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Crescita in azienda e rotazione del lavoro

4. Analisi dell’azienda

4.5 La trasmissione della concezione di business: metodi e strument

4.5.3 Crescita in azienda e rotazione del lavoro

Fra gli strumenti utilizzati, quello che ha avuto forse il raggio d’azione più ampio, è rappresentato dalla crescita del personale in azienda e dall’elevata rotazione del lavoro richiesta.

Pieremilio Garbellotto ricorda di aver iniziato a lavorare in azienda, con i suoi fratelli, fin da quando aveva 12 anni durante l’esate e di aver svolto tutte le mansioni aziendali. Anche Piergregorio, fin dall’adolescenza, ha svolto tutte le mansioni in azienda, proseguendo per tutti gli step fino all’incarico di responsabile degli acquisti e del commercio legnami.

Pieremilio racconta inoltre che lui ed i suoi fratelli hanno avuto la fortuna di stare assieme a persone (i dipendenti della Garbellotto) che gli insegnavano come fare e che non erano egoiste e gelose del proprio know-how, ma anzi, condividevano il loro sapere. Piergregorio sottolinea che, anche se era figlio del titolare, ha dovuto entrare in azienda in “punta di piedi”, umilmente ed ha dovuto ascoltare ciò che i bottai più esperti gli dicevano di fare, solo una volta fatta un po’ di esperienza ha potuto iniziare ad esternare, sempre con la massima umiltà, i propri dubbi e le proprie domande a suo padre e ai suoi “maestri”. La rotazione del lavoro e la crescita in azienda hanno permesso alla Garbellotto di mantenere saldi valori come il senso del dovere, il rigore, il rispetto e l’umiltà. L’inserimento in fabbrica di nuovi apprenditsti bottai, prevedeva infatti la ricerca di giovani, residenti vicino all’azienda, perché Pietro voleva persone appassionate e che erano intenzionate a lavorare tutta la vita per la Garbellotto, persone che crescendo in azienda, potessero imparare sempre più, anche dai propri errori.

Anche oggi tale strumento viene utilizzato, anzi è uno dei principali biglietti da visita del direttore di produzione, Graziano Cavalet. Egli afferma che tutti devono sapere fare tutto e, per questo motivo, è necessario che ognuno abbia girato 3-4 lavori in azienda. Inoltre anche la crescita in azienda è un indispensabile strumento anche al giorno d’oggi: si cercano sempre operai giovani infatti, che vogliano apprendere il mestiere e fare esperienza come bottai ed inoltre molto spesso essi sono figli dei vecchi bottai, perciò si crea un circolo virtuoso in cui i valori rimangono immutati all’interno dell’azienda anche perché essi sono i medesimi valori che animano le famiglie stesse dalle quali provengono i dipendenti.

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4.5.4 Meritocrazia

Un altro importante strumento per preservare la concezione del business imprenditoriale è rappresentato dalla meritocrazia. Un insegnamento importante che Pietro ha dato ai propri figli è che “non bisogna mai avere l’orgoglio di fare per forza

qualcosa che non si riesce a fare”. Questo insegnamento ha accompagnato gli attuali

titolari nel corso di tutta la loro formazione in azienda ed ha altresì accompagnato tutta l’organizzazione. Meritocrazia e professionalità sono strumenti molto efficaci, utilizzati da Pietro in maniera molto sapiente: basti pensare che il direttore di produzione e del personale è un bottaio ed è tutt’oggi il primo a portare avanti i valori e l’identità aziendale.

Tale strumento è fondamentale per trasmettere elementi quali la con-divisone dei successi, la con-vincita e la lungimiranza: ognuno (operai e impiegati compresi) sa che l’impegno costante profuso in azienda verrà comunque in qualche modo premiato a lungo andare e che il proprio benessere ed il proprio successo è anche quello dell’azienda.

Ad oggi tale valore è più che mai presente: Pieremilio infatti è il primo ad affermare che, se in futuro avrà figli, non si sentirà per nulla obbligato ad inserirli per forza o a far coprire loro determinate cariche invece che altre: ognuno quindi deve stare nel posto che merita in base alle proprie capacità e competenze. Anche Piergregorio sottolinea l’importanza della meritocrazia come strumento utile per mantenere l’identità aziendale, ricordando come, al giorno d’oggi, ogni loro dipendente, sentendosi trattato molto equamente, cerchi sempre di mettercela tutta perché ben consapevole di lavorare in un sistema meritocratico.

4.5.5 Scrittura

Uno strumento utilizzato quasi quotidianamente dal Commendatore allo scopo di non dimenticarsi mai nulla, era rappresentato appunto dalla scrittura. Ciò voleva dire scrivere o registrare immediatamente tutto quanto gli venisse in mente e che ritenesse utile e rilevante. Pieremilio racconta che suo padre aveva uno stile particolare, quasi un vizio, che era anche uno dei più importanti insegnamenti del libro dei difetti:

“Scripta manent, verba volant”. Egli infatti andava sempre in giro con moltissimi pezzi

di carta nelle tasche e, qualsiasi cosa gli venisse in mente, lui lo scriveva subito. Quando giungeva la sera poi, racimolava tutti gli insegnamenti scritti sui vari fogli e, con l’ausilio di un registratore, li dettava verbalmente incidendoli sul nastro. Era infine compito dei suoi figli o dei suoi collaboratori, quando avevano tempo, quello di prendere il registratore e trascrivere ordinatamente, su di un foglio, quanto in esso contenuto, andando in tal modo ad aggiornare i regolieri.

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Tale strumento si è reso necessario e vitale per la conservazione della concezione di business imprenditoriale: in particolare, sebbene con esso sia stata altresì data linfa alla produzione dei suddetti regolieri (e quindi abbia contribuito indirettamente al consolidamento di tuttti gli elementi costitutivi della business conception), esso agisce direttamente sul rafforzamento di caratteristiche quali l’ordine ed il rigore.

Tuttora in azienda si continua a scrivere ogni cosa e, allo stesso modo, quando c’è qualcosa di rilevante che è stato in qualche modo “registrato” (attraverso qualsiasi tipo di strumento, che può essere ad esempio un documento, un file audio o video, un email e via dicendo), è lo stesso Pieremilio che provvede a trascriverne la maggior parte.