V.Ju. Apresjan, Russkie posessivnye
konstru-cii s nulevym i vyražennym glagolom: pravila i ošibki [Costruzioni possessive in russo con o
senza verbo: norme ed errori], “Russkij jazyk v naučnom osveščenii”, 33, 2017, 1, pp. 86-115 Nel saggio si analizzano le costruzioni posses-sive con o senza verbo essere (est’) – u Vasi est’
dom v Bolgarii [Vasja ha una casa in Bulgaria] vs u Vasi golubye glaza [Vasja ha gli occhi azzurri]
– alla luce degli errori commessi da figli di emi-grati russi e da apprendenti anglofoni di lingua russa (i cui testi sono raccolti nel Russian
Lear-ner Corpus). Il lavoro è strutturato in tre parti:
1) si espongono le norme che regolano l’uso di queste due costruzioni: in particolare, norme semantiche (la presenza di un dato oggetto con-trapposta alla sua assenza), comunicative (l’uso varia in base al rema dell’enunciato), di colloca-zione (es.: con le parti del corpo est’ non viene espresso), pragmatiche (il verbo essere è espres-so espres-solo quando il possesespres-sore non è generico, ad es. quando si specificano nome e cognome del proprietario). 2) Vengono presentati gli errori, ovvero quando est’ è usato in contesti in cui non dovrebbe o, al contrario, manca dove è richie-sto. 3) Si analizzano le correlazioni tra le norme evidenziate e i tipi di errori commessi, rilevando che l’errore più frequente consiste nell’omettere
est’ quando il suo uso non è richiesto da norme
codificate, ma da preferenze di tipo pragmatico.
Valentina Noseda
N.D. Arutjunova, Logičeskij analiz jazyka. Čelovek v inter›ere. Vnutrennjjaj i vnešnjaja žizn› čeloveka v jayzke [Analisi logica della lin-gua. L‘uomo nello spazio interno. Vita interiore ed esteriore della persona nella lingua], Jazyki slavjanskich kul’tur, Moskva 2017, pp. 480 La nota e longeva collana di studi semantico-lessicali presenta un nuovo volume dedicato alle
espressioni linguistiche di localizzazione spazia-le (predicati di stato, sintassi, struttura comuni-cativa, aspetto, tempo ecc.) che spesso possono riflettere anche l’interiorità della persona ed esprimere l’opposizione fra vita esteriore ed in-teriore.
Si analizzano testi letterari, religiosi e filo-sofici. Viene inoltre approfondita la differenza fra il concetto di “dimora” (žilišče) nella lingua russa e nelle lingue romanze, germaniche, afri-cane e antiche.
Anna Bonola
N.V. Bogdanova-Beglarjan – O.V. Blinova – G.Ja. Martynenko – T.Ju. Šerstinova, Russkij jazyk povsednevnogo
obščenija: grammatičeskij aspekt [La lingua
rus-sa quotidiana: aspetto grammaticale], “Socio- i psicholingvističeskie issledovanija” 5, 2017, pp. 19-25
Il saggio presenta alcuni risultati ottenuti di re-cente nell’ambito del progetto “Odin Rečevoj Den’”: è stato scelto un sottocorpus sostanzioso (125 mila tokens contenente il parlato di 100 informanti e i loro 154 interlocutori), poi an-notato automaticamente a livello morfologico e manualmente a livello sintattico. Sono stati confrontati i risultati per 3 gruppi di età sia nei maschi sia nelle femmine. I dati hanno mostrato che esistono delle caratteristiche invariabili tra le quali la distribuzione delle categorie gramma-ticali, delle strutture e delle irregolarità sintatti-che più diffuse. Inoltre esistono caratteristisintatti-che “potenzialmente invariabili”, cioè quelle che hanno mostrato differenze statistiche che po-trebbero risultare irrilevanti su un corpus più ampio. Infine ci sono caratteristiche tipiche di alcuni strati sociali (per esempio l’uso di forme pragmaticamente marcate come il vocativo) che possono essere considerate diagnostiche dal
192 Rassegna di Linguistica russa
punto di vista della sociolinguistica, perché cor-relate sia al sesso, sia all’età dei parlanti.
Nataliya Stoyanova
E.R. Ioanesjan, Udovol’stvie: sposoby
nomina-cii v jazyke [Il piacere: modi della sua
verbalizza-zione], “Voprosy psicholingvistiki”, 33, 2017, 3, pp. 156-169
Il saggio è dedicato allo studio del quadro lin-guistico del mondo tramite l’analisi della forma interiore della parola in varie lingue. Vengono confrontati i modi di verbalizzazione del piace-re in lingue diverse con particolapiace-re attenzione alla polisemia, per l’analisi della quale viene utilizzato un inventario di combinazioni tra tratti semantici: più precisamente, il compo-nente semantico ‘piacere’ viene analizzato sia in situazioni prototipiche (per il russo espresse dai lessemi smakovat’, upivat’sja, zagljadet’sja,
lakomit’sja, zacityvat’sja, che si diversificano
in base allo stimolo che suscita il piacere), sia in situazioni meno prototipiche, per esempio per descrivere le combinazioni tra ‘desiderio’ – ‘pia-cere’ (ochota), ‘amare’ – ‘pia‘pia-cere’ (ljubit’ čitat’), ‘piacere’ – ‘tranquillità’ (utešat’, tešit’) ecc. Que-sti stessi elementi sono stati rintracciati anche in antico slavo, polacco e altre lingue slave, latino, italiano, spagnolo, inglese e tedesco.
Nataliya Stoyanova
A.B Letučij – O.E Pekelis – M.A. Cho-lodilova, Materialy k korpusnoj grammatike
russkogo jayzka. Sintaksis [Materiali per una
grammatica corpus based della lingua russa. Sin-tassi], Vol II, Nestor-Istorija, Sankt-Peterburg 2017, pp. 448
Nel secondo volume della grammatica descritti-va corpus based della Lingua russa vengono pro-posti otto saggi descrittivi della sintassi russa: la prima parte è dedicata soprattutto ai costrutti polirematici, mentre la seconda tratta le catego-rie morfosintattiche e alcuni risvolti sintattici della frase semplice.
Anna Bonola
B.M. Lobanov – V.A. Žitko – A.A. Char-lamov, Komp’juternaja sistema obučenija
in-tonacionnym konstrukcijam russkoj reči [Un
si-stema computerizzato per l’insegnamento dei pattern intonativi del russo parlato], “Dialog”, 16, 2017, 2, pp. 287-301
L’articolo presenta un programma per PC crea-to per insegnare ai parlanti del russo non nativi i pattern intonativi russi più diffusi – IntonTrai-ner. Viene preso come riferimento il sistema di 7 pattern elaborato da E.A. Bryzgunova negli anni ‘70 e utilizzato fino ad oggi per l’insegna-mento del russo agli stranieri (cf. per esempio i manuali di I.V. Odincova). Il segnale prodotto dall’apprendente viene segmentato, analizzato e confrontato con i pattern prototipici conte-nuti nella base di dati audio, sia nella versione femminile che in quella maschile. Il risultato di tale confronto viene visualizzato nell’interfac-cia del programma nella forma di un grafico che evidenzia le differenze tra il pattern prototipico e la realizzazione dell’apprendente. L’articolo presenta gli algoritmi di analisi e le impostazio-ni teoriche di base che sono state utilizzate nello sviluppo di questo strumento.
Nataliya Stoyanova
E.A. Ljutikova, Formal’nye modeli padeža.
Teorii i priloženija [Modelli formali del caso.
Teorie e applicazioni], Izdatel’skij dom JaSK, Moskva 2017, pp. 384
Si prendono in esame gli approcci formali svi-luppati dalla linguistica contemporanea in riferi-mento al “caso” inteso come categoria sintattica, e si considera criticamente la loro capacità di dare spiegazione dei vari sistemi dei casi presenti nelle lingue naturali. Oggetto dello studio sono la lin-gua russa e alcune lingue uraliche e altaiche.
Dopo aver esaminato il caso come categoria grammaticale con cui interagiscono anche com-ponenti semantiche, nel secondo capitolo l’au-trice analizza criticamente le diverse teorie del caso formatesi in ambito generativista per poi passare all’aspetto morfologico dei casi in
rap-Rassegna di Linguistica russa 193
porto al caso astratto, con approfondimenti sui
quirky subjects e l’ergatività. Il fenomeno della
variazione nella scelta del caso, in particolare la concorrenza fra genitivo e accusativo nella lin-gua russa, viene approfondito nell’ultima parte del lavoro.
Anna Bonola
I.A. Mel’čuk, Formal’noe vyraženie vida v
russkom glagole [Espressione formale
dell’aspet-to nel verbo russo], “Russkij jazyk v naučnom osveščenii”, 31, 2016, 1, pp. 9-23
Nel suo saggio, il padre della teoria Senso<->testo propone una sintesi sui modi in cui l’a-spetto viene di fatto espresso nelle forme verbali russe. La riflessione propone cinque principi: 1) l’aspetto in russo è una categoria flessiva: i ver-bi che formano una coppia aspettuale sono due forme di parola dello stesso lessema; 2) una di queste due forme è morfologicamente più sem-plice; 3) la descrizione delle forme aspettuali non deve tener conto degli affissi derivativi; 4) la formazione dell’aspetto in russo è legata a una ricchissima allomorfia; 5) la formazione dell’a-spetto può essere descritta secondo l’approccio Senso<->Testo.
Dopo aver dimostrato che l’espressione dell’aspetto non può essere spiegata in termini di affisso zero, il linguista sviluppa un’idea pro-posta nel 1963 da Ju.S. Maslov e mai approfon-dita, secondo cui nella maggior parte dei verbi russi sarebbe il tema verbale ad esprimere, oltre al significato lessicale, anche l’aspetto. Vengono dunque proposte alcune regole di formazione dei temi aspettuali nel verbo russo.
Valentina Noseda
E.V. Padučeva, O semantike russkogo vida v
diskursivnom kontekste [La semantica
dell’aspet-to russo nel contesdell’aspet-to del discorso], “Voprosy jazykoznanija”, 2017, 1, pp. 7-23
Di norma l’aspetto perfettivo realizza uno sguardo retrospettivo sulla realtà, mentre l’im-perfettivo assume un punto di vista
sincroni-co e pertanto si è soliti ritenere che due verbi coordinati esprimano due azioni parallele se imperfettivi (IPF) e due azioni consecutive se perfettivi (PF). Per verificare la realtà linguisti-ca di tale diffusa opinione Padučeva analizza le costruzioni sintattiche “PF + i [e] + PF” e “IPF + i + IPF” nel Corpus Nazionale della Lingua russa, dimostrando che due PF possono anche esprimere due azioni contemporanee, e due IPF due azioni consecutive, se usati al presente sto-rico. Inoltre, contrariamente alle aspettative, si dimostra che le costruzioni miste A) PF + i + IPF e B) IPF + i + PF occorrono nel Corpus con una discreta frequenza e che, a seconda del contesto, possono esprimere sia azioni paralle-le sia consecutive. Si analizza dunque ciascun caso cercando di stabilire alcune regolarità (ad es. in costruzioni di tipo A la contemporanei-tà è spesso data da espressioni di tempo, quali
k tomu momentu [nel momento in cui], kogda
[quando]).
Valentina Noseda
V.A. Plungjan – E.R. Dobrušina – E.V. Rachilina – N.M. Stojnova, Materialy k
korpusnoj grammatike russkogo jayzka. Glagol
[Materiali per una grammatica corpus based del-la lingua russa. Il verbo], Vol. I, Nestor-Istorija, Sankt-Peterburg 2016, pp. 448
A cura dei linguisti dell‘Accademia delle Scien-ze, questo è il primo di una serie di volumi destinati a raccoglie i materiali per una nuova grammatica descrittiva della lingua russa corpus
based. La grande quantità di dati (270 milioni
token) presenti nel corpus nazionale della lin-gua russa (NKRJa) copre un ampio arco cro-nologico (XVIII-inizio XXI sec.) e permette di confrontare con l‘uso numerosi aspetti della grammatica russa tradizionale. In particolare, il fenomeno delle varianti „libere“ (per es. b/by), può ora essere studiato in rapporto alla loro distribuzione sintattica e cronologica su dati statisticamente rilevanti. Nella prima parte del volume si analizza la categoria della modalità (E.V. Padučeva) e la sua grammaticalizzazione
194 Rassegna di Linguistica russa
nel modo verbale (E.R. Dobrušina); nella se-conda parte A.B. Letučij tratta la morfosintassi e, in particolare, le nozioni di transitività e ri-flessività; nella terza S.S. Saj indaga il sistema participiale russo, soprattutto le forme passive.
Gli studi, preceduti da uno status quaestio-nis del problema trattato, sono orientati all‘ana-lisi del russo scritto, considerando la varietà dei generi e delle tipologie testuali, comprese quelle informali (per es. la comunicazione elettroni-ca). L‘impostazione, dichiarano gli autori, non si lega a teorie linguistiche particolari e la ter-minologia usata viene sempre chiarita al lettore.
Anna Bonola
E.A. Procenjuk, Vybor padeža zavisimogo
imeni pri prilagatel’nom “polnyj” [La scelta del
caso nei nomi dipendenti dall’aggettivo polnyj], “Acta linguistica Petropolitana”, 13, 2017, 3, pp. 282-305
Il saggio, pubblicato in un numero speciale del-la rivista dedicato aldel-la marcatura differenziale, tratta questo fenomeno in riferimento al secon-do attante dell’aggettivo russo polnyj [pieno], che può reggere un sostantivo (o pronome) al caso genitivo o strumentale (es.: polon vody vs
polon vodoj [pieno d’acqua]). Grazie a
un’atten-ta analisi corpus-based, si descrivono nel det-taglio le tendenze d’uso delle due costruzioni, anche in prospettiva diacronica. I dati del Cor-pus Nazionale della lingua russa mostrano che i pronomi e i nomi propri occorrono sempre al caso strumentale, mentre con i nomi comuni la preferenza va al caso genitivo. Inoltre lo stru-mentale è selezionato quando l’aggettivo polnyj occorre al genitivo. In generale dagli esempi si evince che le costruzioni Gen + Strum e Strum + Gen sono più frequenti di quelle Gen + Gen e Strum + Strum.
Valentina Noseda
E.Ju. Protasova – M. Mjaki – N.M. Ro-dina, Eksperimental’noe issledovanie osvoenija
russkih padežej det’mi-bilingvami v Finljandii
[Una ricerca sperimentale sull’acquisizione dei casi russi da parte dei bambini bilingui in Fin-landia], “Acta linguistica Petropolitana”, 13, 2017, 3, pp. 774-788
Il saggio fornisce la descrizione dettagliata di una ricerca sperimentale che fa parte di un pro-getto internazionale più ampio riguardante le particolarità dell’acquisizione linguistica in una società multilingue. L’esperimento è stato con-dotto su soggetti dai 3 ai 5 anni, bilingui russo-finlandese, residenti in Finlandia, e interessa in particolare l’acquisizione dei casi. Gli autori forniscono una breve descrizione comparativa del sistema dei casi in russo (dove alcuni casi vengono scissi e si arriva a considerarne 10) e in finlandese (che conta circa 15 casi). Vengono presentati, analizzati e classificati gli errori dei bambini nell’utilizzo dei casi nella lingua russa. Se ne conclude che i bambini bilingui sono leg-germente in ritardo nel percorso di acquisizione rispetto ai bambini monolingui, ma seguono lo stesso ordine dell’acquisizione.
l’analisi linguistica e letteraria xxvi (2018) 195-204