suo spreco di risorse. I compiti dei volontari sono i più diversi: ristrutturare e pulire, mettere a norma i locali in disuso, sviluppare azioni di fundraising e di pubblicità, solo per dirne alcuni. A questo si affianca un lavoro di comunicazione con una doppia valenza: promozione del progetto Umbria Grida Terra e presa di coscienza delle problematiche legate al territorio e delle possibi- li soluzioni, che possono essere conseguite grazie a un impegno colletti- vo. Di fondamentale importanza in questa fase sono stati i social media, che hanno richiamato l’attenzione della cittadinanza. La grandezza di questa iniziativa è stata la disponibilità delle persone che hanno creduto nel progetto e che a vario titolo hanno fornito la loro opera.

Il contributo degli studenti del Master in Social Network

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