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I vantaggi del distretto lucchese nella formazione del vantaggio competitivo

2 Accenno alle caratteristiche del settore

2.2 La struttura dei costi del comparto tissue

2.2.2 I vantaggi del distretto lucchese nella formazione del vantaggio competitivo

viene determinato dal saldo tra numerosi fattori positivi, sia esterni che interni al distretto, che favoriscono la competitività delle imprese, ed altri fattori che invece ne determinano la debolezza Incominciamo dall'analisi di questi ultimi, dividendone l'esposizione tra criticità endogene al distretto lucchese e criticità esogene.

Tra i fattori critici di tipo endogeno e strutturale quello più importante è probabilmente l'esistenza di una struttura proprietaria essenzialmente familiare, che è la premessa di una possibile carenza di risorse manageriali e finanziarie, sebbene in alcuni casi abbia comunque consentilo la costituzione di imprese leader con un fatturato di centinaia di milioni di euro. Inoltre — è un'osservazione

importante per molte aziende italiane di media dimensione e non quotate — la presenza di azionisti caratterizza da appartenenza ad una stessa famiglia potrebbe, in futuro, essere motivo di divergenze strategiche nei momenti di successione famigliare.

Oltre a questa caratteristica specifica alle imprese locali, si individuano anche delle componenti critiche che sono al controllo dell’impresa e rendono complessa la gestione del blL5iness cartario: l'elevato costo dell'energia. sia in (termini assoluti che rispetto ai concorrenti europei; la fluttuazione dei costi della materia prima, la cellulosa, che essendo importata in Italia un prezzo definito a livello interazionale, dipendente sia dal rapporto di cambio dollaro/euro, che dalla domanda mondiale; il ruolo della Grande Distribuzione Organizzata, che non solo determina gran parte della domanda sotto forma di private label, ma intermedia anche gran parte della rimanente produzione con marchio aziendale (branded).

I fattori critici di tipo esogeno sono parzialmente superabili con il ricorso alle moderne strategie manageriali che portano l'impresa dall'orientamento verso il prodotto all'orientamento verso il mercato. Con una strategia orientata al prodotto l'impresa distrettuale sfrutta solo i suoi tradizionali punti di forza, basati sulla qualità del prodotto finale e sull'efficienza produttiva, derivanti dallo sfruttamento delle economie distrettuali di cui godono le imprese di Lucca.

Al contrario, impostare una strategia orientata al mercato, necessaria per gestire i processi di evoluzione della società e della globalizzazione, comporta tenere conto di un più ampio range di variabili esogene, sulle quali l'impresa non esercita un controllo diretto e non può utilizzare le sue competenze più tradizionali. Occorre infatti governare l'evoluzione di tutti gli attori del mercato (e non solo dei clienti), quali sono i distributori, i concorrenti, le istituzioni ecc. Su tale sfida si stanno cimentando le imprese del distretto, con investimenti soprattutto di tipo organizzativo, manageriale e di comunicazione aziendale.

A fronte dell'elenco delle criticità a cui vincolato il distretto cartario, possiamo indicare un altro lungo elenco di fattori positivi che ne rafforzano la competitività a livello internazionale. La determinante principale della crescita delle imprese di

successo fa riferimento alle economie distrettuali, alla qualità del prodotto e alla crescita internazionale".

I fattori competitivi più significativi, Oltre alla (già ricordata) storica disponibilità di acqua di falda, insistono in modo particolare sulle esternalità economiche positive che la localizzazione distrettuale consente, quali:

 la presenza di costruttori di macchinari con cui interagire sin dalle fasi della progettazione delle componenti elettroniche e meccaniche, che permette di sfruttare numerose sinergie e competenze diffuse sul territorio (Paoli, 1999). Il tutto sulla base di un'innovazione di tipo incrementale che, anche se non è radicale, è comunque mollo positiva perché si adatta alle specificità imprenditoriali locali più Che a quelle settoriali tout-court. Questo processo consente un apporto di nuove competenze tecnologiche più facilmente assorbili dal contesto locale;

 la rete di assistenza tecnica, formata da imprese di tecnici, manutentori, elettricisti, informatici ecc. che offrono servizi industriali specializzati sul cartario;

 la presenza in loco di tutti gli operatori della filiera produttiva, che consente una forte integrazione verticale, in un'area geografica molto ristretta. tra le imprese che producono la carta e quelle che la lavorano (converting), con l'ausilio delle imprese che forniscono componenti, servizi e semilavorati; nel caso del converting, le bobine di carta (jumbo roll) vengono trasportale dalla cartiera di produzione all'utilizzatore distante pochi chilometri, o poche centinaia di metri, a tutto vantaggio della produzione just-in-time c delle partnership verticali lungo la filiera, che generano flessibilità produttiva e risparmio nei costi;

 le capacità professionali del capitale umano, sia operaio che impiegatizio, che derivano dalla cultura del lavoro e da uno stretto legame, ormai storico, tra la società locale e le cartiere;

 il concetto di impresa famigliare, tipico delle imprese distrettuali, non è solo un elemento di criticità come indicalo prima, perchè nei suoi casi virtuosi rappresenta invece un elemento positivo, in quanto concentra in un unico

ambito umano e manageriale l’accumulazione delle esperienze e dell’innovazione tacila che si tramanda di generazione in generazione. I processi di miglioramento mediante il ' 'learning by doing" interni all'impresa famigliare si cumulano con il modello di trasmissione intergenerazionale del know-how e consentono pertanto di godere di un vantaggio da apprendimento "collettivo", con il termine collettivo usato nell'accezione di ambito famigliare. Da una parte, il reinvestimento degli utili aziendali nell'impresa di famiglia, dall'altra, la continua crescita della domanda per numerosi decenni, hanno favorito l’aumento dimensionale delle imprese famigliari locali fino a divenire leader europei del tissue con centinaia di milioni di fatturato annuo;

 l'internazionalizzazione delle imprese del cartario è favorita dall'apertura internazionale posseduta da tutta IIS filiera produttiva; un primo esempio attiene alla fiera internazionale MIAC, che ogni anno consente l'aggiornamento sull 'evoluzione dei mercati e delle tecnologie a livello mondiale in tutte le fasi del ciclo produttivo', un altro esempio è la specializzazione del porto di Livorno nella movimentazione della cellulosa importata via mare, che consente di selezionale i migliori fornitori mondiali di materia prima14; anche il legame tra le imprese cartarie e i costruttori di macchinari ha favorito le opportunità di crescita internazionale delle prime, con la partnership finalizzata alla costruzione di nuovi stabilimenti produttivi all'estero contenenti lo stesso modello organizzativo vincente a livello locale; infine, si segnala l'evento "It'sTissue - The Italian 'l'echnoloy Experience", promosso ogni tre anni da una dozzina di imprese dei macchinari, che porla un migliaio di buyer mondiali sul territorio;

 la presenza di un sistema innovativo locale, seppur debole ma comunque specializzato sulla filiera del cartario, è sicuramente un'esternalità positiva per le imprese, soprattutto per i leader del tissue, che sono generalmente le prime imprese a dialogare con i centri di ricerca: le attività del parco scientifico Lucense, della Camera di Commercio e delle associazioni di categoria, delle Università di Pisa e di Firenze nonché le politiche d'innovazione della Regione toscana con il di innovazione "Innopaper",

sono tutti elementi a favore di un'attività innovativa svolta prevalentemente all' interno delle grandi imprese, ma supportata in vario modo dalle istituzioni esterne ad esse".52