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Cosa si rischia di perdere

La trasformazione di un territorio è inevitabile, fa parte del progresso e dello sviluppo delle società umane che modificano il loro modo di interagire con l’ambiente nel tempo. È necessario indirizzare le scelte politiche e individuali verso orientamenti più sostenibili per poter preservare gli ecosistemi e i servizi che ne derivano.

Figura 4.2: San Maurizio d’Opaglio, inizio ’900 (accendiamolamemoria.it)

La mancanza di responsabilità, nonostante i tentativi di rimediare con lo sviluppo delle tecnologie, comporta delle perdite enormi. L’impatto dei comportamenti inadeguati sui servizi di approvvigionamento, regolazione e supporto è chiaro, ma la perdita in termini

di servizi ecosistemici culturali è meno evidente a causa dei caratteri di soggettività, in- tangibilità e difficoltà di quantificazione.

In primo luogo la qualità ecologica di un ecosistema incide sulla salute e lo stato di degrado di un ambiente può determinare la preclusione dei servizi che contribuiscono al raggiungimento del benessere. Si approfondiscono le conseguenze del declino degli ecosistemi sui servizi ecosistemici culturali in termini di valori e identità.

4.2.1 I valori

La qualità ecologica influenza fortemente la percezione del valore estetico di un eco- sistema e, come già visto in precedenza, numerosi studi attestano come la bellezza di un ambiente sia legata alla presenza di vegetazione e di superfici d’acqua. Nel caso della copertura vegetale il livello di apprezzamento varia a seconda di estensione, distribuzione eterogenea nell’ambiente, diversità di specie presenti e stato di salute degli alberi. Per le superfici d’acqua, il colore e l’odore determinano la percezione della qualità. A un am- biente degradato difficilmente si associa alto valore estetico. La regolazione del taglio dei boschi, segnalata anche nel piano paesaggistico regionale, appare utile anche per miglio- rare la percezione di un luogo, oltre che a scongiurare il rischio di frane e al garantire le funzioni ecosistemiche.

La possibilità di vivere benefici positivi viene messa a rischio dal peggioramento delle condizioni ambientali, per esempio, i valori emotivi sono fortemente connessi alla quali- tà visiva e alla dimensione poetica di un luogo. Nelle poesie dedicate al lago inquinato (Paragrafo 4.1.2), la percezione del declino determina sensazioni negative; gli effetti risto- rativi, la rigenerazione e il senso di pace dati da un lago sano sono sostituiti da tristezza, rassegnazione e rabbia. Anche i valori spirituali svaniscono con la perdita delle caratteri- stiche che favoriscono la riflessione e la contemplazione.

Si crea un circolo vizioso che conduce al distacco e alla perdita di legame con il luogo. Se si considera un posto negativo difficilmente ci si passerà il tempo libero o le vacanze. Quando la trasformazione è così radicale da compromettere la capacità di riconoscersi nei suoi valori e determinare l’incompatibilità con i propri ricordi e la rappresentazione sog- gettiva di esso, il luogo diviene un semplice spazio a cui non si attribuiscono significati. La mancanza di interesse porta a non prendersene più cura e a disinteressarsi, il distacco che si viene a creare determina l’impossibilità di fruire dei CES, perdendo occasioni di crescita e formazione offerti dall’ecosistema.

Il patrimonio culturale è fortemente connesso all’ambiente in cui è collocato. Se il con- testo perdesse le caratteristiche che avevano influenzato la realizzazione del bene e de- terminato la costruzione proprio in quel luogo, non solo svanirebbero delle informazioni importanti per una lettura corretta, ma una parte dei significati che costituiscono l’identità

del patrimonio scomparirebbe. Si pensi a un percorso devozionale collocato in mezzo al bosco, se gli alberi venissero tagliati e/o fosse inglobato nel centro urbano con la co- struzione di nuovi abitati, è evidente che verrebbero compromesse la capacità di vivere i servizi emotivi, spirituali e religiosi e l’uso del luogo non potrebbe più essere lo stesso. Dall’esempio appena riportato emerge quanto la trasformazione dell’ambiente incida sul- la vita dell’uomo e sulle sue abitudini. Nel caso del Cusio, prima del ripristino dell’eco- sistema lacustre, le condizioni del lago determinarono la cessazione dell’attività di pesca e il divieto di balneazione. La prima conseguenza della riduzione dell’ittiofauna è stata nelle abitudini alimentari dei rivieraschi: il pesce era uno dei principali alimenti che ave- va permesso la sopravvivenza della popolazione e dai primi decenni del Novecento non è stato più disponibile. I pescatori hanno dovuto trovare nuovi impieghi e cambiare com- pletamente stile di vita. Il divieto di balneazione degli anni ’80 ha inciso sulla possibilità di vivere i servizi ricreativi offerti dalle acque del lago e sulla fruizione dei benefici ad essi connessi. Le pessime condizioni ambientali hanno messo a rischio anche le attività turistiche, fondamentali per l’economia del Cusio.

4.2.2 L’identità

L’insieme dei valori e dei servizi ecosistemici fonda l’identità di un luogo che nasce dall’interazione tra uomo-ambiente, dai valori e dalle pratiche culturali che sono influen- zate e influenzano il contesto. Il complesso di elementi e caratteristiche che contraddistin- guono un territorio ne determina l’unicità e il senso del proprio essere. L’identità chiama in causa la differenza: un ecosistema si distingue dagli altri sia per gli elementi che lo compongono sia per i significati ad esso attribuiti da ciascuno. Si tratta del senso del luo- go, l’interiorizzazione degli spazi del vissuto. Attraverso i luoghi infatti si possono vivere esperienze, emozioni e sensazioni che contribuiscono alla formazione dell’individuo de- terminando la sua personalità.

Il degrado di un ecosistema incide dunque sull’identità sia del luogo sia dell’individuo che non può godere dei servizi che favoriscono lo sviluppo cognitivo, l’arricchimento spirituale ed emotivo e l’acquisizione di capacità. Rendendo difficile la possibilità di ri- conoscersi nei valori che esprime, il senso di attaccamento e di apprezzamento vengono messi a rischio.

Anche le imprese subirebbero gli effetti del degrado del territorio: cosa sarebbero i pro- dotti cusiani se si perdessero la storia, le conoscenze e gli ecosistemi che ne hanno per- messo lo sviluppo? Gli importanti marchi, riconosciuti a livello internazionale, sono nati grazie allo sviluppo delle competenze artigiane, alla forza idrica fondamentale per le in- dustrie, alla voglia dei cusiani di restare nella loro terra attraverso la costruzione di nuove opportunità occupazionali. L’unicità del territorio, i valori educativi, lo sviluppo di com-

petenze e conoscenze ha consentito la nascita di queste industrie proprio qui. Sebbene nell’arco del Novecento queste attività hanno sfruttato l’ambiente determinandone il de- grado, ancora oggi il territorio può contribuire alla catena di valore attraverso i significati e i valori di cui è portatore. L’interesse verso la salvaguardia dell’ecosistema è in crescita ed è testimoniato dalle iniziative promosse da alcune aziende12.

Il luogo è il fondamento dell’identità: parla di passato, è sfondo della vita presente e permette di proiettarsi nel futuro donando un senso di continuità all’esistenza.