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3 L’analisi dettagliata del rendiconto finanziario di cinque aziende cartarie lucchesi

3.2 Lo studio del rendiconto e calcolo degli indicatori

3.2.1 SCA Hygiene Products – Società per azioni

3.2.2.4 Copertura nel medio/lungo periodo

Il Cash flow to long term debts riporta un valore del 11% nel 2013 che si dimezza nel 2014 e poi balza al 27% nel 2015. La diminuzione tra l’esercizio 2013 e 2014, non è da associarsi ad un aumento dell’indebitamento, che invece si è ridotto di circa 16 milioni, quanto al drastico calo del flusso di cassa della gestione reddituale.

Anche il Cash return to shareholders riporta un andamento molto simile a quello dell’indicatore precedente, premettendo che il patrimonio netto della società è andato sempre crescendo nei tre esercizi in esame, risulta chiaro che nel 2015, visto l’elevato valore del flusso di cassa, si riscontri il valore più alto. Si deve

considerare invece che, nonostante l’aumento del capitale netto fra il 2013 e 2014, l’esercizio 2013 ha avuto un rendimento più alto.

Nel complesso, analizzando i valori di questi due ultimi indicatori, non è possibile dare un giudizio completamente positivo, anche se i valori dell’esercizio 2015 sono nettamente più alti di quelli precedenti, quelli del 2014 sono molto inferiori denotando un trend altalenante.

3.2.3 Lucart – Società per azioni

Un rapido sguardo al conto economico mostra come le vendite della società abbiano subito una flessione nel 2014 rispetto al 2013 per poi ricrescere moderatamente nel 2015. L’EBITDA è in controtendenza dato che risulta più alto nel 2014 principalmente a causa di un abbassamento dei costi della materia prima. Ingenti oneri straordinari negli esercizi 2014 e 2013, dovuti alla svalutazione della partecipazione di Lucart France, hanno contribuito ad aggravare la perdita d’esercizio, che comunque, anche nel 2015 è ingente.

Lo stato patrimoniale fotografa una società che, dal 2013 al 2015, ha notevolmente ridotto il capitale investito per effetto, da una parte della diminuzione dell’attivo corrente (il magazzino è però aumentato), e dall’altra della riduzione dell’attivo immobilizzato. L’indice di liquidità mostra un notevole peggioramento, infatti questo passa da un valore di 1 nel 2013 a 0,74 nel 2015; l’indice di copertura delle immobilizzazioni, seppur in peggioramento (1,07-1,12-1,23) individua una situazione più rassicurante, come anche l’indice di indipendenza finanziaria (44,36-41,42-45,76). Il patrimonio netto della società è diminuito nei tre esercizi considerati, in parallelo ad un notevole ridimensionamento del capitale investito che è sceso di circa 130 milioni.

L’esame della posizione finanziaria netta mostra una riduzione notevole di circa il 57% dei debiti a lungo termine verso le banche, ma anche un aumento dei debiti a breve verso di queste. Nel complesso la posizione finanziaria netta è diminuita, ma perdita d’esercizio, disinvestimenti, riduzione di mutui e aumento dei debiti a breve verso le banche, lasciano intravedere una situazione difficile per la società.

3.2.3.1 Liquidità e solvibilità

Dallo studio dei valori dell’Operating cash flow ratio si deduce che per l’esercizio 2013 la Lucart spa ha riportato un flusso di cassa della gestione reddituale negativo, tale circostanza ha reso negativo il valore dell’indicatore; nell’esercizio 2014 l’operating cash flow risulta positivo e pari al 14.5%, rimanendo comunque molto al di sotto della sufficienza e ricadendo al di sotto dello zero, insieme al flusso di cassa, nel 2015.

L’andamento del Cash debt coverage ratio non sorprende in positivo, mostrando una situazione simile all’operating cash flow ratio.

2015 2014 2013

Operating Cash Flow Ratio

-0,055

0,145

-0,220

Cash Debt Coverage Ratio

-0,045

0,112

-0,155

Cash Return on Asset

-0,023

0,054

-0,078

Cash turnover

34,548

33,736

37,921

Earning Quality

-0,556

3,811

-3,806

Cash Flow Margin

-0,026

0,070

-0,103

Cash Flow to Long Term Debts

-0,257

0,489

-0,531

Cash return to Shareholders

-0,052

0,131

-0,171

Liquidità e solvibilità

Efficienza

Redditività

I valori di questi due indicatori, fotografano una situazione non favorevole per la società, la quale nel 2013 e nel 2015 ha una gestione reddituale che invece di generare liquidità, la assorbe trovandosi così a dover coprire le proprie passività, soprattutto quelle a breve scadenza, con la liquidità derivante da fonti sicuramente più onerose. Nel 2014 la gestione reddituale genera una discreta quantità di liquidità, che comunque non riesce a raggiungere adeguatamente i livelli necessari. È necessaria un’analisi del rendiconto più approfondita.

La composizione dello stato patrimoniale finanziario, risulta molto differente, soprattutto per gli esercizi 2013 e 2014, mostrando un bilanciamento tra attività e passività correnti, senza considerare la grande quantità di liquidità assorbita dal CCNC per effetto della fusione.

In tutti e tre i periodi analizzati l’azienda ha realizzato una perdita di notevole entità, e questo è uno dei fattori che hanno compromesso, in maniera grave, la generazione dei flussi di cassa. Se guardiamo però all’esercizio 2014, in cui la perdita è di maggiore rilevanza, notiamo che, questo, è anche l’unico esercizio in cui la gestione reddituale ha generato un flusso positivo. Esistono quindi altri fattori, come quello già citato della fusione, che ha comportato un elevatissimo impiego di liquidità, oppure, nel 2015, l’utilizzo del fondo rischi e oneri per coprire la minusvalenza sulla vendita della vendita di Lucart France, così come riportato in nota integrativa.

Per gli esercizi 2014 e 2015 si registra una variazione positiva del CCNC, con un maggiore incasso dei crediti, frenata in una certa misura dal rimborso dei debiti che è cresciuto nel 2014 e l’aumento del magazzino nel 2015.

I flussi di liquidità provenienti dall’attività di investimento e da quella di finanziamento mostrano come la società, nei tre esercizi esaminati abbia continuato ad investire, comunque riducendoli nell’ultimo esercizio, e abbia generato, sempre nel 2015, un ingente quantitativo di liquidità dal disinvestimento in alcune attività finanziarie non immobilizzate; liquidità che è stata fondamentale per poter coprire quella assorbita dalle altre aree.

3.2.3.2 Efficienza

Il Cash return on assets come per gli indicatori precedenti assume valori negativi negli esercizi 2013 e 2015 dati i flussi di cassa reddituali negativi; il valore misurato nel 2014 è del 5%, non così basso confrontato con altre società.

Purtroppo in questo caso, avendo a disposizione un valore negativo per due dei tre esercizi esaminati, il giudizio sull’efficienza della società è senz’altro negativo. Il Cash turnover, come sappiamo rappresenta il numero di volte in cui l’azienda riesce a ricreare il flusso di cassa totale attraverso le vendite; nei tre esercizi considerati, l’indicatore presenta dei valori positivi denotando una buona efficienza della società, soprattutto nell’esercizio 2013.

3.2.3.3 Redditività

L’Earning quality nel 2014, l’unico esercizio analizzabile, riporta un valore molto soddisfacente. Il flusso di cassa della gestione reddituale è circa quattro volte più grande dell’EBIT denotando una ottima salute del bilancio.

Come i precedenti indicatori anche il Cash flow margin può essere considerato solo per il 2014; riportando un valore del 7% per l’esercizio considerato, che seppur non basso a confronto con altre aziende, non fornisce un supporto rilevante all’analisi non potendo analizzare la comparazione fra i tre esercizi.

3.2.3.4 Copertura a medio/lungo termine

Il Cash flow to long debts, rappresenta la copertura dei debiti a lungo termine attraverso il cash flow della gestione reddituale. Nel 2014 quest’indicatore riporta un valore soddisfacente, mostrando che il cash flow operativo riesce a coprire quasi la metà delle obbligazioni a lungo termine dell’organizzazione. Per gli altri due esercizi il giudizio è totalmente negativo.

Il Cash return to shareholders è molto utilizzato come termine comparativo fra diverse società; l’analisi del trend non è sfavorevole, visto che per l’esercizio precedente e successivo al 2014 abbiamo a disposizione valori negativi, possiamo inoltre affermare che il valore del 2014, del 13%, è mediamente al di sotto di quelli rilevati per le altre aziende. Un flusso di cassa della gestione reddituale negativo

per il 2013 ma soprattutto per il 2015 rappresentano un elemento scoraggiante e sui cui gli azionisti devono prestare attenzione.