• Non ci sono risultati.

La cronologia delle parti: la IIb quale fonte della IIIa

In relazione alla cronologia delle parti IIb e IIIa che nel corso del tempo si sono innestate su di un nucleo già formato della CrP (I e IIa), Samantha Kelly prende in considerazione due elementi imprescindibili: i 18 capp. presenti nelle sez. IIb e IIIa ripresi dalla Nuova Cronica36 e una

serie di “prestiti” (“borrowings”), assenti nel testo del Villani, che legano la seconda parte (A e B) con la terza37.

32 Pei i passi in questione si rinvia al par. 3. 33 S. Kelly, The Cronaca di Partenope, cit., p. 79.

34 I. Fernández ordóñez, Transmissión y metamorfosis, cit., p. 80.

35 R. antonelli, Il testo fra Autore e Lettore, in «Critica del testo», XV/3 (2012), pp.7- 28, cit. a p. 22.

36 I capp. del Villani in questione sono i seguenti: VI 1-3, VII 87-91 e VIII 1-10, cor- rispondenti ai capp. 66B-68B e 75B-89B dell’ed. critica della Kelly.

42

Quest’ultima serie di corrispondenze mette di fronte alla studio- sa americana il più naturale dei quesiti: «Who, then, borrowed from whom?»38.

Tra le diverse ipotesi sulla cronologia delle parti oggetto della nostra attenzione, la Kelly, in base ai suoi riscontri che esamineremo tra un istan- te, giunge a tale conclusione:

The relationship between these texts can be imagined in various con- figurations, but the most plausibile scenario is as follows. The Group A version of the Cronaca was composed first. The “Southernized Villani” was composed next, relying mostly on Giovanni Villani’s Nuova Cronica but including some information found in the Cronaca Group A […]. The Group B version of Cronaca was composed last, borrowing extensively from the “Southernized Villani” from chapter 62B forward39.

Dunque lo «scenario» prospettato rifletterebbe il seguente ordine cro- nologico di composizione: CrP (I-IIa) > IIIa > IIb. A riprova di quanto detto, la Kelly sottolinea la circolazione congiunta della CrP e della IIIa nella maggioranza assoluta dei manoscritti a noi pervenuti, a differenza di quanto avviene nei testimoni della versione B della cronaca (I-IIb)40.

Inoltre, apprendiamo sempre dalle sue parole che dal capitolo 60a (62b) della seconda parte vi sarebbe un’intensa attività di interpolazione che vedrebbe la IIb attingere dalla IIIa. Decide, quindi, di fornire nella sua edi- zione critica, proprio a partire dalla seconda metà del cap. 60a, una doppia redazione in base ai due gruppi di testimoni che ci tramandano la IIa e la IIb, motivando tale scelta con la costatazione che da questo punto della cronaca le due versioni divergono in maniera sostanziale.

A mio avviso sono significativi due dati che ricaviamo direttamente, o quale diretta conseguenza, dalle affermazioni appena riportate:

1) i “prestiti” della IIb dalla IIIa non si limitano all’interpolazione dei 18 capitoli villaniani, ma si estenderebbero ad ulteriori capitoli41;

corrispondence not only between the “Southernized Villani” and the Cronaca Group B, but between these two and the Cronaca Group A. None of these passages is found in Villani’s Nuova Cronica» (s. Kelly, The Cronaca di Partenope, cit., p.127).

38 Ibidem. 39 Ibidem. 40 Cfr. ivi, p. 130.

41 «Since the main purpose of the “Southernized Villani” was to execerpt Villani […] it is much easier to imagine that this work was created first and that Cronaca Group B

43

2) le interpolazioni dalla seconda parte presenti nella IIIa proverrebbero dalla IIa, vista la posteriorità della IIb rispetto al compendio villaniano. Da ciò deriverebbe la descrizione del «“Group B” version» quale:

A quite hybrid text: partly Bartolomeo’s narrative, partly that of Giovanni Villani as filtered through the “SV” author, and partly the “SV” author’s original contributions about Neapolitan history42

Volendo schematizzare l’ipotesi avanzata dalla Kelly, ci troveremmo di fronte ad una composizione delle parti di questo tipo:

IIIa:

• rielaborazione di 202 capp. tratti dalla Nuova Cronica del Villani • parti originali del compilatore della IIIa

• “prestiti” dalla IIa IIb:

• Breve informazione di Bartolomeo Caracciolo (IIa)

• Interpolazione di 18 capp. della Nuova Cronica del Villani per il tramite della IIIa

• “prestiti” di parti originali dalla IIIa

Non appare privo di utilità sottoporre ad un ulteriore vaglio alcuni punti esposti dalla Kelly in merito a quanto riportato sopra.

Iniziamo col prendere in considerazione tre capitoli della IIIa (9-11), già segnalati dal Monti43, non ripresi dalla Nuova Cronica, ma che trovano

corrispondenza nei capp. 61a-63a (63b-65b). In proposito la Kelly affer- ma che: «The “SV” author borrowed from it [Bartolomeo’swork] for his narration of the Norman kings in chapter 9-11, here too adding his own Neapolitan details (for istance, the Normans building of the castle known as the “Normandia”)»44.

Ancora la studiosa americana individua quale fonte dei suddetti capi-

selected from it only a few of these borrowed Villani chapters along with some other material original to the “SV”» (cfr. s. Kelly, The Cronaca di Partenope, cit., p. 128).

42 Ivi, p. 84.

43 Cfr. G. M. monti, La ‘Cronaca di Partenope’ (premessa all’edizione critica), cit., p. 44 note 9, 10 e 12.

44

toli il Romualdi Salernitani Chronicon, sottolineando come la IIa si dimostri lievemente più fedele della IIIa rispetto alla fonte.

Esaminando, però, la versione del gruppo B dei medesimi capitoli, ap- pare subito evidente come le parti IIIa e IIb siano maggiormente collegate tra di loro rispetto alla IIa. Ad esempio, nel primo dei tre capitoli, circa la descrizione di Ruggero II (1095-1154):

Cap. 9 IIIa (61a/63b)45

L’unica spiegazione della maggiore vicinanza tra il testo del cap. 9 IIIa e quello del cap. 63b, postulato per esatto quanto detto dalla Kel- ly, è ipotizzare che il compilatore della IIb abbia scelto di riprendere non la versione presente nella Breve Informazione (IIa), bensì quella più o meno rimaneggiata, con l’aggiunta di dettagli, inserita nel compen- dio villaniano.

45 Nel Chronicon si legge: «Fuit autem rex Rogerius statura grandis, corpulentis, facie leonina, voce subrauca, sapiens, providus, discretus, subtilis ingenio, magnus consilio magis utens ratione quam viribus. In acquirenda pecunia multum sollicitus…» (cfr. r. salernitano, Romualdi Salernitani Chronicon, a cura di C. A. Garufi, in Rerum Italicorum

Scriptores. Raccolta degli Storici Italiani dal cinquecento al millecinquecento, ordinata da L. A.

Muratori, Nuova edizione riveduta, ampliata e corretta con la direzione di G. Carducci, V. Fiorini e Pietro Fedele, to. VII, parte I, fasc. 3, Bologna, Zanichelli, 1928, pp. 236-237. Per il passo in questione si veda s. Kelly, Appendix I, in Ead., The Cronaca di Partenope, cit., p. 316).

IIb (ms. PL)

Il predicto Rogieri i(n) multe chuose fo bien condicionato, et fo huo- mo grande di statura et grosso di corpo, et ebe il vulto lionino et la voce rauca; homo di sobctile ingegnio, savio, prove- duto. Regiase più p(er) ragione ch(e) per volun- tade; in acquistare terre o dinari multo sobctile, sollicito et disideruso (c. 32r).

IIa (ed. Kelly)

Fo lo re Rogiere homo de grande statura, corpolen- to, la facze habe lionina et la voce subrauca. Et fo sa- vro, provido, et discreto et virtuoso et multo soctile de ingegnyo. Usava conti- nuamente pyu la raysione che la forcza; ad acquista- re terre et moneta era multo sollicito […]

IIIa (ms. M)

Lo predicto re Rogiere in m(u)lte cose fo bene (con)dicionato, et fo homo grande de statura et grosso de corpo, et habe lo vulto lionino et la voce raucha; fo homo de socti- le ingegnyo, sapio, prove- duto. Regevas(e) più p(er) ragione che p(er) voluntà; in acq[ui]-stare t(er)re et dinare fo multo soctile, sollicito et desideruso (cc. 61v-62r).

45

Lo stesso valga per il cap 10 IIIa, per il quale la Kelly ribadisce la mag- giore fedeltà della IIa al Chronicon di Romualdo, per esempio nella de- scrizione fisica di Guglielmo I (1131-1166), anche se sia le parti IIa-IIb che la IIIa presentano la stessa variante rispetto alla fonte circa la morte del figlio del sovrano, Ruggero46.

Al di là di ciò, la distanza tra la versione del Gruppo A da quella della IIIa/Gruppo B è sempre più marcata, e la Kelly non tralascia di notare come la IIb riprenda alcune aggiunte originali del compilatore della IIIa, tra le quali l’elenco delle opere normanne a Napoli47 (in corsivo i passi

presenti solo nelle sez. IIIa e IIb):

Cap. 10 IIIa (62a/64b)

46 La Kelly sottolinea al riguardo che «whereas Romuald has King William I (1154- 1166) show himself in the window of the Pisan Tower and his son Roger killed by an arrow to the eye in an unidentified location, both versions of the Cronaca conflate these two concurrent events, describing Roger as killed by an arrow while showing himself at this window» (cfr s. Kelly, Appendix I, in Ead., The Cronaca di Partenope, cit., p. 316. Per i passi citati del Chronicon, si veda r. salernitano, Romualdi Salernitani Chronicon, cit., to. VII, parte I, fasc. 3, p. 247). Ugo Falcando, invece, riporta nella sua cronaca la versione dell’uccisione di Ruggero mentre si sporgeva dalla finestra senza, però, il particolare del ferimento all’occhio (cfr. u. Falcando, La Historia o Liber de Regno Sicilie e la Epistola

ad Petrum Panormitane Ecclesie Thesaurarium, a cura di G. B. Siragusa, Roma, Forzani e C.

tipografi del Senato, 1897, pp. 61-62). 47 s. Kelly, Appendix I, cit., p. 317.

IIIa (ms. M)

Morto lo dicto Rogiere re, como piacque a lo altis- simo, si succese a lo d(o)- m(ini)o Guil(ie)l(m)o suo figlolo primogenito, lo quale visse a lo d(o)m(i- ni)o | anni xv. Et avenga ch(e) ip(s)o stato | fosse bello et grande de sua p(er)sona | et victoriuso in bactaglya […] (c. 62r)

IIa (ed. Kelly)

Alo quale re Rogiere soc- cese in de la signyoria re Guilielmo figlyolo suo lu quale visse in de signyo- ria anni XV et moriò in Palermo et fone sepellito in de la matre ecclesia in de lo anno de la soa etate XLVI. Fo lo re Guiliel- mo bello et grande de persone et de facze, et fo grosso et multo virtuoso in bactaglya […]

IIb (ms. PL)

Morto il dicto re Rogieri, chomo piacque aglu al- tissimo idio, si socciese al dominio Guiglielmo suo p(ri)mogenito, il quale vixe al dominio a(n)ni xv, o, secundo un’altra opinione, xxv. Et avenga | che esso fosse stato bello e grande di soa p(er)sona et || victorioso i(n) bac- taglia […] (cc. 32r-32v)

46

48

48 Nuovo ] Ovo E Da poy tre dì, essendo in discordia, tra·lloro fo facto l’altra sublevacione p(er) lo populo che volevano liberare re Guil(ie)l(m)o lo quale era in p(re)sone, unde si dedero uno altro assalto a lo p(re)dicto pa- laczo. Inde lo quale assal- to, volendose a lo rimore affaczare ad una fenestra de la torre de la quale era chyamata la Torre Pisana, lo dicto Rogiere figlyolo de lo dicto re Guil(ie)l- (m)o, sì fo feruto de una sagecta ne lo occhyo, p(er) la quale miserabile ferita | fo morto. Vedendo ciò, tanto li barun(i) qua(n)to lo populo foro multo dolenti, || et p(er) mitigare uno poco lo dolore pa|terno de re Guil(ie) l(m)o, lo quale veduto | avea lo suo figlyolo crodelemente | morto, sì lo liberao de la carcere et | restituerolo nella sua signyoria […] Inde lo quale te(m)po o poco in|nanti, fo hedificato lo castello de | Capuana sop(ra) la porta de Capuana | et l’arco grande de lo Ca- stello dell’Ovo. | Et l’uno (et) l’altro foro facti p(er) li signori Normandi, et inp(er) ciò a lo dì de ogi fo chyamati la Normandia, cioè quello arco predicto (cc. 62r-62v).

Et da poy li tre iorni lo populo de Palermo ar- mata manu assaltaro lo palaczo, in de lo quale in- sulto fo feruto de sagecta in de lo occhyo lo pre- dicto duca che se affaczao in de la finestra de la torre Pisana per vedere lo populo et rengraciarelo, de la quale ferito moriò incontinente. Et da poy lo re fo liberato et li conti et li baruni se salvarono in de le terre […]

Dopo tre dì fo facta l’al- tra mocione pel popolo che volevano liberare re Guiglielmo il quali era im pregione, et sì diero un altro assalto al palagio. Indil quale assalto, volen- dose affaczar(e) ad una finestra dil palagio, il dicto re Rogieri, figliuolo dil re Guiglielmo, sì fo feruto negli occhi di una sagecta per la qual miserabile fe- rita | fo morto. Videndo questo, tanto i baroni q(ua)n -to | il popolo, per mitigare un puogho il dolore paterno di re Guiglielmo, il qual avia veduto il suo figliuolo | morto chosì miserabileme(n)- te, sì ’l liberaro dal carcere || et restituerolo al suo dominio et libertate […] Indil qual | tempo o puogo ·nansi, fo facto il Castello di Capoana | sovra la Porta Capoana e l’arco grande dil Castello | Nuovo48. E l’uno e l’altro fuoron facti prey No(r)mandi, et imp(e- r)ò al tempo di mo se chiama la No(r)mandia (cc. 32v- 33r).

47

La Kelly chiosa i presenti passi affermando che:

The “SV” author had a hand copy of original, Group A Cronaca […] he borrowed some passages from Cronaca A, including those ultimately derived from Romuald’s chronicle (which he translated with a bit more freedom, and embellished in ways taking his account further from Romuald). He also added some original anecdotes of his own. The Cronaca and the “SV” came to circulate together […] The progenitor of the Cronaca B version, then, came upon a manuscript containing these two contiguous texts, and noting their considerable overlap, decided to conflate them. Preferring in many (but not all) cases the longer version of royal affairs in the “SV”49.

A dispetto di quanto detto finora, lungi dal dimostrare che la IIIa in- terpoli con dei brani tratti dalla IIa, i passi appena riportati dimostrano, a mio parere, l’effettiva corrispondenza tra le parti IIb e la IIIa, senza, però, chiarire la sequenza dei rapporti tra le sezioni (IIa → IIb → IIIa / IIa → IIIa → IIb).

A tal proposito, può rivelarsi utile esaminare il cap. 60a (62b) della seconda parte, a partire dal quale, come già è stato sottolineato, la Kelly preferisce fornire due versioni distinte.

La studiosa americana asserisce che, dopo un inizio comune a 60a – 62b – 8 IIIa, il compilatore di quest’ultima sezione avrebbe poi inserito all’interno del capitolo un estratto tratto dalla Nuova Cronica, conclu- dendo infine con una parte originale50, a partire dal soccorso prestato da

Guglielmo I a suo padre re Ruggero II, nella quale si fa un importante riferimento all’annessione di Napoli al Regno di Sicilia da parte di re Ruggiero II nel 1139. In seguito il compilatore della IIb, rifacendosi an- che in questo caso alla versione più estesa fornita dalla IIIa, dopo avere escisso l’estratto villaniano, ne avrebbe ripreso la parte originale («Group B skips over the paragraph drawn from Villani, and proceeds directly with the new paraphrase found in “SV”51):

49 s. Kelly, The Cronaca di Partenope, cit., p. 130.

50 Definita dalla Kelly «essentially a paraphrase of the rest of Cronaca chapter 60A» (ibidem).

48

Cap. 8 IIIa (60a/62b)

525354

52 Inserto, con qualche lieve modifica, tratto da Vill. V, 20, 2-26.

53 Da questo punto del capitolo, per tutta la fine della cronaca, la Kelly fornisce la doppia versione dei Gruppi A e B.

54 Non prendiamo in considerazione nell’analisi fin qui condotta, data la mancanza di una collazione di tutta la tradizione manoscritta della sez. IIIa che ne riporta il passo, la variante del ms. M nella dittologia “lo papa p(er) soa bona voluntà et bandera”, presente anche negli altri due testimoni da me consultati (P e N), di contro la lezione di PL “’l papa p(er) soa bolla et bandiere”, la quale, apparendo autentica, potrebbe essere utile ad identificare la relazione tra le parti in questione.

IIIa (ms. M)

Morto finalemente lo pre- dicto Roberto Viscardo, succese a lo dominio delle soi t(er)re Rogiere figlyo- lo de lo dicto Roberto Viscardo [*52] (c. 60v)

Et desiderando liberare | lo patre da quillo stricto assedio, or|dinò le schye- re et fece una aspris|sima bactaglya co· lo exercito de lo | p(re)dicto papa. Et finalemente con | gran occisione de gente de lo papa, | Guil(ie)l(m)o fo vincitore et piglyò lo | papa con tucto lo colle- gio de li cardi|nale et una grande p(ar)te de boni | Romani. Et infra breve tempo co· lo | dicto Gui- l(ie)l(m)o fo ordinata la liberacione de lo papa et de tucti li altri; | et infra loro fo tractata (con)- cordia, | cioè che lo papa p(er) bona volun|tà et p(er) bandera coronasse

IIa (ed. Kelly)

Morto finalemente lo dicto Roberto, si suc- cese alo dominio et ala signyoria de soy terre Rogiere, de poy la morte de Boamundo primo- genito […]

Et53desiderando liberare

lo patre da quil assedio, et combactiò colo papa et sconfisselo et prese ipso et li cardinali con grande parte de lo exercito suo, et da poy vennero ad concordia colo predicto papa. Et convestiò lo re Rogiere per la bandera de lo regno de Cecilia. Lo quale re Rogiere visse in dominio de lo regno de Cecilia anni XXIIII et da poy moriò in Palermo et fo sepellito indela maiure ecclesia in de lo anno de la etate soa LVIII.

IIb (ms. PL)

Morto finalmente il dicto Roberto, si socciese al dominio de le terre soe Rogieri, dopo la morte di Boa-mu(n)do […] (c. 31r)

Et di|siderando liberare il padre da quel strecto asse- dio, hor|dinò le schie- re et fe’ una aspressima bactaglia cogli e|xercito dil papa. Et finalme(n) te chon gran occision(e) | di la gente dil papa, Guiglielmo fo vinciedore e pigliò | il papa chon tucto ’l collegio di cardi- nali et una gran | p(ar)te di buon Romani. Et infra brieve tempo chol | dicto Guiglielmo fo hordinata la liberacion dil papa | et di tucti gli altri. Et infra loro fo tractata concordia che ’l papa p(er) soa bol- la54 et bandiere coronasse

il dicto | Rogieri re di Scicilia, et chosì fo facto.

49

lo dicto | Rogiere re de Cicilia, et cossì fo facto | inde li a(n)ni de (Cri- st)o MC XXX. In quisto | tempo la cità de Napoli se unìo co· lo | Riame, et questa fo la prima volta che Napoli fo socto domi- nio de lo re, inp(er)ciò che primo era socto a lo d(o)m(i- ni)o | de lo imp(ar)atore de Costantinopoli. Lu | quale re Rogiere una co· lo p(a)- p(a) ven(n)ero | a la cità di Napoli […] Et fo morto i(n) Palermo | nell’an(n)i de la sua etate LVIII, et fo | sepellito ne la maiure eccl(es)ia de Pa | lermo inde lo anno de (Crist)o CXLVIIII55 (c. 61v).

In questo te(m)po | la cità di Napoli se unìo chol Rya- me, et questa fo la | prima volta che Napoli fo sobcto il dominio dil re, | che p(ri)mo era socto il dominio digli em- p(er)adore de Gostan- || tinopoli. Il quale re Rogieri una chol papa ven(n)ero a la | cità di Napoli […] Et fo | morto im Palermo nell’an(n)i di la soa età LVIIII, et fo | sepelli- to nella magiore eccl(e- s)ia di Palermo all’anni domini MC XLVIIII (cc. 31v-32r).

55

Tale modus operandi del compilatore della IIb rispetto alla “fonte IIIa” non sarebbe isolato. Analogamente, ad esempio, avverrebbe nel cap. 72b: anche in questo caso, secondo la Kelly, il compilatore della IIb interpole- rebbe dal cap. 34 della IIIa soltanto le parti originali. Difatti quest’ultimo capitolo è largamente ripreso dalla Nuova Cronica VII 44, ove si narra la discesa di Corrado IV, nel 1251, alla conquista delle ribelli Napoli e Ca- pua. A tale materia si intercalano, però, notizie non presenti in Villani56: la

prima circa il punto esatto dove Corrado IV avrebbe posto il suo assedio alla città di Napoli, seguita dalla descrizione, più ricca di particolari rispet- to al corrispondente capitolo della Nuova Cronica, dell’accordo intercorso con gli abitanti della città; successivamente, riportando come Corrado IV non si fosse attenuto ai patti e avesse ordinato la distruzione delle mura della città, il compilatore della IIIa aggiunge al Villani un commento su tali mura; per ultimo, inserisce a fine capitolo un brano su di una spia del sovrano a Napoli. Riporto di seguito i passi appena citati: