BANCA DATI
7.2 Costruzione della banca dati
7.2 Costruzione della banca dati
Durante la progettazione della campagna di campionamento e misura del radon indoor denominata “campagna radon prone areas” per la regione Friuli Venezia Giulia, erano stati individuate a priori le caratteristiche edilizie che avrebbero potuto essere di interesse per la successiva analisi dei dati. Alcune caratteristiche edilizie e modalità d’uso delle abitazioni erano tali da rendere idonee o meno le abitazioni stesse, ed i locali al loro interno, ai fini del posizionamento dei dosimetri nell’ambito della campagna di campionamento e misura citata. Altre caratteristiche invece sono state individuate quali quelle che avrebbero potuto influenzare la concentrazione di radon all’interno dell’abitazione. Sulla base di queste considerazioni è stata costruita una scheda di campionamento, che andava compilata al momento del primo posizionamento dei dosimetri, e che sarebbe stata la base per la costruzione della banca dati. Nella scheda di campionamento inoltre sono state raccolte le informazioni anagrafiche degli abitanti ed i tempi di occupazione dell’abitazione da parte degli stessi al fine di permettere, a posteriori, una valutazione della dose da esposizione al radon.
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Nel seguito vengono descritti i criteri di idoneità delle abitazioni e dei locali dove posizionare i dosimetri, la scheda di campionamento e le modalità di costruzione della banca dati.
7.2.1 Idoneità di edifici e locali
Allo scopo di rendere il più omogeneo possibile il dato relativo alla concentrazione di radon indoor ed in considerazione del fatto che le modalità di utilizzo dell’abitazione influenzano la concentrazione di radon indoor, è stato scelto di posizionare i dosimetri soltanto in edifici ad uso residenziale ed abitati permanentemente. Sono quindi stati esclusi tutti luoghi di lavoro e le abitazioni abitualmente occupate soltanto in alcune parti dell’anno o della settimana.
Inoltre, poiché è noto che in Friuli Venezia Giulia il contributo principale del radon indoor viene dal suolo, e quindi la concentrazione di radon indoor è attesa essere più elevata nei piani terra rispetto ai piani superiori si è scelto di posizionare i dosimetri soltanto nelle abitazioni con almeno un locale abitualmente abitato al piano terra o rialzato.
In considerazione dell’effetto della differenza di temperatura e di pressione e della possibilità da parte dell’acqua di veicolare il radon, i bagni e le cucine sono stati indicati come locali inidonei per il posizionamento dei dosimetri.
Naturalmente i volontari della protezione civile che hanno posizionato i dosimetri sono stati istruiti sull’idoneità delle abitazioni e dei locali, così come sul corretto posizionamento dei dosimetri all’interno dei locali stessi.
7.2.2 La scheda di raccolta dati
La scheda di campionamento, riportata nelle figure 7.1 (a,b,c e d), è stata costruita in modo da contenere tutte le informazioni necessarie all’elaborazione dati, ma anche in modo da poter verificare l’idoneità delle abitazioni e dei locali.
Nella prima parte, sono contenuti i dati relativi al sito di campionamento ed i dati anagrafici degli abitanti. Nella seconda pagina della scheda sono contenuti i dati principali relativi alla tipologia edilizia dell’abitazione ed al tipo di locali in cui i dosimetri vengono posizionati. La terza pagina della scheda contiene le informazioni relative all’abitazione e la quarta al locale che ospita il dosimetro e agli abitanti.
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Figura 7.1.d Scheda di campionamento per la campagna radon prone areas, pagina 4
La scheda riportata è stata costruita sulla base di analoghe schede di campionamento utilizzate per la campagna nazionale radon organizzata dall’Agenzia Nazionale per
105 l’Ambiente e dall’Istituto Superiore della Sanità che, per il Friuli Venia Giulia, è stata svolta tra il 1988 ed il 1990 e delle schede di campionamento relative alla campagna di misura di radon indoor in tutte le strutture scolastiche della regione da ARPA FVG negli anni 2000-2003. In particolare si è scelto di utilizzare il più possibile gli stessi campi di quest’ultima scheda, allo scopo di costruire una banca dati omogenea a quella relativa alle strutture scolastiche. Ciò è stato fatto al fine di poter facilmente costruire, in futuro, una banca dati complessiva contenente tutti i dati relativi alle misure di radon indoor effettuate in Friuli Venezia Giulia ed al fine di permettere gli opportuni confronti tra i diversi set di dati.
Sulla base dei campi riportati nella scheda per la raccolta dei dati, è stata costruita la struttura della banca dati.
I dati sono contenuti nel file RADON_PRONE_AREAS_idonei: database.mdb. In figura 7.2 è riportata una schermata di Access in cui si possono vedere tutte le tabelle contenute nel file.
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In figura 7.3 sono invece riportate le principali query predisposte per l’analisi dei dati relativi alle concentrazioni del primo e del secondo semestre di misura ed alla concentrazione media annua.
Figura 7.3 Elenco delle principali query presenti nella banca dati radon prone areas
Oltre ai dati provenienti dalla lettura dei campi riportati nelle schede compilate all’atto di campionamento, naturalmente sono presenti le coordinate dei siti di campionamento ottenute dalla cartografia con le modalità descritte nel capitolo 6, i risultati relativi alle misure di concentrazione del I, II e, quando presente, III semestre di misura ed i valori di concentrazione media annua per singolo locale e per singolo sito di misura.
I dati relativi al valore di concentrazione derivato dalla lettura del singolo dosimetro provengono da tabelle in formato excel, compilate dal laboratorio di misura ed opportunamente collegate ai dati relativi al locale di campionamento mediante il codice_dosimetro. Le concentrazioni medie annue calcolate sono poi collegate nelle query con le tabelle di interesse mediante il codice_sito ed il codice_comune secondo la struttura riportata in figura 7.4.
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Figura 7.4 Esempio di struttura delle query nella banca dati radon prone areas
In seguito sono stati aggiunti tutti i campi relativi ai parametri geologici, geomorfologici ed idrogeologici di interesse, anch’essi collegati ai siti di misura con gli opportuni codici.