REQUISITI VOLONTARI
Famiglia 9 – Controllo delle caratteristiche nocive dei materiali da costruzione
La famiglia raggruppa requisiti che soddisfano esigenze di sostenibilità, esigenze ecologiche, esigenze dell’utenza.
9.1 – Controllo delle emissioni nocive nei materiali delle strutture, delle finiture e degli impianti
Attraverso l'indicazione, a lavori ultimati, delle caratteristiche dei materiali impiegati nella
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costruzione (supportata dalla documentazione tecnica del produttore dei materiali e dei componenti edilizi nonché dalle dichiarazioni del direttore dei lavori), si mira a disincentivare indirettamente l’uso di quelle sostanze potenzialmente nocive alla salute degli utenti, per le quali non esistono ancora previsioni legislative che ne escludano l’impiego. Ovviamente non si può premiare il fatto che non si usino le sostanze già escluse per legge, richiamate al R.C.3.1 – Assenza di emissioni nocive. Vengono fornite tabelle che evidenziano le sostanze potenzialmente più pericolose, alle quali la documentazione richiesta deve fare esplicito riferimento.
9.2 – Asetticità
Per aumentare l’attenzione alla salubrità dei materiali utilizzati si chiede di documentare, sempre a lavori ultimati, le caratteristiche di inattaccabilità da - muffe e altri agenti biologici - delle finiture superficiali di chiusure esterne e delle partizioni interne dell’organismo edilizio, le soluzioni tecniche adottate, con riferimento anche alle giunzioni. Analoga documentazione viene richiesta per gli impianti, specialmente quello idrico sanitario, quello di raffrescamento naturale, quello di climatizzazione.
9.3 – Riciclabilità dei materiali da costruzione
Per favorire indirettamente la limitazione della produzione di rifiuti edilizi si richiede la documentazione, a lavori ultimati, dei materiali presenti negli elementi strutturali, negli elementi di finitura, negli impianti, nelle pertinenze anche scoperte degli edifici. La documentazione deve evidenziare se si tratta di materiali usati in forma semplice o associati ad altri e quindi più o meno riciclabili in caso di futura demolizione. Con richiami al precedente Requisito volontario 9.1 va indicato anche se i materiali impiegati nell’edificio possono rivelarsi nocivi in corso di demolizione totale o parziale. Va evidenziato l’uso di materiali edili riciclati o reimpiegati, con particolare riferimento alla pavimentazione di spazi esterni e strade.
6 – Criteri per la graduazione di contributi o sconti di programmi pubblici in rapporto all’applicazione di Requisiti volontari
I “Requisiti volontari” hanno carattere di “regole interne” liberamente assunte dagli operatori edilizi per qualificare il proprio prodotto e definiscono il profilo di qualità che viene richiesto da programmi pubblici , vuoi attraverso contributi vuoi attraverso sconti sugli oneri concessori. E’
perciò utile, insieme con i “Requisiti volontari” assunti con il presente provvedimento, fornire anche criteri orientativi per calibrare contributi e sconti.
Allegato B PREREQUISITO
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P.V. 1
ANALISI DEL SITO
ELENCO DEI REQUISITI VOLONTARI P.V.1 - Prerequisito “Analisi del sito”
(complementare ai requisiti delle famiglie 6, 8, 9) Famiglia 3 – Benessere ambientale
R.V.3.1 – Temperatura superficiale nel periodo invernale R.V.3.2 – Riverberazione sonora
Famiglia 6 – Uso razionale delle risorse climatiche ed energetiche
R.V.6.1 – Controllo dell’apporto energetico da soleggiamento estivo (complementare al seguente)
R.V.6.2 – Uso dell’apporto energetico da soleggiamento invernale (complementare al precedente)
R.V.6.3 – Risparmio energetico nel periodo invernale R.V.6.4 – Protezione dai venti invernali
R.V.6.5 – Ventilazione naturale estiva
R.V.6.6 – Uso dell’inerzia termica per la climatizzazione estiva
R.V.6.7 – Uso dell'apporto energetico solare per il riscaldamento dell'acqua Famiglia 7 – Fruibilità di spazi e attrezzature
R.V.7.1 – Accessibilità all’intero organismo edilizio R.V.7.2 – Arredabilità
R.V.7.3 – Dotazione di impianti per aumentare il benessere e il senso di sicurezza Famiglia 8 – Uso razionale delle risorse idriche
R.V.8.1 – Riduzione del consumo di acqua potabile
R.V.8.2 – Recupero, per usi compatibili, delle acque meteoriche provenienti dalle coperture R.V.8.3 – Recupero, per usi compatibili, delle acque grigie
Famiglia 9 – Controllo delle caratteristiche nocive dei materiali da costruzione R.V.9.1 – Controllo delle emissioni nocive nei materiali delle strutture, degli impianti e delle
finiture R.V.9.2 – Asetticità
R.V.9.3 – Riciclabilità dei materiali da costruzione
Allegato B PREREQUISITO
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P.V. 1
ANALISI DEL SITO
2 Esigenza da soddisfare:
La scelta dei Requisiti volontari bioclimatici ed ecosostenibili da verificare nell'organismo edilizio e di cui garantire la conservazione nel tempo è coerente con le caratteristiche e con i dati di progetto tratti dall'analisi del sito.
L’analisi del sito è la prima indispensabile fase di un processo di progettazione bioclimatica-ecosostenibile:
essa è necessaria per acquisire le informazioni ed i dati per soddisfare i requisiti volontari.
SPECIFICA DI PRESTAZIONE NOTE
1.Fase del processo edilizio interessata
− Progetto urbanistico (scala urbana e particolareggiata);
− progettazione architettonica/preliminare.
2.Campo di applicazione Tutte le funzioni.
Le funzioni sono individuate all’art. 78 del RE tipo (Del. G.R. 268/2000) o all'art. 2 LR 46/88.
3.Spazi o elementi del complesso insediativo, dell’organismo edilizio (edificio) e pertinenze interessati
- Complesso edilizio insediativo.
- Spazi e pertinenze dell’organismo edilizio aperti e chiusi.
Vedi figura 1 nella parte V del RE tipo (Del. G.R.
268/2000).
4.Livello di prestazione per le nuove costruzioni Esauriente caratterizzazione del sito oggetto dell’intervento per quanto riguarda gli agenti fisici caratteristici riportati in nota a fianco.
Gli agenti fisici caratteristici del sito sono gli elementi che, letteralmente, agiscono sull’opera/edificio da realizzare condizionando il progetto edilizio: essi sono perciò elementi attivi del sito e sono spesso direttamente dati di progetto.
L’analisi del sito va estesa ad un intorno opportunamente individuato dal progettista, più ampio dell’area oggetto dell’intervento, salvo indicazioni specifiche contenute nelle linee guida di cui all’ALLEGATO 1 al presente prerequisito.
L’analisi comprende tutti gli agenti fisici caratteristici del sito indipendentemente dalla scelta dei requisiti volontari bioclimatici-ecosostenibili, in quanto ha la funzione di guidare la scelta dei medesimi requisiti volontari:
− per gli agenti fisici caratteristici del sito che non incidono direttamente sui requisiti volontari prescelti è sufficiente un’analisi semplificata;
− per gli agenti fisici caratteristici del sito interferenti direttamente con requisiti prescelti l’analisi deve determinare con sufficiente precisione i fattori necessari alle verifiche progettuali.
Non sono incentivabili i Requisiti volontari delle famiglie 6, 8 e 9 in assenza dell’analisi del sito riferita almeno agli agenti fisici caratteristici direttamente interferenti con i requisiti.
Non è mai richiesta l’analisi dei fattori ambientali, per la quale si rimanda alle normative urbanistiche vigenti ed agli eventuali studi di impatto ambientale (vedi
Fra gli elementi oggetto dell’analisi del sito possono essere chiaramente distinti due diverse categorie (vedi le linee guida dell’Allegato 1): gli agenti fisici caratteristici del sito (1. clima igrotermico e precipitazioni, 2. Disponibilità di fonti energetiche rinnovabili, 3. Disponibilità di luce naturale, 4. clima acustico, 5. Campi elettromagnetici) necessari alla progettazione dell'organismo edilizio ed i fattori ambientali (aria; ciclo dell'acqua/bilancio idrico;
suolo, sottosuolo e acque sotterranee; ambiente naturale ed ecosistemi; paesaggio e aspetti storico tipologici) influenzati positivamente o negativamente dal progetto.
Vedi ALLEGATO 1 - Linee guida per la redazione della documentazione di Analisi del Sito.
Il Clima igrotermico e le precipitazioni interferiscono con i requisiti:
− RV3.1 Temperatura superficiale nel periodo invernale;
− RV6.1 Controllo dell’apporto energetico da soleggiamento estivo;
− RV6.2 Uso dell’apporto energetico da soleggiamento invernale;
− RV6.3 Risparmio energetico nel periodo invernale;
− RV6.4 Protezione dai venti invernali;
− RV6.5 Ventilazione naturale estiva;
− RV6.6 Uso dell’inerzia termica per la climatizzazione estiva;
Allegato B PREREQUISITO
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P.V. 1
ANALISI DEL SITO
anche L.R.9/99). − RV6.7 Uso dell’apporto energetico solare per
il riscaldamento dell’acqua;
− RV8.1 Riduzione del consumo di acqua potabile;
− RV8.2 Recupero per usi compatibili, delle acque meteoriche provenienti dalle coperture;
− RV8.3 Recupero, per usi compatibili, delle acque grigie;
− RV9.1 Controllo delle emissioni nocive nei materiali delle strutture, degli impianti e delle finiture;
− RV9.2 Asetticità.
La Disponibilità di fonti energetiche rinnovabili interferisce con i requisiti:
− RV6.1 Controllo dell’apporto energetico da soleggiamento estivo;
− RV6.2 Uso dell’apporto energetico da soleggiamento invernale;
− RV6.3 Miglioramento del risparmio energetico;
− RV6.7 Uso dell’apporto energetico solare per il riscaldamento dell’acqua;
− RV8.1 Riduzione del consumo di acqua potabile;
− RV8.3 Recupero, per usi compatibili, delle acque grigie.
Disponibilità di luce naturale.
Clima acustico.
Campi elettromagnetici.
In presenza di RE comunale adeguato al RET regionale (Del. G.R. 593/95 e Del. G.R. 268/00) si dovrà considerare l’interferenza con i requisiti cogenti:
Il Clima igrotermico e precipitazioni interferisce con i requisiti:
− RC3.8 Temperatura interna;
− RC3.9 Temperatura superficiale;
− RC3.10 Ventilazione.
La Disponibilità di fonti energetiche rinnovabili interferisce con i requisiti:
− RC 6.1 Contenimento consumi energetici.
La Disponibilità di luce naturale interferisce con i requisiti:
− RC3.6 Illuminamento naturale;
− RC3.7 Oscurabilità.
Clima acustico.
I Campi elettromagnetici interferiscono con il requisito RC 3.1 Controllo delle emissioni dannose.
Allegato B PREREQUISITO
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P.V. 1
ANALISI DEL SITO
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ALLEGATO 1 - Linee guida per la redazione della documentazione di Analisi del Sito.
Come evidenzia il diagramma a blocchi dell’ALLEGATO 2 al presente prerequisito, gli elementi oggetto dell’analisi del sito possono essere distinti in
− agenti fisici caratteristici del sito,
− fattori ambientali.
Gli agenti fisici caratteristici del sito sono gli elementi che agiscono sull’opera/edificio da realizzare, condizionando il progetto edilizio e divenendo dati del progetto. La conoscenza degli agenti fisici caratteristici del sito è necessaria per:
- l’uso razionale delle risorse climatiche ed energetiche al fine di realizzare il benessere ambientale (igrotermico, visivo, acustico, etc.);
- l’uso razionale delle risorse idriche;
- soddisfare le esigenze di benessere, igiene e salute (disponibilità di luce naturale, clima acustico, campi elettromagnetici, accesso al sole, al vento, ecc.).
I fattori ambientali sono invece quegli elementi dell’ambiente che vengono influenzati dal progetto. Non sono perciò, di norma, dati di progetto ma piuttosto elementi di attenzione o componenti dello studio di impatto ambientale (SIA) eventualmente da effettuare per l’opera da progettare ai sensi delle normative vigenti (es.:
qualità delle acque superficiali o livello di inquinamento dell’aria). La conoscenza dei fattori ambientali interagisce con i requisiti legati alla salvaguardia dell’ambiente durante la vita dell’opera progettata:
- salvaguardia della salubrità dell’aria;
- salvaguardia delle risorse idriche;
- salvaguardia del suolo e del sottosuolo;
- salvaguardia del verde e del sistema del verde;
- salvaguardia delle risorse storico culturali.
Si ritiene importante segnalare come, nel processo progettuale, i requisiti legati alla salvaguardia dell’ambiente definiscano gli obiettivi di eco-sostenibilità del progetto ma che questi obiettivi, per essere raggiunti, debbano basarsi sui dati ricavati da una specifica analisi del sito (vedi diagramma a blocchi dell’Allegato 2 al presente prerequisito).
Di seguito vengono riportati alcuni elementi di metodo per la redazione della documentazione di Analisi del Sito in riferimento agli agenti fisici caratteristici del sito, mentre per i fattori ambientali, non essendone richiesta l’analisi, si rimanda alle normative vigenti 1.
1. Clima Igrotermico e precipitazioni
Vanno reperiti i dati relativi alla localizzazione geografica dell’area di intervento (latitudine, longitudine e altezza sul livello del mare).
In secondo luogo vanno reperiti i dati climatici (si vedano la norma UNI 10349, i dati del Servizio meteorologico dell’ARPA, le cartografie tecniche e tematiche regionali, ecc.):
- andamento della temperatura dell’aria: massime, minime, medie, escursioni termiche;
- andamento della pressione parziale del vapore nell’aria ; - andamento della velocità e direzione del vento;
- piovosità media annuale e media mensile;
- andamento della irradiazione solare diretta e diffusa sul piano orizzontale;
- andamento della irradianza solare per diversi orientamenti di una superficie;
- caratterizzazione delle ostruzioni alla radiazione solare (esterne o interne all’area/comparto oggetto di intervento).
1 Si veda in particolare: Direttiva 85/337/CEE, Direttiva del Consiglio concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati.
Direttiva 96/61/CE, Direttiva del Consiglio sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento.
Direttiva 97/11/CE, Direttiva del Consiglio che modifica la direttiva 85/337/CEE concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati.
Legge 8/7/86, n. 349, Istituzione del Ministero dell’ambiente e norme in materia di danno ambientale.
D.P.C.M. 27/12/88, Norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità di cui all'art. 6, L. 8 luglio 1986, n. 349, adottate ai sensi dell'art. 3 del D.P.C.M. 10 agosto 1988, n. 377.
D.P.R. 27 aprile 1992, Regolamentazione delle pronunce di compatibilità ambientale e norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità di cui all'art. 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349, per gli elettrodotti aerei esterni.
D.P.R. 12 aprile 1996, Atto di indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'art. 40, comma 1, della L. 22 febbraio 1994, n. 146, concernente disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale.
L.R. 18 maggio 1999, n. 9, Disciplina della procedura di valutazione dell'impatto ambientale.
Allegato B PREREQUISITO
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P.V. 1
ANALISI DEL SITO
I dati climatici disponibili presso gli uffici meteorologici possono essere riferiti:
- ad un particolare periodo temporale di rilevo dei dati;
- ad un “anno tipo”, definito su base deterministica attraverso medie matematiche di dati rilevati durante un periodo di osservazione adeguatamente lungo;
- ad un “anno tipo probabile”, definito a partire da dati rilevati durante un periodo di osservazione adeguatamente lungo e rielaborati con criteri probabilistici.
Gli elementi reperiti vanno adattati alla zona oggetto di analisi per tenere conto di elementi che possono influenzare la formazione di un microclima caratteristico:
- topografia: altezza relativa, pendenza del terreno e suo orientamento, ostruzioni alla radiazione solare ed al vento, nei diversi orientamenti;
- relazione con l’acqua;
- relazione con la vegetazione;
- tipo di forma urbana, densità edilizia, altezza degli edifici, tipo di tessuto (orientamento edifici nel lotto e rispetto alla viabilità, rapporto reciproco tra edifici), previsioni urbanistiche.
Alcuni dati climatici (geometria della radiazione solare, irradianza solare) sono utili anche per l’analisi della disponibilità di luce naturale di cui al punto 3 c).
2. Disponibilità di fonti energetiche rinnovabili o assimilabili
Va verificata la possibilità di sfruttare fonti energetiche rinnovabili, presenti in prossimità dell’area di intervento, al fine di produrre energia elettrica e calore a copertura parziale o totale del fabbisogno energetico dell’organismo edilizio progettato (si vedano le fonti informative del punto 1 ed eventuali fonti delle aziende di gestione dei servizi a rete). In relazione alla scelta progettuale vanno valutate le potenzialità di:
- sfruttamento dell’energia solare (termico/fotovoltaico) in relazione al clima ed alla disposizione del sito (vedere punti 1 e 3);
- sfruttamento energia eolica in relazione alla disponibilità annuale di vento (vedi punto 1);
- sfruttamento di eventuali corsi d’acqua come forza elettromotrice (vedere anche punto 7);
- sfruttamento di biomassa (prodotta da processi agricoli o scarti di lavorazione del legno a livello locale) e biogas (produzione di biogas inserita nell’ambito di processi produttivi agricoli);
- possibilità di collegamento a reti di teleriscaldamento urbane esistenti;
- possibilità di installazione di sistemi di microcogenerazione e teleriscaldamento.
E’ poi utile un bilancio delle emissioni di CO2 evitate attraverso l’uso delle energie rinnovabili individuate.
3. Disponibilità di luce naturale
Si valuta la disponibilità di luce naturale (a e b) e la visibilità del cielo attraverso le ostruzioni (c).
a) valutazione del modello di cielo coperto standard CIE; per la determinazione dei livelli di illuminamento in un’area si definisce il modello di cielo (visto come sorgente di luce) caratteristico di quel luogo,
determinando la distribuzione della luminanza della volta celeste specifica del luogo (in assenza di quello specifico del sito si assume come riferimento il cielo standard della città nella quale si progetta);
b) valutazione del modello di cielo sereno in riferimento alla posizione del sole per alcuni periodi dell’anno (per esempio uno per la stagione fredda, gennaio, uno per la stagione calda, luglio); la posizione apparente del sole viene determinata attraverso la conoscenza di due angoli, azimutale e di altezza solare, variabili in funzione della latitudine e longitudine e consente di valutare la presenza dell’irraggiamento solare diretto, la sua disponibilità temporale e nonché gli angoli di incidenza dei raggi solari sulla zona di analisi (raggi solari bassi o alti rispetto all’orizzonte).
c) valutazione della visibilità del cielo attraverso le ostruzioni esterne - L’analisi delle ostruzioni è già stata richiamata al punto 1 – clima igrotermico e precipitazioni:
− ostruzioni dovute all’orografia del terreno (terrapieni, rilevati stradali, colline, ecc.);
− ostruzioni dovute alla presenza del verde (alberi e vegetazione che si frappongono tra l’area ed il cielo), con oscuramento variabile in funzione della stagione (alberi sempreverdi o a foglia caduca);
− ostruzioni dovute alla presenza di edifici, esistenti o di futura realizzazione secondo la vigente pianificazione urbanistica generale o attuativa.
Allegato B PREREQUISITO
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P.V. 1
ANALISI DEL SITO
6 4. CLIMA ACUSTICO
OCCORRE REPERIRE LA ZONIZZAZIONE ACUSTICA DEL COMUNE AI SENSI DELLA “LEGGE QUADRO SULL’INQUINAMENTO ACUSTICO”, N.447 DEL 1995 E I RELATIVI DECRETI ATTUATIVI E DELLA RELATIVA NORMATIVA REGIONALE, AL FINE DI VALUTARE LA CLASSE ACUSTICA DELL’AREA DI INTERVENTO E QUELLA DELLE AREE ADIACENTI. SUCCESSIVAMENTE OCCORRE LA RILEVAZIONE STRUMENTALE DEI LIVELLI DI RUMORE ESISTENTI CON LOCALIZZAZIONE E DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI SORGENTI DI RUMORE; VALUTAZIONE DEI RELATIVI CONTRIBUTI ALLA RUMOROSITÀ AMBIENTALE SPECIFICANDO I PARAMETRI DI MISURA (POSIZIONE, PERIODO, DURATA, ECC.);
5. Campi elettromagnetici
Per un intorno di dimensioni opportune (sotto specificate) è necessario analizzare:
- se sono presenti conduttori in tensione (linee elettriche, cabine di trasformazione, ecc);
- se sono presenti ripetitori per la telefonia mobile o radio.
Nel caso di presenza di queste sorgenti sarà necessaria un’analisi più approfondita volta ad indagare i livelli di esposizione al campo elettrico ed elettromagnetico degli utenti del progetto con particolare riferimento ai limiti di legge (si vedano il D.M. 381/98 e la L.R. 30/2000).
In particolare, per le sorgenti elettriche, si consiglia l’analisi dei livelli di esposizione in presenza di conduttori che distino dall’area di intervento meno di:
• 100 m nel caso di linee elettriche aeree ad altissima tensione (200 - 380 kV);
• 70 m nel caso di linee elettriche aeree ad alta tensione (132 – 150 kV);
• 10 m nel caso di linee elettriche aeree a media tensione (15 – 30 kV);
• 10 m nel caso di cabine primarie;
• 5 m nel caso di cabine secondarie (cabine di trasformazione MT/BT).
In caso di presenza di sorgenti elettriche entro le distanze indicate sarà necessario valutare, attraverso prove sperimentali, i livelli del campo elettrico e magnetico attraverso misure in continuo su un periodo di almeno 12 ore o comunque in corrispondenza dei momenti di massimo carico del conduttore.
Vista la facilità con cui il campo elettrico è schermato dall’involucro edilizio, sarà possibile limitare le misure alle aree ove è prevista permanenza prolungata di persone all’esterno (giardini, cortili, terrazzi).
Nel caso di antenne per la telefonia mobile, dovranno essere presi in considerazione gli impianti ricadenti entro un raggio di 200 m dall’area oggetto di intervento.
I rilievi di campo elettromagnetico andranno effettuati per un arco di tempo significativo (almeno 24 ore) o in corrispondenza del periodo di maggior traffico telefonico. I rilievi dovranno essere effettuati secondo il D.M.
381/98.
Allegato B PREREQUISITO
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P.V. 1
ANALISI DEL SITO
Allegato B
DATI DI PROGETTO RICAVATI DALL’ANALISI DEL SITO
AGENTI FISICI
CLIMA IGROTERMICO E PRECIPITAZIONI
DISPONIBILITA’ DI FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI
DISPONIBILITA’ DI LUCE NATURALE
CLIMA ACUSTICO
CAMPI ELETTROMAGNETICI
FATTORI AMBIENTALI
ARIA
ACQUE SUPERFICIALI
SUOLO, SOTTOSUOLO E ACQUE SOTTERANEE
AMBIENTE NATURALE ED ECOSISTEMI
PAESAGGIO
ASPETTI STORICO TIPOLOGICI
Salvaguardia dell’ambiente nella fase di produzione di
SALVAGUARDIA DELL'AMBIENTE NELLA FASE DI
REQUISITI DI BENESSERE, IGIENE E SALUTE
OBIETTIVI DEL PROGETTO ECOSOSTENIBILE
Salvaguardia dell’ambiente nella fase diesecuzione
Salvaguardia dell’ambiente nella fasedi manutenzione
Salvaguardia dell’ambiente nella fasedi demolizione
SALVAGUARDIA DELL'AMBIENTE NELLA FASE DI PRODUZIONE IN SITO
Uso razionale dei rifiuti solidi e liquidi
Uso razionale delle risorse idriche
Uso razionale delle risorse per la realizzazione del benessere ambientale (igrotermico, visivo, acustico, ecc.)
USORAZIONALE DELLE RISORSE PER IL RISPARMIO ENERGETICO E PER LA REALIZZAZIONE DELLE CONDIZIONI DI BENESSERE, IGIENE E SALUTE DEGLI UTENTI Salvaguardia delle risorse climatiche
ed energetiche
Salvaguardia del suolo e del sottosuolo
SALVAGUARDIA DELL'AMBIENTE DURANTE LA VITA DEL COMPLESSO INSEDIATIVO ED EDILIZIO (Impatto ambientale) Salvaguardia del paesaggio e del
sistema del verde
Salvaguardia della salubrità dell’aria
Salvaguardia delle risorse idriche
Salvaguardia delle risorse storico-culturali
CICLO PRODUTTIVO FUORI OPERACICLO PRODUTTIVO IN OPERACICLO FUNZIONALE SALVAGUARDIA DELL'AMBIENTE NELLA FASE DI PRODUZIONE FUORI OPERA
Salvaguardia dell’ambiente nella fase di produzione dei materiali, elementi e componenti prefabbricati
Allegato B FAMIGLIA 3 – BENESSERE AMBIENTALE PAG. 1/2
R.V. 3.1
TEMPERATURA SUPERFICIALE NEL PERIODO INVERNALE
1
Esigenza da soddisfare: Il controllo della temperatura superficiale concorre al soddisfacimento dell’esigenza di benessere termoigrometrico.
Le temperature delle superfici interne degli spazi chiusi vanno contenute entro opportuni valori, al fine di:
- limitare i disagi avvertiti quando le superfici dello spazio abitato irradiano energia termica ad una temperatura sensibilmente differente rispetto a quella dell’aria interna dello spazio stesso;
- limitare i disagi provocati da una eccessiva disuniformità delle temperature radianti delle superfici dello spazio;
- limitare i disagi provocati dal contatto con pavimenti troppo caldi o troppo freddi;
- impedire la formazione di umidità superficiale non momentanea.
SPECIFICA DI PRESTAZIONE NOTE
1.Fase del progetto edilizio interessata
− Progettazione architettonica/definitiva.
− Progettazione esecutiva, compresa la progettazione degli impianti di riscaldamento.
− Realizzazione.
− Manutenzione degli impianti.
− Gestione degli impianti tecnologici.
− Collaudo.
2.Campo di applicazione
Funzione abitativa (lettera A), funzione abitativa della lettera D, funzioni della lettera B con esclusione delle funzioni produttive, funzioni alberghiere (lettera E).
Le funzioni sono individuate all’art.78 del R.E.T. (Del.
G.R. 268/2000) ovvero all’art.2 della L.R.46/88.
3.Spazi o elementi del complesso insediativo, dell’organismo edilizio (edificio) e pertinenze interessati
Per la funzione abitativa:
− spazi dell’organismo edilizio per attività principale e secondaria;
− spazi di circolazione e collegamento della singola unità immobiliare.
Per le altre funzioni:
- spazi per attività principale con permanenza di persone.
Vedi modello di scomposizione del sistema ambientale nella figura 1 dell’allegato A.1 al R.E.T. aggiornato con del.G.R.268/2000.
4.Operatore del processo edilizio interessato
− Progettista architettonico.
− Progettista dell'impianto termico.
− Impresa esecutrice.
− Impresa che gestisce la manutenzione dell’edificio.
− Impresa che gestisce gli impianti tecnologici dell’edificio.
5.Livello di prestazione per le nuove costruzioni - La temperatura delle pareti opache è contenuta
entro l’intervallo di ± 3°C rispetto alla temperatura dell’aria interna.
- La temperatura delle chiusure trasparenti è contenuta in un intervallo di ± 5 °C rispetto alla temperatura dell’aria interna.
- La disuniformità delle temperature tra le pareti opache di uno spazio è contenuta entro ± 2 °C.
- Nelle pareti interessate da canne fumarie è tollerata una variazione di temperatura fino a +2 °C.
- La temperatura di progetto dei pavimenti è compresa fra 19 °C e 26 °C.
6.Livello di prestazione per interventi sul patrimonio edilizio esistente
Uguale al livello per le nuove costruzioni, nei limiti
Allegato B FAMIGLIA 3 – BENESSERE AMBIENTALE PAG. 2/2
R.V. 3.1
TEMPERATURA SUPERFICIALE NEL PERIODO INVERNALE
dell'art. 81 del R.E.T.
7.Livelli di prestazione differenziabili in rapporto al modello di scomposizione del sistema ambientale (complesso insediativo, organismo edilizio e relative pertinenze)
Ammessa una tolleranza di +3 °C per la temperatura dei pavimenti dei bagni.
8.Interferenza con altri requisiti
− R.V.6.3 Risparmio energetico nel periodo invernale.
In presenza di RE comunale adeguato al RET regionale (Del. G.R. 593/95 e Del. G.R. 268/00) si dovrà considerare l’interferenza con i requisiti:
− R.C.3.2 Smaltimento degli aeriformi;
− R.C.3.9 Temperatura superficiale;
− R.C.6.1 Risparmio energetico.
9.Metodi di verifica progettuali
Si calcola la temperatura superficiale ϑi delle partizioni e delle chiusure secondo il metodo del R.C.3.9
"Temperatura superficiale" del Regolamento Edilizio tipo (Del. G.R. 268/2000).
10.Metodi di verifica a lavori ultimati
Si eseguono le misure della temperatura dell’aria e della temperatura superficiale secondo i metodi dei requisiti R.C.3.8 e R.C.3.9 del RET.
E’ ammessa nella prova una tolleranza di +3 °C rispetto al livello indicato al punto 5.
11.Condizionamento da parte dell’utenza
Possibilità dell’utente di regolare la temperatura dell’aria interna.
Utili manuali d’uso dell’alloggio e dell’organismo edilizio.
12.Interferenza con eventuali servizi offerti dal soggetto attuatore (gestione, manutenzione, servizi complementari)
Servizi di manutenzione e di gestione degli impianti.
Utili capitolati di appalto per i servizi di gestione e manutenzione degli impianti.
13.Condizionamenti da parte degli agenti caratteristici del sito
Elevato condizionamento da parte di:
− clima igrotermico;
− disponibilità di fonti energetiche rinnovabili (soleggiamento).
14.Condizionamento da parte del contesto socioeconomico, a scala anche urbana e urbanistico
− No.