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La combinazione di blue space e green space

I primi elementi naturali che vengono richiamati alla mente quando si pensa al Cusio sono il lago e i pendii che lo circondano. La presenza dell’acqua ha influenzato fortemen- te la storia del Cusio. Si pensi alla centralità del lago d’Orta nel territorio, all’attività di pesca che è stata fondamentale per la sopravvivenza dei cusiani fino al Novecento, a fonti, torrenti e ruscelli che hanno favorito lo sviluppo di attività produttive. A testimonianza del suo ruolo esistono il mulino Batine di Quarna di Sopra utilizzato per la molitura di cereali e castagne, la pesta di Centonara impiegata per la lavorazione della canapa e il mu- lino di Pettenasco per la tornitura del legno. Lo Strona è stato protagonista dello sviluppo economico del territorio, veniva impiegato per trasportare il legname della Valstrona e, alla nascita delle prime industrie, forniva la forza idrica necessaria al loro funzionamento. Usanze e tradizioni, tramandate di generazione in generazione, si basano su questo ele- mento ed esistono numerose leggende popolari che narrano di creature magiche che abi- tano in laghi, fiumi e torrenti. Per esempio, per mettere in guardia sulla pericolosità dei 4La questione dell’inquinamento e del ripristino dell’ecosistema lacustre verrà approfondito nel quarto

fiumi, in Valle Strona viene raccontata la storia dell’Uriana, un mostro terrificante che vive in una grotta buia sott’acqua e con il suo rastrello cattura i bambini che giocano a riva. Esistono fonti a cui sono attribuiti poteri miracolosi, come la fontana dei malati a Quarna Sopra da cui sgorga acqua pura con proprietà curative. Alcune credenze popolari sono ancora tenute in considerazione dagli abitanti; per esempio, il 26 luglio non si va a nuotare al lago perché, nel corso dei secoli, molti sono stati gli annegati in questa data e come dice il detto: “Par Sant’Anna l’àcua dal laag l’ingàna”5.

I blue space e la ricca vegetazione che riveste i rilievi determinano l’identità del luogo nel quale gli abitanti si riconoscono. Il senso di attaccamento è tale che, quando i cusiani si allontano, sentono la mancanza del senso di sicurezza fornito dal rassicurante abbraccio delle montagne e della sensazione di pace data dalle acque. Le vicende storiche testimo- niano la naturale protezione del territorio. Il primo ad accorgersi della barriera fornita dal lago e dalle montagne fu il vescovo Onorato che nel VI secolo iniziò le opere di fortifi- cazione in difesa dagli eserciti provenienti dal Sempione e diretti nella pianura novarese; successivamente i popoli trovarono rifugio sull’isola durante le invasioni e, molti secoli dopo, i milanesi si ritirarono nelle case di villeggiatura cusiane per fuggire dalla peste. Nonostante le diverse dominazioni, l’area ha sempre goduto di una discreta autonomia, conservando alcuni privilegi grazie alla protezione data dai vescovi-conti6.

La lontananza da dinamiche cittadine e da mete del turismo di massa, insieme agli effetti benefici di acque ed estese coperture boschive, determinano calma e tranquillità che con- traddistinguono il territorio.

Gli effetti ristorativi, determinati dall’influenza di blue e green space sulla psiche (ar- gomento già trattato nel primo capitolo), sono raccontati nei testi dei viaggiatori come Balzac che, tornando in Francia dopo un impegno giudiziario a Torino, visita il Cusio e ne riporta le sensazioni:

“Immaginate un viaggiatore esausto dai mille aspetti così ricchi dell’Italia, del Brasile, delle Indie, che tornando in patria trova sul suo cammino un delizioso laghetto, quale quello di Orta ai piedi del Monte Rosa, un’isola ben tuffata in acque calme, civettuola e semplice, primitiva e pure adorna, solitaria e in buona compagnia, con eleganti piante e statue di bell’effetto. Intorno, rive selvagge e insieme coltivate; la grandiosità e i suoi tumulti sono fuori di lì, dentro, le proporzioni umane. Il mondo visto dal viaggiatore si ritrova lì in piccolo, modesto e puro; il suo animo ristorato lo invita a rimanervi, perché un fascino poetico e melodioso lo avvolge con tutte le armonie e risveglia tutte le idee. È, ad un tempo, una certosa e la vita.”7

5“Per Sant’Anna l’acqua del lago inganna”

6Canestro Chiovenda B., L’Isola di San Giulio, Fondazione Arch. Enrico Monti, Anzola d’Ossola, 1991. 7Balzac, Les employés, ediz. Pléiade, vol. VI, Parigi, 1960, p. 893.

Il 26 agosto del 1836 Balzac descrive le fatiche di quei giorni a Louise e dell’itinerario. Nei mesi seguen- ti lavorerà a La femme supérieure (poi Les employées nel ciclo “Scene di vita parigina” della Comédie humaine).

Come Balzac, anche oggi la maggior parte degli abitanti cusiani e dei turisti sostiene di aver percepito una sensazione di pace e di rigenerazione davanti al lago o a particolari luoghi cusiani. Lo specchio naturale, affascinante e romantico favorisce la riflessione. L’acqua simbolo di purezza, insieme alla calma e tranquillità che incute, conferisce al territorio una vocazione spirituale e contemplativa.

Figura 3.2: Vista sul lago d’Orta da Bagnella (dall’archivio personale dell’autrice)

Il lago è protagonista di numerose attività ricreative. Molti sono gli sport acquatici prati- cati e durante l’estate le spiagge si affollano per godere di un po’ di relax in riva al lago. I sentieri e le strade che lo circondano sono spesso frequentate da chi ama passeggiare, correre o andare in bicicletta e non è raro incontrare gruppi di scolaresche o centri estivi che svolgono le loro attività all’aperto. I boschi offrono altre importanti occasioni ricrea- tive: percorrendo i sentieri si può rimanere piacevolmente sorpresi nello scoprire scorci panoramici, chiesette, cappelle, torri e ruderi. La moltitudine di significati e le tracce sto- riche del territorio arricchiscono l’esperienza che si può vivere favorendo l’interesse per il luogo che va scoperto un passo alla volta.