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L’AUTORE

Corrado Augias

L’AUTORE

Corrado Augias

L’AUTORE

Co rrado A ugi as

L’AUTORE

Corrado Augias

Giornalista e scrittore, Corrado Augias è nato a Roma nel 1935 ed ha vissuto molti anni all'estero.

Parigi prima, poi New York, da dove è stato corrispondente del settimanale

"L'Espresso" e del quotidiano "La Repubblica".

Attualmente risiede a Roma.

È stato inviato speciale per

"L'Espresso",

"Panorama" e "La Repubblica", quotidiano al quale attualmente collabora.

All'inizio degli anni '60 ha partecipato al movimento dell'avanguardia teatrale romana con il "Teatro del 101"

diretto da Antonio Calenda, per il quale ha scritto Direzione Memorie e Riflessi di conoscenza, protagonista Luigi Proietti.

Al teatro è tornato in anni più recenti con L'Onesto Jago, messo in scena dal teatro stabile di Genova (regia di Marco Sciaccaluga, con Eros Pagni nel ruolo di Jago).

Per la casa editrice Rizzoli ha pubblicato una trilogia narrativa nella quale, sotto specie di spy story affidate a un protagonista unico (un fratello immaginario del dannunziano Andrea Sperelli), si racconta la storia italiana in anni fondamentali anche per la nostra vita -quelli che vanno dal 1911 (impresa di Libia) al 1921 (vigilia del fascismo).

I tre titoli sono: Quel treno da Vienna, Il fazzoletto azzurro, L'Ultima Primavera.

Da questi romanzi sono stati liberamente tratti tre film televisivi andati in onda nell'autunno '89 su Raidue (regia di Duccio Tessari, con Marisa Berenson nel ruolo della protagonista femminile).

Nel corso della sua attività televisiva ha ideato e condotto programmi di grande rilievo anche culturale, tra i quali la serie di Telefono giallo e il programma di libri Babele.

Per la Mondadori ha scritto Giornali e spie, nel quale ricostruisce un'appassionante vicenda di spionaggio realmente avvenuta nel 1917, orchestrata dai servizi segreti del Kaiser al fine di far uscire prematuramente l'Italia dalla guerra. Insieme a Daniela Pasti (inviata speciale di "Repubblica" e sua moglie) ha scritto il romanzo Tre colonne in cronaca, nel quale - con un anno di anticipo sui fatti - si racconta la scalata di un energico finanziere alla Mondadori.

La sua attività di giallista è proseguita con Telefono giallo. Sette delitti quasi perfetti, Una ragazza per la notte e Quella mattina di luglio.

Suoi anche il saggio-racconto Il viaggiatore alato (biografia di Amedeo Modigliani).

Recentemente ha pubblicato I misteri di Londra, terzo capitolo della trilogia che include I segreti di Parigi(1996) ed I segreti di New York(2000).

Al momento si divide tra l’attività di scrittore, quella di giornalista e quella recentemente aggiuntasi di europarlamentare.

Su internet:

www.corradoaugias.net

Chi è?

Secondo alcuni, in realtà, noi italiani leggiamo poco e scriviamo troppo. In effetti di scrittori esordienti ed aspiranti scrittori ce ne sono tantissimi, c’è chi dice “anche troppi”. Perchè, secondo lei?

Romanzieri e poeti della domenica ce ne sono ovunque. Non ho niente contro di loro, anzi mi piacciono. Un essere umano che mette mano alla penna invece di perdere tempo a guardare la tv lo trovo commovente. Il rischio ovviamente c’è: scambiare ciò che si confida ad un foglio di carta per un immortale capolavoro. – purtroppo succede di rado

Le case editrici “vere”, tendono ad investire solo su autori “collaudati”

(in termini di vendite), e questo è un dato di fatto. Sappiamo anche che in Italia mancano da sempre, un po’ per tradizione ed un po’ per difficoltà di mercato, quelle riviste “pulp” (da Weird Tales all’ Ellery Queen’s Magazine, la lista sarebbe interminabile) che sono state palestra e banco di prova per generazioni di scrittori americani.

Adesso, però, anche per gli esordienti di casa nostra qualcosa è cambiato: c’è Internet e ci sono le e-zines, come Progetto Babele ad esempio (ma ce ne sono ovviamente tante altre, ognuna con le proprie caratteristiche ed inclinazioni, da Decadance a Prospektiva, da Club Ghost al Corriere della Fantascienza passando per Il foglio letterario). Grazie ad Internet siamo riusciti a contattare migliaia di appassionati come noi ed ogni giorno riceviamo racconti o articoli da parte di “navigatori” che sono capitati, per caso o per passaparola, sul nostro sito. Molto materiale è... da migliorare, ma sempre più spesso leggiamo testi di alto livello. Quello che colpisce di più è il grande fermento che si crea attorno ad iniziative come la nostra.

Lei come valuta il fenomeno degli e-writers e l’inerzia delle grandi case editrici nei loro confronti?

Le grandi case rispondono a meccanismi (economici ma fatti anche di abitudini, stile, tradizione) che le costringono su binari quasi obbligati.

Le regole del mercato, gli anticipi da pagare, - e poi anche l’inerzia, la forza delle redazioni, gli autori consolidati. Sono i piccoli editori quelli che sperimentano, scoprono e alla fine finiscono per passare il meglio dei loro ‘prodotti’ alle grandi case. Gli scrittori in linea sono un fenomeno incoraggiante, uno dei cento modi in cui si esprime e circola la creatività.

Lei frequenta, anche solo per curiosità, il mondo di chi scrive on line?

No, purtroppo – ma per pura e dannata mancanza di tempo. In linea cerco solo cose molto precise che mi servono al momento

Crede che per uno scrittore giovane sia più facile farsi notare oggi, oppure nell’”era” pre-internet?

Più aumentano i veicoli meglio è. Ma per uno scrittore giovane la sfida rimane durissima. Lo so per esperienza personalmente sofferta.

Internet comunque ha portato anche per gli scrittori veri, quelli come lei, una grande novità: la possibilità di instaurare un rapporto diretto ed “in tempo reale” con i lettori. Sappiamo che lei ha un suo sito web www.corradoaugias.net che viene regolarmente frequentato da

Bibliografia

Romanzi

1981 Quel treno da Vienna Rizzoli 1983 Il fazzoletto azzurro Rizzoli 1985 L'Ultima Primavera Rizzoli

1987 Tre colonne in cronaca (con Daniela Pasti) Mondadori

1992 Una ragazza per la notte Rizzoli 1995 Quella mattina di luglio Rizzoli Saggi

1983 Giornali e spie Mondadori

1989 Telefono giallo.Sette delitti quasi perfetti Mondadori

1996 I segreti di Parigi Mondadori 1998 Il viaggiatore alato.

Storia e leggenda di Amedeo Modigliani Mondadori 2000 I segreti di New York

Mondadori

2003 I segreti di Londra Mondadori

Teatro...

Forse non è così noto, ma Corrado Augias, oltre ad essere scrittore, giornalista e presentatore televisivo, ama anche cimentarsi sul palcoscenico.

Questi i principali spettacoli teatrali cui ha preso parte:

1966 Direzione Memorie

Regia di Antonio Calenda Con Luigi Proietti 1967 Riflessi di conoscenza

Regia di Antonio Calenda Con Luigi Proietti 1984 L'Onesto Jago

Regia di M.Sciaccaluga Con E.Pagni, M.Mazzantini

... e televisione

L’attività televisiva di Corrado Augias inizia con TELEFONO GIALLO, in onda su RaiTre nel periodo 1987-1993. Un peculiare programma-inchiesta nel corso di quale vengono ricostruiti in studio famosi casi di cronaca irrisolti. Tra gli

argomenti affrontati: la mantide di Cairo Montenotte ed Il giallo dell’Olgiata.

E’ però Babele (1990-1993, sempre su RaiTre) la trasmissione con la quale Augias sposa la propria passione per la letteratura con l’attività di giornalista televisivo e divulgatore. Babele presenta temi, tendenze, linguaggi ed i protagonisti della grande cultura contemporanea attraverso una formula che associa alla pagina scritta letture dal vivo, presentazioni di novità editoriali, ospiti e contributi filmati relativi al tema della puntata.

Peccato soltanto che, per ragioni di palinsesto, la trasmissione venisse presentata ad orari...

improbabili.

Parte del materiale presentato settimanalmente può essere visionato su questo sito:

www.educational.rai.it/railibro/babele

Nel 1994 Augias è di nuovo in televisione, questa volta su Telemontecarlo dove conduce il programma Domino.

Al momento, tornato a lavorare in Rai, presenta uno spazio quotidiano di informazione intitolato Le Storie in onda su RaiTre ogni mattina dalle 12.25 alle 13.00 nell’ambito del progamma contenitore Cominciamo Bene.

IL PASSATO

“Mi interessa il passato. Non tanto il mio passato, un passato semplicemente biografico.

Mi appassiona il passato delle collettività, di noi italiani per esempio, il modo in cui i grandi avvenimenti ci hanno formato, come ci siamo rivelati sotto la spinta dei grandi avvenimenti:

debolezze, viltà, eroismo, costanza, il comportamento dei romani sotto l'occupazione nazista, l'Italia liquefatta dell'8 settembre '43, il boom degli anni Cinquanta, quella disperata energia... Leggendo il passato si capisce meglio come siamo arrivati ad essere ciò che oggi siamo” Corrado Augias

Nella foto: un giovane Augias nella Madrid degli anni ‘50

moltissimi visitatori. Ma, personalmente, preferisce il contatto “virtuale” o quello

“reale” che si instaura, ad esempio, durante la presentazione dei suoi libri?

Quello reale mi piace di più. Davanti a una platea resto molto attento, osservo i comportamenti sia individuali che collettivi di chi è in sala, pronto a cogliere i primi segni di stanchezza per smettere immediatamente. Mi piace anche cogliere l’altalena dell’interesse-disinteresse di fronte agli argomenti toccati. Mi piace firmare le copie e mi piacciono le piccole parole gentili che soprattutto le donne sanno dire in quei momenti.

Torniamo a parlare di libri. Il suo primo

“giallo” fu probabilmente la trilogia costituita da Quel treno da Vienna, Il fazzoletto azzurro, L'Ultima Primavera, un interessante mix di spy story, ricostruzione storica ed immaginazione ambientato nell’Italia primi decenni del nostro secolo. Ma parlando di giallo

“puro”, Hard boiled o Deduction, quale stile narrativo meglio si confà al suo modo di raccontare? E qual è, se ce n’è uno, lo scrittore di gialli “classico” che eleggerebbe a suo modello?

Raymond Chandler per quel misto di intelligente ricerca della soluzione e lo sfondo di violenza che, nel suo caso, costituiva anche una precisa denuncia politica.

Fatti macabri, oscurità, intrighi, delitti irrisolti, misteri insoluti, da tutto questo si sprigiona una grande forza narrativa carica di drammaticità, il thriller è ancora a tutt’oggi uno dei generi che più appassiona e trascina i lettori, ma è giusto catalogare la letteratura in generi o sono solo correnti che si mischiano in un grande mare?

Esistono tutti e due: le correnti che confluiscono nel grande mare e i generi.

Il thriller è un genere come il ‘noir’ o il giallo classico, o il romanzo storico o il romanzo di formazione. Poi esistono casi di confine (penso a certi titoli di Sciascia) che è difficile far rientrare in un genere; in quel caso si parla di letteratura e basta.

Book Reviews: I libri di Corrado Augias

QUELLA MATTINA DI LUGLIO (1995)

Roma, 19 luglio 1943. Un lunedì che si preannuncia torrido fin dal primo mattino. "La nuova settimana era cominciata da poche ore e ne sentiva già il peso...".

Flaminio Prati, commissario di pubblica sicurezza nel quartiere San Lorenzo, affronta con maggiore fatica del consueto la routine quotidiana, che inizia con la segnalazione di un delitto avvenuto in un anonimo appartamentino di uno degli anonimi caseggiati del rione. La vittima: una giovane donna. Thriller di gran classe, Quella mattina di luglio è un grande

romanzo condotto con intenso ritmo narrativo, un affascinante, appassionato ritratto di una pagina struggente della nostra storia

I SEGRETI DI NEW YORK (2000)

Il miliardario Henry Clay Frick e gli immigrati di Staten Island, ricchi solo di figli; il gangster Anastasia, ucciso a sangue freddo nella barberia dello Sheraton, e il dimenticato inventore Meucci; la bellissima Marilyn e i poeti dell'Oceano, Whitman e Melville; il geniale Edgar Allan Poe e la splendida e sfortunata ballerina Evelyn Nesbit... Personaggi di New York che hanno lasciato le tracce segrete delle loro vicende. Tanto si è parlato, visto e scritto di New York, ma restano molte le storie da raccontare, se si guarda la metropoli con l'occhio di Corrado Augias: nessuno meglio di lui poteva riscoprire i luoghi dove quei personaggi vissero, i locali dove consumarono amori e delitti, i quartieri, oggi a volte sfigurati o ricostruiti, dove però sembra ancora di percepire lo spirito che li animò. E proprio negli angoli rimasti intatti, nei "luoghi maledetti, luoghi spariti", ad Harlem, nel Bronx, a Brooklyn, a Manhattan e nel Queensland, l'autore ritrova i fili del romanzo segreto della città

IL VIAGGIATORE ALATO (1998)

Pochi uomini hanno incarnato come Modigliani (Livorno 1884 - Parigi 1920) il mito romantico dell'artista geniale e trasgressivo. Storia e leggenda sono così strettamente mescolate nel racconto della sua vita da risultare quasi inestricabili. All'impresa di distinguere la storia dalla leggenda si è dedicato, con la consueta sensibilità, Corrado Augias, che ricostruisce la vicenda della famiglia Modigliani nella Livorno ottocentesca, la formazione pittorica di Amedeo, la sua vita di bohèmien a Parigi tra i più grandi artisti del primo Novecento. Fino alla tragica fine, condivisa dalla compagna Jeanne, e al nascere del mito.

UNA RAGAZZA PER LA NOTTE (1992)

A nemmeno trent'anni, ragazza di molte ambizioni, Angelica è l'amante di Alberto, che di anni ne ha più di cinquanta ed è un uomo sposato nonché editorialista di un autorevole quotidiano. Quali sentimenti, o progetti, la spingano verso di lui è uno dei secondari elementi d'interesse del racconto.

Incitata da Alberto, Angelica comincia a indagare nei retroscena di un inverosimile suicidio cui ha assistito casualmente in una strada periferica della capitale. Si trova così via via coinvolta in un intrico di cui nessuno sa valutare le dimensioni e che fa perno sulla scomparsa - o forse sulla morte - di un'attricetta della tivù: Stella Panama. In un romanzo nel quale si alternano pagine apertamente ironiche ad altre di elevato tenore drammatico, due repentini colpi di scena ribaltano, insieme, il corso degli eventi e il destino dei protagonisti.

Fonte: WWW.CORRADOAUGIAS.NET

DANTE

“Una sera a Babele venne Benigni e recitò a memoria il V canto dell'Inferno (Paolo e Francesca). Ci sono tanti modi di dire Dante: Benigni lo rese in modo assolutamente originale con gli accenti di un popolano toscano. Fu una grande esperienza e gli spettatori superarono largamente il milione. La televisione dissipa ogni giorno enormi possibilità per pigrizia, Dante direbbe per ignavia.” Corrado Augias Al numero 420 di Tompinks Avenue, la casa-museo di Antonio Meucci dove

si fece ospitare Giuseppe Garibaldi in fuga dopo la disfatta della Repubblica romana (nel 1850). Tra gli oggetti esposti, la camicia rossa indossata da Garibaldi durante la difesa di Roma (nel 1849), il suo zucchetto e un bustino donato al museo da Bettino Craxi. (C.Augias da I segreti di New York)

Se si chiede un francese qual’è l’investigatore più famoso della letteratura, probabilmente risponderà Maigret, mentre un anglosassone nominerebbe forse Sherlock Holmes. Ma se rivolgiamo la stessa domanda ad un italiano, probabilmente non riceveremmo nessuna risposta (Montalbano è ancora un fenomeno troppo recente per poterne valutare l’effettivo impatto sull’immaginario collettivo). Eppure di libri gialli, anche brillanti, ne sono stati scritti parecchi nel nostro paese. In parte questo può essere imputato alla tendenza degli scrittori italiani di dedicarsi al giallo come

“divertissement” e non come mestiere – pensiamo ad esempio ad Emilio Gadda con Quel pasticciaccio brutto de via Merulana oppure a Dacia Maraini con Voci oppure, ancora, ad Umberto Eco con il celeberrimo Il nome della Rosa. Quali altre ragioni le vengono in mente? Qual’è il suo investigatore italiano “preferito”?

Non c’è un investigatore preferito forse proprio per le ragioni accennate nella domanda. Il giallo italiano a parte le solite eccezioni (De Angelis e in anni più recenti Scerbanenco) è un genere nuovo. Mi chiedo piuttosto perché è un genere ‘nuovo’. La mia ipotesi è che abbia pesato da una parte una condizione economica arretrata e debole. Il giallo vuole una società industriale alle sue spalle – non a caso il primo grande è Holmes figlio dell’Inghilterra vittoriana. L’altra ragione è che il giallo è un racconto dove la trama, il plot, ha un peso dominante. Agli scrittori italiani la trama ha sempre interessato meno delle atmosfere e della scrittura.

Nel 1981, esce Quel treno da Vienna, le cui abili rievocazioni si innestano in un panorama piuttosto eterogeneo. Da un lato il giallo storico alla Eco, narrazione elitaria, décor stilistico e ricerca di un consenso di pubblico ampio (non a caso prende l'avvio il fenomeno del best seller italiano), dall'altro il giallo storico che, nonostante l'indiscutibile validità, non si impone sul mercato. Come spiega questo dualismo nel lettore italiano? Forse con un rifiuto per la "contemporaneità" dovuto all'ondata di feroci investigazioni sessantottesche della fine degli anni Settanta (mi riferisco a quelle di Il terrorismo italiano di G. Bocca, 1978; Alle radici della violenza di F.

Ferrarotti, 1978; Memorie del crudele inverno di D. Campana, 1979; Il custode della legge di M. Miccinesi, 1979 e altri)?

Non sono del tutto d’accordo. Il giallo storico piace quando è ben fatto. Il primo Lucarelli era centrato su gialli storici. Abbiamo sia in Italia sia all’estero gialli storici ambientati nell’Egitto dei faraoni, nella Grecia di Pericle, ai tempi dell’antica Roma. La trama gialla è un passe-partout, basta che sia maneggiata con abilità.

Il suo calendario nel mese di Novembre è stato fitto di impegni per la presentazione del suo nuovo libro “I segreti di Londra”. Siamo molto curiosi: Londra è da sempre una città che traspira mistero ed atmosfera, dove la nebbia

Recensione: I segreti di Parigi

di Corrado Augias

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