L’INNOVAZIONE IN EX CITTÀ INDUSTRIALI
N. LAVORATORI:
2.1 Convivenza
delle associazioni artistiche e delle officine sociali, che ha investito la città negli anni ’70; mobilitazione che ha fatto sì che Linz, oggi, non venga più ricordata per la presenza dell’acciaio ma per la presenza della creatività e delle arti.2 Grazie alla gestione politico-amministrativa Linz, quindi, si trasforma da città dell’acciaio a nodo strategico della società globale della comunicazione e della tecnologia avanzata.3
L’aspetto più interessante di Linz, è di come la città della cultura conviva con la città dell’acciaio. La Voestalpine, infatti, è tutt’ora operante, a seguito di una ristrutturazione del gruppo industriale (dal 1993 al 1995) venne quotata in borsa e privatizzata4 ed ora fattura circa 12 mld di euro l’anno5 e dà lavoro, nella sede di Linz, a 12.000 operai.6 La società della Voestalpine dà lavoro a circa 50.000 operai in 60 paesi del mondo, ma in Austria possiede i più grandi siti di produzione, detenendo il 48% dei dipendenti, oltre 20.000 persone7, solo a Linz vengono prodotti 5 mln di tonnellate di acciaio.8 La stessa Voestalpine, spinta dalla nuova aria che si respira in città, ha cominciato a investire risorse consistenti nel rilancio della città e nel rinnovamento urbano, riconoscendo l’importanza delle iniziative culturali ed artistiche.9 Viene addirittura creato un museo dell’acciaio, lo Sthalwelte, e vengono previste delle visite giornaliere allo stabilimento.10
Ma cosa ne è stato dell’inquinamento? Il centro siderurgico di Linz è stato capace di adeguare le sue tecniche produttive alle migliori disponibili in quel momento (BAT) con la collaborazione della Siemens VAI (casa produttrice leader nella costruzione di impianti per lavorazioni siderurgiche), puntando sulla qualità del prodotto piuttosto che sulla quantità, in modo da essere competitiva sul mercato internazionale.11 È dalla collaborazione con Siemens che si sviluppa il processo MEROS (Maximized Emission Reduction Of Sintering, riduzione massimizzata delle emissioni dell’agglomerato), un sistema che permette di trattare le polveri e i componenti inquinanti presenti nelle emissioni, potendo così rientrare nei limiti fissati dall’amministrazione comunale.12 Le polveri inoltre vengono riutilizzate per mantenere la temperatura alta del forno, quindi non si hanno altre emissioni oltre quelle di vapore.13 Il processo MEROS è stato attivato nel 2007 e consente di ridurre le emissioni di anidridi solforose, polveri sottili, metalli pesanti, diossine, furani e altro, fino al 90%.14 Un dipendente dell’Ufficio Tecnico del Municipio, in un’intervista, racconta come negli anni ’70 si fossero avuti livelli altissimi di inquinamento: 2000 microgrammi per metrocubo di concentrazione di anidride solforosa, contro i 5/10 microgrammi attuali, ben al di sotto del limite europeo di 120.15 È inoltre molto interessante come l’Amministrazione pubblica si occupi di controllare lei stessa le emissioni dovute alle industrie, allo smog e al riscaldamento delle case, attraverso misurazioni continue.
Inoltre, da un po’ di anni, la società investe molto sulla ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti, per migliorarne la qualità, proprio l’amministratore delegato della società, in un’intervista all’interno del programma “Presa Diretta”, illustra come nel 2013 siano stati investiti 132 mln di euro nello sviluppo e nella ricerca.16
Altro aspetto che rende l’esperienza della Voestalpine esemplare è l’attenzione alla qualità delle condizioni di lavoro, che garantisce alta produttività dei lavoratori e di conseguenza competitività sui mercati internazionali. All’interno dell’azienda è prevista la promozione della salute sul posto di lavoro (WHP – Workplace Health Promotion), con l’introduzione di “circoli della salute”, a cui prendono parte gli stessi lavoratori, che in prima persona contribuiscono all’attivazione di un processo di miglioramento delle politiche di sicurezza interna. Altri servizi disponibili sono gli asili nido aziendali, orari part-time, sale per il riposo e il relax, programmi di esercizio fisico e servizi di assistenza sociale, tutti servizi che garantiscono una migliore salute del lavoratore e quindi una migliore produttività.17
Si può quindi dire che anche l’acciaieria, nonostante sia un’impresa, non pensa solo al proprio guadagno ma anche alla città che la ospita, ha agito non solo nella volontà di garantire un equilibrio fra produzione e protezione dell’ambiente, ma anche per consentire un riscatto per una città che è sempre stata sopraffatta da ‘prepotenze’ industriali.
Il tutto parte da una consapevolezza degli abitanti, ma anche dell’amministrazione, negli anni ’80 infatti il sindaco Schanovsky H. disse:
2 Op. cit.;
3 Mayrhofer und Schuster (2008), Linz von der Industrie-zur Informationsgesellschaft 1984-heute, Linz: Archiv der Stadt Linz;
4 Frediani C. (2017), Linz fra acciaio e arti multimediali. La “città creativa”
come laboratorio dell’utopia urbana post-industriale, in rivista: Archivio di studi urbani e regionali, n.120, p.121-140;
5 Presa Diretta, Rai 3, puntata del 27/01/2013;
6 Magistrat der Landeshauptstad Linz, 2013 (2013), a cura di: Linz in Zahlen 2013, Linz;
7 Voestalpine (2014/2015), Responsabilità sociale d’impresa.
Scheda informativa, in: www.
voestalpine.com;
8 Presa Diretta, Rai 3, puntata del 27/01/2013;
9 Caforio G. (2012), L’Ilva di Taranto tra interessi industriali e politiche ambientali, Corso di laurea specialistica in scienze politiche – politiche pubbliche, Università degli studi di Perugia, relatore Carloni E.;
10 Martino F. (2015), Linz: convivenza possibile tra siderurgia, ambiente, cultura, in: Organizzazione e mangement;
11 Caforio G. (2012), L’Ilva di Taranto tra interessi industriali e politiche ambientali, Corso di laurea specialistica in scienze politiche – politiche pubbliche, Università degli studi di Perugia, relatore Carloni E.;
12 Martino F. (2015), Linz: convivenza possibile tra siderurgia, ambiente, cultura, in: Organizzazione e mangement;
13 Presa Diretta, Rai 3, puntata del 27/01/2013;
14 Caforio G. (2012), L’Ilva di Taranto tra interessi industriali e politiche ambientali, Corso di laurea specialistica in scienze politiche – politiche pubbliche, Università degli studi di Perugia, relatore Carloni E.;
15 Presa Diretta, Rai 3, puntata del 27/01/2013;
16 Op. cit.;
17 Caforio G. (2012), L’Ilva di Taranto tra interessi industriali e politiche ambientali, Corso di laurea specialistica in scienze politiche – politiche pubbliche, Università degli studi di Perugia, relatore Carloni E.;
«Linz deve diventare la più salubre città industriale austriaca», il motto della sua campagna politica nel 1985 era infatti: “fur bessere Luft” (per un’aria migliore),18 prospettiva alquanto utopica in quegli anni. Si è iniziato così a lavorare sulla messa a norma delle industrie, sviluppando pacchetti di legge specifici e creando diversi fondi nazionali, regionali e municipali per l’ambiente.19
L’investire costantemente ha portato la città ad avere attività pubbliche e private che producessero alti introiti comunali, potendoli così reinvestire nella trasformazione della città. Diverse sono state le trasformazioni che hanno interessato la città: la trasformazione delle sponde fluviali con la realizzazione di impianti museali, delle darsene industriali, la riqualificazione urbana di alcune parti della città, la realizzazione di edilizia sociale.
Concludendo, Linz è una città che sulla base di problematiche ambientali e sociali ha messo le basi per la nascita di una nuova città, che non dimentica il passato e non è più incentrata esclusivamente sull’industria, ma che è proiettata verso una sana convivenza e che si inserisce in un contesto globale, incentrandosi su nuove forme di economia alimentate dalla cultura.
PROCESSO DI RIGENERAZIONE
18 Frediani C. (2017), Linz fra acciaio e arti multimediali. La “città creativa”
come laboratorio dell’utopia urbana post-industriale, in rivista: Archivio di studi urbani e regionali, n.120, p.121-140;
19 Presa Diretta, Rai 3, puntata del 27/01/2013;
Bilbao, attraversata dal fiume Nervion, localizzata nella parte settentrionale della Spagna, si colloca nella regione dei Paesi Baschi. Nel corso della sua storia, la città di Bilbao vive principalmente tre fasi, importanti dal punto di vista economico, che hanno influito sulla sua configurazione:
- città medievale-moderna, che vedeva una centralità del porto fluviale e dei commerci con Europa e America;
- città della rivoluzione industriale, dove protagoniste erano le grandi fabbriche siderurgiche e i cantieri navali;
- città contemporanea, che si sviluppa intorno al tema della cultura.20 Creato il primo altoforno e espansa la città, a partire dall’1850, Bilbao vede nelle attività siderurgiche e navali l’unico motore di economia, non consentendo una diversificazione economica. Ecco perché, nel 1975, con la crisi industriale la città sembrava irrecuperabile: indici di disoccupazione altissimi (30% popolazione disoccupata), degrado, inquinamento e contaminazione.21 È da qui che nasce in Bilbao la volontà di cambiare, mettendo le basi per una rinascita non solo urbana ma anche economica.
Nel 1985 viene fatto il primo passo verso la rigenerazione della città: la creazione dell’Asociacion Bilbao Metropoli-30, che riuniva un centinaio di soci provenienti da centri produttivi, università, organizzazioni no-profit, enti pubblici locali, banche e fondazioni, camere di commercio ecc.22 Questa associazione, voluta dal Governo Basco, dalla Provincia di Vizcaya e dal Comune di Bilbao, aveva il compito di pensare, pianificare e dirigere strategicamente la rigenerazione della città, dando molta importanza alla sua composizione pubblico privata, vi era infatti un accordo fra il settore pubblico e quello privato.23 Nello stesso anno venne presentato il Plan estrategico para la revitalizacion de Bilbao metropolitano che puntava ad una strategia che interessava non solo l’area urbana, ma l’intera regione dei Paesi Baschi, e non solo, tratto distintivo del caso di Bilbao è proprio la dimensione internazionale che il progetto assume,
Bilbao, da città dell’acciaio a città della cultura
STATO:
ABITANTI:
INDUSTRIA:
Spagna 345.122
Attività siderurgiche e cantieri navali